Recensioni per
My Precious Doll
di DarkRose86

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/12/11, ore 20:29

Stupenda...me piace da matt. Ci son rimasta male quando Sasori e morto, ma in un certo senso me lo aspettavo. Avevo in mente di prendere il pupazzo di Deidara alla fume, ma...credo di aver cambiato idea.*la vengono i brividi* mi è piaciuta il paragone di Orione e Diana. Bella veramente. Continua così :-)

Recensore Master
27/01/09, ore 14:41

In ritardo (lo so) la recensione su una delle fic più belle (a parer mio) che hai scritto!
Mi piace tantissimo (mega fan Saso x Dei in arrivo), non c'è nessun errore grammaticale (mi pare), e io non sono transigente su tal punto, come te.
Grazie della tua recensione, comunque. A parte questo, la storia è bella, soprattutto è particolare che sia Deidara la marionetta.
E poi, quando uccide Sasori... troppo bello. Si capisce che Deidara gli voleva bene, così bene da ucciderlo per impedirgli di diventare come lui.
Per impedirgli di rovinarsi ed essere un oggetto, come lui.
E' difficile per me esprimere cosa provo, ma con le parole scritte sopra spero di averlo reso.
Stupenda. Bacy.

Recensore Veterano
15/09/08, ore 19:17

la fic me l'ha consigliata Itachina e dvo dire che è bellissima** originale e slendida! anche la similitudine con orione e scorpione mi ha colpito! la fine mi è piaciuta adoro le fin tristi-me sadica!- xxx

Recensore Veterano
10/09/08, ore 21:42

Scusa se l'ho letta solo ora. E' stupenda, moglie.
Sai quanto amo la coppia poi. Davvero complimenti. Di corsa fra i preferiti. <3

Recensore Veterano
06/09/08, ore 11:28

Teso, è stupenda.
Mi hai veramente commossoç___ç. Sono contentissima per te che tu sia arrivata al 4 posto... dai, che il podio si avvicina^_^.
Mi è piaciuta molto l'impostazione a mo' di fiaba, semplice ma allo stesso tempo complicata. Non so perchè ma mi dà un senso di infantilità molto azzeccato, soprattutto per l'inizio della fic.
Ho adorato il personaggio di Sasori. Così piccolo, ma già disperato, a volte antipatico e egoista, ma che trattiene sempre in sè un barlume di coscienza. Per quanto possa sembrare folle, alla fine si capisce che l'amore per Deidara l'ha in qualche modo trattenuto ancora un pò nella realtà. Però che tristezzaç___ç. Se volevi farmi piangere ci sei riuscita!
Non so che altro dire. Sei sempre più brava e ogni tua fanfiction riesce ad impressionarmi veramente.
Grazie della citazione alla fine. Sei sempre gentilissima nei miei confronti^__^.
Ti lovvo infinitamente, teso!
Bacioni,

Clau

Recensore Junior
05/09/08, ore 23:29

Αmøяε mϊǿ ♥♥♥,

sono veramente commossa...ti giuro è da tanto che non piangevo così tanto...io veramente non ho parole, me le levi tutte di bocca...
Amore mio ma come potrebbe mai deludermi una persona che c'è sempre per me, che è gentile, SINCERA? Spiegamelo tu perché io non riesco proprio a immaginarmelo. Sei una persona stupenda, con la S super mega gigante, e non lo dico perché sono tua amica, ma perché è una cosa vera, che viene dal cuore. Serena, semmai devo ringraziarti io perchè sei il mio
miracolo caduto dal cielo. Mimma ti adoro, e questo lo sai benissimo, ma te lo ripeterò all'infinito perché voglio che tu lo senta sempre forte e chiaro. (ok...”lo senta forte e chiaro”...non dico nulla ma qui i doppi sensi cominciano di già....xD xD)
Dirti che la fic mi è piaciuta è dirti poco.
Come ti dissi per msn, questa storia è così favolosa e “perfetta”, non ho trovato un solo difetto, per cui dovevo ragionarci su. Bene l'ho fatto ed eccomi qui^^...quindi ti chiedo scusa se ti recensisco in ritardo. Detto ciò iniziamo^^.

{...ε¢¢ǿ¢ϊ...}

L'inizio si può definire favoloso?
C'era un volta...”, già l'atmosfera va a fondersi a quella delle fiabe, che spesso ci venivano raccontate da piccoli, per farci addormentare. Una bambola solitaria, posta su un piedistallo alla vetrina, che osserva il mondo colorato, che corre.
«...
quella bella, affascinante e triste bambola fatta di legno. »
Già se si vuole una visione molto nostalgica, forse per l'immobilità con cui il “giocattolo” ci presenta la sua “esistenza” piatta, infondo è una bambola- direbbero persone. No, non è una bambola, è qualcosa di più profondo...
La “fiaba” via via si intride di tristezza tramite tocchi perfetti, equilibrati, saggi di una scrittrice sapiente, immersa fino all'anima, in questa che è una delle sue più belle fic.
In un villaggio arido, pieno di ingiustizie, vive un bimbo orfano, che «
non riusciva nemmeno a piangere » per quanto il rancore lo avesse consumato. Allora prende forma una tragedia nata dal cuore di un essere fragile... qui si riflette un contrasto forte...l'innocenza negata a un bambino...o forse la spensieratezza negata...perché come ci ricorda durante tutto il testo l'autrice, Sasori non piange, ne ride, ne sorride[fino a quando....];infatti non è un fanciullo comune...egli non conosce il significato dell'amore.
Subito risalta agli occhi la perseveranza del piccolo, che nonostante sia privo di genitori, ricerca esasperatamente qualcosa fin dalla tenera età. E sarà proprio quel qualcosa a portarlo alla fine.

«Ma le marionette dalle sembianze dei suoi genitori, che dentro di sé ancora sperava di poter riabbracciare, un giorno, non avevano il potere di farlo sorridere; non erano calde, né gli raccontavano avvincenti favole.»

In questo passo della storia ho colto così tanto accoramento, quasi come se quel “Sasori” fossi stata io nella mia fanciullezza. Io non so costruire bambole, eppure mi sono sentita molto vicina a questo bambino.
Mi ha sorpresa notevolmente la infantilità del piccolo nel passo del negozio.
Non so, ma è come se da “persona adulta, maliziosa” in quell'istante si fosse trasmutato in un vero e proprio bimbo. Perché Sasori sebbene sia ancora un fanciullo a causa delle esperienze che ha vissuto, nell'animo presenta i difetti degli adulti o di coloro che hanno esperienza di vita:
egoismo, malizia, un goccio di presunzione, ambizione.

«Decise dunque di iniziare subito il lavoro, aveva intenzione di costruire qualcosa di perfetto, che gli altri gli avrebbero invidiato; qualcosa di eterno. »

Da queste parole piene di determinazione si evince ciò che il piccolo artista più brama:una creatura perfetta che sia, come si dirà più avanti, simile alla fata delle favole che gli leggeva sua madre.
Perché un “artista” quando plasma il suo capolavoro, riproduce talvolta «l'immagine della più bella cosa che avesse mai visto in vita sua», e qui l'esempio è proprio il rossino.

«Quello che la bambola avrebbe dovuto diventare; quello che, per un capriccio del destino, non sarebbe mai stata.»

Trovo molto interessante “avrebbe dovuto”perché implica una necessità forte, quasi un'imposizione sebbene sia solo una fantasia. Credo che il contrasto con il “sarebbe” sia veramente forte in tutta la sua profondità. Vi ho ritrovato una sorta di “battaglia” tra costrizione, desiderio,destino,realtà... chissà chi ha combattuto con la realtà...
Questo Sasori che si porta appresso la sua bambola ci fa tanta tenerezza; ecco un altro frangente in cui si comporta da fanciullo, ma è sempre purtroppo un bambino sofferente quello che si trascina appresso la “sua fedele bambola” o “cosa”.
Il piccolo anche se trova un amico “immaginario” nel fantoccio perfetto, confonde, secondo una visione molto oggettiva e distaccata, l'amicizia con un suo paradiso emotivo del tutto immaginario.
Ma se invece cerchiamo di avvicinarci in modo “amichevole” al rossino, forse potremmo capirne tanta confusione, senza dare giudizi troppo precipitosi e severi. Dobbiamo ricordarci che alla fine Sasori, sebbene dimostri molta astuzia e altre doti da adulto, è ancor nell'animo un giovanissimo uomo, o almeno prova ad esserlo disperatamente.
L'animarsi della bambola di certo oltre ad aver turbato l'ormai adolescente Sasori, turba un po' anche i nostri cuori: l'inanimato per eccellenza che si tramuta in vita.
L'impressione che ci da Deidara in tutta la sua completezza descrittiva, può avvicinarsi ben più alle “caratteristiche umane” invece che a quelle di un oggetto. Egli è perfino più umano del arido Sasori. Infondo però l'adolescente, mortale, è privo di amore, e di tanti altri valori per cui ci pare ovvio tale comportamento “sterile”.
Sasori, lo scorpione, diventa via via un “round characterin quanto cambia in tutta la vicenda, rappresentando svariate sfumature. Dopo una lunga analisi, all'inizio può essere paragonato sommariamente due sentimenti: L'innocenza, di cui abbiamo già motivato la presenza, e dall'altro aridità, perseveranza. Mentre invece dopo gli sviluppi, sembra essere quasi cinico, egoista.

{ Anche il più potente dei veleni, può essere molto dolce. }

Adoro semplicemente questa frase. Credo che sia una delle più significative e una che ci può fornire diverse chiavi di lettura. Mi è parsa quasi pronunziata con sottil amore, notabile nella parte finale.
Il modo più banale di definirla potrebbe essere che infine l'amore addolcisce tutto/i, portando solo dolcezza nei momenti in cui è sereno. Ma non credo sia questo il significato più giusto da attribuirgli...
Una delle cose più “curiose” dell'intero racconto è la trasformazione che assumono i due personaggi: Deidara alla fine sembra il vero umano, mentre Sasori la bambola; quasi si fossero scambiati i ruoli...
Credo che il punto dove si capisca veramente la sofferenza e l'incomprensione di Sasori sia la scena dove i due corpi vengono a contatto.
Li egli comprende che una cosa non potrà mai sostituire un' essere umano perché anche se eterna, è priva di sentimenti...alla fine è meglio vivere una vita da sterili ma essere immortali o vivere una vita piena di passioni da mortale? È questo l'interrogativo che attanaglia le anime dei due personaggi in un intreccio complesso, composto dalla consapevolezza di essere infelici qualsiasi cosa si scelga. Perché non è forse vero che l'uomo farebbe qualsiasi cosa per ciò che desidera?
Un dilemma che l'autrice ci ha posto da metà racconto in poi quando perviene la verità sottoforma di ambizione, egoismo di chi è arido fino alle ossa. Una verità sfrontata sbattuta in viso a chi vorrebbe sentirsi vivo, poter vivere e non solo essere.

«Non era la bambola che sarebbe scappata, ma l'uomo.

L'uomo dalle troppe ambizioni.
Colui che aveva visto l'eternità, negli occhi immobili della marionetta.»


Qui si riassume tutto ciò che si è detto su. Una sola frase che libera più di mille significati, alcuni dei quali oscuri ai nostri occhi vivi, sofferenti, umani.
Chissà come la leggerebbe Sasori? Di certo nessuno può saperlo... perché egli è l'unico ad essersi trasformato fin dall'inizio in una marionetta.

«L'essere umano è debole, e cerca a tutti i costi qualsiasi espediente per evitare sofferenze.
Strapperebbe perfino l'anima a chi gli sta accanto, al fine di godere di fama e gloria.
L'uomo venderebbe sé stesso, pur di vivere per sempre.
E si lascia facilmente trasportare da quella follia sopita, che fa parte di lui.
»


Fenomenale questa riflessione. Sono rimasta colpita in particolar modo sia dal significato profondo e radicato sia che dalla scelta accurata, crudele, dei vocaboli.
Peccato che talvolta “cose” troppo perfette siano equazione di imperfezione.
Questo è il caso di Deidara che alla fine per salvare la vita dell'altro lo uccide. Alla fine una bambola può decidere cosa sia più giusto per un umano?infondo non è altro che un assemblaggio di pezzi?
Ecco l'irrazionalità ambigua del biondino. Una “qualcosa di legno privo di anima, ragione umana” che si comporta da tale e soffre come tale, perchè se così non fosse stato non avrebbe di certo ucciso il suo creatore. Una ribellione del creato contro il creatore? No.
Come si può odiare colui che ti dona l'amore, sebbene ne sia privo e sopratutto che ti dona la propria condizione umana?
Deidara non lo odia...se fosse di carne forse percepirebbe le farfalle allo stomaco e un senso di leggerezza immenso, sintomo di amore. {Ma la sua più grande sciagura è non esserlo.}

e Sasori che sceglie di seguire la sua convinzione invece che il sentimento umano, disfacendonese completamente.

«Nella speranza che, in una magica notte d'estate, una stella potesse cadere su di lui,
bruciando il suo involucro e il suo cuore.
Per ardere assieme.
Per scacciare la tristezza, e volare via.
L'uno fra le braccia dell'altro, magari per l'eternità. »


ed eccoci alla fine di questo meraviglioso “viaggio” immaginario.
Devo dire che questo pezzo mi ha fatto sciogliere il cuore. È stato veramente bellissimo come passaggio conclusivo, degno di definirsi “fine”.
Quella bambola perfetta che ha sofferto, che almeno una volta si è sentita “umana” ora è dove l'abbiamo trovata all'inizio. Sola, nostalgica, senza il suo creatore.

Serena io ho cercato di metterci tutto ma sono sicura di aver certamente tralasciato qualche sfumatura quindi ti prego di perdonarmi, gømεŋ!
Piccola mia
grazie di questa stupenda storia...sappi che l'hai scritta in modo impeccabile e come già detto sembra sul serio una fiaba.
Ti saluto mimma^^

TI LOVVO TANTISSIMO PICCOLA STELLINA MIA^^

grazie di tutto.

La tua Valentina.

Recensore Veterano
03/09/08, ore 23:25

Davvero molto bella,complimenti!! Certo preferisco gli happy ebding ma anche i finali tristi o tragici,se scritti bene come questo,mi piacciono!! Mi è piaciuta l'idea di un Deidara come bambola...davvero bella!! Triste il fatto che non provasse niente,tranne un fremito al cuore,al contatto con Sasori...definirei questa cosa dolorosamente fedele!! Davvero bella!! Scrivi bene e riesci a far apprezzare anzi a far piacere anche i finali tragici!! I miei complimenti!! Un bacione

Recensore Junior
03/09/08, ore 23:02

Ti posso dire la verità? Mi sto mettendo a piangere ç_ç E' bellissima come storia, e poi un Deidara incatenato per l'eternita in un corpo da marionetta ç_ç davvero stupenda. Bravissima

Recensore Veterano
03/09/08, ore 09:39

Ecco qui il commento che hai ricevuto per il concorso: La cosa che mi ha colpito maggiormente in questa fiction è stata l’originalità. Ho trovato molto azzeccata la scelta di rendere Deidara una marionetta, intrappolato in un corpo eterno; situazione che, considerato il personaggio di cui si parla, contribuisce ad aumentare la drammaticità della storia. In alcuni punti i personaggi mi sono apparsi forse un po’ più dolci e fragili di come li conosciamo, ma questo non stona affatto con la fiction. La grammatica e lo stile son buoni, anche se a volte i periodi sono risultati eccessivamente lunghi e quindi un po’ difficili da comprendere, cosa che comunque non sminuisce il complesso. In conclusione, questo è davvero un buon lavoro, che merita di essere letto anche per l’impegno con cui la storia è stata intrecciata alla perfezione con miti e leggende che si intersecano con la trama in modo veramente molto buono.

Recensore Master
03/09/08, ore 03:04

È bellissima, Sere! *O* Mi sono anche commossa! Sei stata bravissima! Complimenti! Non so che altro dirti per farti capire quanto mi sia piaciuta! Bravissima, veramente!