Pensavi non me ne sarei accorta, e invece l'ho fatto.
Adesso me ne sto qui a pensare cosa scrivere nella recensione
Uhm...
Hai tenuto fede a ciò che avevi detto pubblicando in breve tempo una Clintasha con i contro fiocchi, e come la scorsa volta non posso non farti i complimenti, perché — chi vogliamo prendere in giro?, questa è una di quelle flash-fic che sembrano essere delle scene tagliate da un film o, meglio ancora, dei bonus/extra che rendono speciale una determinata coppia.
Clint e Natasha si trovano in un anonimo bar russo, poco più avanti della Piazza Rossa, ed è come se si trovassero in un mondo a parte, in una bolla, dove ci sono soltanto loro due. Riportano alla mente i vecchi ricordi. Budapest, le freccie rotte, ma, cosa più importante, il fatto che l'arciere non l'abbia uccisa come ordinatogli.
"Ho scommesso su di te, Romanoff" è la frase che mi ha colpito. Conoscendo il suo passato da Zarina, ex ballerina e moglie del Guardiano Rosso ... lascia il segno. Nessuno scometterebbe su un ragno velenoso, ma Clint lo fa, le offre una possibilità, e Natasha la coglie. Nessuno si fiderebbe di una spia, dei suoi sorrisi, per quanto enigmatici siano, ma Clint si fida.
È vero, loro non hanno bisogno di parole. I gesti parlano per loro.
Di nuovo, sono più che soddisfatta — cosí come lo sarei se la Marvel si decidesse a muoversi: non hanno capito che vogliamo sapere del passato di Natasha (e di Budapest), no. TELL ME!, direbbe Loki.
Mi dispiace, ma il russo ancora non lo parlo —Spero di rimediare in futuro.
Quello che dovevo dire l'ho detto in italiano quindi ...
Alla prossima,
Lou |