Devo riprender ancora fiato dalla lettura, è stata il colpo di un autreno di emozioni, dritto nel petto o - forse - una caduta in mare, talmente profonda da rendere l'apnea dolorosa; non so bene come descrivere come mi sento (mi sento tanto Eijun in questo momento), sono stata attaccata e stesa da tanta bellezza, una bellezza di varie forme.
L'inizio della lettura è magico, estemporaneo, affascinante, anche nel non esser esattamente chiaro, da suggestioni, imput, idee, ma non spiega e questo potrebbe essere un difetto forse, ma la trovo una scelta perfetta invece. E dalla normalità con cui inizia la parte successiva, nel mondo di Daiya, con "le ombre" ad insinuarsi nell'ordinario, tutto è ancor più confuso, anche nel momento privato in infermeria tra Eijun e Miyuki, Miyuki più che chiarire confonde in modo affascinante, proprio come quando si diventa confusi incontrando l'amore; il mondo di Eijun così vacilla, trema, cambia, ma questo ha ancor più effetto sul mondo di Miyuki (anche se lo scopriamo in un secondo momento) e poi tutto, sembra serbando un'aria di mistero, sembra chiarirsi, il colore tocca il testo in modo invisibile, percettibile però nella tensione narrativa e nell'intensità. Ho questa idea: i tuoi sono i personaggi che vivono in un manga, con la loro piattezza fumettistica che - in qualche modo - prendono vita, prendono vita con la scoperta dei sentimenti donati da una certa intensità - emotività! - narrativa, è Arte che finisce un po' di essere tale e diventa vita, è bellezza che prende altra vita, incubata in un prodotto artistico abbozzata fiorisce con tutte le sue sfumature, tra colori, odori, sapori, tatto, sviluppo interiore dei personaggi... fiorisce e diventa Altro, diventa Vita, la sua ultima (e perfetta) forma, qualcosa che mai avrebbero conosciuto Eijun e Kazuya chiusi nei loro limitati ed introversi mondi. Mi rendo conto che è pura fantasia la mia, chissà quali fossero le tue vere intenzioni, tuttavia mi piace dargli questa spiegazione dove la parte pseudo-scientifica non serve, ammetto di esser stata curiosa di scoprire il lato metafisico di questo mondo, ma poi ho pensato che si sarebbe annullato il velo di mistero e magia annodato intorno al testo, quindi mi trovo ora a pensare che è perfetto che il nodo non sia stato sciolto, anche se rimane un po' di insoddisfazione, è un tipo di tensione piacevole.
E poi è arrivato il punto in cui sono quasi morta, il vero punto di non ritorno di questa storia, il suo cuore e forse anche la sua anima:
«Sì, perché quando stiamo insieme vediamo e sentiamo altre cose. Un po’ come…» ci pensò un attimo, con quel modo di impegnarsi per le cose più assurde che faceva sempre pensare a Miyuki un “tipico di lui”, che chissà quando era diventato così familiare da essere “tipico” «…come se il mondo fosse più grande.» decretò infine Eijun, aprendosi in un gran sorriso che si fermò sulle labbra di Kazuya quando questi facendosi avanti e chinandosi verso di lui, annullò la distanza fra loro.
«Esatto.» mormorò Kazuya con un sorrisetto sghembo, gli occhi puntati volutamente in quelli di Eijun «E io non penso di voler vedere di nuovo in bianco e nero.» sussurrò in aggiunta, sfiorandogli le labbra una seconda volta.
E' tutto molto poetico, è come se avessi scritto una poesia e poi hai deciso di frantumarla e liberarla come prosa, non solo in queste righe, però è quasi come se questo fosse il verso finale, può tutto finire anche qui, ma sei andata avanti (per la gioia dei lettori!) e nessuno può rimproverarti per questo, poiché la lemon è davvero attraente, soprattutto per la sua lentezza, per le pause, per le ripetizioni e perché sembra - da come è narrata - sia in continua ripetizione nel tempo, accade, per poi ripetersi e questa sorta di confusione temporale amplifica l'aura di mistero e... va bene così. Infine ci sono quegli istanti dove Miyuki si ferma dentro Eijun, non c'è il suo punto di vista, tuttavia tutto diventa nitido, chiaro, è l'apice di ogni cosa, della vita, dell'intensità che è talmente alta da poter suggerire la morte, ma che non accade e si ritorna piuttosto alla vita, come se fosse stata fecondata in quel momento. Bellissimo, non ho altro da aggiungere a questo.
Ti sei rimproverata per la struttura spezzata e il presunto OOC di Eijun, ma vorrei invitarti a considerare che la struttura spezzata è accattivante, dona tempo per metabolizzare, per suggerire una crescita interiore e una maggior alchimia tra i due protagonisti, mentre Eijun lo trovo IC, perché la sua personalità è fedele a se stesso, anche se non ha tutte quelle emozioni che lo animano e che lascia esplodere, pian piano le cattura e - in questo universo alternativo - si adatta al contesto.
In conclusione non posso che dire di esser stata entusiasta di ogni singola frase, di ogni momento, ho goduto della bellezza interiore ed esteriore del testo, mi piace che mi abbia invitata ad andare più a fondo, oltre l'apparenza ed è qui che vince l'originalità, non solo per l'idea in se di questo tipo di mondo, ma perché lascia spazio alla fantasia di chi legge di interpretare. Spero tanto di leggere altre tue storie misawa intense e lunghe come questa, i miei più appassionati complimenti per quest'opera! |