Ciao!
Grazie per questa tua nuova storia sul Silmarillion!
Io amo il personaggio di Nolofinwe (mentre non sopporto Feanaro) e penso che tu sia riuscita a rendere benissimo il suo carattere, mostrando attraverso queste riflessioni notturne sia il suo orgoglio e la sua determinazione, sia il dolore e l'amarezza data da tutte le sofferenze che lui, i suoi figli e il suo popolo hanno dovuto sopportare.
Molto particolare la scelta di questo fuoco nel camino che,col suo continuo mutare, riporta in superficie i ricordi di Nolofinwe, quel fuoco che brucia come i ricordi delle recenti sofferenze, come la sensazione di fallimento, come l'odio. Che brucia come quel "quasi fratello" che è la causa ditutto. Penso anche io che quei due si somiglino, (e che non lo ammetterebbero mai e poi mai), ma tu sei riuscita anche a sottolineare le loro differenze, in particolare nel momento in cui Nolofinwe volta le spalle ai Thangorodrim, perchè non vuole più seguire l'ombra di quel fratellastro, consapevole che il suo popolo merita un condottiero diverso.
Sei stata bravissima a far affiorare quei ricordi del passato di Nolofinwe, che li rivede però attraverso la rabbia, il dolore e la consapevolezza dei ricordi più recenti. Un modo perfetto per raccontare il susseguirsi delle sensazioni, dal dolore, all'odio, per finire in quel vuoto che è peggio di tutto.
I momenti in cui Nolofinwe pensa ai suoi figli mi hanno commossa: il suo dolore nel ricordare com'erano da bambini, la sua sofferenza nel vedere quanto le ultime esperienze li hanno cambiati e segnati per sempre, il suo incolparsi per averli trascinati in quella guerra senza fine... una serie di immagini dolcissime e strazianti.
I ricordi dell'infanzia e della giovinezza di Nolofinwe a Valinor sono molto particolari e ben descritti, in particolare il momento della nascita di Nelyo: finalmente un momento di gioia, in cui almeno per un attimo i rancori vengono messi da parte, anche grazie alla gentilezza e al tatto di Nerdanel, lei che è più propensa rispetto al marito a comprendere le menti delle persone che le stanno intorno.
Anche il ricordo del matrimonio di Feanaro e Nerdanel è bello, mi piace come hai reso le figure di Finwe e Nerdanel, anche se non credo che Feanaro fosse rimasto lontano e indiferente, in quella occasione.
Infine, la scena in cui Feanaro porta il piccolo Nolofinwe a vedere lo hroa della madre a Lorien.... Come ricordo è terribile, la crudeltà e il disprezzo di Feanaro, che sceglie un modo così tremendo e significativo di dimostrare al fratellastro ancora bambino il motivo per cui odierà sempre lui e le sue sorelle... Però mi chiedo se arriverebbe a mostrare così il corpo della madre... ho sempre pensato che nemmeno lui si recasse spesso a farle visita e soprattutto che mal tollerasse che altri vi si recassero, apparte suo padre.
Il finale poi è angosciante, con l'arrivo precipitoso di Turukano, che porta la notizia della partenza di Findekano... E Nolofinwe che, nella furia e nella confusione di quel momento, pronuncia quel nome che si era ripromesso di non dire.
Mi è piaciuto come hai curato l'inserimento dei dettagli, come per esempio il fatto che le case sul Mithrim non erano ancora complete, nel momento in cui è ambientata la storia.
Complimenti anche per la tua profonda conoscenza degli usi e costumi degli Eldar e del quenya, che hanno reso questo racconto ancora più realistico.
La tua scelta di non inserire la morte di Arakano mi ha sorpresa, anche se sono d'accordissimo con ciò che dici: giustamente un avvenimento del genere avrebbe portato le riflessioni di Nolofinwe più sulla perdita del figlio che sul fratellastro e tu hai fatto benissimo a voler dare a entrambi questi momenti lo spazio che meritano. Però sono curiosissima di scoprire cosa scriverai di Arakano nei prossimi capitoli! E' un personaggio che mi ha sempre incuriosita, e mi dispiace che Tolkien ci dica così poco di lui.
Spero che questa recensione non ti sembri troppo contorta, ma la tua storia mi ha fatto venire in mente tanti di quegli spunti di riflessione che ho cercato di inserirli in qualche modo tutti, senza dimenticarne nessuno... (e forse qualcuno l'ho dimenticato lo stesso)
Tantissimi complimenti ancora,
A prestissimo!
Tyelemmaiwe
P. S. Una curiosità:dove hai trovato le date di nascita dei figli di Finwe? Perchè io ricordo quellepresenti negli annali di Aman, nel decimo volume della HoME, ma mi pare siano diverse da quelle che hai citato tu... Per esempio, mi pare che lì dica che Arafinwe è nato nel 1230... |