Recensioni per
La ballerina e l'artista
di Triz

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/07/15, ore 23:07

Recensione per il contest "Cento giorni di introspezione, fantasia e romanticismo"
 
Correttezza grammaticale e sintattica: - 0,5 punti
Ho notato alcuni errori nel corso della lettura:
Al Route 66, davanti al suo solito bicchiere di alcolico - che da qualche tempo ha sostituito le lacrime per Gill - Elijah ripensò al lavoro che avrebbe dovuto cominciare di lì a un'ora  e anche al modo più elegante con cui avrebbe potuto mandare James al diavolo la sera prima → che da qualche tempo aveva sostituito;
Per ogni piccola cosa, sua madre ne  faceva un dramma sproporzionato,  probabilmente suo padre l'aveva lasciata per questo motivo →specificare "ne" è superfluo; al posto della seconda virgola avrei usato una pausa più forte;
Il fruscio della matita sulla carta è l'unico suono  che si sentì nella sala da ballo → fu l'unico suono che si sentì/era l'unico suono che si sentiva;
Dovette ammettere che James aveva ragione, quando diceva di dover parlare con qualcuno dei suoi problemi → la completiva oggettiva può essere resa implicitamente (insomma, con di + infinito) quando c'è identità di soggetto tra principale e subordinata; in questo caso chi "diceva" è James e chi avrebbe dovuto parlare con qualcuno è Elijah, quindi non avresti dovuto usare l'infinito. Inoltre, non mi convince molto la virgola, anche se questo riguarda più lo stile.
Per il resto non ho notato nulla di particolare e la lettura non è disturbata da altri errori grammaticali o di forma, quindi sotto questo punto di vista le cose vanno bene.
 
 
Stile e lessico: 9/15
Riguardo lo stile devo ammettere di avere parecchio da dire.
Ho apprezzato per certi versi la tua scelta di essere sintetica e di mostrare soltanto le scene e i passaggi più importanti, senza aggiungere nulla di superfluo, ma temo che in certi casi tu abbia fatto dei tagli un po' troppo drastici e che anche la scelta del narratore non sia stata felicissima, anche se questa è una cosa personale.
Le scene che descrivi sono molto statiche e spesso fredde, inespressive; le emozioni dei personaggi non sono esplorate, ma soltanto raccontate, e anche l'ambientazione resta vaga, indefinita, anche se per quest'ultima cosa non ho voluto penalizzarti: potrebbe trattarsi di una scelta personale e non sarebbe stato giusto.
Per quanto riguarda le emozioni dei personaggi e le descrizioni delle loro interazioni, però, non posso proprio soprassedere. Usi spesso espressioni vaghe e vuote, che non dicono nulla, come "era contento", "era sollevato" e via dicendo. Si tratta di termini che permettono sì di capire la scena, ma non di immaginarla, di vederla con i propri occhi. Ed è proprio un peccato, visto che hai scelto di mostrare i momenti salienti. Inoltre, in alcuni punti tendi a soffermarti su cose che si sono già capite, quasi riassumendole, e questo non è piacevole perché viene percepito come un intervento superfluo del narratore. Ti faccio alcuni esempi per le varie cose che ho notato, cercando di spiegarmi mano a mano.
 
Dopo quella volta, Elijah non vide più la signora Logan e ne fu sollevato. → dopo che hai descritto la madre di Gill, dopo che hai mostrato la sua reazione dopo l'incidente e tutto, è ovvio che Elijah si senta sollevato all'idea di non vederla mai più, quindi è superfluo specificare, a meno che tu non descriva la sensazione in modo più particolare e incisivo;
Elijah non seppe se tirare un pugno o il bicchiere in faccia a James. Nel dubbio, sbuffò. → la storia è piena di espressioni "innaturali" come questa, in cui la presenza del narratore onnisciente si percepisce in modo fastidioso; è innaturale che un personaggio pensi " nel dubbio, sbuffo", quindi l'intervento esterno si sente tantissimo. Parlerò della scelta del narratore più avanti, però.
Non lo disse, ricordando lo schiaffo che la donna le aveva rifilato durante l'ultima discussione. Nathalie tenne il veleno dentro di sé e affrontò senza combattere le lamentele della madre. → questo invece è un esempio di precisazione superflua. Con "non lo disse" avevi già descritto tutto ciò che dovevi descrivere, mentre la precisazione fa sentire di nuovo l'intervento del narratore. È importante al massimo aggiungere il particolare dello schiaffo per capire meglio il carattere della madre, ma avrei omesso l'ultima frase.
"Da ballerina a modella, sembra divertente" pensò Nathalie prima di accettare. → anche questa espressione mi è sembrata strana. Non serve scrivere "pensò" se ci sono le virgolette: nei dialoghi serve specificare perché possono essere più persone a parlare, ma quando il punto di vista è fisso e i pensieri sono differenziati dai dialoghi per mezzo della punteggiatura è solo una precisione che appesantisce. Sarebbe preferibile scrivere  ‒ "da ballerina a modella, sembra divertente". Nathalie accettò. ‒ ok, sono sicura che troverai una soluzione migliore, ma detto in questo modo penso che sia molto più naturale.
La prima cosa che Elijah pensò di Nathalie appena la vide fu che la ragazza era veramente molto carina.
La prima cosa che Nathalie pensò di Elijah appena lo vide fu che l'uomo dovesse aver bevuto, probabilmente. → qui ci sono diverse cose da dire. Innanzitutto, mi è sembrato un modo molto statico per riportare le loro impressioni durante il primo incontro; nel caso di Elijah secondo me non basta dire che pensa di Nathalie che sia molto carina: secondo me avresti dovuto riportare una piccola descrizione fisica dei tratti di lei che l'hanno colpito e le sue impressioni in proposito. Però credo che qui ci sia un altro problema: il salto di punto di vista. Si usa, me ne rendo conto, ma credo che sia molto fastidioso, soprattutto in passaggi così brevi e senza che tutto sommato ci sia una motivazione valida, visto che la prima impressione di Nathalie non si è rivelata poi così importante nel corso della storia.
Osservò che la ragazza aveva una solida stretta della mano che gli ricordava vagamente Gill. → quando il punto di vista è chiaro secondo me sarebbe il caso di omettere i verbi di percezione (vede, osserva, pensa, ascolta eccetera) e di riportare direttamente la sensazione: alcune volte metterli aiuta a dare risalto, ma credo che in questo caso fosse superfluo, perché l'immagine sarebbe stata molto più vivida dicendo semplicemente "Natalie aveva una solida stratta di mano. Gli ricordava quella di Gill.".
Nathalie stava passando a piedi davanti al Route 66, imprecando a mezza voce per il parcheggio lontano e le borse della spesa che le stavano segando le dita. Guardò le vetrine distratta e vide Elijah al suo solito tavolo che ascoltava disinteressato un tizio di colore che gli stava parlando.
James voleva sapere come fosse andato il lavoro alla scuola di danza e lo stava seppellendo sotto una valanga di domande, ma Elijah non lo ascoltava più. Quando vide Nathalie fuori dal bar, le fece un cenno di saluto che lei ricambiò con un mezzo sorriso e un'alzata del mento, poi le loro strade si divisero di nuovo. → anche qui c'è un repentino cambio di punto di vista che non mi ha molto convinta, perché la scena sarebbe stata efficace anche scegliendo soltanto uno dei due punti di vista;
La cameriera carina del Route 66 perse il conto dei bicchieri che servì loro al solito tavolo, ma fu felice che Elijah non avesse più la faccia da maniaco depresso come prima dell'incontro con Nathalie. → questo passaggio anche mi è sembrato un po' strano, perché ho trovato superfluo riportare anche il punto di vista della cameriera, che con questa storia ha davvero poco a che fare (almeno per come l'hai impostata). Credo che questo sia solo un salto di punto di vista fastidioso per il lettore e che non aggiunga molto, quindi personalmente l'avrei omesso;
Tra rimettere tutto a posto e prendersi un'aspirina a testa, passarono due ore prima che Elijah decidesse di riaccompagnare Nathalie a casa. → anche questa espressione mi è sembrata strana: ciò che succede viene raccontato e non mostrato e viene inserito un dato che tutto sommato non è importante per la storia, ovvero il tempo che passa prima che Elijah riaccompagni Nathalie;
Elijah era di buon umore per questo. → questo è un esempio di espressione vuota, che non mostra davvero i sentimenti del protagonista e si limita a raccontarli al lettore. Ovviamente la scena è comprensibile, ma l'ho trovata molto fredda.
Spiccò un salto, inarcò la schiena e atterrò, poi si voltò e vide Elijah. Gli sorrise e corse verso di lui, ma il vestito si allungò - strano, i vestiti non si allungano da soli  - e inciampò → quando ho letto per la prima volta questa frase, ho pensato di fare delle precisazioni sul lessico. Poi, dal momento che si tratta di un sogno, ho deciso di lasciar stare: nei sogni succedono cose assurde, anche che un vestito si "allunghi". Però a questo punto stona la precisazione in mezzo fatta in quel modo, perché è un altro intervento superfluo del narratore e distoglie dalla storia.
Come avrai capito, vorrei dire due parole anche sulla scelta del narratore. Hai scelto un narratore onnisciente, che conosce tutti i personaggi e durante la stessa scena descrive le emozioni dell'uno e dell'altro. È una scelta che proprio in generale non mi piace, a parte forse nei racconti comici o demenziali, ma il problema non è questo, visto che ognuno può fare le scelte che vuole quando scrive.
Il problema è che credo che questa scelta non fosse proprio adatta per il tipo di storia: toglie la suspense, costringe il lettore a salti improvvisi da un personaggio all'altro, visto che hai deciso di utilizzarlo in questo modo. Per il tipo di trama che hai scelto, forse sarebbe stato meglio alternare i punti di vista  dei personaggi nelle varie scene e non usarli entrambi nella stessa scena; avresti potuto anche optare per un narratore esterno.
Sia chiaro, non sto contestando la tua scelta in sé, ma mi è sembrato il caso di parlarne, perché è qualcosa che durante la lettura mi ha un po' disturbata e mi ha impedito di immedesimarmi veramente, insieme alla scelta di non mostrare alcune cose.
Anche riguardo al lessico ho trovato alcune cose che non mi hanno convinta, nonostante in genere le tue scelte mi siano sembrate opportune.
Elijah stava russando sul divano vicino a lei, per terra c'erano i resti delle tre pizze che si erano mangiati  e le bottiglie che avevano bevuto la sera prima alla faccia di chi non voleva loro del bene. → questa frase mi è sembrata un po' troppo colloquiale rispetto al resto;
Phil era il classico ragazzo pacioccone  e timido → "pacioccone" non mi convince proprio, sembra una cosa che si direbbe a un bambino o comunque in un contesto più colloquiale e sinceramente avrei optato per un sinonimo.
Si tratta di cose piccolissime, ma in mezzo alle altre scelte, che invece erano molto adeguate, secondo me stonano un po'.
 
 
Trama e originalità: 11/15
La trama nel complesso mi è sembrata abbastanza originale e ben strutturata: certo, il fatto che una ballerina e un artista si innamorino non è certo qualcosa di molto innovativo, ma credo che tu l'abbia inserito in un contesto abbastanza personale, dando ad entrambi un background preciso (soprattutto a Elijah) e soprattutto scegliendo questo finale a sorpresa: ci si sarebbe aspettati di vedere Elijah e Nathalie insieme fino alla fine, ma così non è stato. Non hai usato stratagemmi originalissimi, in alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda la ballerina con la madre frustrata, che mi ha ricordato parecchie cose, o il fatto dell'amico che sposa l'ex di un altro amico, essendo anche questo comune nella letteratura e nei film, ma devo dire comunque di aver trovato la storia interessante e scorrevole, piacevole.
Avresti avuto almeno due punti di più, se non fosse stato per il modo in cui hai deciso di descrivere tutto questo. Del narratore onnisciente, dei frequenti cambi di punto di vista e del fatto che molte scene importanti siano descritte e non mostrate ho già parlato, quindi non mi soffermerò su questo.
Il problema non è nemmeno tanto l'idea di mostrare  questa storia attraverso quadri staccati tra loro: è una scelta che anzi ho apprezzato, considerando che una storia simile, per via di alcune svolte un po' prevedibili, avrebbe potuto annoiare se "diluita" in una long di molti capitoli (per quanto comunque il materiale ci sia, visto che la storia copre un arco di svariati anni), però credo che tu abbia affrontato il tutto in modo decisamente affrettato, senza soffermarti su niente.
Ad essere sincera, leggendo mi è sembrato quasi di trovarmi di fronte a una bozza o a una prima stesura, invece che a un lavoro compiuto. Si vede che hai un'idea chiarissima dei tuoi personaggi, delle loro scelte e delle loro motivazioni e delle dinamiche della storia, ma non riesci a trasmettere molto di questo al lettore proprio perché non ti sei soffermata e non hai inserito particolari in grado di trasmettere le stesse emozioni che hai provato tu pensando e scrivendo questa storia ed è una cosa che mi dispiace, perché si tratta di una storia che, se sviluppata in modo diverso, avrebbe potuto trasmettere davvero tanto.
Vorrei aggiungere anche un'ultima cosa: per quanto le scene in sé non siano descritte in modo molto coinvolgente, ho trovato invece molto naturale il modo in cui le hai collegate tra loro. Lo stesso però non posso dire delle prime due scene, che sembrano davvero slegatissime e in quel caso ho trovato il passaggio un po' forzato.
 
 
Caratterizzazione dei personaggi 10/15
A dire la verità, non sono riuscita a capire molto dei tuoi personaggi. Di Elijah sono riuscita a vedere un certo disagio nel rapportarsi con gli altri, mentre Nathalie mi è sembrata molto serena ed equilibrata, nonostante il pessimo rapporto con la madre. Però non so, non sono riuscita ad andare oltre e a provare empatia per loro. Sarà per la brevità della storia, sarà per come hai voluto impostarla, ma non mi ha lasciato molto.
Per quanto riguarda la madre di Nathalie, inoltre, la sua caratterizzazione mi è sembrata un po' eccessiva, quasi da caricatura. Non si riesce a provare rabbia per il suo comportamento, perché è davvero esagerata e, in mancanza di altri dettagli, la cosa non sembra realistica. Per certi aspetti, ricorda molto la madre di Nina ne Il Cigno Nero (non so se l'hai visto): lì ti facevano proprio capire che era squilibrata ‒ come la figlia, del resto ‒ ma in questo caso non sono proprio riuscita a capire le motivazioni del suo atteggiamento, visto che si dice soltanto che sia rimasta incinta a un passo dal successo (sarà anche colpa di lei e del fidanzato che non sono stati attenti, non della povera bambina).
Un'altra cosa che sinceramente non mi ha convinta è l'eccessivo stoicismo di Nathalie: la mostri sì come una persona molto equilibrata e quindi è probabile che decida di ignorare certe provocazioni, ma liquidi la questione dicendo "era diventata immune", senza approfondire nemmeno un po', quindi non sembra molto realistico. Insomma, leggendo mi viene da pensare che sia diventata immune per esasperazione, ma in quel caso comunque a sentire certe cose penserebbe male di sua madre e la insulterebbe mentalmente; potrebbe però essere diventata indifferente a queste cose perché ha capito quanto vale (o perché qualcun altro gliel'ha fatto capire) e si è resa conto del fatto che sua madre parla così solo perché non è mai riuscita a diventare una ballerina famosa e ora vuole che ci riesca lei. Inoltre, riguardo questa immunità c'è anche una contraddizione: nel passaggio in cui descrivi la reazione della madre quando viene a sapere che Nathalie non ha vinto l'audizione, Nathalie effettivamente ha una reazione negativa, anche se non proferisce parola, mentre a distanza di qualche riga, per un'offesa se vogliamo ancora più grave, Nathalie non si lascia sfuggire neanche un pensiero e il narratore dichiara che ella sia immune da quando aveva dodici anni. Ho preferito il primo passaggio, insomma, mi è sembrato molto più realistico e mi ha permesso di empatizzare con Nathalie, mentre il secondo mi ha dato l'impressione di essere un po' "costruito".
Inoltre, ho notato in generale una grande freddezza nel descrivere anche i passaggi più importanti. Ad esempio, nel primo incontro di Nathalie ed Elijah mi sarei aspettata un'atmosfera molto più coinvolgente, mentre la scena è stata molto statica e nel momento in cui Elijah dichiara di aver finito mi sono chiesta: ma come? Mi aspettavo qualche scambio di sguardi o che fossero riportate le emozioni di uno dei due, ma non c'è stato niente di tutto questo. Ho parlato di questa scena perché mi sembrava l'esempio più efficace, ma in generale ho notato questa tendenza in tutta la storia e questo mi ha "disturbata" particolarmente nella scena finale, visto che mi sarei aspettata qualcosa di più coinvolgente.
 
 
Giudizio personale 15/20
Purtroppo, come certamente avrai compreso anche dalle altre voci, non sono riuscita a sentirmi molto coinvolta da questa storia. C'erano tutte le basi per convincermi, eppure le cose non sono andate come avrebbero dovuto. Hai messo davvero tantissima carne al fuoco: la morte della moglie, il pessimo rapporto con la suocera, l'incontro con Nathalie e il loro amore; la rottura, la partenza per New York, l'incontro con Phil e il matrimonio di Phil e Nathalie. Insomma, c'era abbastanza materiale per una long: non dico che avresti dovuto sviluppare per forza una long, perché magari sarebbe stato troppo pesante, però credo, come ho detto nella trama, che tu non abbia approfondito abbastanza nessuno di questi punti. Ci sono molte cose che allontanano il lettore dalla storia e credo di averle elencate tutte: lo stile troppo impersonale e blando, l'assenza di scene mostrate e sentite, la mancanza di approfondimento nell'introspezione dei personaggi… con questo non sto dicendo che avresti dovuto sviluppare una storia lunga dieci volte questa, però comunque qualche problema c'è. Ho apprezzato tantissimo il tuo voler raccontare la vicenda per punti salienti, senza dilungarti su particolari inutili, tuttavia avresti dovuto cercare di curare di più i dettagli delle scene che hai deciso di riportare e, soprattutto, sarebbe stato bello riuscire a capire qualcosa di più dei personaggi, che invece sono rimasti un po' troppo  in ombra. Certo, qualcosa si riesce a intuire lo stesso, ma avrei preferito vedere approfondito soprattutto questo aspetto.
Mi dispiace molto, però, perché la storia, sviluppata in modo leggermente più approfondito, poteva rivelarsi davvero particolare e interessante: sarebbe stato bellissimo vedere il rapporto di Nathalie ed Elijah nascere ed evolversi, come sarebbe stato bello esplorare le sensazioni di Elijah alla fine, quando la donna che ha amato sposa un altro.
Secondo me dovresti riprendere questa one-shot e provare a svilupparla in modo un po' diverso: credo che verrebbe davvero bene.
 
 
Totale: 44/65

Nuovo recensore
26/01/15, ore 18:46

La tua storia è veramente bella! Mi ha catturato quasi subito e sono poche le storie introspettive che leggo.