Piacere, qui Makoto Hoshikawa, ovvero la persona meno simpatica di questa sezione! Quindi trema di terrore, muahahahahahah!
Deliri a parte, sono qui per lasciarti una recensione pseudo-seria che, spero, riesca di essere un po' di aiuto e di avere senso. Allora, iniziamo?
Storia breve ma che parte da un'idea interessante ma che lascia a desiderare per come è stata "composta". Uno dei punti di forza di Pretty Cure è il fatto che vedi i personaggi crescere, li vedi nei loro momenti di gioia, di sofferenza e, soprattutto, li vedi anche nei momenti di fragilità. Ho sempre trovato piacevoli gli episodi dove una Pretty Cure matura a seguito anche di crisi. Ma ho sempre sentito la mancanza del fatto che, alle nostre care protagoniste, in questi momenti di debolezza non venga rubato il fiore del cuore (o posseduti da zakenna, rubato il cuore, trasformati in specchi, etc... a differenza di quale serie stiamo parlando).
Quindi, complimenti per l'idea cardine di questa piccola fic e complimenti per aver scritto sulle Heartcatch, che, poverette, hanno davvero poche fic dedicate a loro.
Sfortunatamente, i complimenti terminano qui perché, penso, potevi fare un lavoro davvero migliore. Paradossalmente, infatto, penso che la fic risenta davvero un po' di scarse descrizioni. O, per meglio dire, le descrizioni potevano essere più lunghe e, soprattutto, con avere qualche virgola in più che - non ci credo di averle davvero contate - sono solo due. Due virgole. Come diamine hai fatto a mett //sclero improvviso censurato.
Prima di tutto, ti consiglio di aggiungere qualche virgola in più e spezzare un po' il testo, perché si arriva a fine frase che si ha una terribile sensazione di apnea. L'unico consiglio che ho da darti in proposito è di provare a leggere ad alta voce quello che scrivi, per lo meno, fallo quando hai il dubbio che la frase sia troppo lunga e non sei sicura se spezzarla o meno.
Quando alle descrizioni, uhm, ammetto che la scelta di evitare i dialoghi sia davvero apprezzabile, perché dovrebbe permetterti - e un po' lo fa davvero - di concentrarti sul tormento interiore di Tsubomi. Peccato che queste descrizioni risentato, prima di tutto, di poca chiarezza.
Prendiamo la frase iniziale [...] È una bellissima giornata di sole ma dentro il tuo cuore c'è poca luce [...] come partenza non è male, ci andrebbe una virgola prima del "ma", in realtà, ma non è quello su ci dobbiamo concentrare ora. [...] Ti senti troppo debole... [...] e a fine del periodo non ho potuto fare a meno di chiedermi "chi si sente debole?". La frase successiva risente dello stesso problema [...] ti allontani da lei con la tristezza nel cuore [...].
E se prima potevo sorridere e lasciar perdere all'idea che la protagonista non era specificata, in quel momento non potevo non provare una lieve irritazione pensando. "Di chi stiamo parlando, per Kuroha!"
Per tirare le fila di questa recensione che sta diventando troppo lunga, penso che la scelta di non usare i dialoghi sia adatta ma che, allora, le descrizioni dovevano essere più specifiche. Potevi descriverci, mantenendo questo stile, un po' più il tormento interiore di Tsubomi.
Vediamo a come è stata gestita l'idea in sé.
"A una Pretty Cure viene rubato il suo fiore del cuore", bello, mi piace. Come idea, preannunciava una shot davvero impegnativa e piacevole da leggere: partire dalla crisi di Tsubomi fino ad arrivare alla risoluzione di questa crisi e al momento in cui riprende il suo fiore sarebbe stato, a mio parere, l'ideale. Ma, sorvolando sul mio parere puramente soggettivo, oggettivamente se volevi far fermare la shot al momento in cui Tsubomi perde il suo fiore, avresti dovuto gestire diversamente il resto del testo e premere molto di più sulle sue sensazioni, il suo dramma e il perché si sente così indegna come cure.
Per terminare, shot che aveva un gran potenziale ma che non è stato sfruttato del tutto. Avresti potuto far meglio!
Ma, tutto sommato, è un discreto lavoro. Brava.
See ya!
-Makoto |