Ottava classificata al contest “My fictional crush”: Non sei sola, pasionbertotti
Grammatica e sintassi: 9,4/10.
“Sorseggi silenziosamente il thè, comodamente seduta dietro la scrivania.”
Questa è una ripetizione, anche se le parole non sono effettivamente le stesse. (-0,3)
“Non sapevi cosa Harry portasse dentro sè.”
L’accento su “sé” va acuto. (-0,2)
“Un gufo vola leggero sulle carte sparpagliate, fa cadere un pacchetto, e sparisce...”
Di solito non segnalo le virgole soggettive nella grammatica, ma in questo caso blocca proprio la frase: collega due coordinate e non solo è inutile, ma ostruisce proprio il procedere del periodo. Quindi, dopo “pacchetto” sarebbe meglio ometterla. (-0,1)
Stile e lessico: 8/10.
Non è facile valutare lo stile in una storia così breve, soprattutto se le altre sono più lunghe, però l’ho trovato piacevole per vari motivi, sebbene non mi abbia colpito per particolarità o eccentricità. Hai catturato l’attenzione con quel ripetersi quasi ipnotico degli iniziali “non sapevi”, ed è una cosa che capita spesso anche a me di fare, per cui ho sorriso e l’ho apprezzato. Per accentuare maggiormente la cosa, forse avresti potuto ampliare la parte in cui dici “se avessi saputo”, in modo da creare una certa specularità tra le due parti. In questo modo si è un po’ perso il ritmo iniziale. Il punteggio non pieno viene principalmente dal fatto che, nella seconda parte, la narrazione si scioglie in un semplice susseguirsi di piccoli gesti ed è come se si perdesse, oltre al ritmo, anche il fascino. Allenti le parole, in un certo senso, come se da quell’elenco di rammarico ci si dovesse aspettare qualcosa che non avviene. Il mio consiglio in questo caso potrebbe essere di ampliare – anche in piccolissima parte – le ultime righe, in modo da ricreare appunto quel ritmo che, pur non preannunciando grandi cose, riesce a mantenere l’attenzione.
Il ragionamento potrebbe valere anche per il lessico, visto che la musicalità è creata anche da questo. Nella seconda parte non c’è più alcuna ripetizione di suoni, parole, concetti, e il discorso diventa così generale.
Originalità: 3,5/5.
Non ho effettivamente mai pensato al fatto che la McGranitt fosse esclusa dai piani di Silente. Certo, lui probabilmente l’ha fatto per proteggerla, perché la conosceva e sapeva che avrebbe, per l’appunto, cercato di salvare tutti. Mi è piaciuto come tu abbia evidenziato tutto questo, perché è un aspetto che si tende a sottovalutare – quello dei sentimenti della McGranitt all’oscuro di tutto – e lo faccio io per prima, che comunque apprezzo molto il personaggio.
Hai fatto leva su una cosa interessante, ma non ti ho dato un punteggio particolarmente elevato perché sì, accenni a questo, ma non sfrutti la cosa per ragionamenti strani o parallelismi che fanno riflettere. La flash in sé è una piccolissima riflessione che finisce quasi in tenerezza, ma non ha nulla di eclatante, se così vogliamo definirlo.
Caratterizzazione scena e personaggi: 7,5/10.
Come ti ho detto poco fa, il fatto che Silente abbia taciuto per evitare che Minerva si accollasse materialmente questo peso è più o meno alla base della flash. Quindi, in questo senso hai ripercorso bene il rimorso che la donna prova, perché hai dimostrato che, se ne avesse avuta l’occasione, avrebbe davvero fatto ciò che Silente aveva previsto e aveva voluto evitare (scusami per la frase contorta, ma non trovo un altro modo per dirlo). Quindi, ti sei basata su un dettaglio all’apparenza insignificante per delineare in modo molto buono una personalità.
Ti avrei detto che rimugina un po’ troppo, ma il finale mi ha riportato alla mente la donna ottimista che abbiamo visto anche nella Battaglia di Hogwarts, quando fa prendere vita alle statue e si esalta per questo. Adesso il sorriso nel rimpianto (che durante la Battaglia era preoccupazione) glielo riporta il gufo, ma in ogni caso è un tratto di lei che abbiamo apprezzato e che ho apprezzato trovare qui.
Purtroppo la scena non è caratterizzata molto bene, però. Non sempre è importante, perché spesso la collocazione temporale non è indispensabile ai fini della storia, ma inizialmente pensavo che Albus stesse davvero sonnecchiando alle sue spalle, non in un quadro. Poi hai parlato di Harry, ma poteva benissimo trattarsi di qualcos’altro, o comunque di un missing moment del settimo libro. Ho deciso che, effettivamente, la collocazione è quella del futureverse perché ti sei iscritta con quella particolare caratteristica, ma diciamo che ho un po’ “fiutato” gli indizi, piuttosto che leggerli in modo evidente nel testo. Essendoci di mezzo un punto bonus, capirai anche tu che è importante.
Gradimento personale: 3/5.
Mi piace sempre molto leggere di Minerva McGranitt, perché è una donna molto forte e mi ricorda Maggie Smith, che è molto forte e determinata a sua volta. Quindi in me si scaturiscono sempre emozioni molto positive, soprattutto se ciò che leggo è scritto in modo corretto come in questo caso e non ci sono castronerie nella caratterizzazione. Però non mi sono entusiasmata, sebbene abbia gradito la lettura. Forse la storia è stata troppo breve, o ci sono stati pochi appigli – e poco spazio, in effetti – per riflessioni più profonde, ma non mi sono sentita coinvolta e questo mi dispiace, perché hai scelto uno dei personaggi per cui nutro più affetto in assoluto. Però, a parte questo, non c’è dubbio che la lettura sia stata piacevole. Non ho assolutamente detto, e nemmeno penso, che la storia sia brutta, per cui non preoccuparti. Se poi vorrai seguire i consigli che ti ho dato prima (nello stile, in particolare), sarò ben felice di rileggere!
Bonus: 1/1.
Malus: /
Totale: 32,4/41 |