Allora che dire, questo capitolo e veramente stupendissimissimo non ho parole.
La lettera di Tim ai suoi cari è veramente spettacolare è molto, molto significativa:
“Mamma, Papà, Riz,
Avrei voluto scrivervi separatamente, ho tanto da dire a ciascuno di voi, eppure, non posso, non ne ho avuto la possibilità, il tempo non mi basterebbe. C’è, tuttavia, una cosa che avrei scritto, invariata, in tutte e tre le lettere: sono felice, oggi sono felice, perché, ho salvato la vita di una bambina…Visto Riz? Adesso capisco, adesso capisco quella sensazione di cui parlavi sempre, quella sensazione che ti faceva brillare gli occhi ogni volta, quella sensazione che ti fa sentire qualcuno, che ti fa sentire, quasi…come dire…una rock star, ecco, oggi mi sento una rock star. Chissà, se l’avessi provata prima, se l’avessi capita prima, adesso forse sarei un chirurgo, come te, del resto, tu, sorellina, hai sempre colto molte più cose e in molto meno tempo di me. Sai mamma, avevi ragione, Riz è speciale, ha una sensibilità speciale, però tu ricordaglielo, ogni tanto, sbadata com’è, potrebbe dimenticarsene…ah, papà, dovresti farlo anche tu, sai? Mi raccomando, mi fido di voi. Ormai l’avrete capito, sapete che non sono il tipo che scrive queste cose se non ce ne fosse davvero bisogno e, se ve lo state chiedendo, sì, sto morendo. Non provate ad iniziare a piangere, però! Ve l’ho detto sono felice, è come se avessi donato la mia vita a quella bambina, è come se fossi riuscito a trovare qualcosa di buono nel mare di dolore che la morte porta con sé. L’unica cosa che rimpiango, l’unica cosa che avrei preferito fosse diversa è il dove: avrei preferito morire tra le tue braccia, papà, con te che mi accarezzavi i capelli come sempre, mamma, e con te che mi tiravi i cuscini, Riz, come durante le nostre segrete battaglie notturne, sai, quelle che terminavano con io e te in cucina a mangiare i biscotti…ohps…credo di aver svelato il nostro segreto. Però, sapete, per certi versi sono contento, sono contento di morire lontano da voi, lontano dai vostri volti solcati di lacrime, preferisco ricordarvi felici che mi abbracciate, al ritorno da ogni missione, come sono sicuro farete anche questa volta e non permettetevi a non farlo: se appena arrivo, anche se sarà per l’ultima volta, non mi abbracciate sorridendo giuro che mi arrabbio!
Ho servito la mia patria, con onore, questo lo capisci tu, vero papà? Cerca di spiegarlo a mamma e Riz quando il dolore le avrà abbandonate, almeno un po’, altrimenti credo che finiresti a farmi compagnia e mi farebbe piacere, intendiamoci, però, ehi, non sono così egoista, devi stare con loro.
Mamma, ho amato come un padre quella bambina, l’ho amata al punto di farle scudo con il mio corpo, tu sei sempre stata la più brava ad amare e, soprattutto, a capire l’amore, questo toccherà a te spiegarlo a Riz e papà, però, tu devi farlo subito, devi farlo subito per te e per loro. Quando sarò tornato sedetevi, insieme, come facevamo sempre, ad ogni mio ritorno, e fate ciò che vi ho chiesto, parlate, spiegate, non trinceratevi nei vostri silenzi, vi conosco fin troppo bene per sapere che l’avreste fatto, specialmente Riz, ricordate quando si chiuse in camera per una settimana perché era morto Pearl il criceto? Ecco, evitate che lo faccia per tutta la vita a causa mia, non me lo perdonerei mai. Non permettetele di annegare, fate in modo che non cada, mai, nel mare del suo dolore, altrimenti, da lì mi sarebbe difficile trovare il modo per portarle i donuts come per il criceto, per ora non conosco ancora le regole, di lì su intendo, in tutti i casi, mi raccomando, sommergetela di donuts, non ho mai capito il perché ma la tirano su di morale meglio di mille parole. Non vogliono dirmi che sto per morire, ma io l’ho capito e spero soltanto di trovare qualcuno che spedisca questa lettera per me, che vi lanci questo salvagente, anche perché ormai è tardi per addestrare un piccione a consegnare lettere e insegnarli la strada di casa, a dirla tutta, non sono neanche sicuro che qui ci siano i piccioni, c’è qualcosa di simile, ma…bho, chi lo sa, del resto, non mi sono mai piaciute le lezioni sugli animali nell’ora di scienze…forse è dovuto al fatto che non mi piacesse la professoressa di scienze, ma, diamine, era…ok, questo forse non è importante. La mano sta iniziando a tremarmi e se volessi dirvi tutto, beh, non mi basterebbe una vita e poi è Riz quella che sa fare queste cose, è lei la sentimentale, questa, con la storia della prof di scienze, è diventata la peggior lettera della storia dell’umanità ma, ehi, ho fatto del mio meglio, non giudicatemi.
Vi voglio bene, non saprei cos’altro dire di più appropriato di questo, semplicemente, vi voglio bene. Comunque, non illudetevi di esservi liberati di me, non basterà una stupida granata, ci sono e ci sarò sempre, accanto ad ognuno di voi. Perdonatemi, se potete, anche se la promessa la manterrò, tornerò da voi, non come immaginate, ma lo farò, e, soprattutto, perdonatevi, niente avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi.
Vi bacio, uno per uno
Per sempre vostro, Tim
P.S. Riz, mi faresti un favore, dai, non puoi dirmi di no, è l’ultimo: diresti a Nick che gli ho perdonato l’avermi rubato il mio guanto da baseball preferito? E specifica che sì, l’ho sempre saputo e che no, non può prendersi anche la mazza
P.P.S. Riz, ti prego non ti arrabbiare, so che qualche riga più su ti ho detto che era l’ultimo, però mi sono appena ricordato un favore che devi farmi per forza: annega nei donuts, non nel dolore, non chiuderti in te stessa, lascia che la gente ti stia accanto, altrimenti, al matrimonio di chi ballerò? Ti voglio bene sorellina. Ah, scusa per aver rivelato uno dei nostri piccoli “segreti”, però, anche se so che c’è poca privacy, avevo bisogno di dirti delle cose, spero mi perdonerai.
P.P.P.S. Giuro che è l’ultimo! Riz! Ho trovato una persona che invii la lettera! Sono più che sicuro che lo farà, l’ho guardata negli occhi e ho capito che lo farà dovesse arrivare anche in capo al mondo. Sai, ho capito anche un’altra cosa, guardandola, è il tuo tipo, sì, credo decisamente che te l’avrei presentata, se avessi potuto, altro che quella Joanne, lasciala un giorno, non fa per te. Ti ho già detto che ti voglio bene?
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Sinceramente non so proprio come fai ma riesci sempre attraverso le parole a trasmettere a chi legge, tutto quello che provano i personaggi in quel determinato momento.
Questo credo sia un dono che non tutti hanno un pochino ti invidio, ma ti ringrazio per condividere con noi queste storie bellissime arricchite sempre di particolari che vanno a colmare i moltissimi vuoti lasciati da Shonda Rhimes che putroppo, delle famiglie dei personaggi di Grey's Anatomy non ci ha mai mostrato molto in questi dieci anni.
Anche se molto triste è stato bello leggere come tu, ti sei immaginata la morte di Tim che è morto con il nome di Arizona sulle labbra e in alcuni momenti, credendo che Callie fosse lei:
-Riz, Riz abbracciami! – il ragazzo, con la fronte imperlata di sudore continuava ad agitare le braccia
-Tim, non sono io la Riz di cui parli, sono Callie, sono solo Callie…- la ragazza cercò di essere convincente ma la tristezza nella sua voce tradiva tutta la sofferenza ed il dolore che stava provando in quel momento
-Callie, sono felice che ci sia anche tu, tu…tu sei il tipo di Riz, tu la devi tirare fuori dai donuts, io ti lascio questo compito e tu mi devi promettere che lo porterai a termine, me lo devi promettere – il ragazzo sembrava, almeno in parte, lucido, quanto meno aveva smesso di chiamarla Riz e guardandolo in quegli occhi pieni di speranza, pieni d’amore, in quegli occhi, semplicemente, pieni, non poté che fare cenno di sì con la testa per poi vederlo chiudere le palpebre e ricominciare a dimenarsi sul cuscino
- Riz, ti prego…donuts…annegare, non annegare…sono felice di averti vicina…ho bisogno di te…abbracciami, Riz – quando Tim alzò, nuovamente, le braccia nella sua direzione, Callie non poté che assecondarlo, non sapeva perché ma sentiva di voler bene a quel ragazzo e se con un semplice gesto avrebbe potuto rendergli meno difficile quel momento, beh, non ci avrebbe pensato due volte a farlo. E così fu.
-Riz…ti voglio bene
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Callie ha fatto l'unica cosa che poteva fare, sringere Tim fra le sue braccia per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio e di questo Arizona, glie ne sarà sicuramente grata per tutta la vita.
Indubbiamente un evento così drammatico, particolare e intenso non può fare altro che unire ancora di più Callie e Arizona.
Sei stata veramente bravissima, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo ti prego, non farci attendere molto.
Xena85 |