C'è una amarezza disarmante, in quelle due ultime, solitarie parole che quasi si fanno gioco di tutta la dolcezza delle essenze descritte precedentemente: "una bambina". 
Particolarmente efficace la scena in cui il nostro cavaliere rimane lì, imbambolato, confuso dalle sensazioni contrastanti che gli riporta alla memoria un semplice profumo. Sta tutto lì, il conflitto: per lui quello stesso aroma avrà sempre una connotazione diversa, sulla pelle di Sharon. Per quanto femminile e donna possa lei veder se stessa con gli occhi della mente, Xerx non è mai riuscito a guardare oltre gli occhi del cuore, così disperatamente ciechi.
Questo frammento me l'ero perso, ma devo dire che, per quanto breve, riesce a colpire con la potenza delle sue allusioni, creando una atmosfera che sembra sospesa tra sogno e realtà. Ad un certo punto credo di essermi persa da qualche parte in quella fantasia pure io, grazie alla sua delicatezza...

thyandra