Parto subito con la premessa che la storia mi è piaciuta molto, aldilà del fatto che la coppia protagonista non mi piaccia nemmeno un pò. Ma sarei ingiusta a fare in modo che i miei gusti personali influiscano con il parere per la storia. Quindi dico che ne sono rimasta soddisfatta, molto. Hai saputo rendere magnificamente i pensieri di Teresa, l'introspettivo del personaggio, e questo l'ho apprezzato molto. In un testo così corto è difficile riuscire nell'impresa, invece, per quanto mi riguarda, posso espormi e permettermi di dirti che ce l'hai fatta senza problemi.
L'unica cosa negativa adesso, che mi ha quasi fatto optare per una bandierina neutra, sono alcune imprecisioni grammaticali e verbali presenti nel testo.
La prima, riguarda la mancanza di punti e virgola o una divisione inappropriata delle frasi troppo lunghe. Questa, ad esempio: Sapevo che quel che avevo fatto avrebbe irrimediabilmente cambiato qualcosa nel nostro rapporto, tra di noi, ma io l’avevo fatto per salvargli la vita, l’avevo fatto perché costretta dalla C.A.T.T.I.V.O. eppure gli avevo detto di fidarsi di me, l’avevo avvertito per quanto potevo che sarebbe successo qualcosa di veramente brutto, gli avevo detto di non credere a ciò che vedeva.
Le prime due parole che vedi cancellate hanno un perché. E' inutile ripetere quel verbo, visto che c'è una virgola precedente; potresti toglierlo e lasciare il periodo così -- ...ma io l’avevo fatto per salvargli la vita, perché costretta dalla C.A.T.T.I.V.O -- magari inserendo anche un ero stata per completare meglio l'ultima frase.
Come puoi vedere, ho sottolineato altre due zone, la prima delle quali avrebbe davvero bisogno di un punto di separazione dal periodo precedente mentre, la seconda, di virgole e altri segni grammaticali: Eppure gli avevo detto di fidarsi di me; l’avevo avvertito, per quanto potevo, che sarebbe successo qualcosa di veramente brutto. Gli avevo detto di non credere a ciò che vedeva.
Questa è una versione più corretta del pezzo, ma sei liberissima di ignorarlo e lasciarlo così com'è. Io non posso costringerti in alcun modo a seguire i miei suggerimenti.
Poi, un altro problema grave è la discordanza tra i tempi. Hai comincianto scrivendo al passato e poi sei ricorsa al presente. L'orecchio avverte subito questo cambiamento e, rileggendo, puoi notarlo tu stessa. Fotunatamente si tratta di frasi, quindi te la faccio facile: la prima è al passato; la seconda al presente; la terza è un mischiotto; e tutto il resto è al presente.
In più dovresti imparare ad usare il punto e virgola, perché ci sono delle frasi evidenti in cui si sente che dovrebbe esserci uno stacco all'interno, che una semplice virgola non può colmare. O, anche più semplicemente, scrivere periodi più corti e meno dispersivi. Per farti capire: -- Una lacrima solca il mio viso, seguita subito a raffica da un’altra che va a bagnare le lenzuola pulite del letto. Sono in una stanza vuota, per ora, seduta con le ginocchia al petto, lasciando fuori tutti gli altri e lasciandomi trascinare dal flusso delle mie emozioni. Forse sto davvero impazzendo, forse la malattia ha già preso il mio cervello e lo sta trasformando in una gelatina rivoltante, o forse sono ancora i miei sensi di colpa che mi tormentano il cuore.
Non ti correggo anche il resto perché altrimenti sembrerei una maestra elementare e non ne ho proprio l'intenzione. Vorrei solo farti capire cosa aggiustare per sistemare una storia introspettiva che non ha errori di battitura e che è molto interessante. Sono seria, mi è piaciuto molto come sei entrara nella testa di Teresa e il commento positivo è soprattutto per questo. Mi scuso se posso essere sembrata antipatica con tutte queste correzioni, ma le ho trovate necessarie.
E' stato un piacere e buona fortuna con le prossime storie.
|Slyness| |