MI SENTO MALE, LO SAI CHE MI STO DISPERANDO PORCA PUTTANA.
Zayn ridacchiò, soprattutto quando sentì le labbra dell’altro lasciargli una scia di baci lungo il collo, punto in cui soffriva il solletico. Lo allontanò un po’ da lui, baciandolo a stampo senza un motivo. Si rese conto tardi del suo gesto, ma non se ne curò più di tanto. Quando erano più piccoli lo facevano sempre, quindi non doveva essere un problema.
Liam lo baciò di rimando e approfondì il contatto delle loro labbra. Non lo facevano da troppo tempo, e quello era il primo bacio che si scambiavano da quando il maggiore lo aveva raggiunto.
Fu piacevole per entrambi scoprire che l’effetto che uno aveva sull’altro era sempre lo stesso, e dopo poco tempo Zayn si trovò schiacciato contro un tronco mentre Liam continuava a torturargli le labbra.
Decise di ricambiare le attenzioni leccandogli il labbro superiore e accogliendo nella sua bocca tutti i gemiti del castano che si addossò ancora di più contro di lui; la frizione tra i loro jeans era diventata insopportabile, così come i tocchi che si stavano scambiando.
Improvvisamente, Zayn si trovò Liam inginocchiato davanti a lui e mentre con una mano gli tratteneva la maglia per lasciare scoperto l’ombelico e il basso ventre, con le labbra gli lasciava dei morsetti e dei succhiotti sui fianchi.
‹‹Lee, cosa stai facendo?›› ansimò, portando le mani tra i suoi capelli e appoggiando la testa contro l’albero.
‹‹Se invece di essere qui fossimo a casa ti avrei già spogliato e avrei succhiato ogni lembo di pelle›› mormorò contro la sua pancia, lasciandogli un ultimo bacio e tornando in piedi.
Si ricomposero e si guardarono in silenzio per alcuni minuti. Zayn aveva il cuore che batteva furioso e lo stomaco sottosopra, ma fece finta di nulla e riprese a camminare accanto a Liam che invece sembrava calmo.
‹‹Lo sai, mi erano mancati questi momenti con te. Ho fatto bene a fidarmi del mio istinto a quindici anni, diventi sempre più bello. Per non parlare dei tuoi baci, sempre mozzafiato›› gli confessò il castano, sorridendogli e prendendogli una mano. Gli baciò le nocche e poi la lasciò andare.
Zayn rimase senza fiato. Non sapeva come interpretare quei gesti, sapeva soltanto che più passava il tempo più Liam gli piaceva incondizionatamente.
‹‹Troppi complimenti, così mi fai arrossire – e le sue guance diventarono davvero rosse, per cui cambiò argomento – Comunque sei sempre il solito secchione. Come fai a ricordarti tutte quelle formule e quelle regole? Io le ho già dimenticate››
PORCO CAZZO HO INVIDIATO ZAYN, VABBè CHE L'HO INVIDIATO PER TUTTA L'OS, MA CAZZO LIAM COSI FA MALE....FA MALE DI BRUTTO.
Il ripostiglio che di solito i bidelli usavano per metterci dei secchi che ormai non usavano più era stato adibito a locale per i cappotti quella sera, e Liam e Zayn si erano chiusi proprio lì dentro. La musica continuava ad arrivare forte e chiara, e attutiva i gemiti dei ragazzi che si stavano toccando quasi impazienti.
Quando Liam si era alzato dal tavolo aveva in mente dove appartarsi con Zayn, infatti andò verso quello stanzino a colpo sicuro e – dopo aver chiuso la porta a chiave – aveva stretto contro di lui il moro, cominciando a baciarlo e a scompigliargli i capelli.
‹‹E se ci beccano?›› gli domandò Zayn ansimando, levandogli subito dopo la camicia.
‹‹Impossibile, ho chiuso la porta a chiave – rispose Liam, slacciando i jeans del ragazzo – Facciamolo qui Zaynie, è da tanto tempo che non ci diamo dentro e mi manchi così tanto››
‹‹Ti sembra il luogo adatto?›› ridacchiò l’altro, continuando comunque a spogliarlo.
‹‹Se continui così però non sembri molto convincente. E poi ti ricordo che lo abbiamo fatto anche in posti più strani e improbabili›› ridacchiò contro la sua spalla, lasciandoci poi un morso.
Il moro dovette dargli ragione e, con delicatezza, lo portò contro una parete per aver maggiore accesso al suo corpo. Sentì delle braccia attorno al collo e, ricordando quanto piacesse a Liam, gliele baciò per poi raggiungere i pettorali e soffermarsi sui capezzoli che stuzzicò con denti e lingua.
‹‹Quando fai così mi fai impazzire›› ansimò, scatenando un sorriso soddisfatto sul viso di Zayn che continuò a stuzzicarlo finché non si accorse che avevano entrambi bisogno di un contatto più approfondito.
Senza dire nulla, portò le dita alle labbra del castano che le lambì piano, pregustando già quello che sarebbe successo di lì a poco.
‹‹Questo posto non poteva essere un po’ più largo? - si lamentò Zayn, aiutando Liam ad aggrapparsi con le cosce ai suoi fianchi – Ti faccio male?›› gli domandò, pressando un po’ con i polpastrelli affinché riuscisse a tenerlo ben saldo.
‹‹No, però Zayn dai muoviti. Non ce la faccio più›› sussurrò contro un suo orecchio.
Il moro non se lo fece ripetere due volte e, attaccando le loro labbra, entrò dentro di lui; inizialmente le spinte erano lente e delicate, poi il loro ritmo aumentò e – come quando erano più piccoli – Zayn si perse nel corpo di Liam che lo accompagnava con dei rapidi movimenti di bacino e con degli apprezzamenti sussurrati sottovoce contro il suo orecchio o la sua guancia.
Entrambi vennero e fecero attenzione a non sporcare nessun capo d’abbigliamento. Quando il minore scese dal suo corpo, il moro sentì come se un pezzo di lui mancasse. Amava abbracciarlo, sentirlo contro di sé, ma scacciò quei pensieri. Doveva smetterla di essere sempre così sentimentale quando si trattava di Payne.
‹‹Il sesso con te è fantastico. Sai sempre come farmi impazzire››
‹‹Modestamente, sono fantastico anche io›› si vantò Zayn, finendo di pulirsi e raccattando i suoi vestiti.
Liam gli diede una spallata amichevole e, dopo avergli dato un bacio sullo zigomo, uscì di lì aspettandolo nel corridoio. Gli era mancato terribilmente quel ragazzo, e forse cominciava a rendersene conto solo dopo ciò che era successo.
DIO CAZZO L'ARIA, MI SERVE ARIA PORCO GIUDA. TU NON PUOI SCRIVERLE CERTE COSE, LO CAPISCI CHE IO ORA NON DORMO?
‹‹Allora dolce Leeyum, in quanti si contendono il tuo culetto?››
Quella domanda improvvisa scatenò le sue risate e, staccandosi un po’ per guardarlo negli occhi, gli rispose con un sorriso furbo.
‹‹Tranquillo caro Zayn, qui nessuno ha avuto il tuo stesso privilegio. Dovresti chiedermi quanti culetti ho posseduto››
Il moro si irrigidì. Era terribilmente geloso, e se aveva cercato di celarlo con quella domanda fatta con tono ironico – seppur a corto di fiato-, non ci riuscì nel momento in cui ebbe la certezza che Liam aveva fatto sesso con altri ragazzi. Doveva aspettarselo, era giovane e aveva le sue stesse esigenze, però un conto era immaginare una risposta del genere, un conto era sentirselo dire.
‹‹Zayn, sicuro di stare bene?›› gli domandò Liam, passandogli una mano davanti agli occhi.
Il moro si riscosse e, con sguardo furioso e malizioso allo stesso tempo, ribaltò la situazione per alzarsi e per appoggiarsi di schiena contro la parete. Ovviamente non dovette attendere molto prima che Liam gli si parasse davanti, così gli passò un braccio attorno al collo e cominciò a fargli una serie di domande con quel tono basso che aveva sempre fatto effetto su di lui.
‹‹Quindi qui nessuno ha avuto il privilegio di sentire le tue urla? Nessuno ha avuto il privilegio di possedere il tuo bello, quanto stretto, corpo? Mi sento lusingato, tesoro. Ma quando fai l’attivo le tue urla sono forti come quando mi preghi di sbatterti più forte?››
‹‹Cos’è Zayn, sei improvvisamente curioso e timido? Se ti fossi comportato come al solito saresti già piegato contro quella parete per scoprirlo da solo››
‹‹Mi stai indirettamente chiedendo di lasciarmi fottere da te mentre mi inchiodi contro un muro?›› gli chiese mordendogli il labbro inferiore e avvicinando i loro corpi.
‹‹Lo sai che il tuo culo mi è sempre piaciuto, e da quando sono qui mi sono sempre chiesto come sarebbe spingermi dentro di te mentre mi preghi di fare più veloce››
‹‹Adesso sei tu che mi stai facendo una proposta indecente?›› ridacchiò Zayn, non dandogli nemmeno il tempo di replicare. Unì le loro labbra in un bacio tutt’altro che casto; le lingue che, vogliose e smaniose, si scontravano, le salive che si mischiavano, e le erezioni che strusciavano una contro l’altra.
Non gli importava più nulla se qualche stronzo di quell’università si era lasciato scopare da Liam perché nessuno di quelli aveva il rapporto che avevano da quando erano adolescenti, e poi non erano stati loro che gli avevano fatto scoprire che gli piacevano anche le attenzioni di un ragazzo.
Liam si staccò dalle sue labbra, lasciandogli ancora dei baci dalla mascella fino alla base del collo dove mormorò ‹‹E’ inutile, nessuno mi bacerà mai come fai tu. Amo le tue labbra››
Zayn, sorridendo vittorioso, gli lasciò maggiore accesso alla sua pelle. Indietreggiò verso la parete, trascinando il ragazzo che continuava a succhiargli la pelle del petto. Ci avrebbe lasciato sicuramente dei segni.
‹‹Molto male tesoro, hai baciato altre persone. Adesso ripristiniamo ciò che c’era prima che ci separassimo›› bisbigliò un po’ per l’eccitazione un po’ per provocarlo, alzandogli il viso e passandogli la lingua sul contorno delle labbra.
Liam avrebbe davvero continuato a spogliarlo e a baciarlo sempre più passionalmente, ma il rumore di un pugno contro la porta li fece allontanare.
TI RENDI CONTO CHE HO BESTEMMIATO LOUIS, CAPISCI? CAZZO QUESTA PARTE MI HA UCCISA, PER POCO NON MI PRENDEVO A SCHIAFFI DA SOLA, CAZZO LA PUTTANA .
‹Zayn sei proprio sicuro di non voler entrare in acqua? Non è nemmeno fredda!››
Il moro si riscosse dal suo stato di dormiveglia e scosse il capo energeticamente. Non ci pensava nemmeno, e poi non aveva nemmeno il costume.
‹‹Vuoi vedere che riesco a convincerti? – ghignò Liam, avvicinandosi al bordo – Dai, vieni in acqua con me››
Si diede lo slancio con le mani e, con il busto completamente fuori dall’acqua, accostò il suo viso a quello di Zayn che sgranò gli occhi. Strofinò il naso contro quello del moro, per poi lasciargli alcuni baci sulla mandibola.
Il maggiore era in balìa di Liam - cercò anche di non soffermarsi sui muscoli tesi delle braccia che lo avevano chiuso in una morsa – e non poté fare altro che chiudere gli occhi quando sentì delle labbra posarsi sulle sue.
Prese il suo viso tra le mani e, approfittando dell’intensità del bacio, il castano piano piano mollò il bordo e trascinò in acqua con sé Zayn che rabbrividì sentendo i vestiti attaccarsi al suo corpo e non lasciò le guance che stava stringendo. Fortunatamente toccò con i piedi il bordo rialzato, ma si attaccò comunque al corpo di Liam che sorrise sulle sue labbra.
‹‹Mi hai trascinato in acqua. Sei uno stronzo›› sghignazzò, mordicchiando il labbro inferiore dell’altro che strinse le braccia attorno ai suoi fianchi.
‹‹Sembri un pulcino›› lo prese in giro, portandolo verso il centro dell’immensa piscina.
Con le mani si aggrappò alle sue spalle, e con tono quasi stridulo disse ‹‹Liam non mi lasciare o ti uccido. Adesso come ci torno a casa?››
‹‹Tranquillo, dovrei avere un cambio in più. Però adesso sfruttiamo questi ultimi minuti per divertirci›› sghignazzò, per poi pressare per la seconda volta le labbra su quelle del moro che ricambiò.
Liam riusciva a toccare il fondo della vasca con la punta dei piedi e, con qualche difficoltà, riuscì a raggiungere il bordo opposto adagiandoci la schiena di Zayn che mugugnò a causa dei mattoni freddi.
Sentì le mani grandi del più piccolo sfiorargli tutto l’addome, soffermandosi poi al bordo della maglia completamente zuppa; mugolò quando avvertì un dito posarsi sul tessuto dei pantaloncini, proprio in corrispondenza della sua erezione appena accennata.
‹‹Cosa abbiamo qui? – mormorò divertito Liam al suo orecchio, aumentando i brividi e il suo respiro affaticato – Se non fossimo qui ti avrei soddisfatto, ma non posso permettere che ti lasci andare altrimenti come spiegherei presenze indefinite nell’acqua domani?››
Zayn sbuffò e, riprendendo quel volto che tanto adorava tra le mani, lo baciò più forte; schiuse la sua bocca e con la lingua esplorò il suo palato, per poi soffermarsi sul labbro inferiore dove lasciò anche dei piccoli morsi.
Continuarono con quelle effusioni finché i loro corpi divennero quasi due ghiaccioli. Liam fu il primo ad uscire dalla piscina, e aiutò Zayn sollevandolo dalle ascelle e portandolo su di lui. Entrò nello spogliatoio con il ragazzo ancora in braccio e, dopo aver aperto l’acqua calda in due docce diverse, si svestirono mandandosi delle occhiate maliziose e dei sorrisini molto eloquenti.
MANNAGGIA EVA LA TROIA, VEDI SE DEVI FARMI BESTEMMIARE ANCHE QUI SOPRA, PORCO CAZZO. LORO IN PISCINA, COSI, è NO CAZZO, NO...CHE VAFFANCULO.
‹‹Non puoi trovarti un impiego invece di farti gli affari miei? Frugando nelle mie cose, per di più››
Zayn non si lasciò intimorire dal suo tono di voce alterato, al contrario si alzò e lo fronteggiò spavaldo come sempre.
‹‹E perché tu non mi hai raccontato della tua romantica storia d’amore con questo tipo?››
‹‹Da quando sono tenuto ad informarti riguardo la mia vita privata?››
‹‹Liam, da quando nella tua vita privata non ci sono anche io?›› domandò retorico con tono divertito e nervoso allo stesso tempo.
‹‹Ok, hai ragione. Però non mi sembra molto educato ciò che hai fatto››
‹‹E’ vero, ti chiedo scusa. Ma ormai ho trovato quello che tentavi di nascondermi, tanto vale che mi spieghi tutto››
Liam sbuffò, sedendosi sul letto accanto al moro ‹‹Robin è stato il mio ragazzo per pochi mesi. Ci siamo lasciati perché lui è dovuto andare via, ma abbiamo continuato a scriverci finché non ci siamo resi conto che ormai l’amore era finito. Ho conservato le lettere perché sono parte di un periodo felice della mia vita. Ti basta come spiegazione Sherlock?››
Zayn non disse nulla per un po’, si limitò soltanto a raccogliere quei pezzi di carta che lo infastidivano.
‹‹E così un tipo qualunque è riuscito a farti innamorare. Che storia romantica. Però mi rendi triste, a me piaci da più tempo››
‹‹Perché c’è una differenza tra piacere e amare. Io ti sono sempre piaciuto fisicamente, invece Robin era innamorato di me e non solo del mio corpo››
Il moro avanzò verso Liam, che si ammutolì quando i loro visi si ritrovarono troppo vicini.
‹‹Da quando leggi la mia mente? Come fai ad essere così sicuro? – lo sfidò Zayn con un mezzo sorriso amaro – Sei così convinto che di te mi piaccia solo il corpo? Povero illuso››
‹‹Adesso vorresti confessarmi che sei innamorato di me da secoli e che sei dispiaciuto perché non c’è mai stato niente oltre al sesso tra noi?›› ridacchiò Liam. Ma la sua risata si interruppe bruscamente quando notò un cambiamento nel viso del maggiore.
‹‹Oddio Zayn, sei davvero innamorato di me?››
‹‹Non da secoli, ma posso confermarti che lo sono da quando abbiamo cominciato ad andare a letto insieme. Pensa, sono talmente stupido che quando eri ancora nella nostra città e facevamo sesso non riuscivo a stare con nessun altro. Anche quando ti sei trasferito in realtà, non sono andato con nessuno per mesi – sibilò allontanandosi – Tra l’altro ho fatto il passivo solo con te. Che cosa ridicola, vero? Sei stato la mia prima volta ma non te l’ho mai detto. Levo le tende, ho bisogno di stare da solo››
Ma Liam non poté lasciarlo andare senza un minimo di spiegazione, così – prima che raggiungesse la porta della sua camera – lo bloccò per un polso e lo fece voltare verso di lui.
‹‹Perché non me lo hai detto prima? Avrei potuto comportarmi diversamente››
Zayn gli rivolse il solito sorrisetto sarcastico ‹‹Non avrebbe avuto comunque senso. Tu non eri e non sei innamorato di me – vide che cercò di ribattere, ma lo bloccò posandogli l’indice sulle labbra – No Liam, non ci provare nemmeno. Se mi dicessi che mi ami mi diresti solo una bugia, non è così?››
La risposta gli fu chiara quando l’altro abbassò la testa, colpevole.
Finalmente poté abbandonare la casa, vagando senza una meta precisa per le vie della città. Avrebbe dovuto sentirsi umiliato, triste, e invece era sollevato perché aveva l’occasione di dire quella verità che nascondeva da troppo tempo.
Un ulteriore motivo per cui valeva la pena essere contento era il fatto che, grazie ad un’insegna impossibile da non vedere, si ricordò che quella sera al Night ci sarebbe stata la festa di tutte le università della città. Avrebbe partecipato di sicuro, quale modo migliore per consolarsi?
QUI HO PIANTO, ZAYN COSI E PER POCO NON HO """""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""ODIATO""""""""""""""""""""""""""" LIAM CAZZO. I MIEI FEELS SONO SCOPPIATI A PIANGERE COME DEI BAMBINI, GLI ZIAM NON DEVONO LITIGARE :(
Zayn si svegliò di malumore. Se non fosse stato un impiccione, se non fosse stato così stupido da sputare tutto quello che nascondeva da mesi dentro di sé, la situazione non sarebbe cambiata e lui e Liam avrebbero continuato con il loro strano e indefinibile rapporto.
Nonostante sapesse che la colpa non era del castano – alla fine i sentimenti non si comandando -, non riusciva comunque a comportarsi come se nulla fosse successo. Per questo motivo quando entrò in cucina e Liam gli disse ‘buongiorno’ con un sorriso appena accennato, tutto ciò che fu capace di fare fu indirizzargli un cenno con la testa.
Notò lo sguardo deluso e dispiaciuto del ragazzo, ma non disse niente; si sedette su uno sgabello e trangugiò un po’ di cereali senza latte.
‹‹Zayn, per favore non mi ignorare››
Quel sussurro lo fece scattare.
‹‹Cosa dovrei fare?››
‹‹Non lo so, ma parlami. E non guardarmi come se stare in mia compagnia sia un sacrificio o un peso››
Non si soffermò sugli occhi del più piccolo o avrebbe ceduto, semplicemente scrollò le spalle e con un tono che usava solo da ragazzino per fare arrabbiare i genitori disse ‹‹Perché è così. Mi pesa stare nella tua stessa stanza››
Quel tono menefreghista e quelle parole ferirono Liam che, tuttavia, non mise da parte l’orgoglio e reagì.
‹‹Fino a prova contraria questa è casa mia e sei tu quello che mi ha raggiunto per stare insieme. Se non ti vado bene puoi anche andartene. E meno male che eri innamorato, bel modo di dimostrarmelo››
Zayn non ci vide più e con due falcate lo raggiunse, puntandogli un dito contro il petto.
‹‹Cosa dovrei dimostrare a qualcuno che non ricambia i miei sentimenti e a cui interesso solo per delle allegre scopate? Stai tranquillo, oggi stesso cercherò un albergo su internet. Ci starò finché non troverò un volo che mi riporti a casa. Ti sbarazzerai di me tra pochi giorni e non mi vedrai più››
‹‹Perfetto. Comincia a fare i bagagli››
‹‹Lo farò››
Si guardarono in cagnesco ancora per qualche secondo finché Zayn non si rinchiuse in quella che fino a pochi giorni prima era la loro camera sbattendo la porta, mentre Liam si appoggiò al bancone ricacciando indietro le lacrime.
Il moro pensava che era stata una discussione inutile, e avrebbe voluto prendersi a pugni per il suo atteggiamento completamente sbagliato e arrogante; invece di sbraitargli contro avrebbe dovuto dirgli che stare con lui non sarebbe mai stato un peso, baciarlo e magari farlo innamorare. Accese il computer e cominciò a ricercare. Il minimo che poteva fare era andarsene davvero dopo le brutte parole che gli aveva detto.
Il minore, invece, pensava di aver esagerato. Non avrebbe mai voluto dire quelle cose a Zayn, lo aveva praticamente cacciato di casa e se ci ripensava il cuore gli si stringeva. Avrebbe dovuto abbracciarlo, dirgli che gli dispiaceva, e magari provare a vedere se un giorno avrebbe potuto amarlo anche lui. Lo amava già in un certo senso, e avrebbe dovuto assolutamente contraddirlo quando gli aveva urlato contro che gli interessava solo per il sesso. Lo immaginò in camera, arrabbiato e che cercava in tutti i modi di trovare la prima occasione per andare via da lui e non ritornare mai più. Senza rendersene conto scoppiò a piangere, stringendo le labbra per non permettere a nessun singhiozzo di fuoriuscire.
Zayn invece immaginava un Liam dispiaciuto, un Liam convinto di meritare lo sguardo indifferente e disgustato che gli aveva riservato solo pochi minuti prima e, quasi senza accorgersene, non riuscì più a distinguere le lettere sullo schermo a causa delle lacrime che avevano cominciato a scorrere veloci e copiose sulle sue guance.
HO CONTINUATO A PINGERE COME UNA COGLIONA.....I NON LI REGGO COSI GLI ZIAM, PROPRIO NON CE LA FACCIO. STO MALE.
Zayn stava cominciando a dirigersi verso la porta d’ingresso ma si immobilizzò quando sentì un sussurro intimorito e disperato.
‹‹Ti prego, non andartene››
Si girò lentamente, e quasi gli venne un colpo quando vide Liam con le mani tremanti e le guance completamente rigate dalle lacrime. Ciò che fece aumentare all’inverosimile il battito del cuore, però, furono gli occhi rossissimi e supplicanti.
‹‹Liam..›› fu tutto ciò che riuscì ad articolare prima di essere circondato da un paio di braccia che solitamente lo stringevano più forte.
Ricambio l’abbraccio, accarezzandogli la schiena quando sentì dei singhiozzi infrangersi contro il suo collo.
‹‹Sh, non piangere. Per favore››
‹‹La smetto se rimani qui con me. Ti giuro, l’altro giorno non volevo dirti quelle cose. Non è vero che devi andare via di qui, e non è vero che mi piaci solo per il sesso››
Prese il suo volto tra le mani e con i pollici cancellò alcune lacrime che continuavano a sfuggire al suo controllo ‹‹Va bene, ti credo. Ma adesso calmati, stai tremando››
Appoggiò la fronte contro quella di Liam che chiuse gli occhi. Vederlo così disperato e indifeso scatenò un putiferio nel suo cuore; i suoi sentimenti riaffiorarono tutti insieme, e non poté fare altro che lasciarsi andare. Posò le sue labbra contro quelle del castano che rispose immediatamente al bacio, dischiudendole e passando le dita tra i suoi capelli.
Nessuno dei due pensava alle conseguenze, semplicemente continuavano a baciarsi e in pochi minuti si ritrovarono in camera da letto. Liam si ritrovò con la schiena sul materasso e subito dopo con Zayn sopra di lui che cominciò a lasciargli dei baci sul collo e dei tocchi fugaci sugli addominali.
Respirò con fatica e, con la poca forza rimasta, tolse la maglia del moro attaccandosi al suo petto subito dopo. Glielo baciò più volte, ma sentiva che non gli bastava, per cui lo afferrò per la nuca e unì nuovamente le loro labbra.
Zayn parve ritornare in sé solo dopo aver sentito le dita di Liam armeggiare con il bottone e con la cerniera dei suoi jeans. ‹‹No Lee›› mormorò prima di togliersi dal suo corpo e rotolare al suo fianco.
Entrambi avevano il fiatone, le labbra gonfie e rosse, e rimasero stesi uno accanto all’altro in silenzio finché il moro non parlò ancora.
‹‹Hai detto che non ti piace stare con me solo per il sesso, allora ti prego smettiamola. Diventiamo amici. Niente più baci, niente più tocchi, niente di niente. Ti ho baciato io per primo e mi scuso. Sono innamorato di te è vero, ma non posso sopportare che mi baci e che stai con me senza provare lo stesso amore che provo io››
Liam annuì, accucciandosi contro il suo petto un istante dopo. Forse aveva sbagliato, ma il braccio di Zayn che gli circondò le spalle lo convinse a rimanere abbracciato a lui.
‹‹Va bene, qualunque cosa pur di farti rimanere con me. Almeno posso abbracciarti?››
Il moro ridacchiò, lasciando un bacio tra i suoi capelli ‹‹Sì, puoi. Scusami per tutto quello che ti ho detto l’altro giorno, per aver frugato nella tua roba, per averti detto che mi infastidisci. Non è vero niente››
‹‹Lo so, però non ci pensiamo più. Abbiamo sbagliato entrambi, ma adesso è tutto risolto››
Il maggiore annuì, per poi constatare che avrebbero dovuto risistemare tutta la sua roba negli armadi.
Si alzarono dal letto e svuotarono le valigie, rimettendole poi sotto il letto che ormai Liam considerava di Zayn e nessun altro.
‹‹Sono contento che tu sia rimasto›› gli disse con un sorriso sincero.
‹‹Anche io›› gli rispose, dandogli un buffetto sulla guancia.
LIAM IN QUESTE CONDIZIONE NO, IO ESCO DI TESTA , IO MI UCCIDO SANTA MADONNA, CAZZO CLAUDIA........
‹‹Come sto?››
‹‹Zayn, è la terza volta che ti dico che sei bellissimo. Forza, tra un’ora dovrai raggiungere il tuo cavaliere e ti conviene muoverti adesso se vuoi arrivare in tempo››
Il moro annuì, anche se non sembrava molto convinto. Entrarono nel salotto, ma prima di prendere le ultime cose per uscire si girò verso Liam. Sapeva che stava per commettere una stupidaggine, che il suo discorso sarebbe stato fuori luogo, ma aveva bisogno di sfogarsi.
‹‹Speravo di essere bellissimo per te››
Ovviamente, ricevette uno sguardo stupito dall’altro che rimase immobile ad osservarlo in silenzio.
‹‹E’ solo che non mi è passata Lee, e quando stamattina mi sono svegliato accanto a te ho sperato che fossi tu il ragazzo dell’appuntamento. Perché non mi ami?››
Si stava ridicolizzando per l’ennesima volta, ma non poteva farne a meno: Liam non sarebbe mai stato sostituito da nessun altro.
‹‹No, lascia perdere. Sono sempre il solito deficiente. Non so nemmeno perché te l’ho chiesto. Ci vediamo domani se non dovessi essere sveglio al mio ritorno››
Liam non reagiva. Era immobile al centro della stanza, ma doveva darsi una mossa se aveva intenzione di riprendersi quel ragazzo meraviglioso che stava cercando di fuggire da lui per l’ennesima volta.
Come se stesse vivendo un déjà-vu, Zayn venne bloccato nuovamente dalla voce tremolante di Liam.
‹‹No, non andare da lui. Rimani qui››
E ancora una volta si arrestò, aspettando che l’altro facesse una qualsiasi mossa per convincerlo che ne valeva la pena. ‹‹Perché?›› gli chiese quasi timidamente.
‹‹Perché te lo chiedo per favore – sentiva che la voce di Liam si avvicinava sempre di più a lui, infatti pochi istanti dopo lo abbracciò da dietro posando le labbra carnose sul suo collo e una mano sul suo addome, compiendo dei movimenti circolari – Perché non posso sopportare il fatto che tu stia con lui quando ami me solo perché sono un cretino››
Zayn sospirò chiudendo gli occhi. Non poteva farci niente, aveva già deciso che sarebbe rimasto con lui, ma voleva altre motivazioni che gli chiese con un filo di voce.
‹‹Perché mi manca baciarti – e gli lasciò un bacio sull’incavo tra la spalla e il collo – Perché mi manca toccarti – baciò la mandibola – Perché mi manca sentire il tuo corpo unito al mio – baciò la guancia - Perché ti chiedo di fare l’amore con me come non lo abbiamo mai fatto›› gli prese il mento tra due dita e girò il viso verso il suo per terminare la sua scia di baci sulle labbra dischiuse per la sorpresa.
‘Fare l’amore’, non voleva sfogare la sua frustrazione e il suo dispiacere con dello squallido sesso, ma voleva amarlo davvero. Tutto ciò lo elaborò nella sua mente mentre già si lasciava andare, mentre rispondeva al bacio che Liam aveva iniziato, mentre si rigirava tra le sue braccia per posargli una mano sulla guancia e una tra i capelli.
Ovviamente non ci fu bisogno di rispondergli, infatti il modo in cui si attaccò al suo corpo e il modo in cui cominciò a spingerlo verso la camera da letto con i fianchi furono sufficienti al castano per capire che sarebbe rimasto con lui. Lo aveva scelto ancora una volta, e sentiva il bisogno di ricambiare tutte quelle premure e tutto quell’amore.
A trovarsi di schiena sul letto, quella volta, fu il maggiore che accolse il corpo di Liam sul suo con un sorriso e un abbraccio.
Cominciarono a baciarsi più profondamente, le loro lingue finalmente si intrecciarono di nuovo e uno poté bearsi del sapore dell’altro e viceversa. Improvvisamente Liam si ricordò di quando era stato con Zayn per la prima volta: la premura con cui lo aveva trattato, la gentilezza con cui lo aveva toccato e baciato. Era sempre stato delicato e amorevole, ma lui se ne stava accorgendo solo in quel momento e aveva bisogno di ricambiare, di farlo sentire importante e amato come aveva sempre fatto con lui.
Lentamente scese a baciargli il mento e il pomo d’Adamo, mentre con le dita cominciava a slacciare ogni bottone della camicia che lui stesso gli aveva consigliato. Poté bearsi della visione del suo petto tatuato e, come desiderava fare da tanti giorni, si perse su di esso baciandolo, mordendolo e leccandolo.
I gemiti di Zayn erano diventati incontrollabili, così come le sue mani che si aggrapparono prima ai capelli di Liam, poi alle sue spalle. Di solito era lui che si occupava dell’altro, quindi il cuore prese a battergli velocemente quando si rese conto di quanto fosse bello il modo in cui il più piccolo lo stava trattando.
Lo aveva baciato ovunque, non aveva tralasciato nemmeno le braccia e le mani, quando arrivò il momento di liberarlo dei jeans e dei boxer. Zayn era praticamente quasi nudo – e tremante, soprattutto quando sentì le labbra di Liam stimolarlo attraverso il tessuto dei boxer – per cui decise di partecipare e raggiunse le maniche della maglia del ragazzo che lo stava facendo impazzire come non mai.
Non erano mai stati così lenti, ma non fu un problema perché si godettero ogni momento.
Zayn ribaltò le posizioni solo per un attimo; aveva intenzione di liberare il castano dei suoi jeans e dei boxer, e allo stesso tempo voleva solo continuare a baciarlo e a sentire i suoi gemiti infrangersi nella sua bocca. Nonostante le sue mani non fossero proprio ferme, riuscì a togliergli tutto e ammirò quel corpo che tante volte era stato suo.
Liam era convinto che anche quella volta sarebbe stato così, ma contro ogni sua aspettativa sentì il ragazzo abbassarsi contro il suo orecchio per sussurrargli delle parole che gli provocarono dei brividi su tutto il corpo ‹‹Sei stato mio tante volte, e ho sempre cercato di esprimerti i miei sentimenti quando mi perdevo dentro di te. Ma stasera voglio che sia il contrario, voglio sentirti come ho fatto solo poche volte, e voglio sentirti adesso che sai quello che provo per te. Voglio pensare che anche tu desideri esprimermi il tuo amore perdendoti in me e con me››
Non se lo fece ripetere due volte e, con tutta la dolcezza di cui era capace, percorse la sua schiena mulatta con due dita fino ad arrivare al sedere ancora coperto dai boxer che tolse successivamente oltrepassando la v del suo inguine.
Tornò alle posizioni iniziali e, sistemandosi tra le gambe che il moro aprì per aiutarlo, intraprese un percorso con le labbra che partiva dall’interno coscia fino all’apertura. Non usò le dita, volle prepararlo usando la sua lingua, per sentirlo ancora più suo e per farlo impazzire come aveva sempre desiderato.
Zayn era quasi sconvolto, non credeva possibile che potesse provare tutte quelle emozioni in una volta sola; i suoi ansimi erano aumentati a dismisura, le sue frasi erano sconnesse e tutto ciò che riusciva a ripetere era il nome del minore che continuava a dargli piacere.
Sentì che era ormai pronto ad accoglierlo dentro di lui e, preoccupato ed emozionato allo stesso momento, gli chiese se fosse convinto della sua decisione. L’unica risposta che ricevette fu un sorriso che si scontrò contro le sue labbra più rosse e carnose del solito.
Lentamente entrò in lui e rimase immobile per un paio di minuti; non solo aveva paura di fargli male, ma aveva anche paura di non essere all’altezza, aveva paura a sussurrargli all’orecchio tutto ciò che provava per lui perché avrebbe potuto non credergli.
‹‹Liam, muoviti. E fatti abbracciare››
Fece come gli aveva detto e, mentre si spingeva dentro di lui, lasciò che le esili braccia del moro circondassero le sue spalle e il suo collo. Lo guardò negli occhi per tutto il tempo e credette di esplodere nel momento in cui Zayn gli mormorò contro le labbra ‘ti amo Liam’.
Si sentiva completo, era una sensazione bellissima e, con la voce rotta, trovò la forza di chiedergli ‹‹Dimmelo ancora, ti prego››
E Zayn lo fece; ad ogni spinta di Liam corrispondeva un suo ‘ti amo’, che diventava sempre più flebile a causa dell’orgasmo che si faceva largo nel suo corpo.
Quando Liam venne, qualche minuto dopo Zayn, trovò la forza e il coraggio di dirgli con le labbra premute sul suo petto ‹‹Sono innamorato di te››
Rimasero con i corpi intrecciati e uniti per alcuni minuti. Respiravano a fatica e si guardavano negli occhi; erano stanchi, ma felici.
Liam rotolò accanto al corpo di Zayn e una strana paura si impossessò di lui, sempre la stessa: ‘e se non mi ha creduto?’
Fu proprio il moro a girarsi verso di lui e a posargli due dita sotto il mento. Fece in modo che i loro visi fossero vicini e che i loro occhi fossero incatenati.
‹‹Lo pensi davvero o era solo una frase dettata dal momento?››
Ovviamente sapeva a cosa si riferiva, e ci tenne immediatamente a chiarirgli le idee parlando troppo velocemente e mangiandosi qualche parola ‹‹No, ti giuro che lo penso davvero. Sono innamorato di te, e sono un idiota perché me ne sono accorto il giorno dopo la nostra lite, ma non ho avuto il coraggio di dirtelo prima e..››
Ma non riuscì a terminare perché si ritrovò stretto in un abbraccio quasi soffocante, e scoppiò a ridere quando sentì Zayn lanciare un urletto di gioia.
‹‹Non sai quanto tu mi abbia reso felice stasera››
Liam, però, quasi si sentì in dovere di ribattere ‹‹No, sei tu che hai reso felice me. Nonostante quello che è successo, ti sei fidato ancora una volta e hai lasciato da parte tutto il resto per me. Avrei dovuto accorgermi di amarti non il mese scorso, ma quando a quindici anni hai cominciato a farmi sentire il ragazzo più importante del pianeta con le tue attenzioni e le tue premure. Pensi che io abbia dimenticato il fatto che ogni tanto mi ribadivi che io ti ero sempre piaciuto mentre gli altri erano troppo ottusi per accorgersi della mia bellezza? Oppure pensi che abbia scordato quando mi baciavi mentre ti parlavo perché dicevi che non resistevi alle mie espressioni da cucciolo? Oh, abituati a sentirti dire molto spesso che ti amo e che sei la cosa più bella che mi sia capitata››
Zayn lo baciò, per poi permettergli di accoccolarsi contro il suo petto. Aveva i pugni chiusi sui suoi pettorali e la guancia schiacciata contro il suo sterno. Sorrise perché era troppo tenero e gli disse ‹‹Siccome ti conosco a memoria so che adesso vuoi il bacio della buonanotte, anche se come al solito ti addormenti quando c’è ancora luce fuori e quando non sono nemmeno le nove della sera, e che ti accarezzi la schiena››
Liam ridacchiò, strusciando piano il volto contro di lui per confermargli quanto aveva detto. L’unica cosa che Zayn non aveva programmato era il fatto che anche lui sarebbe caduto in un sonno profondo, subito dopo aver sentito l’ennesimo ‘ti amo’ sussurrato dalle labbra del più piccolo.
E QUI HO BUTTATO TUTTI I SANTI E CHI ANCORA NON E' DIVENTATO SANTO. ANDRò ALL'INFERNO PER QUESTO E SARA' SOLO COLPA TUA.
CAZZO MA SE NE VALE LA PENA, IO MI SENTO MORIRE PER LE COSE BELLISSIME CHE SCRIVI, I MIEI FEEL ZIAM SONO MORTI IN UN ANGOLINO ED IO NON SO NEPPURE COME ABBIA ANCORA LA FORZA DOPO TUTTO CIO', MA AMO QUESTA OS, LA AMO DA MATTI , E' VALSA LA PENA ASPETTARE E COME.
SEI TROPPO BRAVA E I MIEI FEELS CHIEDONO AIUTO, VADO A SORREGERLI.
Nora.
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