Recensioni per
Perché se un singolo può farti sembrar santo, tu digli sempre che vuoi rimanere gatto
di Ausel

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Seconda classificata al contest “L’amore è una cosa semplice – II edizione”: Perché se un singolo vuol farti sembrar santo, tu digli sempre che vuoi rimanere gatto, pasionbertotti
 
Grammatica e sintassi: 8,8/10.
“Sai a cosa stai per andare in contro, ma non cambi idea.”
Questa espressione va scritta tutta attaccata. (-0,2)
“Vuoi così poco bene a te stesso da mettere a rischio la tua stessa vita?”
Questa è una ripetizione di “stesso/a”. (-0,3)
“Cosa può darti, lui, che già non hai?”
Queste due virgole non mi convincono: la prima è senza dubbio tra soggetto e predicato, quindi scorretta a livello sintattico, mentre la seconda mi sembra semplicemente inutile. Rimuoverei entrambe. (-0,1) (-0,1)
“Un posto caldo dove rifuguarti.”
Qui c’è un errore di battitura. (-0,2)
“Che si bevano le tue menzogne.Prendi la tua strada.”
Non hai lasciato lo spazio tra le due parole. Ti consiglio di controllare la formattazione ogni volta, tra l’altro, perché spesso capita che durante la conversione in html compaiano questi bug fastidiosissimi. (-0,2)
“Lasciali parlare….
Hai inserito quattro puntini invece di tre. (-0,1)
 
Stile e lessico: 8/10.
Lo stile è abbastanza fluido e gradevole. Non ho trovato cadute o altri episodi spiacevoli, per cui posso dire senza dubbio che mi sono goduta la lettura. Non ho trovato fuori luogo nemmeno l’inserzione in corsivo delle parti della canzone, perché hai differenziato, ma lo hai fatto in modo elegante.
Ci sono tuttavia alcune imprecisioni che vorrei farti notare, principalmente a livello lessicale, ma anche stilistico in alcuni casi. Ci tengo a precisare che sono piccolezze, perché il testo è semplice, ma non per questo disorganizzato o sgraziato. Ho avuto una sensazione di compattezza, nel senso che le frasi erano abbastanza in continuità tra loro sebbene i periodi fossero brevi. Mi hanno dato l’impressione di una riflessione molto stentata e faticosa, per questo credo che sia stata brava.
Ma passiamo agli appunti:
“Un piccolo bambino ti osserva con i suoi occhi profondamente neri.”
Queste due parole associate non mi sembrano suonare molto bene. Certo, è legittimo specificare che il bambino sia piccolo (e, a tal proposito, non sarebbe meglio eventualmente “bambino piccolo”?), ma in questa frase lo trovo superfluo. Ammetto di aver pensato a un neonato, almeno inizialmente.
“L’ha scattata tua madre con la fotocamera di suo marito…”
Dato il contesto storico, che dovrebbe essere il 1981 se non sbaglio, sarebbe più adatto dire “macchina fotografica”.
“Il bambino è ancora lì.”
In che senso il bambino è ancora lì? Se avessi, non so, detto che Severus sposta lo sguardo e poi torna sulla fotografia avrebbe senso. E capisco anche che volevi rimarcare l’assenza di magia nello scatto. Però, se il bambino è ancora lì, mi sembra che manchi un’azione dell’osservatore, che appunto potrebbe aver momentaneamente voltato lo sguardo.
“È l’unico modo per chiederle “scusa”, per ottenere il suo perdono.”
Queste virgolette mi sembrano superflue: “chiedere scusa” è un modo di dire di uso comune, per cui non sono necessarie.
“È il vostro abbraccio dopo il litigio, quello che non è mai arrivato.”
Qui mi sono dovuta chiedere qualche volta se ti riferissi al litigio o all’abbraccio. Forse la frase non è formulata nel modo più chiaro.
“E sparleranno alle tue spalle, commenteranno ogni tuo gesto.”
“Sparlare” mi sembra sottintendere il fatto che sia alle spalle. Se vuoi specificare il complemento, allora sarebbe meglio che il verbo fosse “parlare”.
“Ma lui non approva ciò.”
Non mi piace come suona il “ciò”. Forse potevi ampliare un po’ la frase, tipo: “lui non approva questi tuoi pensieri”, o qualcos’altro. Ma il termine che hai usato non mi sembra il più azzeccato – o quantomeno il più elegante.
 
Utilizzo della canzone: 7,5/10.
Come ti ho accennato parlando dello stile, ho trovato molto soft e delicato il modo in cui hai inserito le citazioni della canzone. Tiziano Ferro scrive spesso dei testi un po’ complessi, o comunque molto marcati dal suo stile a volte contorto, ed è difficile integrarli in una narrazione senza far notare lo stacco. Trovo invece che tu ti sia destreggiata molto bene in questo, contando anche il fatto che hai in una storia così breve hai saputo inserire svariate parti.
L’utilizzo dei contenuti, invece, è stato buono in alcuni punti – anzi, si può dire che certe frasi siano spaventosamente adatte per ciò che volevi dire, e di questo hai tutto il merito e anche un plauso – mentre in altri un po’ meno. E ti dico subito quali sono:
“E ti diranno che sei meno dolce, perché l'amore sa nascondersi.”
Severus non ha mai conosciuto la dolcezza, se non con Lily. E qui Lily non c’è, perché – come specifichi nella frase dopo – è morta. Quindi non c’è l’unica persona che potrebbe eventualmente rinfacciargli qualcosa di legato alla dolcezza. Il fatto che tu abbia subito rimarcato il fatto che Lily non è più lì mi fa capire che ti sei accorta della forzatura di questa frase, e voglio quindi dirti che apprezzo il tentativo, ma andrebbe sistemato un po’. Sono convinta che sia possibile rendere quella frase del tutto giustificata, ma non in così poche parole.
“Se gli altri guardano il tuo viso con sospetto, è perché sanno ancora poco del rispetto.”
Severus se ne frega del rispetto, non trovi? E lo fa perché fondamentalmente è il primo lui a non portarne agli altri. È stato un po’ quello che lo ha contraddistinto negli anni: nessuno si è mai fidato di lui proprio perché così sprezzante.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10.
Mi è piaciuta molto l’idea della fotografia come ancora: hai giustificato la bontà di Severus, il fatto che decida di passare dalla parte giusta in nome di un’innocenza che ha gettato al vento. Anche gli accenni a Eileen e Tobias mi sono piaciuti, perché hai scosso le radici dell’infelicità del personaggio. Prima di continuare con le cose positive ti faccio un piccolo appunto:
“Chiudi gli occhi, lo senti l'odore della felicità?”
Non capisco il significato di questa frase: se poche righe prima hai detto “suo marito” con fare schifato, aggiungendo “uno di quei rari giorni in cui era permissivo”, com’è possibile che guardando quella foto Severus senta l’odore della felicità? Non è esattamente il quadretto di una famiglia felice quello che hai descritto all’inizio della flashfic.
A parte questo, ho trovato ragionevole questa tua versione del percorso che ha portato Piton ad “arrendersi” a Silente – perché si è arreso, insomma, lo sappiamo tutti quant’era snervante quel vecchio. Anche il fatto delle frasi brevi, come ti accennavo prima, mi è sembrato un tassello messo al posto giusto: sicuramente quella che ha compiuto non è stata una scelta facile, e partorire dei pensieri brevi e faticosi è forse il modo più incisivo per raffigurare una tale indecisione. Sei stata brava in questo, ti sei immedesimata bene.
È un peccato per quelle frasi che ti ho segnalato prima nell’altro parametro: sono le uniche vere pecche nella caratterizzazione, che altrimenti senza dubbio ti avrebbe fatto guadagnare un ottimo punteggio. Spero tu riesca a lavorarci su!
 
Gradimento personale: 4/5.
Di solito non vado pazza per le storie su Piton innamorato e sofferente, sebbene una volta mi sia cimentata in una drabble sul genere. Credo che sia un argomento un po’ abusato e per questo tendo a evitarlo. Però qui, sebbene sia presente anche il “fattore Lily”, mi ha molto colpito il vero perno della questione, ovvero il momento che precede la grande decisione di Severus di cambiare schieramento. Non avevo letto ancora nulla in merito e quindi sono rimasta colpita, perché sei riuscita a inserire anche altre motivazioni oltre alla solita storiella che poi va a finire con “hai gli occhi di tua madre”. Quello tra Piton e Silente è forse il più grande featuring della Storia – non solo di quella di Harry Potter, proprio della Storia – e sono convinta che il vecchio sia stato in grado di scuotere le radici più profonde di una personalità che doveva essere convinta senza essere piegata. Sì, l’amore, ma l’amore per tutte le persone che hanno saputo toccare il cuore di Severus, non solo di quella donna che è stata uccisa dall’uomo a cui aveva giurato fedeltà. E hai racchiuso bene l’essenza di tutto ciò, per cui ti faccio i complimenti.
 
Totale: 36,3/45.

Che bella! Molto leggera, soffice ma amara.  Non conosco le citazioni, ma le hai introdotte a meraviglia. È proprio così che immagino Severus.


Choco

Non ho capito bene la citazione del gatto, ma il concetto è chiaro.
Mi piace il contrasto tra la foto - il passato, il bambino che Severus era, che ancora non sapeva cosa sarebbe diventato - e la situazione presente in cui si trova.
È struggente.
Penso che il suo comportamento -quello di tutti libri, non solo di questa ff- si possa riassumere tutto nella frase: "È il vostro abbraccio dopo il litigio, quello che non è mai arrivato."
È una delle cose più dolci che abbia mai letto su queste coppia.
Anche se un po' stupido lo è, perché capisco il senso di colpa, il desiderio di voler rimediare ai propri errori, ma anche lui ha diritto di essere felice.
Dovrebbe ascoltare Silente che vuole che tutti conoscano la parte migliore di lui, se lo merita dopo tutto quello che ha fatto per Harry (sì, so che la storia è ambientata molto prima, ma il problema è che questo rimane il pensieri di Severus per tutti i sette libri. Lui merita di essere felice! -se non si era capito è il mio personaggio preferito-).
Mi è piaciuto anche il fatto che per prendere coraggio per fare il doppio gioco, abbia cercato la forza in una sua vecchia foto, quasi a volersi ricordare di chi era prima di diventare un Mangiamorte.
DNF