Recensioni per
Dulce et Decorum Est
di MmeBovary

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
08/09/15, ore 23:37

Ho adorato questa Fanfiction dall'inizio alla fine. La maggior parte di quelle che ho letto descrivono sempre Draco Malfoy come qualcuno che non è, invece tu sei riuscita a equilibrare perfettamente il suo lato tenebroso, distaccato e freddo con il suo lato dolce, protettivo e bisognoso d'amore. L'ho adorato in tutti i sensi. Ho adorato Hermione, orgogliosa Grifondoro, che non permette subito a Draco di prendersi il suo cuore, è stata fantastica e il modo in cui quando incontra Draco cambia, diventando sensuale e diversa da come la immaginiamo, ma ci sta, non curante delle regole ma allo stesso tempo sempre la solita Hermione Grenger. E il fatto di chiamarsi per cognome... Anche quello un tocco di stile. Solo che sono un attimo delusa dalla fine: Harry con Luna, Ginny con Blaise, Draco con Hermione.. E Ron? Ahah povero ragazzo. E vorrei sapere cosa succede dopo .. Insomma abbiamo lasciato un Lucius Malfoy ad aspettare nella sala comune dei Serpeverde insieme all'ipotetica futura sposa di Draco. Perché non provi a scrive un prologo o qualcosa di simile?  Comunque fino ad ora è la mia fanfiction preferita. 
Ps: scrivi molto ma molto bene. 

Recensore Veterano
27/11/14, ore 13:45

Recensione premio, contest "Crying with drabbles".

Salve, premettendo che conosco quasi a memoria la poesia di Wilfred Owen (non per mia volontà ma tant'è!), affermo con assoluta certezza che hai trasformato la suddetta poesia in prosa alla perfezione, mettendo al posto giusto personaggi e avvenimenti. Vincent diventa il povero soldato e allo stesso tempo colui che vede la morte, l'Ardemonio è il gas che lo uccide, la causa dell'Oscuro Signore è la voglia di vincere la Grande Guerra da parte degli Alleati e i Mangiamorte sono coloro che spronano i giovani a sacrificarsi per la gloria.
Tiger è il povero adolescente che non si rende conto che la "trista Mietitrice" attende tutti allo stesso modo e non fa sconti, pensa di essere immortale, di poter vincere anch'ella ma non ci riesce e muore per sua stessa mano: ironia, macabra e sadica, della sorte (da leggere come Rowling).
E' un os vera, sentita, scritta molto bene e che tratta un argomento e un personaggio che i più sviano.
Buonissimo lavoro
slytherin ele

ps: asserò al più presto alla prossima storia da recensire.

Recensore Master
21/11/14, ore 12:18

Seconda classificata “Dulce et Decorum est”

Grammatica: 9.8/10
Perfetta!, c’è solo una svista:
“credi che potrebbe essere”: -0.20; in questo caso è corretto l’utilizzo del congiuntivo, poiché ciò che vuole esprimere il periodo è una sensazione di incertezza, di dubbio; quindi, “che possa essere” anziché “che potrebbe essere”.

Stile e Lessico: 9.9/10
Ho riletto la tua storia diverse volte per valutare questo parametro, tentennando sul punteggio da assegnare; alla fine, ho optato per un assurdo – me ne rendo conto anche io – 9.9/10 perché vi è solo un dettaglio che ho trovato incerto nel tuo stile; se io non fossi stata così pignola neanche quel decimo di punto avrei detratto. Detto questo, che è più un preambolo che altro, passo alla reale valutazione.

Lo stile scelto ha come base il tempo presente e la seconda persona singolare, un insieme che riesce a rendere il lettore partecipe del momento vissuto dal protagonista, come se tutto accadesse durante la lettura, come se la lettura stessa fosse il motore che porta avanti gli eventi concreti.
A caratterizzare l’aspetto formale del tuo testo è il punto fermo fuso a periodi lunghi e capoversi. Ogni capoverso è, difatti, un periodo, una fase della storia, e ogni periodo è scandito dalle pause forti. Il tutto dà al racconto un ritmo molto particolare e molto indovinato, poiché è serrato (i punti fermi), ma al tempo stesso “rallentato” dai lunghi periodi, che scandagliano ogni attimo vissuto dal protagonista del racconto.
Al di là di questo, vi è un’ottima gestione della punteggiatura in generale: hai inserito, laddove necessario, anche altri tipi di pause, dando respiro alla lettura, diluendo i periodi e guidando il lettore lungo la storia.
Particolarità del racconto è poi l’alternare azioni a riflessioni del protagonista. Dal punto di vista stilistico questa “fusione” di momenti avrebbe potuto generare incertezze, perché non è semplice giostrare una narrazione così breve su due binari; tu però ci sei riuscita egregiamente, poiché nessun punto è confuso: azioni e riflessioni sono bene equilibrate tra loro, allacciate le une alle altre, in modo tale da creare un unico blocco narrativo.
Per maggiore chiarezza ti riporto un esempio dal testo:

    • La mediocrità è da sempre fomite di mille guerre: chi non ha altro modo che la violenza per prevalere vi ricorre senza scrupoli. Tu non ci vedi niente di male. L’unico punto labile della questione è che stai rischiando la pelle, ma sopravvivere non è più precipuo. Ti dici spavaldamente che non c’è dolore che tenga quando la ricompensa è essere ricordato con rispetto e ammirazione per il valore dimostrato sul campo di battaglia.”: in questa espressione è riassunto tutto ciò che ho detto sino ad ora. Vi sono più punti fermi, eppure il periodo è unico, poiché l’espressione acquisisce reale significato solo se letta sino alla fine. C’è il doppio binario narrativo: da un lato l’azione (Tiger è sul campo di battaglia e sta materialmente rischiando di morire) e dall’altro la riflessione (Tiger va a ritroso, cercando motivazioni che gli diano il coraggio di andare avanti), entrambi però fusi, concatenati; non si avverte il brusco passaggio dal tumulto interiore del protagonista a ciò che lo circonda.
L’unico punto incerto dello stile è questa espressione:
    • dopotutto in vita tua niente mai ti aveva dato tanto quanto questo conflitto che ha reso la forza bruta un valore incommensurabile.”: l’allitterazione (dopotutto in vita tua niente mai ti aveva dato tanto quanto questo conflitto […] bruta) accelera in modo eccessivo il ritmo di lettura dell’espressione, poiché il lettore “scivola” su “tanto quanto questo”, arrivando senza fiato a “conflitto”, essendo così costretto a una pausa che nella frase non c’è. Il problema di questa espressione, a mio avviso, è proprio l’insieme dato dall’assenza di pause e dall’allitterazione. La figura retorica produce un effetto duplice: da un lato disturba la pronuncia, perché si rischia di inciampare sulle tante t, dall’altro la accelera quando alla t si unisce anche il gruppo qu. Questi effetti, in assenza di virgole o altre pause, costringono il lettore a “inventare” una punteggiatura e fermarsi nel bel mezzo della lettura, perdendo il senso dell’espressione, oppure leggerlo tutto d’un fiato e perderne comunque il significato. Per evitare questi piccoli problemi, il mio consiglio, se vorrai accettarlo!, è di inserire una virgola appena dopo “dopotutto”, così da dare il primo respiro, sostituire il “quanto” con “come” o un altro sinonimo oppure inserire una seconda virgola dopo “conflitto”. Il tutto allo scopo di rendere più fluida la lettura e non compromettere il senso della frase.
Passando al lessico, ho trovato la tua scelta lessicale azzardata, ma hai azzardato bene! Mi spiego: il registro linguistico non è omogeneo, si passa da termini desueti o particolarmente ricercati (precipuo, fomite) a termini appartenenti a un registro quasi colloquiale (Tanto sarebbe, rischiando la pelle), il tutto però risulta essere una scelta ragionata, indirizzata a rendere bene la differenza tra il narratore esterno e i pensieri del protagonista.
Il registro, difatti, si abbassa quando la narrazione si sposta su quelli che sono i pensieri di Tiger, mentre torna a un livello più ricercato quando si riprende una descrizione oggettiva dei fatti.
Senza ricorrere a corsivo, discorso diretto o altri escamotage, sei riuscita a creare un distinguo tra flusso di pensieri e narrazione esterna della storia. Non ho proprio nessun appunto da farti in questo parametro, posso solo complimentarmi con la tua scelta e il tuo aver saputo osare.

La sintesi di tutto questo discorso mi ha portato ad assegnarti 9.9/10 in questo parametro. Lo stile e il lessico sono ottimi, c’è solo quell’unica incertezza che ti ha comportato la minima penalità che vedi, spero d’essere stata esauriente nel motivarti il punteggio.

Aderenza al tema: 10/10
Il tema c’è, c’è dall’inizio alla fine. Tutta la storia, pur se ambientata nel bel mezzo della battaglia finale, si focalizza sulla motivazione che ha condizionato la scelta del protagonista.
In particolare, è molto interessante la motivazione in sé, quel “Forse sei nato per essere un soldato in questa guerra” è la reale motivazione infatti, è il perché che ha spinto Tinger in una certa direzione. Lui non ha visto alternative e al tempo stesso ha giudicato quell’unica strada la migliore che potesse intraprendere. Davvero molto interessante, e molto in linea con il personaggio scelto – ma di questo ne parlo dopo!
Dalla lettura si percepiscono in maniera nitida l’ambizione, la voglia di riscatto e infine la terribile paura che attanaglia il tuo protagonista. In poco meno di cinquecento parole sei riuscita a dare consistenza a tutto ciò che ha motivato Tiger e poi a distruggerlo in quella frase conclusiva e amara, che lascia intendere che solo dinanzi a morte prossima Tiger è riuscito a prendere reale coscienza di se stesso e delle conseguenze delle proprie scelte.
In ultimo, sei stata bravissima nel fondere insieme l’avventata maledizione scagliata da Tiger, causa della sua stessa morte, e la motivazione che l’ha condotto a quel gesto così estremo, ripercorrendo il suo percorso interiore dal principio alla fine.
Non ho nessun appunto da farti, poiché è chiaro che ti sei lasciata guidare totalmente dalla traccia del contest nella stesura della storia, dunque concludo prima di divenire noiosamente ripetitiva.
10/10 assolutamente!

Caratterizzazione e IC personaggi: 10/10
Di nuovo un punteggio pieno! Non so neanche come tu ci sia riuscita, eppure hai riassunto in una flashfic il Vincent Tiger dei sette libri della Rowling.
Nonostante sia un personaggio nettamente secondario, Tiger ha una caratterizzazione tutta sua che lo differenzia dagli altri Serpeverde e lo rende “distinguibile”. Tu hai sfruttato ogni elemento a disposizione per rendere IC il tuo protagonista e lasciare al lettore la possibilità di sentirlo in tutta la sua essenza.
Ho particolarmente apprezzato la descrizione del suo aspetto fisico, poiché per ogni elemento fisico hai trovato un corrispettivo caratteriale, come se fosse sempre stata dinanzi agli occhi di tutti la futura scelta di Tiger, la sua crudeltà. Come non accorgersene!, era in “le dita tozze di chi si è difeso a pugni tutta la vita, il volto inamovibile della bestia testarda che non trema al pensiero della violenza e il cervello perfetto per ubbidire al comando che ti hanno dato”, abbastanza incattivito dalla vita per essere capace di aggredire, abbastanza sciocco per essere in grado di obbedire senza porre domande.
Ho davvero ammirato la cura con cui hai caratterizzato Tiger, perché l’hai reso vivido nella mente del lettore, così reale da apparire concreto, “esistente”.
Hai poi inserito un piccolo riferimento a Draco Malfoy che ha avuto due meriti: in primis, hai saputo “schizzare” sullo schermo un Draco Malfoy meravigliosamente IC in una sola battuta (lui che non ha il coraggio di uccidere), in secondo luogo, hai ricordato al lettore il ruolo di Tiger all’interno dei libri, l’hai contestualizzato e, così facendo, hai completato la sua caratterizzazione.
C’è poi, sul finire della storia, un accenno a Gregory Goyle, che si materializza nella paura di Tiger di morire solo mista alla vergogna di mostrarsi terrorizzato e bisognoso d’aiuto. In questo piccolo particolare sei stata in grado di inserire anche l’amicizia che deve aver legato Tiger e Goyle lungo i sette anni trascorsi a Hogwarts: in punto di morte, vuoi per paura o per egoismo, Tiger non cerca Draco, ma Goyle, che forse reputa più simile a sé – “sbagliato” per il mondo di Potter, “giusto” per quello del terrore.
Caratterizzazione perfetta!

Totale: 39.7/40

Recensore Junior
16/11/14, ore 17:11

Come al solito, sei spettacolare T_T
Complimenti per il lessico e per lo stile, ricercati e accurati come raramente qui su EFP.
Hai dato uno spessore a un personaggio che ne era quasi del tutto privo, senza farlo uscire dai limiti di quello originale.
Quelle frasi sulle dita tozze sono pura poesia!

Meriti di vincere

Choco

Nuovo recensore
13/11/14, ore 11:58

Nella mia mente, Tiger non era null'altro di più di una semplice comparsa. Non ha mai avuto ruoli particolari o altro, anzi.
E' quindi con curiosità che ho letto questa storia e, sinceramente, ne sono colpita. L'ho trovata davvero bella, per tutta la storia hai reso perfettamente lo stato d'animo che attribuisci a Tiger e, come se non bastasse, si vede anche quell'ambizione che l'ha portato ad essere smistato fra i Serpeverde.
Le ultime due righe, in più, mi hanno semplicemente messo i brividi. Probabilmente perché rispecchiano in tutto il mio parere generale sulla guerra e sul cercare gloria sul campo di battaglia. Complimenti, davvero.

Nym