Recensioni per
Il cuore spezzato di Regina ~ E come la felicitą riaffiorata di Emma non ebbe pił senso
di Ghen

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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RECENSIONE PREMIO per essere arrivata quarta al contest "Dal passato al presente" della sottoscritta! XD
Allora, sono da "poco" una fan di OAUT e forse mi sono spoilerata qualcosina con questo testo, però per mia fortuna il mio cervello oggi è troppo limitato per capire! XD Ho amato molto questa piccola flash, anche perchè ci sono tutti i pensieri della dolce Emma che cadono a mo' di valanga e ricoprono la povera Regina, che... che... che è quel finale!??? Ahahahaha, ti giuro ho riso troppo, non per qualcosa XD. Beh dai, mi sei piaciuta e sono molto felice di averti avuta tra i partecipanti del mio contest, sei stata molto, molto brava!
-Shin

adoro regina e adoro la coppia outlawqueen ♥
mai un happy ending per regina...vedremo nella 4 stagione...
ahah fantastica la foto e l'ultima frase...che condivido :P

Decima classificata al contest "Zapping addict": Il cuore spezzato di Regina ~ E come la felicità riaffiorata di Emma non aveva più senso di Ghen
 
Grammatica e sintassi: 9,1/10.
“E come la felicità riaffiorata di Emma non aveva più senso”
Il verbo più corretto è “ebbe”, in questo caso. L’imperfetto viene usato per azioni ripetute nel tempo, o stilisticamente anche per far avvenire qualcosa con una specie di rallentatore, però in questo caso non è adatto perché la felicità di Emma smette di avere senso in un istante preciso, ovvero quando a Regina si spezza il cuore. Per questo ti dico che il passato remoto è il tempo verbale più corretto. (–0,3)
“…quando felice la presentò alla Regina del futuro, quella cambiata e vide il suo sguardo trasformarsi…”
Hai aperto l’inciso, in cui specifichi di quale Regina si sta parlando, ma non lo hai chiuso. Dopo “cambiata” andrebbe, appunto, una virgola. (–0,1)
Come poteva sapere che quella donna che aveva appena salvato da morte certa, avrebbe distrutto…”
Anche qui c’è un problema di virgole e incisi. In questo caso, l’inciso sarebbe “che aveva appena salvato da morte certa” e, come vedi, non lo hai aperto, chiudendolo e basta. Puoi decidere se inserire la virgola dove ti ho segnalato oppure togliere anche quella dopo (dopo “certa”). Penso che starebbe bene in entrambi i casi e non appesantirebbe la lettura. (–0,1)
Non poteva essere sua, la colpa.”
Qui l’errore è sintattico, purtroppo, perché “la colpa” è il soggetto del verbo “(non) poteva” e tu li hai separati con una virgola. (–0,3)
«Mai i cazzi vostri»”
Non hai messo il punto alla fine della frase. Anche se è un dialogo, non va omesso comunque. (–0,1)
 
Stile e originalità: 7/10.
Ho trovato lo stile un po’ poco fluido, anche se ha indubbiamente un’impronta molto personale.
In un flusso introspettivo di questo genere, in cui si ripercorrono anche degli avvenimenti accaduti (in cui, quindi, c’è anche della dinamica, seppure parzialmente), ho trovato poco funzionale l’utilizzo delle frasi così spezzettate, corte, magari interrotte da un punto anche inutilmente. Mi spiego:
Emma non l’avrebbe mai lasciata indietro. Era lì, quella donna che aveva aiutato Snow White, sua madre. E non si era mai sentita così tanto sua figlia prima di quell’istante. Adesso era lei ad aver bisogno di aiuto. Credeva di fare la cosa giusta per tutti. Lasciarla significava condannarla a morte.”
Qui ho trovato disturbante l’abbondanza dei periodi. Sarebbe bastato qualche punto e virgola in più, o delle virgole al posto dei punti, e il testo sarebbe risultato molto più fluido. In questo modo, invece, imponi delle pause che sono superflue e rallentano la lettura. Lo hai fatto un po’ per tutta la fic, anche se forse questo che ti ho segnalato è il punto più denso. Prova a rileggere a voce alta, magari, così potrai renderti conto se è davvero così che volevi la storia (perché la mia è solo un’impressione, e se tu hai fatto tutto spontaneamente di certo non te lo ordina il dottore di starmi a sentire!) oppure hai lasciato predominare la parte irrazionale.  Hai scelto di raccontare una scena davvero densa di emozioni e penso sia stato a suo modo complicato dire tutto in così poche parole, combinando i sentimenti di Emma e quelli di Regina.
Un’altra cosa che volevo farti notare è questa:
“Credeva di fare la cosa giusta per tutti.”
Avrei sostituito questo verbo con “aveva creduto”.
Come poteva sapere che quella donna era colei che Robin…”
Qui avrei detto “come avrebbe potuto sapere”.
Emma sapeva chi era Regina oggi e ora sapeva chi era prima…”
Qui avrei scritto “fosse”.
In conclusione, penso che anche la scelta dei tempi verbali ti abbia penalizzata in quanto a stile. Te li ho segnalati qui perché, di fatto, non sono grammaticalmente errati, però nel contesto si amalgamano poco e non rendono piacevole la lettura. Non dico che tutta la storia sia così, ma ci sono questi punti in cui si ha come una frenata, o un calo di giri – come quello di un motore.
Riguardo all’originalità, non posso darti un grande punteggio perché hai ripercorso abbastanza fedelmente una scena realmente accaduta. Hai aggiunto quella piccola battuta finale che ho trovato divertente e, sì, anche originale, ma per il resto ti sei attenuta a ciò che è accaduto e hai ampliato con delle introspezioni semplici – nel senso che non hai fatto parallelismi con il passato, con un modo di essere di una delle due, o con qualunque cosa che in qualche modo non fosse riconducibile alle ultime due puntate del telefilm.
Forse potresti ampliare il flusso introspettivo ed esplorare lo sguardo desolato di Emma in modo più profondo. Dopotutto lei è un personaggio abbastanza complicato – così come Regina – e potresti trovare un modo per rendere la storia un po’ più fresca.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10.
C’è dello SwanQueen qui dentro, anche se è molto velato. Non sono un’amante di questa coppia perché, per quanto ritenga innegabile la chimica tra Emma e Regina, non credo che potrebbero mai arrivare al punto di considerare dei sentimenti tanto profondi l’una per l’altra. Sono unite dall’affetto che hanno in comune per Henry, ma non c’è di più. Quindi questo struggimento di Emma, che mi sembrava proprio avere delle sfumature quasi romantiche, mi è sembrato un po’ stonato… anche se, comunque, sei stata abbastanza brava a mantenere i personaggi nel loro canon (non le hai fatte agire in modo strano o cose simili).
I sensi di colpa di Emma mi sono piaciuti, perché credo che il tormentarsi sia parte di lei e hai quindi scelto un ottimo momento per dare sfogo a tutti i suoi dubbi. E, innegabilmente, nutre anche una enorme paura che Regina possa tornare cattiva come un tempo, per cui ogni gesto nei suoi confronti è sempre compiuto un po’ con i piedi di piombo proprio per questo motivo. Ho ritrovato questa peculiarità nella tua storia e in particolare proprio nella conseguenza che Emma ha sempre temuto.
Un’altra cosa che invece mi ha puzzato un po’ è la conclusione della storia. Regina è una regina. Cora l’ha educata alla regalità da sempre, non penso che le sia mai passata anche solo per la mente una frase così “puerile” (passami il termine, ma sto cercando di vedere la cosa come la vedrebbe lei). Piuttosto che abbassarsi al linguaggio dei comuni mortali, lancerebbe una palla di fuoco e farebbe una strage, per come la vedo io. Però è anche vero che nel contesto è stata divertente, per cui probabilmente chi leggerà non penserà a cose tipo “oddio com’è OOC”, ma si farà semplicemente una risata – e magari annuirà, pensando che era ora che qualcuno dicesse questa cosa a Emma e sua madre.
 
Gradimento personale: 2,5/5.
Sinceramente, non mi sono emozionata moltissimo. Forse è per via dello stile frammentato, delle frasi che si interrompevano ancora prima di decollare (sono una grande ammiratrice dell’introspezione contorta), ma non mi hai trasportata nella storia e mi dispiace molto, perché è l’obiettivo che ogni scrittore si pone da quando scrive la prima parola della storia.
Forse, in parte, può anche essere dovuto a questo accenno SwanQueen, che in quella scena non ho per niente visto e che tu hai inserito come background introspettivo. Non so bene cosa “incolpare”, o in generale quale sia stato il fattore preponderante in questo mio freno, ma sono rimasta fredda inevitabilmente non ho potuto apprezzare bene la storia.
Però sono stata pervasa da un senso di soddisfazione – IC o meno – quando ho letto l’ultima frase: sarei davvero voluta entrare nello schermo e dirlo io stessa a Emma e famiglia, perché in qualche modo è genetico questo accanirsi, seppure inconsapevolmente, sulla felicità di Regina.
È vero che chi è altruista e si prodiga sempre in buone azioni per gli altri prima o poi finisce a deludere qualcuno, o anche solo a pestare i piedi come effetto collaterale, però ogni tanto si potrebbe smettere di immischiarsi in cose che hanno a che fare con Regina.
Quindi, da lettrice, grazie per questa frase che abbiamo sulla punta della lingua da ben tre stagioni.
 
Totale: 26,6/35.

A me è piaciuta molto.
Breve ma scorrevole, semplice ma ben scritta.
E poi, beh, quel «Mai i cazzi vostri» rende davvero - e, ripeto, davvero - l'idea di come dev'essersi sentita Regina quando ha visto Robin catapultarsi verso Marian.
Poi vabbè, io shippo Emma e Regina allo strenuo, ma questi sono dettagli.
Complimenti, questa va dritta dritta tra le ricordate,
FaithObscure.

Ps: Non sei la solita che non sopporta Robin Hood, trust me.