Qualcosa che disturba.
Hai elencato una serie di cose che, in qualche modo, rompono la quieta della noia, il piatto dell'ordinario e tutto quello che potrebbe essere definito normale. Ha più fascino il fumo di una sigaretta che si disperde, più del nulla dell'aria... l'aria non la vedi, il fumo sì. Magari lo senti, magari ti dà fastidio (a me tantissimo), ma c'è.
La polvere dà fastidio, io ci starnutisco anche, ma dà fastidio perché è come se dicesse che quella cosa è lì e non la stai usando. Come se arrivasse qualcuno e diventasse polvere perché ti fa capire che la polvere ce l'avevi tu addosso... prima. Non lo so, ci sono sempre troppi concetti nelle tue parole, soprattutto quando sono poche.
Hai trovato la tua vocazione?
Non smetterei mai di leggere le tue flash, potrei passare le ore a leggerle da una prospettiva diversa, anche con il computer a testa in giù, e troverei sempre qualcosa da dire. Se lo girassi davvero, troverei che delle lettere si leggono anche al contrario? Magari troverei una parola, che alla fine sarebbe il significato di tutta questa cosa che hai scritto e che ti sto dicendo... perché non lo so nemmeno io.
C'è qualcosa, ma non so cosa. Però c'è, si sente, ma non è abbastanza se non sai darle un contorno. A volte non serve, per questa storia non serve, ma per quello che dice, magari, sì.
Ti ho detto qualcosa di sensato? Immagino di no.
Ma devo studiare, Lis, sono le dieci e un quarto e dovevo iniziare alle nove e mezza.
Beh, addio. Perdonami questa recensione idiota, ma dovevo lasciartela. Coccole. |