Innanzitutto questa storia è bella per il momento in cui si svolge: è il momento in cui per i Masho le cose iniziano a cambiare. Per Shuten il cambiamento è consapevole, per gli altri meno o per niente, però ci sono tante piccole cose che ad un occhio attento fanno apparire i generali confusi e vulnerabili.
Mi sono spesso chiesta come Shuten si fosse destreggiato nella moderna villa di Nasty, per cui ho trovato carinissima la scena in cui traccia la mappa del castello con pennello e china. Poi il modo in cui Touma cerca di interagire con lui, il modo in cui Shuten accorcia le distanze accettando... il caffè (che in un Giappone fine anni '80 immagino fosse veramente terribile!). Un avvicinamento che, si sa, non sarà mai definitivo perché la distanza tra i troopers e i masho è oggettivamente incolmabile...però è adorabilmente sincero (oserei dire anche cortese, in effetti ora che mi ci fai pensare Shuten e Seiji un po' si assomigliano davvero XD).
Mentre la Fedeltà di Shuten ha trovato pace, la Sopportazione di Rajura inizia a cedere: la presenza di Kayura decisamente non lo aiuta a tenere a freno l'esasperazione. Per noi è comprensibile perché lo sappiamo umano, ma lui è ancora convinto di essere un demone...
Mi è piaciuto molto leggere di tutto questo :)
Ancora complimenti, sia per i soggetti che scegli sia per il modo in cui ce li descrivi! |