Un breve spaccato di vita semplice e commovente per come si conclude. Genzo che chiede a suo padre di rievocare l'incontro con la madre e questa parentesi del passato che si rivela ai nostri occhi, così intensa e fugace. Mi piace molto come hai sottolineato la differenza culturale nel primo incontro tra i due, il particolare del nome e il fatto che anche se desideroso di fare la conoscenza della donna, lui sia inibito per via della sua educazione. Dopo la notte tra i due ho apprezzato molto la descrizione delle azioni intraprese dall'uomo per ritrovarla, in frasi brevi, quasi a sottolineare la concitazione della ricerca. Molto dolce il pensiero di Genzo nei confronti della madre che ha coltivato i suoi sogni, a discapito del suo unico figlio. Nessun ricordo negativo a disturbare la scena, ma solo comprensione nei confronti di questa donna che si è dedicata senza riserve, come sta facendo lui, alla sua passione.

Devo ricordarmi, ogni primo di agosto, di aprire EFP e controllare... ;)
Andrò per sensazioni per non perdere tempo (non ne ho molto eh!) e dire quello che ho sentito leggendo questa storia.
Come primissima cosa mi ha ricordato perché mi piace leggere le FF, per i minuti necessari alla lettura mi sono sentita risucchiare in un altro mondo, immersa nei posti e nei luoghi narrati, insomma quella sorta di magia che cerco ogni volta che mi appresto a leggere qualsiasi cosa.
Il taglio che hai dato alla narrazione, molto diretto ma carico di particolari spesso visivi (tipo la postura dei personaggi) ha permesso quanto sopra con facilità estrema, leggere è stato un piacere anche per il tono confidenziale con cui hai descritto questa storia d'amore.
Mi è piaciuto molto, anzi tantissimo, il paragone tra madre e figlio, quel legame forte manifesto anche nelle scelte di vita, entrambi decisi a realizzare le proprie ambizioni, indipendentemente da tutto.
Il padre di Genzo poi è un personaggio che per me ha un grande fascino, non tanto per quello che si sa realmente di lui, ben poco in realtà, ma per tutta una sorta di aspettative e fascino che crea nella mia mente, forse in maniera irrazionale.
Questa tua storia lo ha mostrato perfettamente per come lo immagino io se provo a raffigurarlo nella mia testa.
Il finale mi ha sorpresa ma devo dire che è l'unico possibile per la storia, sempre basandomi sulle mie sensazioni, non avrei visto possibile una discussione del genere tra padre e figlio se non stimolata da eventi estremi.
La canzone è perfetta legata a questa FF! Sopratutto i brani estrapolati e incastrati nella narrazione hanno rafforzato il tutto, legando i vari momenti, ripeto, perfettamente.
Complimenti davvero quindi, per questa storia, per come l'hai scritta e grazie per averli regalato questo piccolo viaggio nell'immaginazione...
(Recensione modificata il 05/08/2014 - 02:47 pm)

Ma che bello questo ritratto inedito della famiglia Wakabayashi *___*! A differenza di altri pg, sui genitori di Genzo abbiamo sempre avuto così pochi, scarni indizi, da formulare mille e più ipotesi! L'idea però che accomuna un po' tutti noi fanwriters è di sicuro la loro assenza nella vita quotidiana di Genzo ragazzo, che porta inevitabilmente a pensare a delle persone in carriera. Alla fine della lettura, ho avuto una netta sensazione: più che in quello del padre, ho ritrovato lo sguardo di Genzo in quello della madre! E un qualcosa che li accomuna non solo nella somiglianza fisica. Mi piace il ritratto di questa mamma Wakab che hai immaginato! E pur volendo ipotizzare un Genzo bambino a suo modo un po' sofferente per la sua assenza, il SGGK che conosciamo non avrebbe in seguito nulla da recriminare ad una madre che ha cercato di mettere a frutto il suo talento e realizzare il suo sogno. Anzi, potrebbe addirittura averla presa come esempio e modello. Questo è stato uno dei passaggi che mi sono più piaciuti, bravissima! E il finale è stupendo!!! Hai avuto una bellissima ispirazione!
P.S. sai che adoro quando una canzone accompagna un capitolo o una shot, diventandone quasi la colonna sonora... e anche stavolta, tesoro, hai scelto un brano bellissimo e azzeccatissimo, che piace molto anche a me! *___*

Per questa bellissima storia - così breve e così intensa - si passa tranquillamente sopra al fatto che i Wakaboy sono 3, non solo Genzo (XD ora mi tiri una craniata, lo sento!).
*____* è stupenda. Mi è piaciuta un sacco, per la delicatezza dei personaggi, per come hai saputo tratteggiarli benissimo in un niente, una manciata di parole ed erano lì che si muovevano, che vivevano davanti ai miei occhi di lettrice. E che danzavano. Anche se non hanno mai ballato insieme, mi sembrava di vederli come Fred Astaire e Ginger Rogers.
Ho adorato i nomi che hai affidato loro, sappilo. E sappi che anche l'ambientazione presente mi è piaciuta: così intima, raccolta; solo un padre, un figlio e un ricordo. Prima di dire addio.
Questa canzone di Cremonini non la conosco, ma sia fatta santa perché ti ha permesso di sfornare questo delicato e prezioso gioiellino (poi te lo sai che adoro le situazioni familiari eccecc *-* Non poteva di certo sfuggirmi questa appena pubblicata!). Mi è piaciuto tantissimo anche lo stile: era fluido, agile e perfetto nella scelta dei gesti/movimenti e parole da far compiere e pronunciare. Sei stata Bravissima, tessoramia! *___*

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