Se dovessi descrivere questa storia con due parole direi che è d'impatto ed elegante. Penso tu ti sia immedesimata talmente tanto in Mycroft che anche il tuo stile ne ha positivamente risentito. Perché lui è sempre molto così sciolto, no? Pare talmente a proprio agio con sé stesso che si comporta come se tutto fosse suo, è sempre impeccabile e perfetto e penso lo sia anche questa flash. Ci racconti di questa fine giornata in cui finalmente riesce a godersi un po' di sano relax come a coronamento dell'ottimo lavoro svolto, ma anche allora la sua perenne preoccupazione per il suo caro fratellino, viene fuori. Greg ha ragione e John merita un po' più di gratificazione, o meglio dovrebbero sul serio farlo santo!

Ma comunque, una storia molto piacevole da leggere. Spero di trovare altro di tuo in futuro da queste parti. Alla prossima...
Koa

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Questa fic è elegante, la prima parola che mi viene in mente, proprio come chi vi è ritratto, in maniera dettagliata e piacevole. "..Si abbandonò sulla poltrona di pelle bruna e sbuffò esausto, controllando l’orologio da taschino. L’eleganza innata...": bella l'idea di spostare i riflettori su chi , di solito, è inserito nella scena per fare da cornice alle apparizioni di quella "drama quenn"che è suo fratello minore. Stavolta Sh è evocato, sfumato e lontano, da un sms di John e uno di Lestrade. Comica la sintesi del caso in cui il consulting si è trovato ("...Una papera di gomma, una congrega di mafiosi e 250 cacciaviti. Unico punto in comune: Sherlock..."). Rimane sullo sfondo la Johnlock, appena evocata da un riferimento di Greg: ".. Neanche l’intero esercito proteggerebbe tuo fratello così bene...". "..Aveva una nazione da proteggere, e qualche persona di cui preoccuparsi...": Mycroft è un personaggio splendido e tu l'hai fotografato in maniera originale e molto piacevole. Poi, più IC di così...

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