Recensioni per
Kintsukuroi
di mamie

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/05/15, ore 20:54
Cap. 1:

Prima classificata al concorso "Origami contest"

Grammatica: 18/20
Sei stata incredibilmente brava, hai dimostrato una padronanza della grammatica straordinaria! Purtroppo ho trovato un paio di errori che, a causa della relativa brevità del testo, hanno inciso sul punteggio in modo lieve. Si tratta di:

  • Respiri a grandi boccate l’aria fredda dell’alba...” = l’espressione “a grandi boccate” non ha convinto granché, avrei preferito qualcosa come “a pieni polmoni” per mantenere la delicatezza dell’immagine (Respiri a pieni polmoni);
    Portava il kimono rosso delle nozze, di broccato pesane e rigido.” = qui c’è un errore di distrazione, manca una “t” (pesante);
    ...se l’era tolto ammucchiandolo scompostamente attorno al tronco.” = l’espressione in sé non è sbagliata, però risulta un po’ confusa, forse la preposizione “accanto” avrebbe reso meglio l’idea (ammucchiandolo accanto); nel dire “ammucchiare qualcosa intorno a qualcos’altro” l’immagine che mi viene in mente è quella di una persona che ammucchia una serie di oggetti e li distribuisce attorno a qualcosa, mossa assai improbabile con un kimono. Nel caso in questione, invece, penso che l’immagine corretta sia quella di Hisana che getta scompostamente il kimono e lo “compatta” vicino all’albero.
Dato che nel primo “errore” si trattava di un’impressione soggettiva e nell’ultimo di vera e propria semantica, non ho voluto darti l’intera penalità, a differenza del secondo caso; quale che sia la penalità, la tua abilità resta comunque encomiabile, perciò complimenti!
 
Stile: 20/20
Davvero impressionante! Hai uno stile ipnotico, non c’è che dire: è stato come “sognare a occhi aperti”, riuscivo a visualizzare ogni singola scena e a sentire ogni minimo suono. Il testo scorre fluido alla lettura senza trovare il benché minimo intoppo, non c’è stata una sola virgola che avrei modificato. Hai un’abilità incredibile nel posizionare la punteggiatura in modo bilanciato, senza caricare il testo di pause né renderlo troppo rapido. Il registro linguistico è assolutamente appropriato, un livello medio-alto che risulta armonioso e poetico, senza essere troppo semplicistico né eccessivamente aulico. Il lessico è ricco e puntuale, sei riuscita a non cadere in ripetizioni inopportune o ridondanti; insomma, sei stata perfetta!
 
Uso del pacchetto: 10/10
Sono decisamente sbalordita dall’uso praticamente perfetto che hai fatto dei prompt, specialmente in virtù della lunghezza della storia: era una sfida già abbastanza impegnativa, ma riuscire a dare importanza a così tanti elementi in ottocento parole credo sia sbalorditivo. Non c’è stato un solo elemento che mi sia sembrato marginale, ognuno di loro era fondamentale all’interno della vicenda; esaminiamo i singoli pacchetti.
  1. Gru: morte (1,5/1,5) – disperazione (1,5/1,5)
Penso proprio che sia innegabile il dominio di questi due prompt nella storia: tutta la vicenda ruota intorno alla morte di Hisana e alla disperazione di Byakuya per questa perdita. Hai fuso in modo encomiabile entrambi gli elementi, rendendo uno parte integrante dell’altro. La morte di Hisana aleggia come un fantasma per tutta la storia, materializzandosi attraverso ricordi lontani e, soprattutto, attraverso la chawan riparata. Il culmine si ha nella scena finale quando il vento ricomincia a soffiare delicatamente, come fosse una carezza destinata al consorte: un’immagine davvero struggente, che mette in risalto questo prompt dandogli un tocco poetico.
Un discorso simile spetta alla disperazione, muta ma palpabile. Per quanto si sforzi, Byakuya non riesce a porre rimedio al dolore che strazia il suo cuore, proprio come hai evidenziato tu stessa: la stanza diventa opprimente, i ricordi somigliano a pugnalate che allargano quella ferita mai risanata. Quando guarda Rukia per un istante rivede Hisana, prima di accorgersi di tutte quelle differenze tra le due, e lì ritorna la disperazione. L’apice però lo raggiunge quando si domanda perché quella sorte è toccata a lei e non a lui: per quanto scontata possa apparire, questa scena rende perfettamente la potenza di quel dolore muto ma implacabile.
  1. Kimono: “La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo dire a nessuno.” (2/2); fiore di ciliegio: brevità della vita (2/2)
Anche con questo pacchetto hai fatto un vero capolavoro, non c’è che dire! La citazione è stata usata in modo delizioso: pur non essendo pronunciata da nessuno, è così forte la sua presenza da rendere superfluo qualunque inserimento nel testo. Il vento accompagna Byakuya e porta con sé ricordi, voci, persino carezze: parla con il protagonista attraverso immagini di un passato doloroso, ma in realtà sembra quasi che sia un messaggero al servizio di Hisana. Pur essendo da solo, questo elemento gli tiene compagnia e lo sostiene, dandogli l’impressione di essere ancora insieme alla sua amata.
Per quanto riguarda il prompt, sei stata a dir poco impeccabile: la brevità della vita cammina a braccetto con la prematura morte di Hisana e i pensieri cupi di Byakuya non fanno altro che rafforzarne l’impatto. Ogni ricordo sembra ribadire il concetto, sottolineando quanto breve ed effimera possa essere la vita. Ho apprezzato molto l’inserimento del fiore di ciliegio e, ancor di più, del kimono: hanno dato maggior impatto al prompt, rendendolo parte integrante della storia.
  1. Broccato giapponese: erica = solitudine (3/3)
Come ho già detto a proposito della citazione, la solitudine è palpabile, una vera “protagonista” della storia; Byakuya sente il peso dell’assenza di Hisana, fiaccato dalla sua perdita. La sua morte ha determinato l’inizio della sua solitudine, condizione da cui non è riuscito a uscire, pur avendo tanta gente intorno; hai sottolineato questo suo stato d’animo fin da subito, quando hai descritto la scena del risveglio e la sua sofferenza nel comprendere che lei non c’era più. Hai reso questo sentimento come se fosse una parte integrante del personaggio, una presenza da cui non può sfuggire, come dimostra il fatto che per quasi tutta la vicenda lui sia da solo con i suoi ricordi. Hai dato corpo a una condizione ineluttabile di Byakuya, descrivendola attraverso dettagli semplici ma estremamente efficaci: l’essenza di tutto questo è racchiusa in espressioni come “insieme al silenzio”, talmente allusive da rendere la vicenda ancora più struggente.
Insomma, non c’è un solo elemento che abbia trovato incompleto o non pienamente sfruttato: hai usato tutti i prompt, intrecciandoli sapientemente tra loro in pochissimo spazio, perciò non mi resta altro da dire se non chapeau!
 
Caratterizzazione personaggi: 5/5
Caspita, sei stata davvero brava! Non è semplice caratterizzare personaggi tendenzialmente gelidi in così poco spazio, ma tu ci sei riuscita alla grande! L’introspezione di Byakuya è curata nei minimi dettagli: hai mostrato il suo lato più “umano”, dando corpo ai suoi tormenti e alle sue sofferenze di fronte alla perdita dell’amata. Pur essendo passato tanto tempo e avendo ritrovato Rukia, lui non riesce a lasciare andare le sue angosce e i suoi patimenti, continuando a domandarsi perché sia morta lei e non lui; neanche il vento è capace di placare il suo dolore, nonostante porti con sé le parole e le carezze di Hisana.
Mi è piaciuto moltissimo anche il modo in cui hai caratterizzato le due sorelle attraverso gli occhi di Byakuya: mentre la moglie appare come un fiore delicato che sta per appassire, Rukia viene mostrata come una sorella amorevole che cerca di nascondere i suoi timori dietro una maschera di compostezza. Grazie a qualche dettaglio fugace, hai delineato le loro figure in modo delicato e ben definito, caratterizzandole sapientemente: ottimo lavoro!
 
Gradimento personale: 10/10
Inutile nasconderlo, ho amato questa storia! Hai descritto un momento estremamente dolce, durante il quale personaggi apparentemente distaccati come Byakuya e Rukia mostrano le loro fragilità; hai proprio fatto un kintsukuroi, esaltando le crepe delle loro anime saldandole con l’oro. Lasciami dire che anche il titolo ha fatto la sua parte, dato che è la degna definizione del tuo lavoro: una caratterizzazione così minuziosa e poetica, compressa in un esiguo numero di parole, è a dir poco straordinaria, resa ancor più sublime dal tuo stile impressionante! Concludo con le frasi che hanno fatto palpitare il mio cuore, complimenti!
 
Avresti voluto che per lei fosse stato altrettanto semplice, ma non basta un filo d’oro per riparare un’anima infranta.
Pareva una fiamma e lei, piccola e bianca, era come immersa in un rogo. Hai avuto un presentimento, allora? Che quella felicità sarebbe stata così breve, così fragile?
Tua sorella ti guarda con grandi occhi pieni di aspettativa, ma non riesci a dirle niente. Non ancora.
È difficile tornare a vivere.

 
Originalità: 18/20
Questo è l’unico parametro che ha penalizzato, per così dire, la tua storia. Il momento in sé è uno su cui si è maggiormente scritto all’interno del fandom, per cui non potevo non tenerne conto; d’altro canto, non ho mai letto una storia scritta con questa delicatezza, con uno stile così limpido e con una caratterizzazione tanto netta, il tutto in poche parole. Per questo motivo non me la sono proprio sentita di toglierti neanche un altro millesimo, perché non è solo la vicenda a rendere una storia originale: forse la trama è già stata utilizzata, ma il modo in cui l’hai usata l’ha resa una vera e propria novità, perciò non posso non farti una marea di complimenti. Bravissima!
 
Totale: 81/85 +2pt bonus = 83
 

Recensore Veterano
24/10/14, ore 23:40
Cap. 1:

Una vera perla di storia, elegantissima, struggente senza voler essere strappalacrime, silenziosa e perfettamente equilibrata come il suo protagonista. L'immagine di Hisana col kimono di broccato mi è rimasta negli occhi, così come quella della tazza riparata con l'oro, che riesco perfettamente ad immaginarmi tra le dita di Byakuya. Complimenti davvero, un pezzo riuscitissimo.

Recensore Master
24/09/14, ore 14:51
Cap. 1:

Pare davvero di respirarla, quell'aria carica di erica e vento e di cose che non tornano più. E pare di vederla davvero, quella chawan su cui è cresciuto un ciliegio.
E' proprio vero: non basta un filo d'oro a rimettere insieme i cocci di un'anima. Sono davvero incantata dal paragone così come l'hai proposto; dalla differenza tra oggetti che s'aggiustano e diventano più belli e cose che, invece, mai e poi mai si potranno sistemare - cose per cui non basta nemmeno l'oro; cose per cui, paradossalmente, non potrebbe bastare nemmeno tutto l'oro del mondo.
L'eleganza di questa storia mi ha stregata davvero. Ha un'atmosfera tutta sua, un dipanarsi del ragionamento che segue una strana diversa dal solito, senza tuttavia forzarsi in nessuna direzione. E' davvero stupefacente come non sia sgorgata così, naturalmente, ma sia nata per i prompt di un contest; sono certa che i tuoi ragionamenti sono di lunga data, sì, ma sei stata davvero brava sia ad incanalarli in questo modo che ad esprimerli così bene.
Questa storia è una piccola meraviglia, e io non ho più parole, davvero. La ricorderò a lungo.

Recensore Veterano
04/09/14, ore 17:35
Cap. 1:

Ehi, ciao!
Mentre mi facevo un giretto su EFP ho scorto questa storia e subito mi sono fiondata nella lettura, e devo dire che non sono rimasta affatto delusa!
Mi è piaciuta tantissimo, sia per lo stile elegante e raffinato sia per la delicatezza ed abilità con cui hai saputo tratteggiare non solo Byakuya e i suoi sentimenti, ma anche Rukia. Bellissima la citazione iniziale di Morrison e poi ho adorato le note sui termini giapponesi, che mi hanno evitato lunghe ricerche su internet!
Leggerò sicuramente presto qualcos'altro di tuo, hai uno stile stupendo!
A presto
T.r.

Recensore Master
27/08/14, ore 11:49
Cap. 1:

Ti prego parliamo della bellezza di questa fanfiction. Non leggo Bleach da una vita e ora ne sento la mancanza; chissà quanto sono rimasta indietro. Comunque leggere questa fanfiction è stato un vero piacere. Hai ricreato perfettamente l'atmosfera, sembra di essere catapultati nella scena ma con delicatezza. I toni sono tenui, tinte pastello che collocano ogni movimento, ogni parola detta a metà tra la realtà e il sogno; l'effetto generale che ho avuto, infatti, è quello di essere trasportata in un mondo onirico fatto di ricordi e malinconia.
Hai descritto le scene in modo semplice ma particolarmente evocativo, una cosa che adoro del tuo stile.
Termino qui la mia recensione sconclusionata e me ne torno a studiare :3