Recensioni per
I Beatles erano di vedetta
di OttoNoveTre

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
10/09/14, ore 11:53

Non so nemmeno dirti cosa mi sia piaciuto di più di questa storia: se l'atmosfera anni Sessanta che permea tutto (oggetti, colori, pensieri), se la caratterizzazione magistrale di queste due protagoniste, se il modo in cui riesci a descrivere un'intera scena e a far capire così tante cose con pochi particolari perfetti.
Sarebbe inutile dilungarsi nel descrivere tutte le bellezze che ho trovato qui dentro, ma lasciami dire che, personalmente, il seguito lo leggerei davvero molto volentieri. Trovo che i buoni presupposti ci siano tutti - non ultimo, la competenza necessaria a scrivere questa storia: io non sono certo un'esperta quando si tratta di Beatles (la mia cultura musicale è abbastanza ridotta, a dire il vero), ma la tua passione per loro permea ogni frase.
Il titolo, poi, è un vero capolavoro. :)

Recensore Junior
01/08/14, ore 11:40

Fammi capire: tu hai aspettato così tanto tempo per rispolverare questa storia e hai colto l'occasione per questo mio compleanno? Io ne sono onorata e anche un pochino orgogliosa.
Già quando ho letto il titolo mi è preso un colpo, perché è una delle frasi di John Lennon che mi fanno venire la pelle d'oca ogni volta in cui le leggo o le becco in qualche documentario. Quindi, già con il titolo mi avevi conquistata.
Poi mentre leggevo la storia mi sono innamorata. Hai ricreato un'atmosfera un po' come quelle di Fannie Flagg, o almeno, io a un certo punto mi sono sentita come quando leggo i suoi libri (spero che tu lo prenda come un complimento, perché l'intento sarebbe quello).
Devo ammettere che la frase finale mi ha quasi (quasi) commossa. Quella e l'entusiasmo di Bobbie Joe mentre racconta del suo progetto ed elenca i vestiti che si è comprata. È così dolce.
Shirley è tosta, mi piace davvero tanto. Me la immagino un po' maschiaccio, a dover combattere fin da piccola con quel nome da miss.
Mi piacerebbe tanto che ci fosse un seguito, ma anche se non ci sarà, andrà bene lo stesso, perché questa storia e perfetta. D'altra parte, anche gli album dei Beatles sono finiti e non ci si può fare niente, se non ricominciare ad ascoltarli da capo.
La parola grazie non è sufficiente per la gratitudine che provo, ma è l'unica che ho, quindi: grazie, grazie, ancora grazie per il bellissimo regalo!

Recensore Master
21/07/14, ore 10:45

L'ho adorata!
Come ti ho già detto, ho subito shippato le due protagoniste e quando sono arrivata alle note finali ho esclamato "A-aha! Lo sapevo, io!". Anche perché ho immaginato Bobbie Joe e Miss (per me si chiama Miss e basta XD), qualche anno dopo, alle prese con il piccolo Liverpool. Mi piacerebbe un sacco leggere un seguito di questa storia, sono curiosissima di sapere come è andato il viaggio in auto, il concerto e cosa è successo dopo. Però è bella anche così, è il tipico racconto che non ha una fine, "il dopo" continua nell'immaginazione del lettore e anche il "prima" esiste già, si sente dalle parole e dai pensieri dei personaggi.
Bellissima l'ambientazione. Te lo avrò detto mille volte, ma sei una maestra nel tratteggiare "la scenografia" e creare la giusta atmosfera. Ce li avevo proprio di fronte: la roulette di Bobbie Joe, il cane, il campo di granturco, il paese sperduto in mezzo al nulla. Ho una passione per le ambientazioni "malconce", trascurate, non curate, che sanno di luoghi abbandonati. E' un piccolo kink che questa storia soddisfa a pieno.
E poi Bobbie Joe. Caratterizzazione fenomenale. Mi è piaciuta tantissimo la sua entrata in scena, perché in una manciata di righe dice tantissimo del suo personaggio.
Bellissima storia, davvero. Spero tanto che tu prenda in considerazione l'idea di svilupparla.
Complimenti.