Terza classificata al contest I'm no Superman.
Correzioni
1. […] sulla bontà e l'ultilità del suo passatempo. --> Refuso: “utilità”.
Ce ne sono parecchi altri, ma non sto a segnalarteli tutti perché diventerebbe un elenco troppo lungo e gli errori “veri” si perderebbero. Ti consiglio però di ricontrollare il testo della tua storia, magari con un correttore automatico che te li segnali (ad esempio quello di Word).
2. Al'inizio, quando Kimimaro aveva scoperto di avere questa capacità - e nessuno gli ha mai ancora detto che i Ninja la chiamano Abilità Innata […] --> Ci sono errori nella concordanza temporale: dato che il verbo principale è “aveva scoperto”, i seguenti devono essere “aveva detto” e “chiamavano”.
3. La finestra è minuscola, troppo in alto per poter essere raggiunta. […]
Forse era per questo che lo tenevano chiuso in questa cella? Forse l'unico motivo per cui lo tenevano lì, in vita, oltre al timore che avevano di lui, era la sua Abilità?
In fondo, era quello che aveva detto suo padre. Lo aveva sentito chiaramente quella sera. --> La seconda, la terza e la quarta frase si ricollegano alla situazione descritta in quella iniziale, in cui hai usato il presente, quindi i tempi devono concordarsi con la essa: Forse è per questo che lo tengono chiuso in questa cella? Forse l'unico motivo per cui lo tengono lì, in vita, oltre al timore che hanno di lui, è la sua Abilità?
In fondo, è quello che ha detto suo padre. Lo ha sentito chiaramente quella sera.
4. […] perchè le sbarre della cella […] --> Errore di accento: “perché” e non “perchè”.
Te lo segnalo solo qui, anche se è un errore che persiste per tutta la durata della storia.
5. […] il sentore di stantìo di quel sotterraneo […] --> L’accento in questo caso è tonico, quindi non deve essere segnalato graficamente: “stantio”, non “stantìo”.
6. […] la porta che si chiude come un tonfo e quel vassoio lasciato per terra […] --> Inesattezza: “la porta si chiude con un tonfo”.
7. E’ taciturno, schivo, e con quella pelle […] --> Il verbo essere vuole l’accento, non l’apostrofo: “È”, non “E’ ”.
Se il problema è che col tuo programma di scrittura non trovi la “È”, sappi che puoi scriverla semplicemente con la combinazione di tasti “Alt + 212” o “Alt + 0200”.
8. […] e per ricordare a sè stesso che è fatto […] --> Quando è seguito da “stesso”, il pronome riflessivo “se” non va accentato.
9. […] non ha un vero senso, nè uno scopo. --> Errore di accento: “né” e non “nè”. Anche in questo caso te lo segnalo solo qui, nonostante si ripeta ancora.
10. […] se ci sarebbero state state variazioni […] --> Refuso: doppio “state”.
11. Il "bip" che sentiva era quello per l'elettrocardiogramma […] --> Dato che “il bip” è maschile, devi usare “quella” e non “quello”. Il “per” te l’ho segnalato perché la preposizione adatta, in questo caso, è “di”: “dell’elettrocardiogramma”.
12. […] come se ne fosse anestetizzato o come osservasse uno spettacolo […] --> Dato che hai usato la formula “come se”, devi ripeterla anche nella seconda parte: “o come se osservasse”.
13. […] un uomo brutale e crudele che lo afferrava di peso e lo trascinava lungo il sotterraneo e lo costringeva ad affrontarlo […] --> In un – seppur piccolo – elenco di azioni, la “e” è meglio usarla soltanto alla fine: […] un uomo brutale e crudele che lo afferrava di peso , lo trascinava lungo il sotterraneo e lo costringeva ad affrontarlo […]
14. […] Kimimaro li possedeva eccome, solo un embrione, un piccolo seme nascosto sotto una coltre gelida e premevano per vedere la luce. --> Devi chiudere l’incisiva iniziata, altrimenti il predicato “premevano” resta logicamente separato dal suo soggetto “li”: […] Kimimaro li possedeva eccome, solo un embrione, un piccolo seme nascosto sotto una coltre gelida, e premevano per vedere la luce.
15. […] avrebbe colto quel seme raro e lo avrebbe trapiantato […] --> Il verbo usato è indicato per le piante ma non per i semi, meglio sostituirlo con “raccogliere”: “avrebbe raccolto quel seme”.
16. […] la giusta chiave per trarlo a sè. --> Errore di accento (segnalato solo qui anche se si ripete): “sé” e non “sè”.
17. Alla sua suggestionabile mente appariva colmo di un mistero e di un carisma che espandeva attorno a lui un'aura quasi palpabile, e che avanzava come se al mondo nulla potesse scalfirlo […] --> Il soggetto di questo “che” dovrebbe essere il sottinteso “Orochimaru”, ma messo in questo modo è invece logicamente collegato a “carisma” (appunto il soggetto della relativa precedente).
18. […] esattamente come un randagio a cui rifili qualche carezza e un boccone di cibo e che, allora, riconoscenti, predono a scodinzolare e ti seguono passo dopo passo […] -->Tralasciando il piccolo refuso di “predono”, il soggetto di questi due predicati è “un randagio”, dunque i verbi devono andare al singolare: “prende” e “segue”.
19. […] cullava quel desiderio, affinchè nulla di ciò […] --> Altro errore di accento (anche in questo caso segnalato soltanto una volta): “affinché”, non “affinchè”.
20. […] il suo dono speciale al maestro […] --> Piccola puntigliosità fine a se stessa: hai sempre scritto “Maestro” (con la maiuscola) per riferirti ad Orochimaru, ma in questo caso hai lasciato la minuscola.
21. […] ergendosi come un albero altissimo sulla inettitudine degli shinobi […] --> Ho cercato a lungo, ma tutti i siti che ho consultato (come questo o quest’altro) dichiarano che l’elisione dell’articolo determinativo e indeterminativo (o di una conseguente preposizione articolata, in questo caso) davanti a nome femminile che comincia per vocale è obbligatoria. Quindi, in questo caso, ci vuole “sull’inettitudine”.
Non ti segnalerò più questo errore, anche se si ripete spesso (soprattutto con l’articolo indeterminativo “una”) perché la regola è la stessa.
22. […] ma anche la consunsione precoce di un corpo altrimenti giovane e forte. --> Errore di ortografia: “consunzione”, non “consunsione”.
23. […] l'impressione che una tensione che gli stringesse lo stomaco […] --> Refuso: va eliminato il secondo “che”.
24. […] e il suo chackra era splendente […] --> Inesattezza: si scrive “chakra”, non “chackra”.
25. […] Non avrebbe permesso che la gloria e la responsabilità di quell'ultima impresa ricadesse escusivamente […] --> I soggetti sono sia “la gloria” che “la responsabilità”, quindi il predicato deve essere plurale: “ricadessero”, non “ricadesse”.
C’è anche il piccolo refuso di “escusivamente”.
Griglia di valutazione
Aderenza al tema: 15/15
Come hai giustamente detto tu, in questa storia ci sono molti momenti in cui Kimimaro deve fare i conti con i propri limiti, ma quello che senz’altro è più degno di nota, secondo me, è proprio il limite posto dalla sua malattia: è quello che condiziona sia la sua vita che il suo rapporto con Orochimaru, e quindi credo sia quello che, più di tutti, lo mette in difficoltà.
Difficoltà che in qualche modo riesce a tenere a bada, combattendo con tutto se stesso fino alla fine.
Introspezione: 12/12
Non c’è la lode, tra i voti dei contest, altrimenti avresti preso anche quella: hai analizzato la personalità e la psicologia di Kimimaro in ogni sua più piccola sfaccettatura, e sempre con risultati eccellenti.
Molto interessante la descrizione dei retroscena della sua vita di bambino e di come tutto quello che ha subito abbia influito sul giovane uomo che è diventato; degna di nota, sicuramente, è anche – come ti ho già detto – il modo in cui affronta la sua malattia, senza mai arrendersi al destino.
Più di tutti, però, mi ha colpito come hai descritto il suo rapporto con Orochimaru: sei riuscita ad esprimere al meglio tutta l’intensità quasi morbosa di quella relazione ambigua che Kimimaro ha con il suo Maestro, rendendo il lettore partecipe di quel suo sentimento di venerazione, fiducia e fedeltà assoluta che permane dalla prima carezza che riceve fino all’ultimo respiro che esala.
Utilizzo della citazione: 10/10
Di primo acchito mi era sembrato che la citazione che hai scelto si limitasse ad adattarsi al solo finale, ma rileggendola attentamente mi sono resa conto che, in realtà, abbraccia tutta la storia (soprattutto quel “Immagino che sia perché tutti crediamo che quello che facciamo sia molto importante”).
Stile e trama: 9,5/10
Tra i vari errori che ti ho segnalato, solo quelli dei punti 6, 13, 14, 17, 18 e 25 hanno influito in questo parametro perché hanno disturbato un po’ la lettura.
Il lessico è piuttosto ricercato, anche se mai aulico, e questa scelta l’ho trovata particolarmente adeguata al tono grave e profondo che pervade – quasi – tutta la storia. Stesso dicasi per l’utilizzo di una sintassi a talvolta piuttosto complessa, ricca di incisive, coordinate e subordinate.
L’unica pecca di questa scelta stilistica è che, in alcuni punti, la lettura risulta un po’ faticosa – sia per il tema non facile trattato che per i periodi lunghi – ma tutto sommato è poca cosa rispetto al risultato finale: la tua storia è decisamente bella, raffinata e coinvolgente.
Si sente la cura che hai messo in ogni più piccolo dettaglio, e attraverso la tua narrazione il lettore si ritrova a ripercorrere ogni passo della vita di Kimimaro come se indossasse le sue stesse scarpe: l’immedesimazione è totale eppure in un certo qual modo anche distaccata, obiettiva; il lettore sa che Kimimaro è quello che è per tutto ciò che gli è stato fatto, sa che i suoi pensieri, desideri ed emozioni sono stati plasmati da altri – vuoi il padre, vuoi Orochimaru – ma nonostante questo – o forse proprio per questo – nel leggere le sue azioni e i suoi pensieri si ritrova a condividerne ogni singolo dettaglio.
Ti ho già detto quanto abbia apprezzato la trattazione del rapporto di Kimimaro col suo maestro, ma qui voglio aggiungere una nota di merito per quello con Juugo: non ne parli molto perché, giustamente, Orochimaru occupa quasi tutta la mente e il cuore di Kimimaro, ma la descrizione della loro amicizia e della loro intesa è comunque molto profonda e toccante, perché infondo entrambi sono due anime gentili cui il destino ha giocato un brutto scherzo.
I personaggi sono delineati in maniera squisita. Tutti, da Kimimaro – ovviamente – a Juugo e Kabuto – con il suo tono asettico e la sua lingua sibillina – passando per quel padre di cui si sa tanto poco per finire con Orochimaru, che invece è la figura di maggior spicco.
Insomma, nonostante non sia stata una lettura propriamente leggera, l’ho apprezzata moltissimo perché è una storia profonda e coinvolgente, che porta alla ribalta un personaggio che, lo ammetto, finora avevo anche io molto sottovalutato.
Grammatica e sintassi: 6/8
Scrivendo parecchio è normale che ci siano più errori e imperfezioni, per cui non ho considerato gli errori più ricorrenti (come quelli di accento fonico e di apostrofo) singolarmente, ma nel loro complesso.
Gli altri errori che ti hanno più penalizzato in questa parte sono quelli di tempo dei punti 2 e 3, di persona dei punti 18 e 25, di ortografia dei punto 5 e 22 e di punteggiatura del punto 14.
Le altre inesattezze dei punti 6, 11, 13, 15 e 17 hanno influito in maniera molto più lieve, mentre l’errore al punto 7, pur essendo grave, non è stato considerato perché, al momento in cui ho indetto questo contest, non avevo ancora stilato la “griglia di valutazione completa” in cui chiarivo che avrei penalizzato questa forma e spiegavo come ottenere la “È” da qualsiasi programma di scrittura.
Nel complesso, sia grammatica che sintassi sono molto buone e curate: i periodi sono chiari e ben strutturati e, pur essendo talvolta piuttosto lunghi, sono sempre di immediata comprensione.
Originalità: 5/5
Kimimaro è un gran bel personaggio ma, come hai detto anche tu, è molto sottovalutato.
Io stessa non avevo mai letto nulla su di lui finora, e di certo una riflessione del genere, che comprende tutto l’arco della sua vita analizzandolo punto per punto, è decisamente originale.
In conclusione
Aderenza al tema: 15/15
Introspezione: 12/12
Utilizzo della citazione: 10/10
Stile e trama: 9,5/10
Grammatica e sintassi: 6/8
Originalità: 5/5
Totale griglia: 57,5/60
Bonus generali: 0/4
Bonus fandom: 0/5
Bonus pacchetti: 0/4
Totale bonus: 0/13
Totale definitivo: 57,5 punti. |