Recensioni per
No Way Out
di NotoriousOutlawz

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 3 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
16/11/14, ore 14:34

Ho appena finito di leggere tutti i capitoli che mi ero persa e devo dire che questa storia si preannuncia sempre più interessante.
Unica critica è forse l'eccessivo uso dell'espressione "la montagna umana", credo venga usata un po' troppo spesso.
Leggerò sicuramente i prossimi capitoli :)
( se ti va leggi la mia storia horror, mi farebbe tantissimo piacere se la recensissi).

Alla prossima,
Kasumi

Nuovo recensore
15/11/14, ore 17:50

Ancora una volta ci sono troppi avverbi in -mente.

"Non potevo fermarmi, come se qualcosa mi stesse istigando a continuare a consumare le mie energie così, correndo quasi in un corridoio, solamente che quella era una strada e su ogni lato si trovava un abitazione, tutte esattamente uguali alla casa dove vivevo."

Descrizione inespressiva e disordinata. Non traspare alcuna immagine abbastanza vivida. Quel "solamente" rompe la scorrevolezza del testo, mentre "esattamente" è superfluo: hai già detto che sono uguali, non c'è bisogno di metterci un avverbio.

"Le mani e le gambe cominciarono a tremarmi, quando sentii un lieve lamento provenire dalle mie spalle."

Semmai "alle mie spalle", sennò sembra che siano le spalle a lamentarsi.
A posto la frase prima della virgola. Il mio consiglio è di utilizzarle più spesso. Trasmettono molto più rispetto a semplici aggettivi.

"Mi voltai velocemente, potendo scorgere la carcassa di uno di quelle creature, completamente tranciata a metà. I suoi organi erano completamente sparsi sul suolo, e solo parte superiore era rimasta sana.
Aveva la faccia completamente mutilata. Si poteva vedere intatta solo la mascella, con i denti gialli marci e la lingua, anch’essa ridotta in pessimo stato."


Troppi avverbi in -mente, uno dei quali ripetuto tre volte. La descrizione è piuttosto sommaria e non molto d'impatto. Ci avrei visto bene qualche similitudine.

"Non potevo capacitarmi come fosse stato possibile udire un lamento​"

Qui ti sei complicato la vita. Bastava un "Non capivo cosa avesse prodotto quel lamento" o "Non capivo da dove fosse provenuto quel lamento".

"Poi la carcassa si mosse."

C'è un "poi" giusto una frase prima. Ripetizione.

"Indietreggiai spaventata"

"Spaventata" è troppo astratto. Cerca di rendere più vivide queste frasi descrivendo cosa prova la protagonista. Tipo: "Indietreggiai con il cuore a mille".

"La guardai, poiché non ne avevo mai avuta una tutta mia… così come non ero mai stata da sola come in quel momento."

Sintassi non molto chiara. 

"Il mostro rimase di nuovo fermo, prima di voltare solamente il capo."

Un avverbio in -mente davvero superfluo, nonché dannoso. Se lo omettevi non cambiava il senso della frase.

"-Nessuna speranza..- sentii uscire dalla bocca, se così si poteva chiamare ciò che gli rimaneva intatto, della creatura. –Nessuna via d’uscita.. nessuna fine.-"

La frase tra le due virgole è una palla al piede che rovina la scorrevolezza del testo. Potevi scrivere "sentii uscire dalle sue fauci dilaniate".
In questi casi, descrivere che suono ha la voce è molto utile. 

Noto in questo momento che la ragazzina deglutisce un po' troppe volte. Alla lunga risulta ripetitivo e anticlimatico.

"Rimasi completamente pietrificata, incapace di compiere qualsiasi movimento."

Avverbio superfluo: se dici "pietrificata" il lettore da già per scontato che lo sia completamente. La frase successiva è anch'essa superflua: hai già detto che è pietrificata, non c'è bisogno di ribadirlo.

"Scossi il capo, accennando un lieve sorriso.
-Uno… uno stupido incubo- dissi, abbassando di conseguenza il capo.
L’uomo si avvicinò di conseguenza, sedendosi al mio fianco e portandomi una mano proprio sulla testa, accarezzandomi delicatamente."


Ripetizione di "capo" e "di conseguenza". Dopo la prima frase non serviva andare a capo.
Quel "proprio" è superfluo. Senza ripetere "capo/testa" avresti potuto scrivere "Thomas si sedette al mio fianco, carezzandomi tra i capelli ispidi (o soffici, o qualche altro aggettivo)".
Non c'è bisogno di utilizzare il pronome "uomo" con Thomas. La storia è narrata dal punto di vista della bambina, ed essendo legata a Thomas suona strano che lo chiami "L'uomo".
La ripetizione dei nomi non è mai un problema troppo grave, perché il lettore tende a non darci peso. Perciò non aver paura di ripetere più volte il nome dei personaggi. E' molto meglio che ricorrere a chissà quale pronome.

Mi sembra che stiamo bruciando le tappe. Mi aspettavo che il rapporto tra i due protagonisti si evolvesse di capitolo in capitolo, invece già ora sono molto legati. Non condivido appieno questa decisione.

"e non vedevo l’idea di aprire un’altra scatoletta dopo aver cenato solamente qualche ora prima…"

Sintassi strana. "Avendo cenato poche ore prima, non mi andava di aprire un'altra scatoletta" è molto più ordinato e comprensibile.

"-Nessuno si opporrà se tu mangerai queste pesche. Ora avanti, mangia, è per il tuo bene, mio fiorellino-"

... Cristo mi sono cagato sotto ò_ò
Scusa ma quel "mio fiorellino" NON DEVE ESISTERE PROPRIO MAI! XD
A meno che Thomas non si riveli una specie di pedofilone °-°

"In prima fila si trovava il “gigante” Andrew, sempre con la propria accetta ben salda in mano, pronta a essere utilizzata per qualsiasi evenienza."

"Ben salda in mano" l'hai usato anche per la pistola di Thomas. Occhio a non abusarne. Il "pronta ad essere utilizzata per qualsiasi evenienza" è inutile.

Ho notato altri pronomi come "uomo minuto" o "mio più fidato amico" fino a "uomo senza una mano".
Come ho detto prima: evitali. Soprattutto nel caso di Thomas. 

"grossa voce cupa e profonda."

Una voce non può essere "grossa". 

"-Non è rimasto nulla in California se non morte. E’ lì che volete andare? In mezzo la morte?-"

Semmai: "Non è rimasto nulla in California, se non la morte. E' lì che volete andare? In mezzo alla morte?"
Anche se personalmente avrei levato "se non la morte" e "in mezzo alla morte". 

"Me lo aveva ripetuto tantissime volte.. poi aveva smesso di parlarne quando le cose si cominciarono a mettere male."​

Sei passato dall'imperfetto (aveva smesso) al passato remoto (si cominciarono).

"Seppur fosse più basso rispetto ad Andrew, non aveva alcun timore."​

Un improvviso cambio di Point of View (POV). La storia è narrata dal punto di vista di Kairye, perciò non può sapere che sensazioni prova Thomas.

"A bloccarli se ne occupò Ron, che si mise, o meglio cercò, di collocarsi, tra i due."​

Madò che casino di virgole. A 'sto punto scrivevi "che si mise tra i due" e la finivi lì XD

"rispose con tono scontroso Thomas, che continuava a fissare senza mai spostare lo sguardo l’uomo."

"Senza mai spostare lo sguardo" è superfluo, se già hai scritto "che continuava a fissare".

Lo scontro con gli zombie è narrato in maniera scarna e frettolosa. Li hai lanciati nella narrazione senza costruirci attorno l'adeguata suspence. Usi tempi troppo lunghi per descrivere l'azione, col risultato che la scorrevolezza va a farsi benedire.
Il resto del capitolo contiene problemi simili a quelli già elencati: frasi superflue, tempi troppo lunghi, descrizione e narrazione sommarie e pronomi in quantità. 
Più un secondo "mio fiorellino" che sono sicuro accrescerà del 200% il livello di colesterolo che ho nel sangue XD

La qualità dei contenuti è a posto, il problema è l'esecuzione. Si vede che hai dei buoni propositi, ma devi affinare lo stile.
L'unica cosa su cui davvero ho da ridire, è la precocità del rapporto tra Thomas e Kairye. Avrei preferito qualcosa alla The Last of Us, o The Walking Dead (il gioco) in cui il rapporto tra i due protagonisti si costruisce passo per passo.
Nonostante le critiche, cerca di migliorare e non buttare all'aria tutto.

Nuovo recensore
05/11/14, ore 02:19

Un errore che molti scrittori in erba commettono, è quello di fare uso di troppi avverbi in -mente (es. rapidamente, lentamente, meticolosamente).
Stephen King, nel suo On Writing, sconsiglia di utilizzarli (che poi lui stesso ne abbia usati a tonnellate in ogni suo libro, è un altro paio di maniche XD) ma molti altri maestri scrittori o aspiranti tali, diranno lo stesso. Questo NON SIGNIFICA che l'uso di simili avverbi sia da evitare a prescindere, ma frasi come: "Carlo si mosse rapidamente" possono venir snellite con "Carlo saettò / scattò / si lanciò".
Un altro esempio: "Michele setacciò l'area meticolosamente" può diventare "Michele setacciò l'area da cima a fondo".
Perciò, ti sconsiglio di fare un uso eccessivo dell'avverbio in -mente. Cerca sempre di trovare delle alternative :)
E ora, iniziamo:

"Non si udivano altri rumori se non quelli dei nostri passi, dei nostri respiri. Era possibile sentire il respiro di ogni persona presente."

Qui sopra c'è un'incoerenza: prima dici che non si sentono altri rumori ad eccezione dei passi, poi dici che è possibile udire il respiro delle persone.

"Probabilmente.. probabilmente non avrei avuto modo di poter tentare di ricordare queste cose se non fosse stato per lui.. Per me aveva fatto delle scelte fin troppo complicate.. anche per un uomo forte come lui. ."

Qui abbiamo due problemi: uno è la ripetizione (segnata in grassetto) l'altro la farraginosità della prima frase.
Sarebbe bastato un semplice: "Non avrei avuto modo di ricordare queste cose se non fosse stato per lui".
Le ripetizioni avvengono anche in altri casi (ben più gravi) come il seguente:

"Faceva un freddo glaciale.. ogni volta che qualcuno tirava fuori l’aria dalla propria bocca faceva fuoriuscire l’aria completamente condensata dall’umidità.. e nient’altro. ."

Senza contare che la costruzione della frase sarebbe potuta avvenire meglio. Un esempio: "Il freddo glaciale condensava i nostri respiri".
Oppure avresti potuto utilizzare lo Show don't Tell. Si tratta di una tecnica di scrittura molto in voga, che prevede di narrare la storia attraverso le azioni e i dialoghi dei personaggi.
In questo caso, avresti potuto descrivere il respiro condensato a seguito della frase di un personaggio.
Un esempio: " - Dobbiamo muoverci! Il campo non è lontano! - disse Giorgio, liberando sbuffi di aria condensata ad ogni parola. "
Lo Show don't Tell viene ritenuto il modo migliore di scrivere un romanzo.
Lo consiglio anche in vista di descrizioni fisiche.
Al posto di scrivere: "Paola ha i capelli biondi" puoi usare "Paola scostò una ciocca di capelli biondi dal viso".

"-Beh, esatto.. An, mi aiuti a portare questo tizio fuori?- chiese l’uomo dai capelli corvini al proprio fratello, che, per confermare che erano veramente l’esatto contrario, era completamente calvo. ."

Il dettaglio sulla calvizie avresti potuto esprimerlo in precedenza, quando hai descritto i due fratelli. In questo caso, appare inappropriato alla situazione.

"Successivamente, passò veramente molto vicino a me prima di gettare letteralmente fuori il cadavere, e chiudendo definitivamente la porta alle proprie spalle."

Qui abbiamo quattro avverbi in un'unica frase. Ti rimando a quanto scritto sopra.

"A terra non c’era non più che un ammasso di piccola legna."

Doppia negazione e "piccola legna" poteva benissimo diventare "legnetti".

Per il resto, il capitolo è abbastanza scorrevole. La psicologia della protagonista è descritta in maniera credibile e i personaggi sono simpatici.
Il connubio Ragazzina et Uomo Esperto è abbastanza abusato, ma non per questo meno affascinante.
(Recensione modificata il 05/11/2014 - 02:23 am)

Nuovo recensore
04/11/14, ore 21:53

Yo nigga.
Alcuni appunti prima di iniziare:
- Si scrive "Dello Utah" e non "Dell'Utah".
- I punti di sospensione sono sempre tre "..." a seguito dei quali ci va lo spazio.
- "Sé stessi" va senza l'accento. Avviene così anche per la sua forma singolare "Se stesso".

E ora cominciamo con il primo problema: il testo è un diario, eppure è scritto come se fosse una specie di registrazione audio. Questa impressione avviene a seguito di frasi come:

"Non faccio altro che pensare a cosa potrei fare se non riuscissi.. se non riuscissi a proteggerla."

Essendo un diario, è abbastanza strano che il personaggio debba fare pause o ripetizioni drammatiche come queste.
Poi:

"Amanda fu attaccata a sua volta alle spalle, e morsa su una di esse"

I pronomi come "Esse" li eviterei. Rompono la scorrevolezza del testo e ribadiscono l'ovvio. E' molto meglio costruire la frase in modo da poterli omettere.
Un esempio come tanti: "A sua volta, Amanda venne presa alla sprovvista, e morsa ad una spalla".
Un errore che ho notato ora:

"Siamo stati attaccati.. eravamo in sette. Due uomini, due donne e un bambino.."

In sette? Due uomini più due donne più un bambino. Sono in cinque, mica sette XD

Per il resto, questo prologo l'ho trovato un po' troppo sensazionalista. Alcuni passaggi potevano venir espressi con più sobrietà. D'altronde, è pur sempre il diario di un sopravvissuto con il cuore che pompa a mille. Non penso gliene importi molto di premere sulle emozioni dei lettori.
Altro problema è l'uso eccessivo dei punti di sospensione, anche in passaggi in cui sarebbe servita una virgola o il punto e virgola.
Tipo la già citata frase:

"Ho conosciuto molta gente.. persone amichevoli, gentili, ma anche persone spregevoli, capaci di tutto pur di difendere sé stessi."

Il punto e virgola in questo caso sarebbe andato meglio.

Non ho nemmeno notato una descrizione degli eventi particolarmente brillante, emozionante o suggestiva.
Anyway: è solo il prologo, tra l'altro una pagina di diario. Vedremo come andrà con il primo, vero capitolo :)

Recensore Junior
03/11/14, ore 10:51

Un'accurata panoramica sul mondo in cui si svolge la storia e sul gruppo (Alissa mi inquieta un po', a dire il vero), ricca di dettagli e con una giusta dose di introspezione. Risulta forse un po' meno tratteggiato il rapporto tra Kairye e Thomas, ma immagino ci sarà tempo e modo nei prossimi capitoli. 

Un'unica nota di precisione: occhio alla sovrabbondanza di puntini di sospensione (a meno che non sia proprio del modo di parlare di Kairye, a ogni modo dovrebbero essere tre, invece che due), alla bambina "spaventosa" (forse intendevi dire spaventata?), e a refusi come "camminavano" al posto di "camminavamo" e simili. Spero di non sembrare pedante, sono semplicemente cose che possono scappare nel buttare giù la storia (ma pure le recensioni) e che a volte sfuggono anche dopo aver letto e riletto...

Buon lavoro, e a presto!

Nuovo recensore
02/11/14, ore 12:50

Davvero bello questo primo capitolo :)
Sono un'amante del genere apocalittico e in particolare degli zombie, quindi appena ho visto di cosa parlava questa fic mi ci sono catapultata dentro ;)
Metto la storia tra le seguite e aspetto il seguito ^^
Complimenti ancora!

Kasumi

Recensore Junior
02/11/14, ore 09:37

Ciao! Ho visto che sei appena sbarcata/o su Efp, e sono onorata di dare il via alle recensioni.

Dunque, l'ambientazione è classica, ma promette bene. Lo stile è corretto, scorrevole e asciutto quanto basta, la scena dell'attacco ben descritta, con toni quasi da cronaca. Il fatto che il protagonista sia stato morso (quanto a zombie sono rimasta a quelli velocisti di Io sono leggenda: significa che ne è destinato a diventarlo a sua volta, vero?) mi incuriosisce, almeno quanto l'ultima parte:
Devo prendere una decisione.
Non posso lasciarla da sola.. di nuovo.
Qualcosa deve essere fatto.
Quel "qualcosa" minaccia guai....

Un'unico dubbio, del tutto personale: non ho del tutto chiara la scansione temporale degli eventi, nell'introduzione si dice che sono passati tre anni dal propagarsi dell'infezione, mentre il diario si apre poco più di un anno dopo l'inizio di tutto (a meno che non sia narrato in flashback), ergo la bambina non ha più di sette anni, giusto?

Un saluto, e buon lavoro per il proseguimento!