Ciao!
Allora, inizio col dirti che scrivi meglio di tanti che in Italia ci vivono da sempre, quindi: complimenti!
Complimenti ancora più motivati perchè sono poche le persone che vogliono migliorarsi!
Qualcosina da correggere qua e là c'è, nulla di irreparabile, analizziamo insieme la storia...ti faccio le mie osservazioni in corsivo:
"E' una stupenda mattina di sole e gli abitanti della città di Baterilla sono pronti per lavorare. (Sarebbe più corretto dire 'per andare a lavorare')
Una di loro è Portoguese D. Rouge, una bella ragazza che lavora come barista nell'unico bar della città. (Se è barista, dire che lavora in un bar è una sorta di ripetizione: meglio usare un sinonimo, come 'locale')
"Ieri sera sono arrivati i pirati, fai attenzione" le dice il suo capo, un anziono (errore di battitura: 'anziano') signore un po' in sovrappeso.
"Io non ho paura di niente" risponde la ragazza.
La giornata passa abbastastanza veloce e la giovane continua il suo lavoro senza mai fermarsi (qui va una virgola: c'è il 'ma' dopo e quindi è d'obbligo) ma mentre sta per chiudere il negozio, sente una voce che le domanda:" C' è ancora un po' di sakè? Mi dica di si (ì)" In quel momento la ragazza si gira e vede gli occhi più belli che ella ('ella' potevi anche non metterlo: stai parlando di lei, è una ripetizione) abbia mai visto.
Scosse (sinora hai usato il presente: 'scuote') la testa per i suoi pensieri (chiarirsi le idee? cacciarli via?) ed esalmò (ti invito a cercare 'esalmò' su un dizionario, dubito lo troverai) con un sorriso:
"Ma certo! S-si sieda pure"
Indaffarata prende un bocale di sakè e gliene versò (anche qui discordanza di tempi: 'versa') nel bicchiere.
"Lei è molto bella" senti (tempi: 'sente') dire dall'uomo.
A quelle parole arrosi (arrosisce) talmente tanto da prendere il colore sei (dei) suoi capelli.
"Grazie, anche lei è un bel uomo" ('bell'uomo' contrazione di bello uomo)
Egli risponde con una fragorosa risata e da quel momento, lei non è riuscita più a non pensare a quel uomo. (per evitare di ripetere si può dire 'a lui')
La scenetta che descrivi è semplice, ma carina. Ti dò un consiglio: le favole, i racconti, quasi mai si fanno al presente.
Ricordi "C'era una volta..." con cui si iniziano le favole? ^_^
Meglio raccontare al passato, infatti alla fine, qualcosa l'hai messa, ma per concordanze verbali o metti tutto al presente o tutto al passato.
Complimenti comunque per l'impegno, non deve essere facile, la nostra è una lingua complessa e ricca di sfumature. Fai diventare il vocabolario il tuo migliore amico, cerca ogni volta che hai una perplessità e tutto sarà più facile.
In bocca al lupo e scusa la pignoleria.
A presto! (Recensione modificata il 27/10/2014 - 07:07 pm) (Recensione modificata il 27/10/2014 - 07:09 pm) |