Recensioni per
Fantasmagoria - tra fiori e serpenti.
di C a u s t i q u e

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/09/14, ore 01:38

7 - “Fantasmagoria – tra fiori e serpenti” di T i h a.
Totale: 51.25/65.

1) Grammatica e ortografia: 1.25/10.

“«Giovane uomo è stato un atto imprudente, inconscio e senza alcun senso il tuo»”: tra “uomo” e “è” ci va una virgola (- 0.10).
“Non sei altro che colore su una tela, cosa dovrei mai temere”: ci vuole un punto di domanda alla fine (- 0.10).
“Mi chiedo - però - perché ogni giorno vieni a trovarmi in questo luogo buio?”: qui il punto di domanda invece non ci vuole (- 0.10).
“«Pensavo mi avresti lasciata sola Severus, il tuo giovane protetto è appena uscito».”: prima di “Severus” ci va una virgola (- 0.10).
“ma ad ogni domanda, qualcuno gli forniva la risposta più conscia”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“«Draco ti stavo aspettando»”: dopo il vocativo, va la virgola (- 0.10).
“Lui non rispose, non si voltò, continuò solo a camminare strisciando i piedi in un unica direzione”: “direzione” è femminile, per cui ci va l’apostrofo dopo l’articolo (- 0.15).
“esclamò furibonda un ragazza dalla lunga cascata corvina, additando il giovane rampollo con sguardo severo”: “una” (- 0.10).
“Sei forse impazzito Draco”: prima del vocativo va la virgola (- 0.10).
Stessa cosa qui: “Piantala con questa storia Pansy” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “Fai come ti pare Draco” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “Draco non mi importa cosa pensano di me.” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “«Vattene Pansy, è meglio per entrambi»” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “«Pansy stiamo facendo la cosa giusta?»” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “Io non combatto per qualcosa o per qualcuno Pansy.” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “«Volevo te Draco, che tu sia questo o qualunque altra cosa»” (- 0.10).
“Quelle parole pronunciate in un sussurro, la colpirono dritta al cuore.”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“Draco in verità è il tipico bravo ragazzo.”: ci va “era”, tutto il resto della storia è al passato. (- 0.25).
“Il vetro tintinnò e le labbra rosse e screpolate dal gelo che si agitava al di fuori del castello, toccarono il bordo di quel bicchiere.”: la virgola è di troppo oppure ne va una prima di “che si agitava” (- 0.10).
“Pansy a quella vista, si avvicinò a lui”: dopo “Pansy” ci va una virgola (- 0.10).
“quasi da poter percepire il calore che gli scaturiva dalla pelle perlacea”: Pansy è una ragazza, quindi “le scaturiva” (- 0.25).
“per un ideale che non lo sento animarsi di vita propria, dentro me”: il “lo” è di troppo (- 0.10).
“Avevi detto che avresti fatto tutto per me?”: il punto interrogativo non ci va (- 0.10).
“Lei lo lasciava fare senza protestare, nonostante lui aveva smesso di baciarla”: ci va il congiuntivo “avesse” (- 1).
“Draco la spinse in malo modo sul letto, la fissò per un’istante”: “istante” è maschile, non ci va l’apostrofo (- 0.25).
“Malfoy che rimaneva fermo sovrastandola, continuò a sorriderle gioviale”: dopo “Malfoy” ci va una virgola (- 0.10).
“e per quanto la corvina non voleva tutto quello - non in quel modo almeno - non riusciva a digli di no.”: “volesse” (- 1) e “dirgli” (- 0.10).
“La verità è che le piaceva.”: “era” (- 0.25).
“Il rumore degli abiti spezzati del biondo, le fecero capire che non avrebbe abbandonato quella bacchetta e se da un lato aveva paura, dall’altro non le faceva che piacere.”: la prima virgola è di troppo (- 0.10), è “fece” e non “fecero” (- 0.10) e, tra “e” e “se da un lato”, ci va un’altra virgola (- 0.10).
“ma da quest’ultime non né uscì un suono.”: il “né” è di troppo (- 0.10).
“forse semplicemente perché lo amava a tal punto, da considerare quei gesti sconsiderati parte dell’amore che lui voleva donarle.”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“talmente carico di passione, da lasciarla senza fiato.”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“Le mancava, più passava il tempo e più le mancava”: “gli mancava” (- 0.50).
“Scricchioli di metallo arrugginito e di legno divorato dal tempo, ruppero il silenzio di quella notte”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“Speravo che sentendo la tua voce, potessi trarne giovamento e finalmente potermi sopire.”: tra “che” e “sentendo” ci una virgola (- 0.10).
“«Vedo però, che la tua amante ti ha seguito»”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“che con i capelli corvini ancora arruffati e annodati dalla notte precedente”: tra “che” e “con” va una virgola (- 0.10).
“Quelle parole sicure, fecero intuire che il biondo faceva sul serio”: la virgola è di troppo (- 0.10).
“Rimase a contemplare il miracolo di come un solo incantesimo possa togliere la vita”: “potesse” (- 0.25).
“i lividi che stavano affiorando sui polsi di Pansy e che lui stesso gli aveva provocato.”: il “gli” è di troppo, e comunque doveva essere un “le” (- 0.10).
“«Perchè le hai salvato la vita?»”: “Perché” ha l’accento acuto, non grave (- 0.15).
“e per assurdo, anche coloro che lanciavano la maledizione ne subivano gli effetti.”: tra “e” e “per” va una virgola (- 0.10).
Ci sono anche errori di distrazione.
“mentre leggiadra si accomodava su un vecchia altalena ormai logorata.”: “una” (- 0.10).
“Il biondo lasciò andare la testa all’indietro, inghiotti tutto il liquido in una volta”: “inghiottì” (- 0.10).
“Draco non era mai stata una persona convenzionale”: “stato” (- 0.10).
“Per troppo tempo aveva fatto finita di essere solo una sua conoscente.”: “finta” (- 0.10).
“e con un leggero movimento del polso le strappo i vestiti come in un ciclone di lame affilate”: “strappò” (- 0.10).
“Sii sentì meglio, quando realizzò che quella furia”: “si sentì” (- 0.10).
“L’urlo lacerante uscì delle labbra”: “dalle” (- 0.10).
“afferrandola per capelli e per il mento”: “per i capelli” (- 0.10).
“Cose si può lasciare andare la persona che si ama e che deve affrontare se stesso?”: “Come” (- 0.10).
“il cuore del giovane sobbalzo e perse un battito.”: “sobbalzò” (- 0.10).
“Non poi vivere senza me”: “puoi” (- 0.10).
“Il silenzio si ruppe, e una incanto risuonò nell'aria.”: “un” (- 0.10).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Il tuo stile mi piace sempre un sacco, è uno dei pochi molto elaborati e ricchi che ci sono ancora in circolazione e che mi piacciono.
Sei molto barocca nelle espressioni, il lessico è ricco e anche particolare (ormai però “cristallini” l’ho imparato!) e usi un sacco di immagini interessanti e belle. Tuttavia, in questa storia, ho trovato che tu abbia ecceduto un po’, soprattutto nelle descrizioni dei personaggi e nel ribadire continuamente il loro aspetto fisico. Soprattutto, ti sei confusa, a volte Pansy aveva gli occhi color dell’ebano, altre dell’ambra fusa… la cosa mi ha lasciata un po’ spiazzata!
Avrei preferito che ti soffermassi meno su queste cose, perché rendono la lettura un po’ faticosa, come se il testo fosse stato scritto in un’altra epoca.
E, a proposito, la definizione “di zaffiro” per gli occhi di Draco non va bene, perché lui ha le iridi grigie e lo zaffiro è di un blu intenso: giusto gli zaffiri di Ceylon sono un po’ più chiari, ma comunque non azzurri o d’argento.

3) Titolo: 5/5.
Il titolo è bellissimo, come sempre nelle tue storie! Anche il fatto che sia un po’ lungo non mi dispiace, come succede invece di solito, perché lo trovo proprio appropriato: è particolare, strano, adoro l’accostamento di termini così distanti tra loro, e penso che rifletta perfettamente lo spirito della storia.

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 12/15.
La storia mi piace molto e anche la trama è bella, l’unica cosa che non mi ha convinta è la caratterizzazione di Draco.
Sarà anche il tuo stile molto barocco che contribuisce, ma l’hai ricoperto di un’aura dannata che mi pare eccessiva. Mi piace molto il suo tormento, la sua sofferenza e anche l’idea di lui che si avvelena lentamente, ogni giorno, con metodica costanza, è piuttosto originale e calzante.
Quello che non mi ha convinta è questo suo lato oscuro, molto “fanon”, quasi sadico, che viene fuori quando vanno a letto. Certo, non conosciamo Draco da quel punto di vista e, per quanto ne sappiamo, le sue preferenze potevano benissimo essere quelle, tuttavia trovo che tu abbia descritto tutto in maniera troppo adulta, non adatta a un ragazzo di soli sedici anni. È un probabile che affligge sempre anche me – o almeno così dicono le mie lettrici -, perché, a quanto pare, non sono più capace di immedesimarmi in dei sedicenni.
Pansy, invece, mi piace di più, è più credibile. Il modo in cui si lascia sottomettere e annientare è collegato al suo amore per lui, un amore talmente forte che farebbe qualsiasi cosa pur di tenerlo legato a sé.
Mi è piaciuta nella sua angoscia, nei suoi comportamenti un po’ teatrali, nella sua incapacità di lasciarlo andare, anche se è consapevole che lui è il suo veleno, che le fa male, che è dannoso per lei.
Della questione del quadro parleremo più avanti, intanto sappi che l’ho trovata davvero molto originale.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto (3 punti per ogni parametro da me fissato, più un punto bonus): 9/10.
Per quanto riguarda l’Incantesimo (il Sectumsempra), ti ho assegnato 3/3, e ancora sinceramente mi sembra poco.
Non solo hai fatto in modo che nella storia venisse inflitto da Draco a Pansy, ma vi hai incentrato tutta la trama attorno. E chi l’avrebbe mai immaginato che la bellissima ragazza del quadro, quella con la corona di fiori e serpenti, fosse l’incarnazione stessa dell’incantesimo, chi lo immaginava che l’incantesimo fosse in realtà una maledizione che colpisce chi è stato fatto a pezzi dall’amore! Chi lo immaginava che ciò che lei canticchia è la cura, chi lo immaginava che, se vieni colpito dalla maledizione, sei costretto ad adorarla per l’eternità.
Per quanto riguarda la caratteristica di Pansy, ovvero il suo essere astuta, ti ho dato solo 2/3.
Sì, non la descrivi come un’oca giuliva, ma nemmeno come una ragazza particolarmente acuta o manipolatrice. Avrei preferito che la sua furbizia venisse fuori un po’ di più.
Per la caratteristica di Draco, ovvero l’essere innamorato: 3/3.
Hai fatto una scelta molto originale indirizzando i suoi sentimenti verso la donna del quadro – di cui, più che essere innamorato, è soggiogato -. Ne è così innamorato che, quando Pansy si intromette nel loro idillio, non esita nemmeno prima di colpirla… decisamente hai fatto un buon lavoro.
Il punto bonus te lo assegno per la fantastica scena erotica, molto particolare.

6) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Sei stata davvero originalissima!
A parte le caratterizzazioni dei personaggi, già di per sé piuttosto particolari, mi hai colpita con l’idea della fanciulla nel quadro. Sebbene sia spiegato in maniera un po’ confusionaria, l’idea di base è davvero buona e anche molto avvincente.
Forse mi sarebbe piaciuto che la sviluppassi un po’ di più e in modo più chiaro, per saziare la mia curiosità.

7) Gradimento personale: 9/10.
La storia mi è piaciuta molto: ho adorato com’è scritta, le descrizioni, le scene di sesso e il buio che tutti i personaggi covano dentro. È intrigante, fascinosa, oscura.
Tuttavia, non ti ho dato il punteggio pieno perché è confusionaria.
Se tu non mi avessi spiegato in privato cos’era successo, non l’avrei capito. In questo, ti consiglio di dare una sistemata, perché altrimenti il lettore non afferra tutti i dettagli e non comprende la bellezza di una storia che è davvero notevole. Dovresti spiegare in maniera più chiara e lineare le connessioni tra il quadro e l’incantesimo, e anche nella parte finale dovresti dare un ritocco ai vari soggetti, perché sembra che a salvare Pansy sia stato Piton e non il quadro.