Recensioni per
Even with my broken wings, I still want to fly
di Chaotic Alaska

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Giudizio "Heal my wounds"
Prima Classificata
 

Pacchetto: A return to the sea 
Citazione: Time went by, many memories died /I'm writing this down to ease my pain (Shamandalie – Sonata Arctica) [Il tempo è passato, molti ricordi sono morti / sto scrivendo queste parole per alleviare il mio dolore] 
Prompt: Confrontarsi con i propri errori 
Dialogo: ‹‹Ho deciso che farò come hai detto.›› 
Grammatica e sintassi: 20/20 
Stile e lessico: 20/15 
Attinenza al tema/utilizzo dei pacchetti: 20/20 
Sviluppo della trama: 9/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10 
Punto bonus: +1 
Totale: 75/76 
Grammatica e sintassi 
La grammatica è perfetta. Assolutamente, totalmente perfetta. Non c’è il minimo errore di battitura o di ortografia. Sono rimasta colpita dalla precisione e dalla cura che contraddistinguono questa storia dalle primissime righe, perché si tratta di un racconto costruito con grande attenzione in ogni dettaglio. Anche la sintassi è impeccabile, e lo stesso va detto della punteggiatura: non c’è una singola virgola fuori posto. Utilizzi i segni di interpunzione con grandissima abilità e professionalità, dando alla storia l’equilibrio perfetto necessario per renderla una lettura più che piacevole. 
Stile e lessico 
Lo stile è eccellente: è preciso, perfettamente comprensibile, diretto, scorrevole e assolutamente piacevole da leggere. Raggiunge il giusto equilibrio fra l’essere colloquiale e l’essere poetico, dando alla storia la perfetta armonia: la narrazione è fluida, piacevolissima, e mi piace molto come fondi il realismo di un flusso di coscienza a una prosa assolutamente straordinaria. Le tue scelte stilistiche sono sempre curate, sempre azzeccate, perché audaci e ben equilibrate. Hai uno stile vivace che mantiene altra l’attenzione del lettore, e lo proietta istantaneamente nella mente di Cece, impedendogli di uscirne fino all’ultima riga. Giochi con abilità con variazioni di registro a cui corrispondono variazioni di atmosfera: passi dalla spensieratezza alla malinconia, dal dolore alla leggerezza. Questa storia è un susseguirsi di emozioni che fluiscono e si avvicendano in modo assolutamente naturale,e risulta perfettamente riuscita. Lo stesso discorso vale per il lessico: è curato e scelto in modo impeccabile. Non è né monotono né pesante, perché trovi il giusto equilibrio fra termini ricercati e termini colloquiali. Metti la parola giusta nel posto giusto, dimostrando di avere un vocabolario ampio e ricco che dà alla storia un “aspetto” professionale e coinvolgente allo stesso tempo. 
Attinenza al tema/utilizzo dei pacchetti 
C’è tutto. Ci sono tutti gli elementi e c’è il tema, e ognuna di queste cose è sviluppata e trattata con precisione e cura. 
Partendo dalla citazione, devo ammettere che personalmente adoro le citazioni che fungono da incipit. Sarà una mia deformazione, ma le adoro profondamente. Mi sembra che diano spessore alla storia, che aiutino a inquadrare l’atmosfera fin dall’inizio. E questa citazione è assolutamente perfetta per il modo in cui hai sviluppato la storia, perché contiene tutte le parole chiave. Contiene il concetto del tempo che passa, quindi del passato che bisogna lasciarsi alle spalle. Contiene la parola “dolore”, concetto chiave per la storia di Cece. Contiene l’idea dello scrivere per alleviare le proprie sofferenze, il che è esattamente ciò che avverrà: Cece scrive per permettere alla sua ferita di guarire, per cercare di far diminuire la sofferenza che le sta rubando la serenità. 
Il prompt accompagna la storia: Cece si deve confrontare con i propri errori in ogni momento, consapevole o no. Lo fa quando accetta di scrivere, lo fa quando pensa al passato, alla propria responsabilità in ciò che è accaduto. Dimostra maturità in questo, perché non permette a se stessa di attribuire tutte le colpe a Bruce: gli riconosce le sue ragioni, comprende il suo punto di vista, e per fare questo deve capire dove lei per prima ha sbagliato. Mi piace anche il richiamo finale al confrontarsi con i propri errori, che funge da conclusione della storia e dà un certo senso di completezza, come fosse un auspicio che la situazione può migliorare, che i pezzi possono tornare al loro posto. 
Anche la battuta di dialogo è presente, ed è presente in modo assolutamente appropriato: è inserita alla perfezione nella storia, del tutto fusa con il resto della narrazione. Non sembra affatto un elemento inserito, ma sembra proprio parte della storia. 
Il tema è presente in ogni riga, in ogni concetto. Cece è ferita, e ha un rapporto conflittuale e difficile con la guarigione. Però si ritrova costretta a guarire, a un certo punto, perché così non può continuare. Rose la sprona, la aiuta, le dà quella spinta che le serve per cominciare a permettere al suo dolore di farsi meno intenso. Lei lotta con la sua guarigione, non è convinta, ma piano piano comincia ad incamminarsi lungo la strada che la porterà a migliorare. È una guarigione lenta, fatta di ricadute, e alla fine non la vediamo ancora del tutto in sé. Eppure Sappiamo che continuerà e migliorerà, perché si è resa conto di quale sia la sua situazione, ha riconosciuto e accettato i suoi sentimenti. Si è resa conto di non poterli reprimere, nonostante tutto, ma di non poter nemmeno continuare a distruggersi, a cadere a pezzi. Prima di sistemare la situazione deve aggiustare se stessa, e comincia a farlo. 
Sviluppo della trama 
L’idea di una rottura non è forse uno dei punti di partenza più originali possibili, perché comunque è un tema abbastanza classico nelle storie d’amore. Le rotture capitano, e il “dopo” rottura è un periodo abbastanza sfruttato nella narrativa. Eppure, tu riesci a connotare questo “dopo rottura” in modo personale, diverso, tramite lo spessore psicologico di Cece. Cece non è “un’altra ragazza lasciata”, è *questa particolare* ragazza lasciata. È unica, e dunque ha un modo unico di gestire la rottura. Si muove in modo innovativo, perché ha momenti di miglioramento e momenti di peggioramento. Non si comporta da vittima, non è né troppo tragica né sdolcinata. È realistica, e dunque diventa realistica anche la storia. Mi piace il modo in cui ricostruisci il rapporto fra Cece e Bruce, perché questo dà un significato alla storia. Dà l’idea che il dolore di Cece abbia un motivo concreto, una giustificazione. Ci permette di immedesimarci in lei, soffrendo per quei bei momenti che potrebbero non tornare. Trovo molto realistico anche il modo in cui Cece rivaluta Bruce con il “senno di poi”, rendendosi conto che le mancheranno anche quelle cose che la infastidivano. Questo dà una connotazione particolare al loro rapporto, lo rende verosimile e molto “umano”. 
Una delle cose che più mi hanno colpito sono certamente i dialoghi: sono brillanti. Rose e Cece hanno il proprio modo particolare di parlare, che riflette il loro carattere. Le battute sono dirette, graffianti, arrivano al punto e colpiscono il lettore. Sono sconcertanti nella loro onestà, nel loro essere “vere”. 
Approfondimento dei personaggi/IC 
Ciò che mi ha colpito fin dalle prime righe del POV di Cece è il “miscuglio”, assolutamente realistico, di sentimenti che lo contraddistingue: accosti ironia a riflessioni profonde, sarcasmo a immagini quasi drammatiche incredibilmente efficaci. La mente di Cece è un “patchwork” di approcci diversi, come dovrebbe essere: è complessa, profonda. Cece riflette, cambia idea, si contraddice, evolve, torna indietro. È una presenza costante in tutta la storia, ma non solo come narratrice; l’intera atmosfera della narrazione è intrisa di lei, perché Cece filtra tutto, inglobando ogni dettaglio e restituendocelo rivestito della sua visione personale delle cose. Mi piace moltissimo anche il modo in cui lei pensa a se stessa: lo trovo assolutamente azzeccato, perché questa sua tendenza ad auto-indagarsi è un tratto originale per un personaggio, che la distingue da altri. Il suo punto di vista è decisamente vincente, è ciò che la differenzia da chiunque altro e che rende la storia innovativa. Cece è la storia, con le sue esperienze personali e la sua sofferenza e le sue speranze. È un personaggio forte, che emerge: non è la classica ragazza abbandonata senza carattere né spessore psicologico, ma è una persona. Una persona diversa da chiunque altro, proprio come dovrebbe essere, nella quale però il lettore riesce a immedesimarsi. Si afferma da subito come un personaggio con proprie caratteristiche ben distinte, con abitudini e modi di approcciarsi alle cose ben definite. Lotta fra la speranza e la consapevolezza: sa di essere ferita ma non riesce fino in fondo a desiderare di guarire, perché superare il dolore significherebbe cancellare quella parte del suo passato che la fa soffrire, e lei non vuole. Non vuole lasciar andare Bruce, perché non si sente pronta. Sa che non servirà a nulla continuare a soffrire, ma allo stesso tempo il dolore le dà una certezza, qualcosa a cui aggrapparsi. Non la spaventa tanto la sofferenza, ma quello che ci sarà dopo, perché il futuro è vasto e ignoto e terrificante. Bruce era una certezza, il dolore è una certezza. Il dopo è mistero. Eppure, nonostante questo, Cece si ribella. Si ribella al timore, totalmente umano, dell’ignoto. Si ribella al dolore, lottando per guarire anche se è difficile e spaventoso. Non aspetta che le cose cambino, ma accetta l’aiuto di Rose e decide di riprendere in mano la sua vita. Allo stesso tempo, si rende conto che non è fondamentale tagliare i ponti con il passato: basta isolare il dolore, permettere alla ferita di rimarginarsi, senza coprire la cicatrice. Deve ripartire, ma non deve cancellare per forza il passato. Pu anche sperare di recuperare ciò che lei e Bruce avevano, ma non può farlo se prima non ricomincia a vivere. 
Mi piace da morire il modo in cui tutto questo emerge dal punto di vista di Cece, che è complesso e davvero ben strutturato. Adoro il fatto che lei riesca comunque a fare dell’autoironia, nonostante il brutto periodo, perché questo la differenza dalle eroine tragiche delle storie romantiche più comuni. In pochissimo spazio riesci a creare una persona dal nulla, a darle una vita. Di Cece sappiamo solo quello che lei stessa ci dice, ma intuiamo che un personaggio così complesso, così ricco di sfaccettature come una persona reale, deve avere un passato e un futuro. È una persona concreta, che si muove in modo tutto suo e pensa in modo tutto suo. È un personaggio vivo.

Recensore Junior

Ti lascio la tua terza e ultima recensione, carissima <3
Ho già provveduto ad inserire questa storia tra le ricordate e le preferite, perché credo che sia una delle One-shot sugli amori "quasi" impossibili più belle che mi sia mai capitato di leggere.
Ti riporto già alcune delle frasi di cui mi sono innamorata ("letteralmente"):
- "Non vuole ferirmi, lo so perfettamente, ma un altro pezzo di me si stacca e scivola via, attratto dall'orbita del buco nero".
- "E penso che, se potessi tornare indietro, lo stringerei a me, con la forza di Atlante che regge il mondo sulle sue spalle, e glielo sussurrerei" (splendido paragone, sul serio!).
- "Nel mio universo personale, l'ho congelato, una bellissima statua di ghiaccio. Lui è ancora lì, ma è come se non ci fosse più: è un ricordo, ma fingo che sia la realtà" (stupenda soprattutto la parte in cui dici che l'ha congelato, perché lascia un'immagine bellissima nella mente del lettore *-*).
- "Avrei voluto prestargli i miei occhi per fargli vedere cosa lui fosse per me".
Allora, parto con il dire che questo racconto mi ha fatta immedesimare parecchio. Ho ripensato, infatti, ai miei sentimenti nei confronti di quel ragazzo che, ancora oggi, fatico a dimenticare (quello a cui diciamo che ho dedicato il mio primo contest). Mi sono fatta un esame mentale e ho riflettuto a lungo, anche se per me la speranza che si illumina nel cuore di Cecile non c'è più.
Gli scritti che permettono a chi legge di entrare così in profondità, di arrivare ad analizzarsi, penso che siano i più belli, perché hanno una dote ed un potere in più, a mio avviso.
Sono stata interamente risucchiata nel vortice di questo tuo "viaggio di sensazioni tra i ricordi". Sei davvero molto molto brava a scrivere e trovi sempre dei termini che mi fanno innamorare *__________*
Ho ADORATO la tua storia e non posso fare a meno di riempirti di complimenti meritatissimi <3
Brava!