Recensioni per
Memoriale notturno
di Ghevurah

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/10/14, ore 22:25

“Aveva occhi di tempesta, suo fratello a mezzo nel sangue…” Come ti ho già scritto, il tuo ritratto di Fëanor mi mozza il respiro. Quei balenii cerulei, quella maschera finemente cesellata… mi tolgono il fiato, perché è come se andassero a pescare nella mia coscienza un modello antico e mai dimenticato di fascino e di pericolo, qualche cosa di cui capisco la seduzione, ma che non saprei descrivere. Come invece hai fatto tu, con parole preziose e degne del tuo libro dei libri. Il tuo Silmarillion, sempre più tuo. E ad ogni storia tua mi viene voglia di rileggerlo, e ogni tua parola è una piccola luce che mi mostra la rotta.
Storia bellissima, di una bellezza viva

Recensore Veterano
03/09/14, ore 00:11

molto coinvolgente e toccante, specie il modo in cui Fingolfin si descrive in contrapposizione al fratello, il modo in cui la sua ombra non l'ha mai lasciato, e continua a segnarlo, perfino ora che Feanàro è morto, lasciandolo quasi incompleto, e vuoto. bellissime poi la descrizione della nascita di Maitimo, e dei sentimenti provati da Fingolfin in quel frangente.
anch'io, come te, ho pensato che Feanor e Fingolfin alla fin fine avessero dei tratti in comune (l'orgoglio appunto) e che questo fosse motivo di scontro, anche se in genere penso a Feanàro come quello focoso e irruento e a Nolofinwe come quello freddo e distaccato. ho trovato questa one shot meravigliosa, spero continuerai a scrivere simili storie sul Silmarillion!
PS: una cosa: ho notato che parli dell'attraversamento dell'Helcaraxe come un periodo di anni. ora: io non ho la più pallida idea di quanto sia durato il suddetto attraversamento, sapresti indicarmi dove trovare l'informazione? grazie mille!

Recensore Veterano
12/07/14, ore 16:24

Ciao!
Grazie per questa tua nuova storia sul Silmarillion!
Io amo il personaggio di Nolofinwe (mentre non sopporto Feanaro) e penso che tu sia riuscita a rendere benissimo il suo carattere, mostrando attraverso queste riflessioni notturne sia il suo orgoglio e la sua determinazione, sia il dolore e l'amarezza data da tutte le sofferenze che lui, i suoi figli e il suo popolo hanno dovuto sopportare.
Molto particolare la scelta di questo fuoco nel camino che,col suo continuo mutare, riporta in superficie i ricordi di Nolofinwe, quel fuoco che brucia come i ricordi delle recenti sofferenze, come la sensazione di fallimento, come l'odio. Che brucia come quel "quasi fratello" che è la causa ditutto. Penso anche io che quei due si somiglino, (e che non lo ammetterebbero mai e poi mai), ma tu sei riuscita anche a sottolineare le loro differenze, in particolare nel momento in cui Nolofinwe volta le spalle ai Thangorodrim, perchè non vuole più seguire l'ombra di quel fratellastro, consapevole che il suo popolo merita un condottiero diverso.
Sei stata bravissima a far affiorare quei ricordi del passato di Nolofinwe, che li rivede però attraverso la rabbia, il dolore e la consapevolezza dei ricordi più recenti. Un modo perfetto per raccontare il susseguirsi delle sensazioni, dal dolore, all'odio, per finire in quel vuoto che è peggio di tutto.
I momenti in cui Nolofinwe pensa ai suoi figli mi hanno commossa: il suo dolore nel ricordare com'erano da bambini, la sua sofferenza nel vedere quanto le ultime esperienze li hanno cambiati e segnati per sempre, il suo incolparsi per averli trascinati in quella guerra senza fine... una serie di immagini dolcissime e strazianti.
I ricordi dell'infanzia e della giovinezza di Nolofinwe a Valinor sono molto particolari e ben descritti, in particolare il momento della nascita di Nelyo: finalmente un momento di gioia, in cui almeno per un attimo i rancori vengono messi da parte, anche grazie alla gentilezza e al tatto di Nerdanel, lei che è più propensa rispetto al marito a comprendere le menti delle persone che le stanno intorno.
Anche il ricordo del matrimonio di Feanaro e Nerdanel è bello, mi piace come hai reso le figure di Finwe e Nerdanel, anche se non credo che Feanaro fosse rimasto lontano e indiferente, in quella occasione.
Infine, la scena in cui Feanaro porta il piccolo Nolofinwe a vedere lo hroa della madre a Lorien.... Come ricordo è terribile, la crudeltà e il disprezzo di Feanaro, che sceglie un modo così tremendo e significativo di dimostrare al fratellastro ancora bambino il motivo per cui odierà sempre lui e le sue sorelle... Però mi chiedo se arriverebbe a mostrare così il corpo della madre... ho sempre pensato che nemmeno lui si recasse spesso a farle visita e soprattutto che mal tollerasse che altri vi si recassero, apparte suo padre.

Il finale poi è angosciante, con l'arrivo precipitoso di Turukano, che porta la notizia della partenza di Findekano... E Nolofinwe che, nella furia e nella confusione di quel momento, pronuncia quel nome che si era ripromesso di non dire.
Mi è piaciuto come hai curato l'inserimento dei dettagli, come per esempio il fatto che le case sul Mithrim non erano ancora complete, nel momento in cui è ambientata la storia.
Complimenti anche per la tua profonda conoscenza degli usi e costumi degli Eldar e del quenya, che hanno reso questo racconto ancora più realistico.
La tua scelta di non inserire la morte di Arakano mi ha sorpresa, anche se sono d'accordissimo con ciò che dici: giustamente un avvenimento del genere avrebbe portato le riflessioni di Nolofinwe più sulla perdita del figlio che sul fratellastro e tu hai fatto benissimo a voler dare a entrambi questi momenti lo spazio che meritano. Però sono curiosissima di scoprire cosa scriverai di Arakano nei prossimi capitoli! E' un personaggio che mi ha sempre incuriosita, e mi dispiace che Tolkien ci dica così poco di lui.
Spero che questa recensione non ti sembri troppo contorta, ma la tua storia mi ha fatto venire in mente tanti di quegli spunti di riflessione che ho cercato di inserirli in qualche modo tutti, senza dimenticarne nessuno... (e forse qualcuno l'ho dimenticato lo stesso)
Tantissimi complimenti ancora,
A prestissimo!
Tyelemmaiwe

P. S. Una curiosità:dove hai trovato le date di nascita dei figli di Finwe? Perchè io ricordo quellepresenti negli annali di Aman, nel decimo volume della HoME, ma mi pare siano diverse da quelle che hai citato tu... Per esempio, mi pare che lì dica che Arafinwe è nato nel 1230...

Recensore Master
11/07/14, ore 17:15

Ciao!
Che bello, una tua storia sul Silmarillion! Appena l'ho vista il mio cuore ha fatto le capriole, come puoi ben immaginare.
Dunque.... Non so da dove cominciare, ho mille cose da dire e di certo ne dimenticherò la metà.
Innanzitutto vorrei farti i complimenti per la tua attenzione ai dettagli, così rara qui nel fandom italiano. La tua ottima conoscenza del Quenya mi ha commossa, noto che anche tu come me fai uso del meraviglioso lavoro di Helge Fauskanger! Perfetta anche la tua conoscenza delle tradizioni Eldarin e di ogni singolo dettaglio, davvero bravissima.
Venendo alla storia..... Confesso di non provare molta simpatia per Nolofinwe and family, dal momento che amo Feanaro ai limiti dell'umana decenza e tendo a giustificarlo anche quando ciò pare impossibile.
Ciò che però ho davvero apprezzato è la tua resa dei sentimenti di Fingolfin: ho trovato tantissime fanfiction, soprattutto di lingua inglese, in cui è dipinto come un essere privo di spina dorsale, alla costante ricerca dell'approvazione del padre e del fratellastro.
Trovo che, invece, tu abbia saputo delineare perfettamente ciò che Nolofinwe prova nei riguardi di Feanaro, senza inutili patetismi o melensaggini. Concordo con te: quei due si somigliano più di quanto non credano (e più di quanto io stessa non ammetterei mai XD).
Ci sono un paio di cose con le quali mi trovo in "disaccordo", ma si tratta di interpretazioni deltutto personali, tuttavia mi piacerebbe fartele presenti, magari potranno rivelarsi interessanti spunti di discussione, sempre se vorrai.
Innanzitutto, e mi pare di avertelo già detto nella recensione a "All'alba" io non riesco a immaginare il volto di Feanaro come una maschera iperborea, piuttosto, anzi, lo vedo molto vivo e mutevole nelle sue espressioni, credo che il suo fuoco si manifesti anche nell'espressività del volto.
Poi devo dire che la visita dei due hai giardini di Lorien mi ha lasciata perplessa.... Penso che Feanaro non si recasse volentieri a visitare la madre, meno che mai che permettesse al piccolo Nolofinwe di avvicinarsi, nemmeno in circostanze particolari come quella da te descritta.
Ho invece apprezzato tantissimo il ricordo della nascita di Nelyo e la tua resa di Nerdanel, donna saggia e anche di estremo tatto.... Pur apprezzando immensamente la scelta di chiamare il pargolo Nelyafinwe (sono tremenda, lo so!) l'imbarazzo di Nolofinwe mi ha davvero intenerita. Ah, volevo chiederti anche dei chiarimenti, perché ci sono un paio di cose che mi lasciano leggermente perplessa: tu dici che Findis e Irime sono entrambe più grandi di Nolofinwe, ma Lalwende non è più piccola di lui? Non sono ferrata con gli annali di Aman, (né con quelli del Beleriand, a dire il vero) quindi magari hai ragione tu. Però sono quasi certa che Irime sia più piccola di Nolofinwe. Poi, tu citi Arakano come se fosse ancora vivo.... Ma in tutte le versioni a questo punto dovrebbe essere già morto.... O sbaglio?
Scusa la recensione sconclusionata, quando si parla della casa di Finwe tendo sempre a straparlare.
Ti rinnovo i miei complimenti, spero davvero di poter rileggere presto qualcos'altro di tuo!

Melianar
P.S.: ecco, sapevo che avrei dimenticato qualcosa! Il finale è stupendo, con la partenza di Findekano vista dalla prospettiva del padre e dei fratelli e Nolofinwe che alla fine lo pronuncia, il famigerato nome....
Davvero intenso.
(Recensione modificata il 11/07/2014 - 06:51 pm)