Letter to Alexandra - Melian
Valutazione per la partecipazione al contest "Trick me, deceive me" di GraceAvery.
Credibilità della trama
Ho apprezzato molto la tua scelta di costruire una storia su più livelli.
Sei stata molto brava a fondere insieme due tempi formati, tra l'altro, anche da scelte stilistiche diverse, devo dartene atto.
La lunga lettera racconta il passato di Alphonse, il breve prologo e l'epilogo raccontano la sua fine e ci permettono di comprendere meglio cosa sia accaduto ad Alexandra.
Apprezzo molto il “coraggio” (è una scelta impegnativa) di suddividere, di fatto, il finale in due parti, affidando buona parte della scoperta alla primissima parte della tua storia. Il lettore sa da subito, quindi, della scomparsa di Alphonse, e già dall'inizio della lettera intuisce che, qualunque sia la forma assunta dal primo, questa è stata trasposta anche sulla seconda.
Riesci comunque a mantenere vivo l'interesse del lettore. Forse, e mi scuso se questa osservazione sembra sgradevole, ho notato un'eccessiva cesura tra il prologo (chiamiamolo così) e l'epilogo. Sembra quasi che Alexandra ignori quale sia la vera natura di Alphonse, e questo mi ha portata a storcere un po' il naso quando ho letto, invece, della loro “vita insieme”, per quanto breve ed effimera essa fosse stata.
Per il resto, ricostruisci abilmente la vicenda senza lasciare buchi o imprecisioni, cosa che non posso non lodare.
Credibilità dei personaggi
Devo essere sincera: io e i vampiri proprio non riusciamo ad andare d'accordo.
O meglio: faccio un'immensa difficoltà ad accettare il modo in cui i vampiri vengono descritti. Ogni volta che leggo una storia su di loro, finisco per chiedermi come facciano a rimanere perennemente affamati di sangue e a non mostrarlo.
E non sai quanto io sia stata felice di non riscontrare queste assurdità nella tua storia!
Alphonse è un vampiro assolutamente credibile, da questo punto di vista. Un vampiro che si sposta per cacciare la sua preda, un vampiro che prova delle emozioni quando uccide, un vampiro che vede il mondo esattamente come dovrebbe.
Sei stata davvero brava nel costruirgli una vita, nel mettere a tacere i miei dubbi sulla sua esistenza e su come sia riuscito a portarla avanti per secoli senza destare sospetti.
Nel corso della lunga lettera – nel suo sguardo commosso e saggio, da molti punti di vista – rivediamo la sua giovinezza sfrenata e folle, seguiamo la sua metamorfosi e ripercorriamo, un secolo alla volta, i suoi errori e i suoi orrori. Il tuo personaggio è in continua evoluzione, si guarda indietro commiserandosi, perfino, alla luce dell'amore che lo ha spinto a mettere tutto in discussione.
Alexandra, nonostante sia una dei protagonisti, rimane un po' nell'ombra, com'è normale che sia. Lasci immaginare al lettore la profondità dei suoi sentimenti per Alphonse, la rivesti di luce e sentimenti positivi (troppo positivi, forse, per un vampiro?), la lasci sola, alla fine, per l'eternità, in quello che è il sacrificio estremo di Alphonse.
Poi abbiamo Nuberus. L'oscurità, l'ombra che acquista forma a mano a mano che si arricchisce delle anime cacciate da Alphonse. Un personaggio negativo, almeno fino a quando non lasci pensare a quelli che, negli ovvi limiti della sua natura demoniaca, potessero essere i suoi sentimenti per Beth, e quando poi, alla fine, lo vediamo lasciare in pace Alexandra nonostante Alphonse, di fatto, non possa più proteggerla.
Direi che sei riuscita molto bene a caratterizzare i tuoi personaggi, donando loro spessore e una certa carica introspettiva.
Originalità della storia
Credo che tu sia riuscita abbastanza bene a mescolare vari spunti, creando così qualcosa di originale: la storia di un vampiro raccontata in una lettera, l'amore per una donna “mortale” che spinge il vampiro a sacrificare se stesso, l'amore come redenzione eppure anche come contaminazione, proprio perché Alexandra “proseguirà” l'opera di Alphonse.
Sei riuscita, dal mio punto di vista, a tracciare abbastanza bene questa storia, unendo generi e idee diverse in modo da creare qualcosa di sufficientemente “nuovo”. Brava!
Correttezza lessicale, grammaticale e stilistica
Voglio iniziare questa parte della valutazione con i miei più sentiti complimenti per il modo in cui sei riuscita a caratterizzare in maniera stilistica e “temporale” la tua storia. Utilizzi uno stile “antico”, gradevole alla lettura, adornato qua e là da parole ricercate; non cadi mai nelle tentazioni del linguaggio moderno e riesci a mantenere coerente e costante l'espressione del tuo personaggio (trattandosi, salvo inizio e fine, di una lunga epistola, questa caratteristica è necessaria).
Dal punto di vista grammaticale, oltre ad aver trovato qualche errore di battitura (che, come ho già specificato, non ho considerato dal punto di vista del punteggio), ho riscontrato qualche imprecisione nell'uso dei tempi verbali (soltanto con il congiuntivo, e una volta con un futuro anteriore), qualche errore nella formulazione della prima persona singolare del passato remoto (“ne aprì le porte” invece di “ne aprii le porte”, e altre cose simili), qualche imprecisione nelle concordanze tra oggetto e aggettivo, o soggetto e verbo. Niente di così grave, dal mio punto di vista, anche se, sperando ovviamente di non farti risentire, ho segnato tutti i punti che, a mio avviso, sarebbero da rivedere.
Sei molto scorrevole, nella scrittura, e, almeno in questo caso, hai creato un gesto godibile e scorrevole, facile da leggere nonostante la tipologia non sia delle più semplici – gestire una lettera, soprattutto quando è così lunga e dettagliata, non è mai una cosa semplice. Una cosa che vorrei farti presente, sperando di non urtare la tua sensibilità (sono davvero una gran rompiscatole, lo so, non posso farci nulla) è che, se fossi stata al tuo posto, avrei evitato di riportare nella lettera i discorsi diretti di Alexandra. Mi rendo conto, ovviamente, di quanto questo fosse necessario per aiutare il lettore a comprendere lo svolgimento della vicenda; credibilmente, però, una lettera non finzionale non riporterebbe tanti dettagli. Sì, ecco, sono deliri da lettrice eccessivamente puntigliosa.
Ad ogni modo, c'è molto di interessante nel modo in cui scrivi: sei davvero brava a incarnare nella tua scrittura lo stile del tempo a cui ti riferisci; sei molto attenta ai dettagli storici (cosa che apprezzo davvero tanto). Insomma, sei riuscita a creare qualcosa di davvero interessante e piacevole, che mantiene alto l'interesse del lettore. Le tue descrizioni sono “giuste”, né eccessivamente pompose né noiose, le azioni sono ben intervallate da parti introspettive e parti parlate, reggi bene la soggettiva scelta e non tentenni, da quel punto di vista. Davvero, non posso non congratularmi con te! |