Prima classificata al "Contest di Gruppo"
“La paura uccide la mente”, di Leti-Lily
Grammatica, punteggiatura, lessico
In generale, la tua storia è ben scritta e non presenta particolari problemi legati alla parte grammaticale e lessicale. Ti faccio notare alcune piccole imprecisioni: “Sei sicuro che è stata solo colpa sua?” (io avrei utilizzato il congiuntivo: “sei sicuro che sia stata solo colpa sua?”), “se lui muore ora” (ancora il congiuntivo, “se lui dovesse morire ora”, con cambio di verbo successivo “sarebbero morti invano”), “se avessi davvero paura correrei” (manca una virgola per separare le due parti del periodo ipotetico).
Un’altra osservazione che faccio riguarda la frase “Mi avevano detto di muovermi per tutto il tempo”. Ho avuto la sensazione che questa frase, meno elegante del resto del testo, stonasse un po’. Personalmente, l’avrei formulata in maniera diversa.
Stile
Chiedo scusa se, per questo punto, la mia valutazione potrà sembrare errata o poco approfondita. In realtà, nella mia esperienza, io non valuto mai le scelte stilistiche: sono una caratteristica personale, che pertanto non mi ritengo in grado di giudicare o “criticare”.
La richiesta fatta dal giudice era di un testo introspettivo. Ho trovato la tua “trovata” del dialogo interiore, sebbene non troppo originale, molto adeguata al contesto. Nel tuo brano si alternano tre voci (il mondo esterno, e le due voci interiori di Sirius. L’alternanza rende l’idea della concitazione e dell’ansia, del trasporto e della paura. L’ho apprezzata molto, dal punto di vista stilistico.
L’unica cosa che mi sento di dirti, al riguardo, è che l’uso di colori diversi nelle parti del brano è una caratteristica non propria della carta stampata, quanto di altri mezzi di comunicazione (i blog in primo luogo). Credo che, sostituendo i colori con altri artifici (l’uso del corsivo), o semplicemente lasciando al lettore il compito di comprendere i diversi “momenti” della narrazione, la tua storia acquisterebbe immediatamente in eleganza e perderebbe questa caratteristica un po’ “immatura” (non lo dico come se fosse un’offesa, ti prego di comprendermi: provengo dal mondo della carta stampata e quel “marchio di fabbrica” mi è rimasto impresso dentro).
Attinenza alla trama
Il tuo personaggio: Sirius Black
La trama per te scritta: “Un gruppo ristretto di membri dell’Ordine della Fenice sta accorrendo in aiuto dei giovani maghi. Sirius ha paura, tutto ciò che gli è rimasto è Harry e ora lui è in pericolo. Se gli fosse successo qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato. Soprattutto perché Harry era caduto in trappola per salvarlo.”
La paura di Sirius è evidente, in quello che scrivi. Il ritmo è cadenzato, l’analisi interiore è martellante ed estraniante: Sirius non riesce ad ascoltare, a comprendere, a fare qualcosa che non sia mettersi in ascolto di sé. Allo stesso modo, sono evidenti le sensazioni di smarrimento, di colpa e di ansia.
Giustamente, non ti sei soffermata troppo sul contesto e sulle azioni generali, ma quello che hai descritto è comunque coerente con la traccia data. Per questi motivi, ti assegno in questo ambito il punteggio massimo.
IC e caratterizzazione dei personaggi
Ho trovato il personaggio di Sirius davvero molto ben rappresentato. Il tormento interiore, la paura, l’attaccamento ed infine la risoluzione: tutto ben congegnato ed indicativo di ciò che ho percepito essere Sirius (purtroppo anche l’interpretazione dei personaggi è una questione personale).
L’unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa è stata la reazione degli altri al suo “camminare”, ma alla fine l’azione era necessaria ed inerente al contesto, per cui preferisco passarci sopra.
Titolo
La domanda che mi è venuta in mente, leggendo, è stata: perché si parla di “uccidere la mente”, quando la mente è svelta e reattiva, con un ampio dibattito tra la parte razionale e quella emotiva, mentre è il corpo a non rispondere agli stimoli e a manifestare la sua paura sottraendosi al compito necessario?
Questo concetto viene poi approfondito dalla citazione che inserisci all’inizio della storia (cosa che analizzerò più compiutamente nel prossimo punto, essendo legata alla mia percezione più che al titolo), ma il titolo da solo, secondo me, è un po’ fuorviante rispetto a ciò che poi scrivi.
Gradimento personale
Come avrai forse intuito dalle parole che ho già usato per descrivere la tua storia, quello che hai scritto mi è piaciuto davvero molto.
Hai usato un ritmo cadenzato, stringente, che lascia percepire lo stato emotivo di Sirius. Lo scontro tra la parte razionale e quella emotiva, il malessere psicologico che si trasmette al corpo, tutto rende perfettamente l’idea del dibattimento interiore, del dubbio e della paura.
Ma, se devo essere sincera, la cosa più bella in assoluto, per me, sono state le ultime parole, la riga con cui concludi la vicenda: “Ero di nuovo io”.
Ecco che la personalità dirompente e forte di Sirius, il suo essere tormentato eppure forte ed incrollabile, torna ad appartenergli, a diffondersi e definirsi in lui, dopo il tentennamento dovuto alla paura e all’attaccamento. Nel momento in cui ha la certezza di sapere Harry ancora in vita (e possibilmente in salute, a quanto pare), il suo crollo interiore si ricompone e la forza ritorna con tutta la sua costanza indistruttibile.
Un altro aspetto che ho adorato: la citazione all’inizio! Bella, “indovinata” e perfetta per definire il tormento interiore di Sirius.
Una bella storia, ben pensata e, nonostante la brevità, acuta nei dettagli. Rimane la questione stilistica delle parti colorate, ma non l’ho considerata. Brava!
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