4 - “Da solo, per il Bene Superiore” di Vanessa (14).
Totale: 53.5/65.
1) Grammatica e ortografia: 8/10.
La grammatica va bene, ci sono solo alcuni errori.
“sarò padrone dei doni della morte e diverrò invincibile”: “Padrona”, “Doni” e “Morte” vanno maiuscoli (- 0.15x3= - 0.45).
Stessa cosa qui: “il conquistatore del mondo e il futuro padrone dei doni della morte” (- 0.45).
Stessa cosa qui: “Raggiungerai le stelle da solo, da solo diverrai il padrone dei doni della morte” (- 0.45).
Stessa cosa qui: “signore dei doni della morte” (- 0.45).
Avrei messo qualche maiuscola anche ai vari “Padrone del Mondo”, ma è più una questione di stile che non riguarda termini dell’universo Potteriano, per cui non ho corretto niente.
Ci sono anche un paio di errori di battitura.
“il potere che scorre che nelle mie vene”: il secondo “che” è di troppo (- 0.10).
“Saremo stati inarrestabili, noi due insieme”: “saremmo” (- 0.10).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 9/10.
Il tuo stile è davvero piacevole da leggere.
È semplice, ma non eccessivamente, e il lessico è abbastanza vario, sebbene non particolarmente ricercato. Mi è piaciuto perché ho notato che hai cercato di non usare espressioni troppo moderne, per attenerti al periodo storico in cui la vicenda è ambientata, e l’ho molto apprezzato perché spesso nessuno cura questo genere di dettagli (e leggere di Gellert che pensa cose come “ma che cazzo fa?” mi fa venire i brividi).
Non ti ho dato il punteggio pieno solo per una questione di gusto personale: lo stile è molto carino, ma non mi ha conquistata, non mi ha lasciata con gli occhi sgranati perché ne volevo ancora e ancora.
3) Titolo: 4/5.
Il titolo è molto carino e sicuramente adatto della storia, tuttavia ha due cose che non mi convincono più di tanto: uno, è troppo lungo, di mio gusto preferisco qualcosa di più corto e incisivo; secondo, nelle storie in cui si parla di Gellert fin troppo spesso si finisce per inserire “Per il Bene Superiore” o una variante nel titolo, ed è ormai diventato un po’ banale.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 14/15.
Sei stata davvero brava, devo dire che la storia mi è piaciuta tanto!
Sono molto difficile con le Grindeldore, Gellert non mi piace mai mai mai, ma il tuo mi ha inaspettatamente colpita e in positivo! Gli hai dato un bel caratterino collerico, non c’è che dire, ma d’altronde è assolutamente IC: tutti lo ignorano, ma nei libri si accenna chiaramente ai suoi scoppi di rabbia, e io sono stata felicissima di trovare un riscontro nella tua storia. Anche le manie di grandezze e l’ego smisurato sono da lui, proprio appropriati a un personaggio del genere, e, nonostante io non lo veda così, mi hai convinta al 100%.
Una cosa che mi è rimasta impressa questa frase: “Come se io, Gellert Grindelwald, il conquistatore del mondo e il futuro padrone dei doni della morte, non fossi un vero uomo. Io amo le donne, di questo non c'è neanche da discuterne. Figuriamoci. Sono un uomo, io.”
Anche qui, discorda molto con l’immagine che ho di lui, eppure è talmente azzeccato per quei tempi! Una convinzione così, rimproverare implicitamente Albus per i suoi gusti così sbagliati, così debole, ma solo dopo che si sono separati, perché prima li tollerava, li tollerava eccome… il che lascio spazio a varie interpretazioni tutte molto maliziose. Davvero fantastico!
Per quanto riguarda Albus non posso esprimermi più di tanto, la tua storia è un monologo di Gellert e le poche cose che emergono riguardo l’amico sono tutte in linea con la sua storyline, per cui non ho niente da dire.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché, per come pensa Gellert e per come descrive la situazione, sembrano entrambi troppo grandi e adulti, mentre, facendo due conti basandoci sul canon, hanno Gellert 16 e Albus 18 anni. Non ha pesato più di tanto perché comunque si parla della fine dell’ ‘800, però ci tenevo a farti presente, per il futuro se deciderai di scrivere altre Grindeldore, che forse puoi renderli più giovani attraverso altri atteggiamenti.
5) Sviluppo del disturbo scelto: 6/10.
Hai scelto uno dei disturbi più difficili, a mio parere, e hai fatto un po’ di confusione.
In questo tipo di disturbo, il Narciso in questione ha un ego pressoché smisurato, e tu questo sei stata bravissima ad evidenziarlo. Il tuo Gellert è egoista, incentrato su se stesso e le sue smanie di potere, pensa quasi sempre prima alla sua persona che agli altri.
Tuttavia, questo complesso presenta diversi altri aspetti che (non so se per mancanza di informazione o perché non sapevi come gestirli) non hai inserito. Ad esempio, i soggetti affetti da questo tipo di sindrome hanno difficoltà ad intessere relazioni sociali, mentre tu fai capire molto chiaramente che Gellert non ha avuto alcun tipo di problema a fare amicizia con Albus e ad aprirsi con lui; in più, dovrebbe essere carente di empatia, che però non vuol dire solo che non riesce ad immedesimarsi nel suo amico (cosa che, per altro, viene fuori perfettamente nelle sue “perplessità” riguardo le reazioni di Albus alla morte di Ariana), ma che dovrebbe avere difficoltà ad affezionarsi a lui, mentre dalla reazione autodistruttiva, un misto di rabbia e isteria, che lo prende quando si rende conto che non l’avrà mai al suo fianco, si nota chiaramente quanto per Gellert Albus fosse importante, sebbene non sia disposto ad ammetterlo nemmeno con se stesso.
In pratica, hai messo in luce solo l’ego smisurato, senza sottolineare quegli aspetti antisociali che rendono un disturbo come questo così debilitante.
6) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
C’è da dire che, con questa coppia, i momenti da descrivere sono quelli che sono e non è facile trovare uno spiraglio di originalità. Tuttavia, tu sei stata molto brava a parer mio!
Ho letto molte storie sulla Grindeldore (che è il mio OTP slash) e non ho mai trovato nessuno che avesse scelto di descrivere i pensieri di Gellert dopo la sua fuga da Godric’s Hollow. È un momento particolare e molto intenso (e, non si sa bene perché, snobbato da tutti), che presenta tutto uno spettro di sfumature emozionali interessanti, e tu sei stata molto brava a renderlo. Ottima scelta!
7) Gradimento personale: 7.5/10.
La storia non è male e non mi è dispiaciuta, ma non mi ha colpita più di tanto.
Devo dire che Gellert mi è piaciuto abbastanza (di solito, non mi piace quasi nessuna caratterizzazione), è molto diverso dall’idea che ne ho io, ma è azzeccato. Mi sarebbe piaciuto che il rapporto con Albus fosse più evidente, ma capisco che sia stato impossibile per esigenze di trama. Anche il disturbo (uno dei più difficili tra quelli proposti, secondo me) non è stato trattato proprio al meglio.
Insomma, la storia è di piacevole lettura, ma non mi ha catturata in maniera particolare. |