Gaara e Hinata, due ragazzi costretti a nascondersi da tutto e tutti per non rivelare il loro amore, puro e innocente. Un susseguirsi di immagini scattare da una macchina fotografica, come a suggellare una promessa di affetto che rimarrà impressa nelle loro menti e nei loro cuori. E poi c’è il mare, l’elemento di Hinata, che gioca come una sirena tra i pesci e compiace Gaara senza fare cose complicate; semplicemente esistendo. I loro nomi scritti sulla sabbia si intrecciano e poi si sciolgono a causa dei loro diversi Villaggi. Ma sanno che un giorno tutto quel nascondersi cesserà, non smettendo mai di sperare.

Una fiction breve e coinvolgente dove i personaggi, seppure abbastanza OOC, intrecciano le loro esistenze giocando sulla sabbia in riva al mare. Devo dire che mi è piaciuta molto l’immagine di Hinata che vede in Gaara il suo principe-azzurro-non-azzurro, ti viene da sorridere a pensarci. La canzone è molto bella e li rispecchia in pieno come coppia. La fiction pecca di originalità ma recupera molto giocando sul doppio discorso e sulle frasi brevi e piene di significato. Molto brava, non c’è che dire.