Recensioni per
The hangover
di telepathics

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
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Recensore Veterano
14/09/14, ore 03:00
Cap. 1:

L'ho letta ieri sera e ancora rido ve ne rendete conto?
Ce è stupenda questa os ahhahaha


‹Ora non mi puoi sfuggire, Josh›› soffiò sulle sue labbra.
Di certo, il batterista si era aspettato tutto, ma non quello. Si era aspettato rabbia da parte del biondo, una punta di frustrazione, battute cattive nei confronti della sua ragazza, ma non di trovarsi il bancone premuto sulla schiena e Niall a impedirgli di fuggire.
Non poteva negare, però, che il membro nei suoi pantaloni aveva sussultato; a lui erano sempre piaciute quel genere di cose, amava quando l’irlandese prendeva in mano la situazione e lo faceva sentire in trappola. Lo trovava eccitante e quell’erezione che minacciava di farsi vedere dal cavallo dei jeans ne era l’evidente prova.
‹‹Hai finito di fare lo stronzo, amore?›› lo canzonò, usando lo stesso appellativo che aveva sentito a Holly. ‹‹O diamo un taglio a questa farsa e ci chiudiamo da qualche parte a scopare finalmente come Dio comanda?››
E a Niall non importò in quel momento se quella frase poteva sembrare blasfema – il suo zio sacerdote non sarebbe venuto a saperlo – o terribilmente stupida. Era quello che pensava. Semplicemente, quando baciava Josh o quando toccava quel corpo tonico e sentiva le braccia forti e muscolose, si sentiva davvero davanti alle porte del paradiso, come cantava Bruno Mars.
Si sarebbe lasciato fare qualunque cosa da Josh, perché lui era tutto ciò che voleva, costantemente, e che popolava l’ottanta per cento dei suoi pensieri – se non il novanta, ma trovava difficile ammetterlo persino a se stesso.
‹‹Dai, Niall, spostati›› disse Josh, ma il suo tono era tutt’altro che convincente. ‹‹Holly sarà qui tra poco.››
‹‹Tu vuoi baciarmi›› lo ignorò Niall. Non si mosse di un centimetro, continuò invece a scrutare il viso incerto e inquieto del batterista, i cui occhi verdi cercavano in tutti i modi di non posarsi sulle labbra morbide del biondo davanti a lui.
‹‹Smettila di resistermi, so che vuoi baciarmi anche tu›› replicò quest’ultimo per l’ennesima volta.
Ma Josh non parve intenzionato a cedere e rimase impassibile, nonostante dentro di lui fremesse dal desiderio di sbatterlo a sua volta addosso a un muro.
Rimasero a lungo a fissarsi, imperscrutabili l’uno per l’altro, finché Liam non si intromise con un “Sweet Mary vi attende” per spezzare quell’atmosfera tesa.
Niall scosse il capo e diede le spalle al batterista che parve sospirare di sollievo, abbassando la guardia, ormai certo che l’irlandese non avrebbe fatto passi falsi. Ma forse lo conosceva meno di quanto potesse immaginare perché, proprio quando stavano per arrivare al divanetto, Niall si voltò nuovamente verso Josh e con una mano dietro alla sua nuca lo attirò a sé.
Un bacio e parve riaffiorare in superficie ogni cosa sepolta in quei mesi di distanza. Uno sfioramento, inizialmente indeciso, poi più marcato, e con le dita della mano libera Niall non esitò più, toccando la pelle sensibile del fianco di Josh sotto la maglietta. Dio, se gli era mancato! Era quel calore e quel fisico incredibile a farlo sentire pazzo di lui, oltre che quella bocca piccola e fremente che, nonostante il tentativo precedente di respingere Niall, si stava schiudendo senza esitare. Le loro lingue si intrecciarono a metà strada. Si accarezzarono i denti e il palato, mentre le mani di Josh stringevano possessivamente i fianchi del cantante.
Ormai, era arrivato ad un punto di non ritorno. L’intensità di quel momento si fece più prepotente quando le dita di Niall strinsero avidamente il bordo dei jeans del maggiore. L’unica cosa che volevano entrambi in quel momento era andarsene da lì e lasciarsi andare stesi su un letto o su qualsiasi altra superficie orizzontale, perché sarebbe potuto andare tutto a puttane quella sera, ma non avrebbero rinunciato a fare l’amore – o in qualsiasi altro modo avrebbero voluto chiamarlo.
Le urla e gli incitamenti dei loro amici diventarono più invadenti. Sembrava di essere allo stadio. Louis alzava un pugno in aria mentre avvolgeva le spalle di Harry con un braccio, il quale teneva le mani a cono sulle labbra per urlare a squarciagola la sua approvazione.
Zayn, invece, rimaneva imperturbabile con Gemma a rollare ancora qualche canna. Sandy imitava un balletto indecente, muovendo il bacino sotto gli sguardi divertiti di Dan e quelli gelosi del ragazzo di cui nessuno sembrava ricordarsi il nome – tanto che Jon, e poi tutti gli altri, lo avevano nominato “il tipo pompato di Dan”.
Fu quando Holly rientrò nella stanza, sistemandosi l’abito nero, che ogni cosa parve morire. Il suo sguardo completamente sconvolto nel vedere il fidanzato avvinghiato al suo migliore amico.
Niall stava adattando perfettamente le sue labbra a quelle di Josh, stava facendo vorticare la lingua attorno a quella di quel ragazzo bellissimo che aveva finalmente l’occasione di baciare di nuovo. Gli avvolse il viso con le sue mani callose da chitarrista, indeciso se stringerlo forte, come a volersi aggrappare, o se sfiorarlo lievemente come se fosse una fragile bambola di porcellana.
Ci stava ancora pensando, godendosi le braccia di Josh ormai completamente attorno al proprio busto e le mani sulla sua schiena, quando qualcuno lo tirò via da lui e lo spinse con forza, facendolo cadere a terra.
‹‹Che...›› stava per chiedere indispettito e fece per alzarsi, ma davanti a sé c’era solo Holly con i suoi lineamenti stravolti e non riuscì a spiccicare parola per la sorpresa.
‹‹Ora ho capito tutto, stronzo!›› urlò la ragazza, spingendolo nuovamente e dandogli un calcio nello stomaco, mentre il tacco alto gli colpì un fianco.
Si accasciò a terra e gemette un po’ per il dolore lancinante, un po’ per un attacco di conati di vomito che sembrava volerlo assalire.
Qualcuno – forse Harry e Liam – fermò Holly, prendendola alle spalle e allontanandola da lui; intanto continuava a scalciare e ad urlare, dimenandosi come un animale in gabbia.

Ce i nosh sono il sesso ragazze mie *-*
Ho riso troppo per Holly però ahhahaha


La bottiglia di Jack Daniel’s venne svuotata completamente durante il tragitto, Louis salì su un muretto e cominciò a intonare un improvvisato “he looks like sex” diretto a Harry, per poi scendere con un salto, mantenendosi con le gambe attorno alla vita del riccio.
Liam, frustrato, baciò Zayn contro un muro e Niall insinuò una mano sotto la maglietta di Josh. 
‹‹Sei caldo›› gli mormorò nell’orecchio, per poi mordergli il lobo. Non gli sfuggì il brivido che percorse il corpo del ragazzo.

Dio quanto ho riso haahah
Ce voi non potete capire , mi avete fatta morire.


Prima, però, di muovere un passo verso l’ultimo scalino, Josh inchiodò Niall al muro per baciarlo. Non gliene importava nulla se li una sala intera li avrebbe visti, l’unica cosa che in quel momento desiderava erano le labbra morbide dell’irlandese, che gemette sommessamente nel sentire un ginocchio insinuarsi tra le sue gambe. Si rese conto solo in quel momento dell’erezione prepotente che gli gonfiava il cavallo dei pantaloni, la stessa che, probabilmente, non l’aveva più lasciato da quando, poco tempo prima, aveva pomiciato con Josh allo Chateau Nuit.
Il biondo avvolse le dita attorno al polso di Josh che era molto vicino alla sua erezione, separò bruscamente le loro labbra e con uno strattone lo trascinò con sé su per gli scalini. Sulla sinistra si accedeva al palco, mentre di fronte a loro una porta nera segnava l’entrata dei camerini.
Niall spalancò quella porta e si ritrovarono in un corridoio fatiscente, zolle di polvere accumulate agli angoli e la carta da parati completamente strappata.
Non ebbero molto tempo per giudicare il posto, perché Niall addossò Josh contro il muro e riprese a baciarlo con foga, come se da quel bacio dipendesse la sua stessa vita.
Una sua mano corse alla patta dei jeans non poi così stretti, ma che fasciavano perfettamente le forme del batterista, il suo fondo schiena sodo e le cosce muscolose. Mentre le sue dita tremanti della mano sinistra tentavano di abbassare la zip, l’altra mano gli accarezzava, gli pizzicava e gli schiaffeggiava l’interno coscia, facendo emettere a Josh degli urletti imbarazzanti.
Niall ridacchiò delle sue reazioni, infilando finalmente una mano nei boxer del più grande, poggiando la fronte su una spalla larga. Accarezzò la peluria dell’inguine, che lui sapeva benissimo essere bionda, e poi strinse l’erezione di Josh che iniziò ad ansimare sempre più velocemente.
Niall chiuse le sue dita callose attorno alla punta arrossata e gli abbassò leggermente i boxer per scendere fino ai testicoli a stimolarli con qualche massaggio.
Le dita di Josh si intrecciarono tra i suoi capelli, tirandoli senza preoccuparsi di fargli male, e Niall avrebbe voluto prenderlo lì, in quell’esatto istante.
Mosse la mano lungo l’asta, godendo del fiato pesante del batterista sul collo e di quelle mani che gli stavano facendo dolere la cute. Avrebbe potuto avere un orgasmo solo così, con la sensazione del corpo caldo di Josh addossato al suo, quella stretta quasi animale tra i capelli.
Mettendosi in ginocchio davanti a lui, ci stava davvero pensando al suo orgasmo, ma un fischio li interruppe. 


Ce io ho sclerato per i Nosh in questo stato, che dio mi aiuti.

Harry vestito da ballerina è stato da pisciarsi sotto ahahahah


‹Ti piace?›› gli chiese, con un sorriso sghembo. Aveva gli occhi quasi socchiusi, biascicava, ma il batterista era nelle stesse condizioni, quindi trovava l’irlandese bello come sempre.
‹‹È carino›› disse semplicemente. Non riusciva a comporre frasi particolarmente lunghe. Ebbe un piccolo giramento di testa e dovette appoggiarsi al bancone con la schiena. Il cassiere gli fissò le spalle per un po’, per poi scrollare le sue e tornare a prestare attenzione al suo cellulare.
Niall ridacchiò debolmente. E poi fece la cosa più inaspettata di tutte.
Si mise davanti a Josh e si inginocchiò. 
‹‹Che cazzo fai?›› gli chiese il batterista, stralunato. Scosse il capo, ma ciò non fece che peggiorare il suo giramento di testa.
‹‹Taci›› lo ammonì l’irlandese, che scoppiò a ridere. Non riusciva più a controllare le sue emozioni, che sembravano un misto di gioia e divertimento. Era uno stupido e un avventato, ma tutto questo lo stava facendo sentire libero come non lo era mai stato. ‹‹Josh. Tu sei un gran coglione e in questi mesi ho sognato di scoparti in tutte le posizioni possibili e immaginabili›› disse, in una confessione che probabilmente avrebbe dovuto essere dolce, ma che decisamente era tutt’altro. ‹‹Sei stato un maledetto figlio di puttana, perché non mi hai calcolato e hai preferito andare con Holly l’animale selvaggio piuttosto che stare con me. Ma ti perdono, tesoro. Ti perdono soltanto se mi sposi tra poco alla cappella di Las Vegas, prima di dare un’occhiata alla mia in una stanza di un fottutissimo albergo›› e l’allusione fece ridere Josh, che ancora non ci credeva. Si stava per soffocare, se lo sentiva. Aveva ancora la birra in una mano, ma l’altra era libera e la protese verso l’irlandese, in un chiaro e silenzioso invito a infilargli l’anello al dito.
E constatò, mentre lo guardava scivolare lungo la falange, che nessun altro gioiello gli sarebbe mai stato bene come quello.
Gli unici due clienti li guardavano attoniti, ma anche inteneriti e divertiti. Il cassiere applaudì come un matto, dato che aveva ascoltato tutto essendosi distratto dallo schermo del cellulare, mentre Niall si rialzò e baciò le labbra di Josh con naturalezza e spontaneità. Non fu un bacio come gli altri che si erano scambiati quella sera; bensì delicato e pieno di quell’affetto – era sicuramente solo affetto – che provavano l’uno nei confronti dell’altro. 
Gli applausi, forse, avevano attirato l’attenzione di Louis e Harry e di Zayn e Liam, che comparvero sbucando dalle varie corsie, da cui non avevano preso niente.
‹‹Harry, vuoi essere il mio testimone di nozze?›› domandò improvvisamente Niall separandosi dalla bocca di Josh, senza tuttavia togliere una mano dal suo viso.
‹‹Testimone di nozze?›› ripeté Harry, non credendo alle proprie orecchie.
‹‹E tu il mio, Liam!›› esclamò Josh ridacchiando.
A differenza di Harry, quello annuì senza fare domande.
‹‹Ehi, e noi due?›› protestò Louis con un broncio che Harry baciò velocemente.
‹‹Voi due siete le damigelle! Ci porterete le fedi!›› spiegò Niall, prendendo un secondo anellino di plastica del supermercato per sé.

HO FANGIRLATO PER I NOSH COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI *-*
AIUTO DIO *-*
CE SI SPOSANO AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
LIAM ARRAPATO MI HA FATTA MORIRE AHAHAHAHA


E poi avvenne di nuovo. Un bacio morbido, diverso da ogni altro e imparagonabile. Le labbra di Josh si plasmarono a quelle di Niall con una tenerezza che dentro al suo stomaco rimbombava come un urlo silenzioso. Era come se nel suo corpo si irradiasse una sensazione di elettricità pronta a scuoterlo sin dal profondo delle sue emozioni. Quando i loro nasi si sfiorarono appena, un battito più accelerato degli altri lo fece sobbalzare; fu come cadere nel vuoto e atterrare su un tessuto morbido. E, quando le mani del biondo gli strinsero dolcemente i fianchi, quel tessuto si trasformò in una coperta che gli avvolgeva la schiena dolcemente. Fu un momento cosmico, proprio come cantava Florence and The Machine in Cosmic love. Le loro labbra si schiusero e le loro lingue si intrecciarono; non era la prima volta quella sera, ma di certo sembrava la prima volta di sempre.
Fu quando i loro sapori si fusero completamente che persero il controllo. Le dolcezze vennero messe da parte, le mani divennero curiosa, incapaci di stare ferme. Le dita di Josh toccarono la nuca del biondo e poi scesero lungo il petto, le costole di cui poteva sentire la consistenza, fino al bordo della maglietta. Accarezzò lascivamente la pelle poco sopra l’elastico dei boxer mentre gli avviluppava il labbro inferiore ed esitò, mentre le mani di Niall gli accarezzavano la schiena sotto la T-shirt.
Quest’utimo sospirò prima di dire: ‹‹stronzo, tu vuoi farmi impazzire››.
‹‹Forse.››
E il sorriso sornione di Josh era bello da togliere il fiato. E poi quel sorriso si eclissò, scomparve sulla sua pelle e quelle labbra morbide, piccole, rosse, gli succhiarono e lambirono la pelle del collo. Ogni tanto lo mordeva, e Niall ansimava perché era tutto incredibilmente eccitante e non poteva nemmeno crederci.
‹‹Sono tuo marito, dovresti soddisfarmi e non costringermi a mendicare›› sussurrò quindi, mentre le mani di Josh si intrufolavano nei suoi boxer per sfiorargli i fianchi e poi le natiche sode. Quando i suoi palmi accarezzarono la pelle morbida e fresca, gemette. Ma non solo per il piacere di quel tocco, non solo per il corpo magro e snello di Niall pressato al suo. Era tutto eccitante, travolgente, la sua mente era appannata, i suoi sensi pigri ma percettivi. La cosa che lo aveva fatto gemere era quella frase. Poteva sembrare una banalità, non aveva detto nulla di sconvolgente, ma Josh ancora stentava a crederci. ‹‹Ripetilo.››
‹‹Cosa?›› chiese Niall ingenuamente, mentre faceva salire le mani lungo la spina dorsale del ragazzo. ‹‹Che sono tuo marito?››
‹‹Sì.››
Niall ridacchiò, mentre si avvicinava all’orecchio del maggiore per sussurrare caldamente: ‹‹sono tuo marito, Josh. E forse ti amo anche un po’››.
Sarebbe stato tutto terribilmente romantico se glielo avesse sussurrato steso in un letto morbido, dopo aver fatto l’amore insieme, nella loro camera. Probabilmente sarebbe stato romantico perfino se Niall glielo avesse sussurrato in cucina, mentre lavavano i piatti insieme, come una coppia di sposi vera e propria.
Ma non lì, non in quella situazione, con un Niall con le gambe leggermente divaricate per il ginocchio di Josh tra di esse, due erezioni ancora insoddisfatte e i respiri pesanti: la situazione non era romantica.
Se inizialmente era stato tutto baci e carezze leggere, Josh gettò da parte l’esitazione e iniziò a spogliare Niall, quasi strappandogli di dosso la maglia che indossava da quando erano arrivati al coffeeshop. La gettò a terra, senza grazia o preoccupazioni, e poi si chinò a baciare il petto morbido, con un po’ di peluria castana sullo sterno e sotto l’ombelico. Con le dita gli pizzicava i turgidi capezzoli scuri, per poi scendere al costato e ai fianchi. Questa volta non giocò e non attese nessuna battuta da parte del suo uomo – ufficialmente suo marito da quella notte. Sbottonò i jeans e lasciò che calassero fino al pavimento. Aiutandosi con i talloni, Niall li levò perché non gli impedissero di raggiungere il letto quando sarebbe stato il momento.
Josh si inginocchiò sotto l’espressione bramosa dell’irlandese, che si mordeva ossessivamente il labbro inferiore e con le mani cercava di abbassare i boxer, anticipando i momenti del batterista.
Ma quest’ultimo glielo impedì. ‹‹Con calma, amore›› sussurrò davanti all’erezione di Niall che sembrava richiamare la sua attenzione. Vi passò il naso. Lo fece perché voleva vedere la pelle d’oca riaffiorare sulle gambe nude e magre di Niall. Annusò l’odore di uomo che pungeva nelle sue vie respiratorie. Era così buono e lui si sentiva così soggiogato da quel corpo da sentirsi sconvolto. Posò un bacio sull’asta sopra al tessuto, inumidendolo un po’ con le labbra, altrettanto bagnate per avervi passato la lingua in continuazione. Le sue mani con i palmi aperti gli accarezzavano le gambe, la peluria gli solleticava le falangi. Poi le strinse e morse il bordo del tessuto, facendo ridere Niall che sbatté la testa contro la porta. ‹‹Tu mi fotti il cervello.››
E mentre con il pollice e l’indice stringeva i boxer per farli scivolare lungo le cosce, sussurrò un malizioso “in realtà sto per fotterti qualcos’altro”.
La prima cosa che Niall sentì non furono mani o dita ad avvolgere la sua erezione. Non fu una carezza; non proprio, almeno. La punta della lingua di Josh percorse la lunghezza del suo membro con una lentezza quasi disarmante. Le gambe sembravano voler cedere in quel momento, ma cercò di rimanere composto e di reggersi alla porta dietro di lui. Sentì lo stomaco attorcigliarsi e protestare con prepotenza soltanto quando le labbra piccole del batterista si avvolsero al suo glande arrossato e bagnato; avrebbe voluto stringere i capelli di Josh e costringerlo finalmente a soddisfarlo, ma rimase immobile, le dita della mano destra strette al pomello dell’uscio.
Quando Josh portò tutta l’asta in bocca, fu come toccare il cielo con un dito e tutte quelle stronzate romantiche che ti fottono il cervello in momenti come quelli. Sentiva il calore avvolgere la sua erezione e Niall sentì la pancia dolorante per il piacere che piano piano gli stava crescendo nel basso ventre. Mosse i fianchi, ma prontamente Josh lo bloccò: non voleva che prendesse in mano la situazione, ci sarebbe stato tempo dopo per quello. Succhiò e lo fece gustando quel sapore di pelle e umori che parve invadere la sua bocca. Di tanto in tanto anche lui gemeva. Avrebbe voluto mettersi una mano nei pantaloni e darsi un po’ di sollievo perché il respiro roco e sempre più pesante di Niall era musica che il suo membro non riusciva ad ascoltare restando calmo.
‹‹Josh›› lo richiamò e questo si bloccò, alzando gli occhi verso quelli di suo marito. ‹‹Non voglio venire così.››
Gli accarezzò il viso caldo e arrossato. Con una mano lo aiutò a rialzarsi, per poi posargli un leggero bacio sulle labbra umide che sapevano di sesso e di piacere. Quando il batterista gli voltò le spalle per dirigersi sul letto, l’irlandese lo fermò. Non era certo finito lì per un pompino e solo qualcosa di più.
‹‹Pancia sul tavolo, Josh›› disse, raccogliendo la maglietta da terra. Il maggiore gli rivolse uno sguardo sconcertato. ‹‹Fidati.››
Josh gli rivolse un’ultima occhiata diffidente e poi si diresse verso il tavolo tarlato e un po’ traballante. Vi appoggiò il petto, proprio come gli aveva chiesto Niall. Si sentì prendere e legare i polsi dietro la schiena e il suo cuore perse un battito. Non poteva credere che stesse succedendo davvero quello.
‹‹È o non è la nostra prima notte di nozze?›› chiese Niall, ridacchiando a voce bassa.
Un bacio sulla nuca, uno tra le scapole e poi tantissimi altri lungo la spina dorsale, fino alle mani legate insieme. Un brivido percorse l’intera lunghezza del corpo di Josh quando sentì la lingua di Niall roteare tra le sue dita e un batticuore più insistente quando con i denti ne morse i polpastrelli. Si sentiva morire. Quella stessa bocca, poi, si posò sulla zona lombare, tra le splendide fossette di Venere che gli scavavano la pelle morbida e bianca. E, infine, ciò che non si aspettava. Anzi, forse nel profondo se lo aspettava, ma non immaginava potesse essere così terribilmente intenso e travolgente. Niall gli allargò le natiche e la lingua si intrufolò nella sua apertura che, a poco a poco, allentò l’anello di muscoli. Le ginocchia di Josh cedettero repentinamente, mentre gemendo appannava il regno scuro di quella tavola a pezzi. Sussurrò un languido “Dio, Niall” tra i gemiti e, mentre un dito si fece largo dentro di lui, cominciò a muovere i fianchi per provare ancora più piacere di quell’intensità accecante. 
Da troppo tempo non faceva sesso con un uomo. Aveva dimenticato come fosse: mille volte più elettrico, mille volte più travolgente, mille volte più eccitante. Se poi si aggiungevano variabili come un Niall Horan dalla voce roca e un corpo da favola, il sesso diventava quasi un jackpot nel gioco d’azzardo: il massimo. E, in quel momento, la lingua di Niall era il massimo che potesse sperare quella notte.
Sentiva le labbra insensibili. Le mordeva per cercare di darsi un contegno, ma poi gemeva. Non si rese nemmeno conto del suo tono di voce quando ‹‹cazzo, Niall, metti un altro fottuto dito!›› e un rumore assordante al di là del muro lo fece sobbalzare. Qualcuno aveva appena tirato un pugno particolarmente forte alla parete, forse per zittirlo. Ma quando mai qualcuno soggiornava in un motel per dormire? Quello era il regno del sesso, e loro volevano esserne i padroni.
Per accontentarlo, Niall intrufolò altre due dita nell’apertura di Josh, che inizialmente chiuse gli occhi, accecato dal piacere e dal leggero dolore dovuto alla sorpresa. Si spingeva sempre più velocemente verso quella mano, desiderando di raggiungere il culmine, mentre la lingua di Niall si era spostata sulla sua natica. La succhiava e la mordeva, di certo gli avrebbe lasciato dei segni violacei.
Josh avrebbe voluto toccarsi. Avrebbe voluto togliere le mani dalla sua colonna vertebrale e toccarsi perché tutto quello era troppo per lui e sentiva il suo membro duro come non lo era mai stato prima di allora. Una strana sensazione crebbe alla base della schiena. Un intorpidimento si fece vivo lungo le gambe che quasi cedettero.
Niall, che era in ginocchio, le vide tremare. ‹‹Continuiamo sul letto.››
Slegò la maglia dai polsi del batterista e lo guardò girarsi e avventarsi sulle sue labbra. Si scontrarono, bagnate e bramose e, mentre si stringevano lascivamente, si spinsero nel letto, l’uno sopra l’altro.
Niall sopra Josh.
Non ci fu bisogno di aspettare. Erano pronti, si sentivano pronti. L’irlandese portò il membro nell’apertura umida di Josh e si fece largo tra le sue cosce. Si guardavano. Josh sentì un dolore dividerlo a metà e digrignò i denti. Niall si chinò a baciarlo e furono nuovamente tutt’uno su quelle coperte fredde che non appartenevano a nessuno dei due.
Si muovevano l’uno per dare piacere all’altro, Josh muoveva il bacino per agevolare le stoccate decise di Niall.
Si baciavano. Lo facevano perché ne avevano bisogno.
Si toccavano. Lo facevano perché non ne avevano abbastanza.
Dopo mesi passati l’uno distante dall’altro, quello era finalmente il momento in cui tutte le cose parvero tornare al proprio posto. Josh amava Niall e Niall amava Josh; niente di più giusto e di più logico. Ciò che si era intromesso tra loro nel mezzo di quei sei mesi erano soltanto ostacoli che non avevano superato fino a quel momento.
I loro ansimi si mischiarono insieme, creando un’armonia nuova. I loro nomi aleggiavano nell’aria e la riempivano di calore e passione. Erano due anime affini che facevano l’amore, non sesso. Erano due uomini innamorati che non conoscevano cosa più giusta di quella. 
Josh venne pensando a quanto tutto quello fosse meravigliosamente perfetto. Riversò i suoi umori, con gli occhi di Niall persi nella profondità intensa delle sue iridi.
Si accasciò su materasso, mentre l’irlandese gemeva un’ultima volta sul suo collo. Respirava affannosamente e ‹‹ti amo›› sussurrò; e nonostante i “ti amo” detti dopo una scopata non debbano essere tenuti in conto, per Josh quella non era una scopata e quel “ti amo” valeva più di tutto quello che era successo fino a quel momento.

UCCIDETEMI CHE E' MEGLIO. DIO SANTO NON REGGO A TUTTO CIO'.

CREDO SIA UNA DELLE OS MIGLIORI DI SEMPRE, COMICA, PORNO E FLUFF *-*
HO RISO COME UNA COGLIONA E AMO COME SCRIVETE DA MORIRE
CE DAI E' MAGIA *-*
Nora

Recensore Master
13/09/14, ore 12:32
Cap. 1:

Prima di fare la bimbominchia, sappiate che sto per fare la bimbominchia. E sì, ho detto che non avrei più letto nel fandom, ma quando mai mantengo una promessa? E poi una storia scritta da voi due andava letta. Comunque, preparatevi... VIA.

AHH *urlascleraimpreca* SI SONO FOTTUTAMENTE SPOSATI! Avevo chiesto a Valeria un lieto fine ma, cazzo!, non immaginavo davvero TANTO. 
In effetti sa un sacco di ambientazione da "una notte da leoni", ma per fortuna il risveglio non è stato poi così tanto traumatico! E tutta la storia è un continuo ridere, un continuo fluff e porneggiare. LA STORIA PERFETTA, INSOMMA. E poi l'inizio con angst!nosh mi ha fatto soffrire, ma ne è valsa la pena se il tutto ha portato al matrimonio! AHAHA
Dopo i Nosh ho preferito gli Ziam con Liam porcello. Ho riso come una dannata quando tutti vogliono sposarsi (I Larry *-*) e Liam invece propone le porcate al suo uomo. Cioè...non che a Zayn dispiaccia, evidentemente ahahaha...Com'è che si dice? Chi si somiglia, si piglia :3 E loro si pigliano... assai ehehehe
Cosa dire dei Larry? Louis geloso mi dà tante soddisfazioni! Grazie per averli resi diversi dal solito - non so se mi spiego, ma sto ancora sclerando e tendo invano di scrivere cose sensate. 
La scena che mi resterà impressa, dopo aver letto questa OS sarà questa: "due imitazioni di drag queen, tre musicisti vissuti e uno che non si capiva bene cosa fosse. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che quei sei idioti fossero i componenti degli One Direction. E, soprattutto, chiunque avesse mai creduto che Harry Styles potesse essere un playboy avrebbe cambiato opinione subito dopo averlo visto con le gambe nude e un tutù di bassa qualità strappato e rovinato ovunque."
Io, davvero, grazie di cuore. Riderò per tutta la vita.
Tornando ai Nosh: LA SCENA PORNO DIO COSA è? (Non ci riesco ad essere anche solo un minimo seria, no). Non ve siete regolate, mi sono sentita veramente tanto, tanto tanto frustrata D:
Okay, non so come altro dirvi che ho amato questa storia, che non so mai chi ringraziare nel mondo per aver creato altre Nosh shipper in grado di scrivere OS che valgono. E, davvero, grazie per le risate piene che mi avete regalato ♥♥
La storia è scritta benissimo (ci sono alcune sviste e alcuni "infondo" che dovrebbero essere "in fondo" e "in fondo" che dovrebbero essere "infondo" ma...AHHAHA nulla al quale non si possa rimediare con un'altra rilettura); vi siete ben amalgamate e avete reso uno stile spigliato, ilare e birichino. Si legge che è una bellezza e io ringrazierò per sempre Niall Horan per essere nato.
Grazie ragazze! ♥
Un abbraccio,
VenerediRimmel
 
PS VIVA FOTTUTAMENTE MARY JANE