Recensioni per
Il Mondo In Una Stanza
di The Sorrow

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
21/10/14, ore 17:03
Cap. 7:

FINALMENTE!
Veramente, leggendo il terzultimo paragrafo ho cominciato ad alzare la voce e ad alzare le mani in aria con un sospirato "SI!" e mente c'era mio fratello che giocava alla play e mi chiedeva che malattia avevo xD
Che trepidazione!
E' soddisfacente il fatto che Matteo sia uscito di sua spontanea volontà dalla sua camera, non me lo sarei mai aspettato e questo per me è come un piccolo colpo di scena. Finalmente una piccola svolta alla vita. Finalmente qualcosa cambierà (si spera!).
Aspetto con impazienza l'ultimo capitolo.

Recensore Junior
19/10/14, ore 18:31
Cap. 7:

Salve. Aspettavo con trepidazione questo capitolo, non vedevo l'ora di poterlo leggere. E' stato estremamente interessante, devo ammettere. Alcuni passi mi hanno molto colpita... Matteo esce dalla stanza, passeggia per la casa e dopo un anno si guarda allo specchio. Mi dispiace che la storia giungerà presto ad una conclusione, ma d'altronde è questo l'ordine naturale delle cose e prolungarla troppo probabilmente la rovinerebbe. Non ti nascondo ti essere estremamente curiosa di leggere l'epilogo. Ottima la scorrevolezza e la correttezza del testo. Odio essere ripetitiva, ma mi ritrovo puntualmente ad esserlo, perciò lo dirò ancora, è davvero notevole il modo in cui riesci a vestire i panni dei personaggi, così come è splendido il modo in cui tratti i temi su cui scrivi. La progressione psicologica del personaggio, in particolare, l'ho trovata ben riuscita e realistica. Complimenti per questa bella storia, sei davvero bravo. Attendo con ansia il prossimo capitolo.
A presto.
(Recensione modificata il 19/10/2014 - 06:40 pm)

Recensore Master
19/10/14, ore 17:20
Cap. 7:

Shadow è stato tolto con la forza al suo autoisolamento: questo accade quando la cura è peggiore della malattia. Mi auguro che qui in Occidente un ragazzo hikikomori venga seguito con la giusta delicatezza e che non si verifichino più gli obbobri di Nagoya (quel direttore di istituto è un delinquente farabutto!).
Straordinario e "coraggioso" il passo che Matteo ha compiuto: il suo vagare per casa ha qualcosa di onirico, di irreale...  del resto, lui stesso si vede quasi come una persona irreale, quando si fissa allo specchio, inebetito.
Non posso che rinnovarti i miei più sinceri complimenti per la bravura con cui esplichi questo complesso e delicato problema esistenziale.
Chapeau, amico mio!
Lou