Recensioni per
Occhiali da sole.
di hp_in_my_heart

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/03/15, ore 16:24

[Recensione premio per il contest "Game of Judges"]

Ultimamente ammetto di starmi appassionando a storie/film di guerra, quindi questa tua storia non ha potuto fare altro che non attirarmi e spingermi a leggerla!
Mi ha incuriosito soprattutto il titolo; spesso i militari portano con sè oggetti dono di persone care, ma non mi era mai capitato di leggere che fossero occhiali da sole! Di solito sono collanine, foto, lettere, quindi un bel pollicione in su per l'originalità dell'idea!
Devo ammettere che, trovandolo già nel titolo, mi sarei aspettata che fosse approfondito appena un po' di più e non accennato solo all'inizio e alla fine, ma ciò non toglie che l'idea mi sia piaciuta comunque.

Hai parlato di una missione finita male e delle sue conseguenze e devo ammettere che trovo le missioni più interessanti quando falliscono che quando riescono :P! Questo perché un fallimento comporta un faccia-a-faccia con il nemico e vedere due schieramenti scontrarsi, in senso metaforico in questo caso, è una cosa che non può non affascinarmi.

Mi è piaciuto come tu abbia deciso di insistere sull'incertezza che predomina prima di una missione e durante.
Il salto nel vuoto del paracadutista dove si uniscono la paura e la sensazione di libertà è stata la mia parte preferita. Una caduta che si desidera e si teme allo stesso tempo.

Non hai creato un personaggio perfetto, intrepido e coraggioso, errore comune nel contesto di una guerra, ma un soldato normale potremmo dire, e ciò è un'altra nota positiva a tuo favore.

Mi dispiace solo per il finale lasciato così, "appeso". Ne avrei preferito uno più completo, ma, se ti faccio questo appunto è perché la tua storia mi ha colpito al punto da volerne sapere di più.

E, niente, complimenti!

Alla prossima ^^

Kaika

Nuovo recensore
21/01/15, ore 13:42

Ciao,
ti dico subito che questa storia mi è piaciuta per la sua originalità. Non si trovano molte storie in italiano che trattano dello sbarco in Normandia, e la tua è buona. Anche il protagonista mi ha suscitato simpatia, in quanto ha un lato umano molto caratterizzato: ha paura e lo ammette apertamente con se stesso; si mostra coraggioso davanti ai propri soldati per dare loro il buon esempio; infine, conserva un regalo di una persona a lui molto cara, dimostrando quindi i propri sentimenti nei suoi confronti.
L'unica pecca che ho riscontrato è l'ambientazione storica, ed ora mi spiego meglio. Al di là del fatto che -come ti hanno già fatto notare in un'altra recensione,- non c'è mai stata una dichiarazione aperta di guerra tra il Canada e l'Italia, è cronologicamente impossibile che dei soldati italiani si trovassero militarmente attivi in Francia nel giugno del 1944. Infatti, con l'armistizio dell'otto settembre 1943, l'Italia ha cambiato schieramento, passando quindi dalla parte degli Alleati angloamericani. Da quel momento, tutti i soldati italiani che si trovavano in territorio straniero (volendo essere pignoli, in quel periodo si trovavano principalmente in Grecia, mentre la Francia era occupata dai tedeschi) sono stati considerati dai tedeschi come nemici, venendo deportati nei campi di concentramento come tali. Nella tua storia, invece, sembra che gli italiani operino ancora in una caserma locale, schierati con i nazisti. Inserire al loro posto dei soldati tedeschi oppure dei fascisti francesi (dato che quelli italiani si trovavano solo in Italia) sarebbe stato più corretto storicamente.
Scusa per la "piccola" nota di precisazione, ma come puoi aver constatato, io sono estremamente pignola in fatto di eventi storici :)
Per favore non prendertela, la storia mi è piaciuta davvero!
Ciao! :)

Recensore Master
18/10/14, ore 14:30

VALUTAZIONE DEL CONTEST: "THIS IS WAR"



DECIMA CLASSIFICATA




 


CAPITANO

 

hp_in_my_heart


 


Occhiali da sole.

 

“Duecento metri a volo d'uccello, senza alcun freno. Lo stomaco in gola, le lacrime agli occhi per il vento. E l'estrema sensazione di libertà.”

 


 

Grammatica e Sintassi: 12,5/15

 

La grammatica non è forse perfetta e avrei apportato qualche lieve modifica alla punteggiatura: arricchendola con punti e virgola (soprattutto all’inizio, per dare più enfasi al testo) e di due punti per aprire descrizioni, per evitare troppa “piattezza” nel testo.

C’è qualche lieve errore di distrazione (che ti riporto sotto così che tu possa correggerli) e poi, degli errori di forma che hai ripetuto diverse volte all’interno del testo. Il primo che ho notato riguarda gli accenti sui “perché” e sui “finché” che hai messo nel modo sbagliato, ovvero questo “perchè” quando dovrebbero essere nell’altro verso. L’altro piccolo errore di forma riguarda le vocali di congiunzione come la “e” e la “a” a cui, spesso, è stata aggiunta la “d” benché le vocali non precedessero una parola che iniziasse con la stessa lettera. Ok, spiegato così fa pietà, ti faccio esempio pratico:

“ed era” è giusto mettere la “d” alla congiunzione;

“e adesso” in questo caso la vocale non necessita della “d” perché precede una parola che non inizia con la stessa lettera.

L’unico caso particolare in cui una “e” di congiunzione necessita della “d” è il caso in cui questa preceda il soggetto “io”; in quel caso è necessaria.

So che è una piccolezza, però, è un dettaglio che uno dei miei docenti di italiano alle superiori guardava in modo a dir poco fiscale, tanto da incularmelo in testa col martello! XD

Per il resto, niente… rivedrei un pochino la punteggiatura, correggerei quei pochi errori e farei più attenzione agli accenti.

Nel complesso, però, il lavoro è stato buono; il punteggio risulta un po’ basso solo per la brevità del testo.



Stile e Lessico: 7/10

 

Confesso che sia lo Stile che il Lessico non mi hanno fatto impazzire.

Lo Stile mi è sembrato molto povero di descrizioni, un po’ per quanto riguarda gli ambienti, ma soprattutto per quanto riguarda le sensazioni provate dal protagonista: l’ho trovato molto ridotto all’osso, tant’è che ho avuto l’impressione di una serie di azioni compiute quasi meccanicamente dal Capitano, senza pathos ad alimentarle.

Questo mi dispiace perché non mi ha permesso di immedesimarmi come avrei voluto con il suo soldato e con le vicende che l’hanno visto coinvolto.

Ho anche notato svariate ripetizioni, alcune delle quali anche nella stessa frase, che hanno appesantito la lettura, rallentandola.

Anche il Lessico non era, per così dire, appropriato: troppo semplicistico e poco ricercato, ho sentito la mancanza spiccata di termini tecnici, sostituiti, alle volte, con parole tipiche della lingua parlata. Nella seconda parte del testo, poi, quando il Capitano si lancia col paracadute ho avuto l’impressione che tutta la storia prendesse un ritmo veloce e incalzate, talmente rapido da risultare caotico alle volte, come nel pezzo del pestaggio, descritto troppo sommariamente e in fretta. D’accordo che la scena in sé richiede una certa dose di azione, ma mi è sembrata un pochino eccessiva, proverei ad aggiungere qualcosa: alcune descrizioni, qualche sentimento in più, cose di questo genere.

Spero di essermi spiegata a dovere e rinnovo quello che ho detto all’inizio: è una mia valutazione Personale e, per quanto oggettiva ho cercato di essere, un po’ di soggettività è saltata fuori per forza.

 

Caratterizzazione del Soldato: 12/20

 

Ruolo: Sabotatore (2/5)

 

Purtroppo non hai sviluppato molto il Ruolo del tuo Capitano: hai accennato all’inizio della storia alla missione che doveva svolgere con i suoi uomini, ma non sei entrata nei dettagli riguardanti il compito in sé e per sé. Ti sei limitata ad affermare che il tuo soldato era un sabotatore, ma senza indagare su cosa avrebbe dovuto fare una volta giunto a terra, quale era lo scopo della missione e non hai nemmeno fatto dei paragoni con vecchie missioni, spiegandone magari le differenze e la somiglianze.

Per questi motivi mi vedo costretta a un punteggio abbastanza basso.

 

Nazionalità: Canadese (2/5)

 

Anche qui, come sopra, non ho notato alcun approfondimento: primo fra tutti ho risentito abbastanza dalla mancanza di un vero e proprio nome (che mi avrebbe aiutato a orientarmi per comprendere al meglio la sua nazionalità). Oltre a questo, mancavano dei riferimenti: alla sua terra (magari anche solo un accenno tramite un flashback al posto dov’era nato, una paragone con il paesello in cui si è ritrovato), alle tradizioni folkloristiche o ancora a piatti tipici del Canada. Ovviamente non era obbligatorio che inserissi tutto, però qualche dettaglio in più mi avrebbe fatto piacere.

L’unica cosa che mi fa capire che il Capitano è canadese è la sua divisa e il fatto che parla un po’ di francese, il che lo colloca sulle coste orientali della nazione, ma a parte questo, ho poche altre informazioni.

 

Caratterizzazione vera e propria (8/10)

 

Premetto col dirti che, benché tutto quello che ho detto finora, il tuo Capitano mi è piaciuto. ^^

L’ho trovato un personaggio molto umano, tant’è che a differenza di tanti altri che sono stereotipati e molto “rigidi” il tuo mi ha trasmesso emozioni.

È un ufficiale e come tale deve dimostrarsi fermo e controllato, ma dentro prova un’enorme paura: quella dell’ignoto, quella di non sapere se la missione sarà solo una tra le tante oppure sarà l’ultima della sua vita, se riuscirà ancora a tornare dalla sua ragazza o meno.

Mi è piaciuto proprio per questi aspetti: ha una personalità forte da una parte, ma incredibilmente delicata dall’altra.

Ho quindi optato per un punteggio abbastanza buono per la sua caratterizzazione proprio per questi aspetti che, solitamente, vengono trascurati.

 

Attinenza al Genere Guerra: 6,5/10

 

Da come mi avevi presentato la storia all’inizio, mi ero immaginata scene successive descritte nel dettaglio: di questa missione misteriosa che iniziava e poi finiva male, con la cattura del Capitano e magari anche dei suoi uomini con i successivi interrogatori.

Poi, purtroppo, procedendo con la storia questa “emozione” si è un po’ persa per lasciare posto a una serie di azioni descritte abbastanza velocemente e senza vere e proprie guerre. Per dirlo in parole semplici, non ho “sentito” molto il Genere Guerra e questo mi è dispiaciuto, proprio perché, come inizio, era veramente interessante, soprattutto per l’accurata analisi del personaggio (come ti ho detto nel punto precedente).

Poi, di nuovo, non pretendevo che entrassi nei dettagli infinitesimali della singola guerra, ma almeno che se ne parlasse, che se ne spiegassero, anche solo blandamente, le motivazioni.

Qui non c’è stato nemmeno questo: c’è una guerra tra Canada e Italia, ma non riesco a comprenderne le motivazioni che spingono queste due Nazioni a scontrarsi così apertamente… o magari si tratta di una nuova Guerra Mondiale e le due Nazioni si trovano l’una contro l’altra?

Difficile a dirsi…

Spiacente di nuovo di doverti dare un punteggio un po’ basso.

 

Uso della Citazione: 3,5/5

 

“In guerra si va con due bastoni, uno per darle e uno per prenderle” Vittorio Emanuele III di Savoia

 

All’interno della storia la Citazione fornita è stata usata mediamente bene: non era proprio il fulcro di tutto, però era abbastanza centrale nel discorso che era venuto a crearsi tra il Capitano e il Sergente.

Le hai dato un tocco quasi poetico e misterioso che mi è proprio piaciuto.

Non ho molto da dire, in verità, sarebbe stato bello, di nuovo, che la Citazione fosse accennata già all’inizio, prima che i soldati si paracadutassero e poi ripresa dopo, quando il Capitano cadeva nelle mani dei nemici; a parte questo, come già detto, è stata utilizzata bene nel contesto.

 

Sviluppo dell’Introduzione: 7,5/10

 

“Il tuo Soldato viene catturato da una pattuglia nemica.”

 

Direi che l’Introduzione è stata ben usata: si trova al centro della storia, ne è il momento fondamentale attorno al quale ruoteranno tutte le successive vicende del Capitano.

Però di nuovo ho notato che manca qualcosa: prima di tutto, lo svolgersi degli eventi è avvenuto forse troppo in fretta: un istante prima il Capitano è sull’aereo pronto a paracadutarsi e un momento dopo si ritrova in questo paesino all’apparenza abbandonato e  subito dopo nella una caserma nemica, a subire il solito interrogatorio pesante correlato di pestaggio (com’è giusto che sia in ambienti militari… u_u) e poi… puff, finisce di colpo, dando l’impressione che il testo sia solo l’inizio di una storia ben più lunga.

Come ho già detto, l’Introduzione c’è ed è il momento saliente, solo che potevi renderla un po’ più personale, completarla un po’ arricchendola di dettagli, magari di flashback su altre missioni più o meno analoghe, staccarti un po’ dalla traccia che ti ho dato per rielaborarla e renderla tua a tutti gli effetti.

 

Rispetto del Tema: 4/5

 

Hai parlato di un militare, delle paure che l’hanno assalito prima di una missione, delle scelte che l’hanno portato a mentire ai nemici che l’avevano catturato per non rivelare dettagli salienti della missione… manca un pochino il Tema della Guerra, del conflitto, del combattimento e per questo non hai raggiunto il punteggio pieno.

Ma nel complesso hai rispettato abbastanza il Tema del Contest. ^^

 

Ambientazione: 2/5

 

Per le Ambientazioni, invece, non posso darti di nuovo un punteggio molto alto: la carenza di descrizioni all’interno della storia non mi hanno permesso d’immaginare i luoghi in cui si trovava il tuo protagonista, non sapevo se erano posti che gli sembravano famigliari o meno, se ne aveva visti di simili o altro. C’è qualche blanda descrizione fisica, qualche accenno agli edifici, ma poco altro su cui la mia fantasia potesse basarsi per ricostruire i luoghi calcati dal Capitano.

Mi spiace, qualche descrizione in più avrebbe decisamente giovato alla storia.

 

Originalità: 7,5/10

 

Per quanto riguarda l’Originalità, di nuovo ho optato per un punteggio mediamente alto, questo perché: benché tu non ti sia discostata troppo dalla traccia che ti avevo fornito io, ho apprezzato molto la parte iniziale, quella dell’attesa e della paura.

Come ho detto in altre occasioni e scusami in anticipo se mi ripeto anche qui, mi sarebbe piaciuto un maggior approfondimento: sia della storia del Capitano, che della missione, dei suoi uomini, del conflitto che si è scatenato tra Canada e Italia e tutto il resto.

Detto in parole semplici, questo sarebbe un perfetto prologo o primo capitolo di una storia più lunga, che ti consiglierei caldamente di continuare, perché, secondo il mio modesto parere, ha delle potenzialità formidabili.

Aggiungendo dettagli, approfondendo la storia, aggiungendo eventi, ricordi… insomma, attorno a questo “inizio” puoi tesserci un sacco di cose e sono dell’idea che verrebbe fuori una Long bellissima, credimi! ^^

 

Gradimento Personale: 3,5/5

 

Nel complesso la storia non mi è dispiaciuta per niente: si lascia leggere tranquillamente e l’anima iniziale era veramente ben descritta, ci vorrebbe qualche aggiustamento nello Stile con l’aggiunta di alcune descrizioni e la ricerca di termini un po’ più tecnici; ma nel complesso non è male.

Però, sono rimasta un po’ delusa dal finale: mi aspettavo qualcosa di più per una storia autoconclusiva; in questo modo, invece, non so che fine faccia il Capitano, se la missione verrà portata a termine o, più semplicemente, se sarà il canadese a impugnare l’altro bastone e a darle ai suoi carcerieri.

Come ho detto altre volte, è un ottimo inizio per una storia più lunga che ti consiglio caldamente scrivere. ^u^

 

Titolo: 1/2

 

Il Titolo di per sé non è male, però si poteva trovare qualche di meglio: confesso che gli occhiali da sole sono il punto saldo attorno al quale il tuo Capitano fa girare le proprie emozioni e grazie ai quali riesce a calmarsi; ma proprio per questo il Titolo risulta un po’ scontato. Avrei provato a mascherarlo in qualche altro modo, trovandone uno un po’ più incisivo, magari qualcosa come “Capitano” che avrebbe attirato molto di più l’attenzione.

Scusami la manfrina, è che io sono malata per i Titoli… ^^’’

 

Bonus: 2/3

 

Grado Scelto: Capitano.

 

Elementi presenti nel Grado: “Prompt: occhiali da sole” citato più che correttamente. (+1 Punto)

Il Grado Capitano corrispondeva al Grado del tuo Soldato. (+1 Punto)

 

 

 


Totale: 69/100

 

[Vincitrice del Premio Speciale: “Avanguardia”]

Recensore Veterano
04/10/14, ore 10:58

E' scritta abbastanza bene come storia,brava!Mi è piaciuto il modo in cui scrivi e mi ha catturato particolarmente l'attenzione mentre leggevo che il protagonista durante tutta la sua piccola avventura, toccava sempre i suoi occhiali da sole ogni cinque minuti per confortarsi oppure tranquillizzarsi. E' stata una lettura molto scorrevole e semplice!Brava/o!!Bye Bye!

Recensore Master
10/09/14, ore 23:26

Mi piace come inizio, soprattutto la parte in cui hai descritto il volo e i momenti prima di esso, davvero ben fatto!
Per il resto di diro più avanti :)
A presto
A.