Ciao mi presento, sono DoubleSkin e sono "relativamente" nuova del fandom sia come scrittrice che come lettrice.
Dico relativamente perché comunque in due giorni ho letto abbastanza storie da essermi venuta la pelle d'oca per l'OOC di alcuni personaggi, quindi non immagini la mia sorpresa nello scoprire che ancora esistono storie (seppur piccole) come questa.
Innanzitutto la scelta del personaggio di Matsuda mi ha davvero incuriosito.
È forse l'unico privo di qualsiasi nota d'angst nel manga, l'unico che conserva ancora quelle caratteristiche di fanciullezza e ingenuità che comunque serve per non far sprofondare nell'angoscia noi lettori.
Diciamoci la verità, Death Note senza Matsuda sarebbe stato privo di ogni sorta di nota di allegria, non trovi?
Mi piace il fatto che tu abbia parlato della fine della storia, definendolo "anti-eroe" per la piega che i fatti hanno preso.
Matsuda ha subito un'evoluzione rilevante nei diversi capitoli del manga e credo che tu sia stata brava/o a coglierla.
Riscontro qui comunque l'ingenuità del personaggio originale nei termini semplici e efficaci della narrazione, ma anche nella scelta stessa di raccontare i suoi pensieri tramite una pagina di un diario, elemento questo che si collega più facilmente ad un'età minore del soggetto in questione, quindi questo parallelismo l'ho amato davvero.
Poi l'inserimento dei dialoghi che riprendono la notte di Kira sono di grande effetto e rendono comunque il senso di frustrazione del protagonista.
Dopotutto Light, come per L, è stato suo amico per anni, nonché il figlio del suo capo, è forse la sua morte è stata più dolorosa di quanto lo sia stata per gli altri presenti.
Matsuda è un elemento puro, istintivo e ingenuo.
Non poteva non avere gli stessi pensieri che hai descritto qui tu un attimo prima di sparare quel colpo contro il suolo anziché contro la testa di Kira.
Un ottimo lavoro, è stato davvero un piacere.
Un abbraccio!
(Recensione modificata il 13/08/2014 - 10:29 am) |
