Recensioni per
Desert's way
di Sheylen

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/10/14, ore 10:12

Prima classificata Desert’s way di Sheylen
Grammatica 10/10
Non ho trovato errori di grammatica, complimenti!

Stile 5/5
Il tuo stile è davvero molto fluido ed interessante, complice un lessico molto appropriato ed evocativo. Molto bella anche l’idea di conferire alla narrazione una sorta di struttura ad anello, evidenziando ancora di più l’idea dell’odio come spirale, colonna portante del racconto. La storia è il combaciare perfetto di tanti tasselli e ogni fatto viene spiegato da un altro
Vorrei soltanto segnalarti l’espressione “girare una sigarette”: non sono riuscita a capire se si tratta di una forma dialettale o di un errore di distrazione.

Originalità 10/10
Voto pieno in questa voce, senza alcun dubbio. All’inizio ho affrontato la tua storia storcendo il naso, perché i Paesi africani non mi piacciono molto per cultura, storia o altri aspetti. Leggendo mi sono dovuta ricredere per due motivi: erano secoli che non leggevo qualcosa sul genocidio avvenuto in Ruanda, tranne qualche brano affrontato in classe come dibattito, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il modo con cui l’affrontato. Oltre ad essere chiaro che ti sei documentata prima di scrivere questa storia, non ti sei limitata a raccontare oggettivamente i tremendi avvenimenti del ’94 e degli anni a seguire, ma grazie ai pensieri e alle riflessioni dei personaggi hai sottolineato come l’ignoranza e la paura della diversità possano radicalmente modificare il pensiero di una persona, trasformandola addirittura in un assassino.
Davvero i miei complimenti!

Caratterizzazione protagonista 14.75/15
Il personaggio di Rias mi ha profondamente colpito, in parte per ciò che ho già detto e in parte per il suo modo di rapportarsi con gli altri personaggi. E’ un giovane uomo che, inizialmente, sembra sinceramente innamorato di una ragazza che, come unica colpa, ha quella di appartenere ad un’etnia diversa.
Nel ’94 dimostra di non essere un superuomo, un eroe candido senza macchia, ma subisce anche lui il lavaggio del cervello da parte delle persone più influenti politicamente e culturalmente. Nonostante le sue azioni, una volta compresa la gravità, è stato capace non solo di andare avanti per una strada diversa, ma ha anche cercato di rimediare ai suoi errori.
Soltanto la sua scelta finale mi ha lasciato un attimo pensierosa: perché lassciare un bambino così piccolo con tutti quei soldi? Non credo sia molto sicuro, dato che attirerebbe l’attenzione di malintenzionati e, fatto da non trascurare, sicuramente il Capo reclamerà il suo denaro. Non so, mi è sembrato che segni il suo destino come cadavere che cammina, piuttosto che fornirgli un aiuto concreto. Non che mi aspettassi una proposta come “restiamo sempre insieme”, dato che non mi sembra in linea con il personaggio, ma forse una sua uscita di scena in silenzio sarebbe stata più credibile. Ovviamente, questa ultima affermazione si mescola al gradimento personale.

Uso pacchetto 19.5/20
Hai usato decisamente bene gli elementi, nonostante lo stile mi sembri più drammatico che guerra. Ad ogni modo, ho adorato la figura del bambino orfano, dotato di quella saggezza che solo i bambini costretti a diventare presto adulti posseggono. L’uso della citazione è non solo calzante sul personaggio, ma è la chiave di lettura dell’intera storia.

Gradimento personale 4.75/5
Davvero un bellissimo racconto, come avrai già capito dai miei commenti precedenti. Credo che, oltre ad essere una storia, contenga un messaggio profondo molto importante ed attuale, che ben si adatta a ciò che sta succedendo in questi mesi. Mi sono piaciuti molti i riferimenti alla cultura del Congo e alla cura dei dettagli che traspare ad ogni facciata.

Punto bonus 0/0.5

Totale 64/65.5

Recensore Veterano
10/09/14, ore 13:57

Eccomi, finalmente sono riuscita a trovare il tempo per leggere e recensire dignitosamente questa storia, anche perché mi accorgo di essere probabilmente la prima recensione e quindi ci tengo a fare un quadro chiaro della situazione!
Hai ragione, si tratta di una storia particolare e fuori dai canoni classici di Efp, e forse per questo tu come me conosci la situazione poco simpatica del riuscire a non attirare molto pubblico.
Eppure, se non ci si fermasse alle apparenze come si fa in troppe situazioni, si scoprirebbero piccole perle.
Un po' come quando in mare si decide di abbandonare la canonica spiaggia iper frequentata per prendere un gommone e si trova una caletta piccola e tranquilla, sconosciuta ma meravigliosa.
E oggi questa mia piccola caletta è la tua storia.

Si tratta di qualcosa di lontano da noi, o forse neanche troppo.
Mi viene in mente quando sbarcano i migranti a Lampedusa e il giornalista di turno ti dice da dove sono partiti.
Poi ti fa intendere che sì, sono salpati dalla Libia, ma metà di loro viene da un paese ancora più a sud.
E allora entra in gioco la tua storia, e forse neanche lo sai, perché tu racconti cosa c'è più a sud, come si vive laggiù.
Credo di poter dire a ragione che ti sei informata bene su tutto e si nota, la leggerezza con cui scrivi è tipica di chi non ha bisogno di arrampicarsi sugli specchi.
Ed entri subito nel pezzo, raccontando qualcosa di quotidiano; la jeep che si ferma, due ragazzi che cercano di scherzare per allontanare la paura, i miliziani - figure che quei paesi conoscono ahimé troppo bene - che con violenza di gesti e parole li fermano e alla fine sparano, incapaci di reggere la pressione e la frustrazione di un ragazzo che tiene loro testa, probabilmente incazzato con quella gente per la morte dei fratelli e, più in generale, per la vita che sono costretti a fare.
Sì, mi piace.
E mi dispiace che tu mi abbia già annunciato che sarà un racconto corto, perché credo mi prenderà un sacco!
Il tuo stile di scrittura è ottimo, forse c'è da controllare qualche virgola ma per il resto non ci sono commenti se non positivi!
Ti faccio i miei più vivi e sinceri complimenti, davvero!

;Sun