Valutazione per il secondo classificato ex aequo nel contest "Rapidissimo San Valentino - Edite"
Titolo: 3/5 Di per sé non è un brutto titolo, resta il fatto che è lungo, troppo lungo per risultare incisivo.
Sinossi in 200 parole: 2/5 L’invito alla lettura è accattivante, ma si mantiene esterno al racconto. In pratica, il lettore si deve fidare di te a scatola chiusa.
Formattazione: 7/10 Non è male, ma mancano due cose: dovresti impostare il testo come giustificato e usare i rientri sul lato sinistro (il tasto tab) per rendere più dinamico anche il primo margine.
Grammatica ed ortografia: 9/10 Quasi perfetto e dico quasi perché io sono una rompiscatole. Bravo! Hai sbagliato solo un verbo e ci sono piccole imprecisioni che ti segnalo dopo.
Stile/lessico: 7/10 Non usi orpelli letterari, quindi la storia risulta un po’ scarna. In particolare, nella terminologia che usi avresti potuto fare delle scelte migliori. Anche in questo caso ti segnalo ogni cosa di seguito. Non ti segno le virgole per gli incisi perché, anche se io ne sento la mancanza, la storia è decisamente veloce e renderla più lenta con le virgole danneggerebbe il ritmo interno della vicenda.
Originalità: 5/5 Ti do voto pieno perché... uno che cerca di far prendere una broncopolmonite alla sua ragazza, le fa imitare Marilyn Monroe (anche se non intenzionalmente) e la imbianca di farina, beh... spero sia unico. Tu non hai idea di quanto io odi James Potter... quanto avrei voluto che Lily avesse un briciolo di cervello in zucca e gli dicesse ‘sai che c’è, Potter? A mai più rivederci!’... scusa, so che è la tua OTP, ma io non li sopporto proprio ^^’’
Gradimento personale: 3/5 Nonostante non li sopporti, la storia non è male: è veloce, scorrevole e, a suo modo, divertente (dato che non è successo a me, altrimenti non avrei riso nemmeno per sogno!), quindi, tutto sommato, non mi è dispiaciuta.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/10 Minima: per Lily non c’è proprio, mentre per James è appena tracciata. Ci dici quanto basta per farci intendere qualcosa sulla sua famiglia e farci capire che è un disgraziato o un mattacchione, a seconda dei punti di vista.
Attinenza al tema: 10/10 Perfetta aderenza, direi! Una proposta di matrimonio sui generis, ma comunque una proposta di matrimonio.
50/70
“Gli straordinari occhi verdi della ragazza erano accompagnati da poco trucco, [...]” → “accompagnare” non è una gran scelta né per gli occhi né per il trucco. Meglio sarebbe stato un “esaltati”, “sottolineati” o un più banale “leggermente truccati”.
“[...]. E stentava ancora […] → iniziare un periodo con una congiunzione consecutiva è generalmente sbagliato (può essere usato in poesia o quando di stanno usando particolari figure retoriche). In questo caso, inoltre, risulta superflua.
"Che, dopo aver passato anni penosi, [...]” → mi sono persa: la relativa è davvero lunga, corretta, ma lunga. Inoltre è retta dalla frase precedente, quindi avresti dovuto evitare l’a capo e, magari, rielaborare un po’ l’intero periodo per renderlo più fluido.
Per esempio: [James era rapito da quella visione, stentava ancora a credere, nonostante stessero insieme da due anni, che Lily fosse veramente sua, che, dopo averla vista passeggiare mano nella mano con altri, mentre trattava lui con disprezzo, lei avesse, finalmente, scelto lui. Aveva scrutato nel suo essere interiore, andando oltre i suoi comportamenti infantili e aveva scoperto tutto l’amore che era pronto a donarle, da sempre. ]
“[...] sempre. E lui avrebbe [...]” → come prima
“[...] cercando di trasmettere tramite le sue labbra [...]” → di lui o di lei? Mi pare di lui, quindi non “sue”, ma “proprie” perché l’aggettivo si riferisce al soggetto che agisce.
“[...] maiabituato […]” → hai perso uno spazio.
“[...] nessun imprevisto avrebbe dovuto turbare l’atmosfera, che il ragazzo stava lentamente creando, come un pittore che dia le ultime pennellate di rifinitura a un dipinto già pronto.” → la virgola dopo “atmosfera” non ci va proprio dato che quel “che” si riferisce proprio alla parola precedente; “creare” è riferito esclusivamente al divino. Si crea dal nulla e l’uomo non costruisce nulla dal nulla. Inoltre lo sottolinei col paragone del pittore, che usa colori e tela per dipingere il quadro, quindi avresti potuto usare un più banale “costruire”.
“[...] enorme alito d’aria [...]” → difficile definire le “dimensioni” del vento o di un alito d’aria, meglio “forte”, “violento”.
“Ma fece anche [...]” → come per la congiunzione “e”, la congiunzione avversativa “ma” non va usata ad inizio di frase, dal momento che contrappone due elementi, mentre dopo il punto fermo contrappone il nulla a qualcosa.
“E mentre una piccola ma fedele riproduzione [...], apparve dal nulla [...]” → come prima per la “e”; il “ma” va preceduto dalla virgola; “apparve”: qui sbagli la consecutio temporum: “appariva”.
“Fece per prendere qualcosa dalla sua tasca.” → di nuovo “propria”.
“[...] piccola scatolina.” → ridondante: “piccola scatola” o “scatolina”. (Recensione modificata il 15/02/2015 - 08:12 pm) |