Buonasera, mia cara!
Giungo un po' col cervello in pappetta, ma sono in una possente Fase Inferno, ho rimandato la lettura di questa storia per troppo, troppo tempo - e sono quattro sere che tento di recensirti, ma collasso sui miei appunti! Quindi stasera hai la priorità assoluta. E poi Rhadamanthys migliora innegabilmente la qualità della vita - o della morte, a scelta. È sempre l'ora d'un po' di Vivernone! XD
Si diceva delle geniali trovate di Pandora? Ecco, la pausa concertino nel bel mezzo dell'assedio è indubbiamente in cima alla lista: scavalca a mani basse finanche l'altrettanto geniale trovata di arruolare i cari estinti e spedirli a rimuovere la testolina di Athena. Pandora: una donna, un perché.
Rhadamanthys - benedettissima creatura, eroe dei due mondi, uomo di classe - è un gentleman, ergo frena la lingua; la mia prima reazione, ai tempi, fu completamente inappropriata per una signorina di buona famiglia. Ecco.
Non che il Vivernone amatissimo non sia furibondo - oh, se lo è! e come la descrivi deliziosamente, la sua collera! -, ma ha classe; ed ha anche molto a cui pensare. Bello, violento ed intelligente, quest'uomo è da sposare. E sta anche portando avanti una guerra, che Pandora ha tutte le intenzioni di gestire in modo assolutamente scellerato, da solo. È il solo a rendersi conto che i conti non tornano e che gatta - o civetta - ci cova. Ha tante cose per la testa, non da ultima quella mina vagante (sì! sì! SÌ! *__*) di Kanon, che ha dovuto piantare in asso a metà battaglia. Ovvio che non stia a sentire Orfeo che strimpella - bene, per l'amor del cielo, ma ogni cosa ha il suo tempo, e quello non è certo il tempo per una sonata, soprattutto se il nostro alla base non ha proprio un temperamento musicale. Una delle cose che a me hanno sempre fatto pensare, in quel capitolo, è come - al contrario del nostro - Aiacos e Minos ascoltino, si godano il concerto, e se la dormano della grossa. Ho sempre avuto l'impressione che rivelasse qualcosa dei Giudici, qualcosa d'importante sullo spirito con cui si approccino all'intera faccenda, ma non so bene cosa. Del resto, quale sia il gioco di Pandora, non m'è chiaro; ancor meno chiaro è se Aiacos e Minos, in una certa misura, ci stiano, a quel gioco. Boh. Rhadamanthys di certo non ci sta: lui fa il suo dovere, le dà di santa ragione (ok, anche gli altri due; ma loro, il pisolino, se lo fanno lo stesso) ed un po' le prende. E, soprattutto, pensa, rimugina, riflette. Forse, Rhadamanthys vede semplicemente un po' più lontano, un po' più chiaramente di tutti gli altri, e si rende conto che qualcosa continua a non quadrare, anche quando il suo Dio, il Sommo Hades, s'è rivelato nel corpo di quel ragazzino al servizio d'Athena. L'inquietudine resta, come le crepe nella sua armatura: è un brutto, bruttissimo presentimento. Sì, la Viverna ci vede lontano.
Mi è piaciuto moltissimo come l'hai messo in scena! Un Rhadamathys ben scritto è uno dei più grandi piaceri della vita, come un buon torbato! |