Recensioni per
I soli morenti
di reggina

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/04/18, ore 22:44

Bellissimo ritratto di due persone che, giunte quasi al crepuscolo della lore vita si guardano dentro con nostalgia ma senza rimpianti per la vita che hanno condiviso e con la serena consapevolezza di aver avuto la fortuna di trovarsi e di condividere le esperienze, belle e brutte, sostenendosi vicendevolmente e che ancora sono capaci di godere delle più piccole cose quotidiane e delle cose importanti della vita (figli, nipoti).
Una rappresentazione affettuosa di una donna volitiva ma anche gentile e romantica e di un uomo dai grandi sogni, capace di volare alto ma anche dall'intelligenza e la sensibilità per comprendere quali cose siano veramente importanti.
(Recensione modificata il 09/04/2018 - 10:46 pm)

Nuovo recensore
03/09/09, ore 20:52

L'ultima parte del terzo capitolo mi ha fatto commuovere. Mi son venute sul serio le lacrime agli occhi, davvero, è bellissima. Al contrario, nel secondo capitolo mi è venuto da sorridere per quel vecchietto tenero e innamorato di cui hai raccontato. E ancora, al primo capitolo ho provato tanta nostalgia. Hai sempre inserito testi di autori anche molto diversi tra loro, ma tutti aventi a che fare con l'atmosfera da te descritta. Non mi aspettavo un'opera così bella, e dico "opera" perchè chiamare "storia" o "racconto" questo tuo lavoro sarebbe come sminuirlo drasticamente. Davvero, ogni particolare è stupendo. Scusa se non è un granché come recensione, ma davvero non saprei che altro dire, mi hai colpita. Asachan

Nuovo recensore
27/10/08, ore 13:34

Se vi aspettate di trovare lunghe descrizioni di azioni sull’erba, di scontri tra allenatore e giocatori, di racconti di fatiche sportive questo non è il racconto per voi.
Personalmente ho ricordi vaghi e sbiaditi di questa storia che guardavo in tv con sopportazione e forse non l’avrei letta se non fosse stato il titolo ad ispirarmi mentre guardavo l’elenco delle ff scritte da reggina: “I soli morenti”.
Mi ha incuriosito: ha evocato l’immagine di qualcuno al temine della propria carriera (o forse esistenza) e ho deciso di iniziare a leggere.
Il calcio è quasi una scusa, il fondale dinnanzi al quale si muovono i personaggi di questa storia: personaggio noti, molto noti, chiamateli Holly e Patty se preferite, oppure Tsubasa e Sanae, ma sono loro.
Il primo capitolo si apre con una poesia struggente di Verlaine che introduce lo sguardo malinconico e dolce di una nonna che osserva la nipote all’alba della vita: sarà il tema di tutta questa breve storia, lo sguardo di due vecchi che hanno avuto tanto ed ora, sulla soglia della morte, si voltano a guardare il corso delle loro esistenze e provano ad immaginare il futuro di coloro che amano.
Tutto il racconto è una continua oscillazione tra il passato, il presente ed il futuro; è, allo stesso tempo, memoria e ringraziamento di cioè che hanno condiviso: gioie, dolori, il dono di una persona speciale.
La bravura dell’autrice sta nel suo saper tradurre il lettore nella mente di questi due vecchi nel corpo che non hanno smarrito il desiderio profondo che li ha spinti a passare una vita intera insieme.
Lo sguardo è sereno: è dato dalla consapevolezza di aver vissuto appieno tutto ciò che la vita ha riservato loro e di essere stati, l’uno per l’altra, il centro del mondo, anche quando il mondo esterno chiedeva di mettere distanza tra loro.
I dialoghi sono pochi ed essenziali, quel che domina è il fluire dei pensieri di lei e di lui.
I dialoghi sono pochi anche perché le anime di chi ha vissuto insieme così a lungo si toccano e si comprendono.
L’uso di citazioni di autori molto distanti tra loro per epoca storica, substrato culturale e forma espressiva (Verlaine, Shakespeare, Aerosmith, Pavese, Lorenzo il Magnifico) sottolinea con forza quanto questa esperienza possa essere, allo stesso tempo, universale, trasversale e particolare.

Si potrebbero sostituire ad Holly e Patty altri nomi (Terence e Candy, Oscar e Andrè, Hikaru e Lantis, Elizaberth e Darcy, il vostro nome e quello del/la vostro/a compagno/a), sostituire la parola “calcio” con qualunque altra professione (il teatro, la carriera militare, qualunque cosa voi facciate nella vita) ed il racconto non perderebbe la sua forza evocativa, il suo essere paradigma di qualcosa che tutti noi siamo chiamati a sperimentare, chi in modo più consapevole, chi meno.

Il racconto lascia in bocca un sapore agrodolce che, forse, è proprio quello che rimane in chi sa di aver avuto molte opportunità, che avrebbe potuto fare qualcosa in meno e/o qualcosa in più ma che si rende conto che ciò che c’è stato di più importante nella propria esistenza è ancora accanto a se.
Come Filemone e Bauci, che chiesero a Zeus di morire insieme per non restare soli, Holly e Patty non sanno più nemmeno immaginare un giorno che non contempli la presenza dell’altro al proprio fianco.

La consapevolezza di non avere ancora molto tempo dinnanzi a sé rende ogni momento speciale: la rosa coperta di rugiada diviene il simbolo di un amore ancora vivo, anche se non si esprime più con l’ardore della giovinezza.
Questo amore, tuttavia, andrà oltre il presente e la morte, già sconfitta grazie a quella bambina con i capelli neri che porterà il loro nome; con i suoi occhi, ancora una volta, i due vecchi osserveranno il mondo.


PS: Ti ringrazio di avermi dedicato il terzo capitolo. :-) Complimenti davvero per questa storia delicata ed emozionante.

Recensore Junior
15/10/08, ore 13:19
Cap. 1:

Solitamente non leggo fanfic in cui Mark Lenders non è presente, ma per questo caso ho fatto un'eccezione. Finalmente una fanfic dove viene descritto un amore, invece che una semplice scenetta da ballo. Scritta in italiano fluido. Emozionante e semplicemente profonda.
L'emozione più forte l'ho provata nella scena in cui Holly porta la colazione a letto. Forse perchè mi ricorda il mio ragazzo e spero di vivere un amore così, come tu lo hai descritto.

Recensore Junior
08/10/08, ore 23:43
Cap. 1:

Davvero complimenti per il modo in cui scrivi perchè è veramente piacevole e scorrevolissimo! Senza errori, punteggiatura ad hoc! Ti avevo apprezzato in passato con altre storie e confermo questo parere positivo! Anche se non recensisco spesso perchè leggo le storie al volo, ricordati che seguo la tua storia con piacere!

Nuovo recensore
14/09/08, ore 14:47
Cap. 2:

*_* non rende gli occhi sbrilluccicosi che mi sono venuti a leggere questo nuovo capitolo...ancora complimenti, la tua prosa ha molto della poesia...

Molto, mi piacciono molto i tuoi richiami letterari, danno profondità al testo, evocano memorie e immagini che avevo sepolto da qualche parte nella memoria di quando studiavo letteratura e filosofia...

Il tuo stile è cambiato in questo anno e mezzo ed in meglio...sai smuovere, almeno in me, ricordi ed immagini dimenticate, evochi esperienze che sono di tutti e di ciascuno...

Dolce e poetico il rapporto tra Ancora complimenti!

PS. Mi stai facendo venire voglia di andare a vedere questa storia...

Alla prossima.

Nuovo recensore
12/09/08, ore 15:10
Cap. 1:

Ciao reggina,
sono capitata qui quasi per caso, dando un'occhiata ai profili di chi, come me, ha scritto storie su Candy...

Sono sincera, non conosco molto di questo anime, ancora meno del manga, ma sono rimasta colpita dalla tua prosa al punto che qualche lacrima è spuntata...

Hai saputo esprimere quello che ogni tanto mi passa per la testa quando guardo le foto di quando ero più piccola (non sono vecchia, sono negli -enta..però...) e mi ritrovo ad immaginare con quali sentimenti lo farò magari da mamma (quale non sono ancora) o da nonna o zia vecchia; già ora mi capita, osservando i miei nipoti, di pensare con quanta innocenza guardano il mondo e di ricordare a quando anche io ero così e mi vengono in mente le batoste che ho preso negli anni ma anche alle cose belle che mi sono capitate...

Come ti ho detto non conosco molto dei personaggi ma cercherò di seguirti nello sviluppo di questa storia...lo sguardo di questa nonna mi affascina...

Buon lavoro!