IN MY VEINS
Neva, ma cosa mi fai? Che cosa ho fatto di particolare per meritarmi una persona come te? :)
Innanzitutto due semplici parole, GRAZIE e COMPLIMENTI.
Grazie, perché la prima e l’ultima volta che qualcuno mi aveva dedicato una fan fiction era stata una Huntbastian basata sulle note di una canzone di Taylor Swift. E mi era piaciuta tantissimo.
Complimenti, perché hai scritto su di un pairing relativamente “nuovo”, che entrambe abbiamo iniziato a shippare da poco (anche se a me sembra che Ian e Mickey siano sempre stati li, solo che non li conoscevo ancora, visto la facilità con cui mi sono affezionata ai due personaggi), eppure mi hai fatto provare cose.
“Avrebbe finalmente vissuto senza più nascondersi: beh, non sarebbe andato mano nella mano a sbaciucchiarsi in giro con Ian, non era nel suo carattere, però non avrebbe più dovuto tenersi dentro quel peso. Okay, era sposato con una donna che non amava e aveva un figlio che non aveva desiderato, la vita era un maledetto casino, ma lui era riuscito a trovare un equilibrio.”
Hai usato delle parole perfette.
Equilibrio è quello che provo quando penso a Ian e Mickey. Perché il mondo può anche crollare, ma quando loro due sono assieme, sono stabili, seppur precariamente.
Ripenso a quando facevano sesso al Kash & Grab dopo l’arrivo tormentato di Monica e Ian ha preso le mani di Mickey (e io sono morta), oppure quando Mickey ha invitato Ian a passare la notte da lui quando Ian era alla casa famiglia (e io sono morta parte due).
Perché finché Ian e Mickey sono assieme, va tutto bene. Il problema è di tutti quegli stronzi che li interrompono u_u.
“Avrebbe iniziato con il mettere sotto chiave l'arsenale di armi del padre, avrebbe nascosto i coltelli, le forbici e qualunque altra cosa affilata presente in cucina e avrebbe chiesto aiuto a Mandy e a Svetlana per controllarlo e non farlo sentire mai solo.”
Ecco tu non puoi dirmi queste cose perché io ho un po’ un headcanon con Ian e Mickey e Mandy e Svetlana che vivono assieme e con Yev che rallegra le loro giornate e trasformano la casa Milkovich in un posto quasi perfetto per fare crescere il mini Mickey bene e soprattutto come loro non sono stati mai cresciuti.
Perché quello che distingue Mickey e Mandy e Lana e soprattutto Ian è che loro hanno speranza, e sanno cosa significa avere un’infanzia di merda. E il piccolo Yev non può averne una.
“Il moro entrò nella stanza avvolta dalla penombra e si avvicinò a Ian, ancora disteso e avvolto nelle lenzuola come era dalla mattina precedente, dandogli un bacio sulla testa e distendendosi accanto a lui. Non era sicuro se stesse dormendo o meno, ma decise di sussurargli ugualmente quello che sentiva, per quanto sciocco potesse sembrare.
- Affronteremo anche questo, te lo giuro. Insieme.”
SO DID YOU MEET LAST NIGHT OR ARE YOU TWO TOGEHTER?
T O G E T H E R.
GOOD YOU’RE LUCKY, DUDE.
Insieme. Questa è la mia parola preferita. Ian e Mickey sono fatti per stare assieme.
Le prime parole di Mickey sono state Ian Gallagher (hai fatto lo stronzo con la ragazza sbagliata!), e ci sarà un motivo. Ian non è mai stato “nothing but a warm mouth” to Mickey, Ian è sempre stato “fucking family”, quella famiglia che non ha mai avuto ma che ora cerca disperatamente di avere.
Neva, io ti ringrazio ancora per questo bellissimo regalo, chissà se riuscirò a ricambiare, e ti invito a scrivere altre Gallavich perché l’hai fatto benissimo con questa.
Ti voglio bene,
Giulia <3
/lancia litio a Ian e copertine calde a Mickey e Mandy e a Lana e un bacione enorme a Yev (e a te) |