Dire che ti amo è troppo poco, sempre, costantemente, poco; io ti stra-amo. Questa storia è una piccola perla, come del resto tutti i tuoi scritti, ma ciò che la rende veramente speciale è il fatto che sia dedicata al Fandom Lucy — un film che ho amato come pochi al mondo. Come te, anche per me la realtà è molto diversa dai comuni plebei (o babbani, come preferisci) indi per cui riesco completamente ad immedesimarmi nelle note d'autrice e in questa storia. Ma andiamo con ordine.
Mi piace molto il modo in cui hai reso il tuo stile di scrittura: periodi più lunghi, senz'altro, ma ben scanditi dalla punteggiatura, rendendo i concetti complessi più chiari e comprensibili. Il lessico è appropriato, specialmente contando che è una specie di Lucy!centric, no? Quindi, anche se non è propriamente lei a parlare e/o pensare, sono espresse le sue riflessioni in questi pochi ma splendidi righi.
Non so che dire per esprimerti tutta la mia gratitudine per aver scritto questa cosuccia: le regole, i numeri, le prigioni mentali che l'uomo si è costruito credendo di fare del bene a se stesso, credendo che esistono dei limiti al potenziale che può sviluppare, il modo in cui Lucy vede tutto questo e ormai non riesce neanche più a compatirli (in memoria del passato, quando anche lei era uguale a loro). Il pezzo finale, oh, quello, è la ciliegina sulla panna(?), mi hai dato il mio regalo di Pasqua anticipato <3 Ho aperto l'uovo e ho trovato una serie di elaborazioni a dir poco sopraffine che mi hanno messo il sorriso e fatto pensare: ognuno di noi si crede così straordinariamente unico, i genitori impiegano sui nove mesi (o più) a scegliere un nome che poi, nella maggior parte dei casi, il figlio dovrà condividere con chissà quante persone. Lucy... lei invece lo condivide con una divinità (e ormai si può quasi dire che lo sia diventata), lei è davvero speciale. Ma tu lo sei di più.
Ale |