Recensioni per
Dusty memories
di Yssis

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/12/14, ore 17:22

Eccomi di nuovo qua, pronta per una nuova recensione!
*abbraccia forte*
Non hai idea di quanto mi sia mancato tutto questo, sento una forza pazzesca scorrermi nelle mani ad ogni frase in più che scrivo.
Ho tantissimo da recuperare, ma finchè ci sarà l’entusiasmo, non ho nulla da temere.
Giusto?

Allora
*si sfrega le mani*
Posso notare che nell’ultimo periodo hai partecipato ad un sacco di Contest, eh?
Ti sei data un bel daffare ^^ *patpatta* e brava la mia piccola Soushi.
Sono così orgogliosa!

E qui hai trattato un personaggio davvero singolare, considerato pochissimo.
Quella che io chiamo “mamma Endou”, in maniera affettuosa.
Nell’anime la si vede qualche volta, ma nessuno tende a prenderla in considerazione.
È sempre così premurosa e dolce – proprio come una mamma dovrebbe essere nel nostro ideale – nessuno pensa che anche lei possa covare qualche risentimento per quel… quel… per Daisuke Endou, oh. Diciamo che il caro vecchietto si meriterebbe una tirata d’orecchi colossale, per quello che ha fatto patire a sua figlia.

L’anime si concentra su quel pulmino che non è mai arrivato allo stadio, ma nessuno si è mai soffermato su cosa dovesse aver provato Atsuko, sapendo la notizia.
Beh, tu l’hai fatto. Sei proprio andata a cercare questo personaggio con il lanternino, eh? Sono così fiera di te ^^ sai bene quanto apprezzi la shot originali.

Mi piace moltissimo l’alternarsi tra il presente – quello in cui lei spolvera la casa (forse la vecchia stanza di Daisuke?) – e il ricordo di quel terribile giorno misto ai pensieri di lei.
Crea una specie di portale ( ;) If you know what I mean…) in cui possiamo vedere come andarono le cose dal suo punto di vista e quali sentimenti ha fatto nascere.
È terribilmente interessante, l’ho apprezzato.
Hai reso magnificamente i pensieri e l’innocenza di una bambina che aspetta suo padre allo stadio.
È vero, da piccoli si tende a pensare che nulla di grave possa accadere a noi e alla nostra famiglia – nulla di più grave di un ginocchio sbucciato.
È per questo che i bambini che vivono delle tragedie ne rimangono così profondamente colpiti e scossi.
Ed è per questo che a volte si rimpiange quella beata ingenuità, quando ti ritrovi a tenere in conto – tra le altre cose – anche la possibilità di simili disgrazie.
Fa male al cuore anche solo supporle.

Il tono con cui lei mostra tutto il suo odio per il calcio è deciso e non lascia spazio ad equivoci, ma è al tempo stesso pacato, calmo. Controllato.
Non mostra momenti di rabbia, furia, urla. È solo… calmo. Neanche freddo. Solo tranquillo ma presente, proprio come la polvere. (eh si, è proprio il fulcro della storia)
E’ l’odio e la diffidenza di una donna stanca, che vuole solo proteggere suo figlio dagli errori e dal destino di suo padre.
(Lei è l’anello di congiunzione tra le due generazioni, tra nonno e nipote.)

[Odiavo e tutt’ora odio il calcio perché è per lui che quella mattina sei salito su quel pullman.
Perché è alla partita che stavi pensando, e non a me, quando il veicolo si è schiantato.
Perché molto probabilmente non ti sei neanche accorto che te ne sei andato senza salutarmi, perché io dovevo ancora svegliarmi, da quanto eri agitato per la partita.
La partita l’hai persa papà. E con essa, qualcosa di ancora più importante e prezioso…]


Questo è il punto che più mi ha colpito, che mi ha un po’ scossa come solo i rimpianti e le occasioni perdute sanno fare – ne so qualcosa, ho scritto un’intera shot su quello!

Insomma, per farla breve, hai fatto davvero un ottimo lavoro.
Mi hai fatto riscoprire questo personaggio semi dimenticato.
Sei un’ottima scrittrice, ma questa non è una novità.
Ti mando un grosso bacio e passo alla prossima storia.
Kiss
Rae

Recensore Junior
30/07/14, ore 19:52

Ed eccomi qui.
Dopo giorni e giorni dalla data di pubblicazione di questa shot. 
Dopo averla letta e riletta usufruendo spudoratamente del wi-fi dell' hotel.
Dopo aver a lungo riflettuto sul personaggio e il tuo modo di scrivere.
Dopo essermi accorta che questa, per me, è una delle migliori One-Shot che tu abbia mai scritto. 


Ciao Sissy! ♥
Quanto mi sei mancata! 
Ho voluto subito riprendere il mio recensire quotidiano, anche se potrò farlo solo per pochi giorni...Il 2 Agosto infatti riparto per il mare, vacanza di due settimane. Starò lontano da Efp per un altro po', ma ho già un paio di ideuzze che mi frullano per la testa! Ti dico solo questo: "Per te farei qualsiasi cosa"... Non i voglio anticipare niente, devo ancora vedere come si svilupperanno le cose, però forse la long che ci ha fatto conoscere tornerà sui vostri teleschermi! ;3
Ma ora basta parlare di me, parliamo di te e di questa OS! *si sfrega le mani*
Un contest? Bene, bene, bene.... Chi erano i partecipanti?
Io adoro i contest! Ti auguro buona fortuna, fatina mia! ♥
Fammi sapere i risultati poi, eh! ^^
Mh, hai scelto un personaggio trascurato, quasi inesistente sul fandom. Questo non vuol certo dire che non esista, eh! Ci saranno sicuramente punti a tuo favore in fatto di originalità, però... Atsuko è una donna che mi ha sempre incuriosito, e questa credo sia l'unica fic che ho letto su di lei fin'ora. 
Come avrai certamente letto prima, questa fic è stata una delle mie preferite, una delle migliori! 
Di solito il tuo stile tende a essere ricercato. Non che usi un linguaggio difficile, intendiamoci, però in questo caso mi hai proprio colpito! E' semplice in modo quasi banale e... Non so spiegare bene il perché. A volte si trovano fic che ti attirano in modo particolare, non fai altro che leggerle e rileggerle in modo quasi spasmodico, quasi ripetitivo.
Questa è una di quelle. ♥
Atsuko è una bambina ingenua, una bambina che aspetta il padre, il divertimento, la gioia. I suoi occhi brillano, speranzosi di una vittoria. Vittoria che purtroppo non arriva facendo calare così una coltre di nebbia su quegli occhi splendenti! *^*
E' difficile superare il dolore che porta la perdita di un padre.
Soprattutto se è dovuto a uno sport, il calcio.
Mamoru è come il nonno e la nostra Atsuko è semplicemente terrorizzata all'idea che il figlio segua le sue orme.
Gli tarpa le ali, non può volare.

Caratterizzata molto bene, splendidamente. 
Lessico scorrevole e semplice che mi ha fatto emozionare.
Deve essere brutto impedire al figlio di fare ciò che più gli piace. Per sentirsi meno in colpa, da quel momento la donna concentra tutta la sua attenzione sulle pulizie, sulla polvere. Come se rimuovendola anche gli spiacevoli ricordi rimanessero attaccati al piumino! *ç*
Il titolo lo trovo più che azzeccato, quindi! *pollice in su*
Spero di leggere nuovamente qualcos'altro di simile perché tutti i miei complimenti non basterebbero per esprimere tutta la mia ammirazione.
Baci e abbracci,
Juddy ♥

Recensore Veterano
09/07/14, ore 21:39

Io che mi ero ripromessa di non piangere. Io che mi ero ripromessa di andarmene, perché era insopportabile leggere idiozie simili.
Io che, quando ho visto gli aggiornamenti sulla pagina, mi sono sentita morire.
E stavo già per singhiozzare dall'introduzione di questa piccola shot, e mi sono trattenuta sino alla fine.
Per il semplice motivo che l'estate mi ricorda i primi tempi, quando ogni cosa che leggevo mi faceva desiderare di continuare, e leggere, e scrivere.
E tu sei una delle prime autrici che ho letto e apprezzato, e mi sento piena di tristezza perché mi mancano tutte quelle belle storie che sanno di innocenza.
Non mi era mai capitato di leggere una storia su Atsuko Endou. Non che ricordi, almeno. E, sicuramente, non sotto questo punto di vista. 
Nonostante non sia molto tenuta in considerazione, sapevo che da te non ci si può aspettare che il meglio, e infatti così è stato. 
Ormai mi sono abituata a quelle parole piene di emozioni che solo tu riesci ad utilizzare, accostate in modo da fare immediatamente breccia nel cuore. La caratterizzazione di Atsuko, a parer mio, è perfetta. Insomma, tenendo in conto che ancora non sa che il padre è ancora vivo, ragiona di conseguenza.
Il suo odio per il calcio, nato da bambina a causa della perdita di Daisuke non ha fatto che crescere, come è giusto. Da madre quale è, vuole che il figlio non rischi tanto, e in un certo senso nemmeno lei vuole soffrire ancora. Alla sua immagine di perfetta madre di famiglia si sovrappone quella di donna delusa e preoccupata.
Ecco, io trovo che il risentimento di Atsuko sia fondato e motivato. Personalmente, se mio padre morisse per uno sport, anche io odierei entrambi. E credo che, quando lei scoprirà che Daisuke è vivo, si sentirà ancora più tradita e delusa.
Chi non lo sarebbe, infondo?
Comunque, credo che basti. Insomma, ti auguro con tutto il cuore di vincere, perché non è da tutti sfruttare un personaggio così poco conosciuto e preso in considerazione.
Spero di rileggerti presto, un abbraccio