Recensioni per
Il viaggio di Vladimir
di Veronika_Arianator03

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
26/05/16, ore 14:23

Volevo dire a LifeisabitchandsoamI e a FiammaBlu che questo è il mio nuovo account...ho perso la password dell'altro...

Nuovo recensore
02/02/15, ore 20:23

Non è una storia carina,anzi,è una storia scritta,in modo evidente da una persona che di queste situazioni non ha mai avuto esperienza. Un complimento per l'impegno.

Recensore Veterano
07/10/14, ore 21:11
Cap. 4:

La paure di Vlad per il viaggio in Italia sono condivisibili da chiunque, in qualsiasi parte del mondo. E' la paura dell'ignoto, della distanza, del lasciare le persone che si amano, di sentirsi sradicati dalla propria terra.
Ma a quanto pare sarà un viaggio inevitabile, doloroso ma salverà la vita a tutti.

Molto esilarante il tuo angolo dell'autrice ^O^ Come ti è venuto in mente Luxuria??? Io non ho mai pensato neanche per un istante ad una associazione del genere!
E per quanto riguarda i cellulari o altre tecnologie, anche io non penso proprio che durante i guerra i suoi genitori potessero permettersi cose costose...

A presto!

Recensore Veterano
07/10/14, ore 21:03

Ciao Veronika! Un capitolo breve ma hai esternato bene le emozioni di Vald in una situazione davvero molto critica. Perdere la fiducia nei genitori è sempre un momento difficile.

Ti mando una mail con le segnalazioni.

A presto!

Recensore Veterano
07/10/14, ore 20:53

Ciao Veronika!
Molto toccante questo secondo capitolo e finalmente leggibile con un po' di impaginazione! Stai migliorando, brava!

Bellissima questa frase che mi ha fatto molto pensare:
"Avevo sentito un brivido salirmi fino alla schiena, e avevo cominciato a tremare. Con orrore ho notato che qualcosa di bagnato mi stava rigando una guancia. No, davanti alla mamma no!
E invece sì. Una lacrima."

L'unico piccolo appunto che ti faccio e che è una cosa un pochino anomala è l'uso di due parole. E' Vlad che racconta, una bambino, e usare "battito cardiaco" o "dal rossore della cornea" mi pare un po' fuori luogo ^_^

TI manderò una mail con delle segnalazioni (sia di questo capitolo che dei prossimi).

Nuovo recensore
06/09/14, ore 21:25

Mi sono accorta solo oggi che avevi aggiornato, ed ho subito letto.
Intanto noto che in questo capitolo hai prestato più attenzione, infatti è molto più curato del precedente. Hai commesso solo due errori di battitura, che, se corretti, renderanno il capitolo brillante. Te li elenco subito, sono entrambi all'inizio:
-C'è uno spazio dopo una "l" apostrofata
-Hai dimenticato l'accento nel secondo "né".
Detto ciò, la trama continua a piacermi sempre di più.
Ti ringrazio molto per avermi citata, sono felice che tu l'abbia fatto. Ti consiglio soltanto di andare a capo, forse per colpa dell'html l'angolo autrice è venuto attaccato alla fine della storia, sistema anche questo.
Il tema che hai deciso di trattare è molto delicato, quindi mi raccomando ti raccogliere molte informazioni.
Sei sulla buona strada, continua così.

Recensore Veterano
03/09/14, ore 21:14

Ciao Veronika, il tuo è un progetto ambizioso, difficile ma può dare grandi soddisfazioni.
L'autore di Viki voleva andare a scuola è Fabrizio Gatti, un giornalista che ha viaggiato molto ed è stato nei posti delle sue inchieste (quella sui kossovari che cercavano di passare il confine svizzero è una delle più famose). Ha lavorato anche per il Corriere della Sera.

Necessariamente, ti renderai conto, dovrai anche tu accumulare, analizzare, valutare, studiare informazioni e fonti diverse. Certo non come un giornalista, ma se vorrai davvero dare un tono 'da pubblicazione' al tuo scritto, sarà necessario approfondire sicuramente la parte ambientale e quella dei sentimenti.
Internet potrà aiutarti molto, non ti sarà difficile trovare informazioni, soprattutto sulla guerra in Jugoslavia. Ricordati che i tuoi genitori hanno sicuramente assistito a quella guerra sui telegiornali, perché li ho visti anche io (guerra della Jugoslavia '91-'95), puoi chiedere anche a loro.
Se la tua famiglia (o amici) conosce qualche militare o poliziotto o carabiniere potrai chiedere anche loro com'era la situazione sulla sicurezza ai confini e cosa veniva fatto.

Per quanto riguarda il tema che hai scelto è molto delicato, di nicchia, ma chiaramente è sicuramente un libro che potrà essere pubblicato (anche col self publishing se non riuscirai con le case editrici) ma dovrà davvero lasciare un segno.

Poi c'è la questione della forma e del contenuto. Come primo impatto è stato troppo breve, per me, quindi non sono riuscita a calarmi bene nella situazione, complice anche una non perfetta impaginazione.
Devi staccare i paragrafi quando il pensiero, l'azione, lo stato, l'ambiente cambiano, in modo da dare respiro al lettore. Quindi ti consiglio di sistemare i paragrafi e dargli una forma più 'professionale'.
Per capire come impaginare uno scritto puoi leggere gli articoli di giornale (i giornalisti, soprattutto quelli bravi) sono maestri nei focus, nel mettere in evidenza gli inizi delle situazioni. E naturalmente puoi vedere come fanno gli scrittori professionisti nei libri che sicuramente leggi ^_^

Aggiungo come ultima cosa che mi è mancato un approfondimento delle sensazioni di Vladimir. E' in prima persona, mi aspetto che lui esteriori ciò che sente, la paura di perdere il padre deve essere intensa, è un bambino... guarderà sua madre, avrà dei pensieri, delle emozioni.
Le devi scrivere. Devi farci 'sentire' i personaggi :)

Buon lavoro!

Nuovo recensore
03/09/14, ore 19:22

Allora, inizio subito indicandoti gli errori che hai fatto:
-All'inizio della storia hai usato il congiuntivo anziché il condizionale, correggi. Questo è l'unico errore grammaticale.
-Hai scritto "u" anziché "o".
-In una frase hai scritto due causali, entrambe collegate da "perché", sostituiscine una con un'altra preposizione: dato che, ad esempio.
-Dopo l'apostrofo, non va lo spazio.
-Hai scritto qualcosa come "minimo sospetto, minima azione sospetta", sostituisci l'aggettivo che tende a rendere ripetitivo il discorso.
-Hai messo uno spazio in più dopo aver aperto parentesi
-Hai scritto "di nuovo" dopo il punto, senza maiuscola.

Tuttavia, essendo errori di battitura, non ti assegnerò la bandiera rossa, poiché la trama è molto coerente e soprattutto attuale.
Mi piace come definisci la guerra, quel passo è molto toccante.
Se fossi in te io avrei evitato di scrivere l'"ommioddio" alla risposta della chiamata e l'avrei tenuto per il prossimo capitolo. Così da tenere ancora in più il fiato sospeso.
Detto ciò la storia mi piace, quindi la recensione alla fine è positiva.
Prosegui su questa via e continuerò a seguirti.
-L.