Recensioni per
Creed e il soldato
di Triz

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/11/15, ore 09:02

Settima classificata al contest “Quasi inedite – III edizione”: Creed e il soldato, Triz93
 
Grammatica e stile: 11,9/15.
Quell'ordine venne ripetuto fino allo sfinimento e il presidente Cox aveva promesso una promozione...”
Questa frase non mi convince. Le opzioni sono due, a mio avviso: potresti cambiare i tempi verbali, perché così non coincidono (e nello specifico “aveva promesso” dovrebbe diventare “promise”, ma la cosa non mi convince, perché suona bene anche come lo hai detto tu), oppure potresti inserire una virgola dopo “sfinimento”. So che è prima della congiunzione “e” e potrebbe far storcere il naso a molte persone – magari anche a te, da quel che ho potuto notare nel testo – ma è forse il modo più semplice per separare due frasi che insieme in questo modo non sono propriamente convincenti. (-0,25)
E come molti loro coetanei, anche...”
Dopo “coetanei” hai chiuso un inciso che, però, non hai aperto: quindi ci sarebbe da inserire una virgola subito dopo la “e”. (-0,1)
“...costretto ad ammettere colpe che non aveva in tribunale e poi fatto sparire nel nulla.”
Questo complemento, in questa posizione, non suona bene. Potresti spostarlo subito dopo “ammettere”, magari anche racchiudendolo tra due virgole. Ma questa seconda parte è più gusto personale che altro: vedi tu. (-0,25)
“...il bravo poliziotto, eh?».”
Non sono d’accordo con la doppia punteggiatura. Ci sono casi in cui va bene, tipo quando, chiusa la battuta, la frase continua e può essere corretto separare le due parti con – ad esempio – una virgola, ma il punto interrogativo dentro e il punto fermo fuori cozzano abbastanza (e peggio sarebbe nel caso in cui vi fossero un punto o un punto esclamativo all’interno delle virgolette). Per cui ti consiglio di trovare un compromesso, magari anche sfruttando il documento che ho linkato all’inizio – che pure ammette la punteggiatura come la usi tu, però appesantisce comunque il testo. (-0,1)
“... era convinto che, qualunque cosa avrebbe detto, il suo amico lo avrebbe capito...”
Questo appunto che sto per farti è forse opinabile (secondo me no, ma l’ho visto anche in alcuni libri e a questo punto evito di metterci la mano sul fuoco), ma ti dico che sarebbe meglio sostituire questo “avrebbe” con “fosse”. Se la cosa non ti convince appieno, ti dico che a distanza di cinque parole c’è un altro “avrebbe” e se non per i verbi è da cambiare almeno per evitare la ripetizione. (-0,3)
Nei telegiornali venivano trasmessi in diretta le esecuzioni dei capi delle rivolte, che scoppiavano in continuazione nelle piccole città.”
Trasmesse. (-0,2)
Questo “che” sembra riferirsi ai capi, per cui l’ideale sarebbe togliere la virgola. Però, così facendo, si creerebbe una certa apnea a causa della mancanza di punteggiatura. Per cui vedi tu come fare. (-0,25)
“...una delle ultime frasi che gli aveva sentito pronunciare e Treat se le ripeté muovendo solo le labbra.”
Se “la” ripeté, perché è la frase il complemento oggetto, non le parole o le frasi. (-0,2)
“...al ceppo annerito che una volta era la quercia più grande...”
In questo caso, “era stato” andrebbe meglio, perché l’imperfetto dà una sensazione di continuità che non può andare bene per questo contesto: adesso è un ceppo, non più una quercia, e serve un tempo verbale che releghi la faccenda completamente nel passato. (-0,3)
“... ma qualsiasi cosa accada, non...”
Anche qui manca una virgola: andrebbe dopo il “ma” per aprire l’inciso che hai chiuso dopo “accada”. (-0,1)
E dopo tutti questo tempo...”
Tutto. (-0,2)
Alla fine il colpo arrivò, ma si perse nella confusione della battaglia.”
Credo che questo sia l’unico parametro in cui parlare di una cosa del genere, che volendo rientra un po’ in tutto: dici che il finale è volutamente lasciato aperto, ma la congiunzione disgiuntiva porta il lettore a pensare a un epilogo per forza di cose “favorevole”. Mi spiego: dici che il colpo parte, ma si perde nella confusione; per rendere una vera idea di dubbio e suspense, dovresti usare la congiunzione “e”. In questo modo, il colpo parte e si perde nella confusione, ma non è detto che non raggiunga comunque l’obiettivo. So che il punto più importante di questo tipo di finale è portare il lettore a chiedersi chi abbia premuto il grilletto, ma penso che anche quest’altro aspetto sia importante (-0,25)
Infine un piccolo pro forma, che per me però è sempre importante: il trattino breve (-) andrebbe sostituito con quello medio (–). (-0,1)
Nel complesso, invece, ho notato una cosa (che tra l’altro mi pare di averti accennato anche all’inizio): sei molto fiscale con le virgole: prima del “ma” la metti sempre, prima della “e” la eviti come la peste... cose così. Da una parte apprezzo molto questa cosa perché significa che sei attenta a ciò che scrivi, infatti in generale le imprecisioni nel testo sono poche, però a volte questo tratto ti fa perdere di personalità, o magari dà al periodo una diversa sfumatura di significato. Il consiglio che posso darti è di variare di più con la punteggiatura, inserire anche qualche punto e virgola e “osare” di più con le virgole (chiaramente senza infilarle tra soggetto e verbo; non c’è nemmeno bisogno di dirlo, penso). Anche i due punti nei dialoghi a volte sono troppo metodici. Ti riporto un esempio perché non riesco a spiegarmi molto bene, anche se, parlando del tuo stile, magari hai capito lo stesso cosa intendo:
«Di comportarti così» sbottò Treat irritato: «Da quando hanno...”
Non dico che sia sbagliato fare così, ma farlo sempre dà una nota di prevedibilità al testo che non convince molto. In questi particolari casi, addirittura, penso che il punto stia meglio dei due punti. Treat sbotta irritato anche prima della seconda parte della battuta, per cui inserire i due punti come se sbottasse solamente dopo (perché è questo in linea di massima il significato dei due punti) è concettualmente impreciso.
Sono tutte piccolezze queste di punteggiatura, però è giusto tenerne conto, seppure in minima parte. (-0,5)
 
Caratterizzazione scena e/o personaggi: 9/10.
La cosa che trovo difficile, in storie come questa, è far quadrare tutto in cinque, sei pagine di racconto. C’è un insieme di circostanze, ambientazioni, cause e conseguenze, precedenti... insomma, ci sono mille cose che vanno aggiunge al crogiolo per rendere credibile il quadro della situazione. Tu ne hai citate solo alcune, in particolare hai omesso le cause di tutta questa guerriglia, e in situazioni normali sarei quasi sconvolta dal taglio drastico operato (ti dirò qualcosa anche qualche riga più sotto), ma ammetto e sono felice di farlo che hai costruito tutto su basi molto solide, che, per quanto a tratti invisibili al lettore, sono ugualmente solide. Come la punta dell’iceberg che è solo il 10% del totale. Ed è bello vedere che hai saputo mantenere la credibilità, dare un’identità ai tuoi protagonisti, muoverli secondo delle ragioni ben specifiche, pur mantenendo oscure le origini. Direi che è un’eccelsa capacità di sintesi, per cui ti faccio i miei complimenti.
Un mezzo punto in meno è, e spero che mi perdonerai, per la canzone. Il tipo di sentimento che lega Treat e Sly non è dei più adatti al tema della canzone (che è nata da un racconto di non ricordo quale degli amici di Axl e dei Guns, ma era decisamente più romantico che fraterno, quasi onirico... ma prendimi con le pinze, per carità), per cui ho trovato una vaga disconnessione tra la narrazione e gli intermezzi.
Il secondo mezzo punto in meno, invece, è per una cosa che forse ti sembrerà ingiusta, ma ha la sua parte di importanza: questa storia, per quanto qui non manchi nulla e si legga bene ugualmente, è troppo sacrificata in duemila parole o poco più. Meriterebbe dei capitoli in cui poter sbobinare ogni dettaglio con lo spazio che si merita, perché se c’è una cosa che ho imparato scrivendo e abbozzando trame per anni (anche se poi quasi nessuna ha visto la luce) è proprio che nella testa ci sono mille sfumature che meriterebbero giustizia e attenzione.
 
Gradimento personale: 4/5.
Io vado pazza per le storie di guerra, maledetta me. C’è tutto questo angst che aleggia e potrebbe essere usato per uccidere al posto delle pallottole e delle fucilate. È veramente un terreno pieno di spunti e si potrebbe scrivere all’infinito, nutrendo la fangirl che è in me in mille modi (tant’è che l’ultimo telefilm che ho iniziato è stato Narcos, che praticamente è un disastro, ed è pure tratto da una storia vera, per cui ci vado proprio a nozze). Inoltre, tu sei stata proprio brava a contestualizzare il tutto senza dilungarti troppo o troppo poco e non c’è stato davvero niente di pesante, per cui mi è proprio piaciuto leggerti.
Il punto mancante è dovuto al fatto che sia una songfic, e non una a caso: non mi sono dilungata troppo sulle parole, perché November Rain per me ha un grande significato (basta vedere la mia pagina EFP per capire) e non mi piace proprio quando viene usata come prompt o altro. Pensa che è la mia canzone preferita in assoluto, il mio Zeus nell’Olimpo musicale, e l’ascolterò al massimo cinque o sei volte all’anno. Non posso proprio rischiare che si consumi, che il mio cervello inizi ad abituarsi a essa o altro, per cui la tengo rinchiusa in uno scrigno pieno di feels e al massimo mi concedo qualche gif (rigorosamente di Slash, ma anche questo è risaputo) quando apro Tumblr. Per cui, sebbene indubbiamente sia una canzone forte e adatta a contesti tanto angst, ho sofferto troppo – e non nel modo più appropriato – per cui il mio gradimento personale è stato un po’ intaccato. Mi dispiace, naturalmente, perché sono anche consapevole di non poter avere l’esclusiva su una maledettissima canzone (nemmeno quelli che ne detengono il copyright ce l’hanno, accidenti), ma proprio non ce la faccio ad abbassare la testa.
 
Eventuale bonus per le recensioni: 0,4/1.
 
Totale: 25,3/31.

P.S. A te devo le mie scuse per il ritardo di questa recensione (agli altri no, perché gli altri sono quelli che non hanno commentato la classifica u.u) e anche per aver scritto solamente "Creed" come titolo, quando ho postato la classifica: me ne sono accorta solamente adesso, infatti ho modificato in questa recensione... spero mi perdonerai se non vado a cercare anche la tua valutazione in classifica :P

Nuovo recensore
09/05/15, ore 23:06

Valutazione della storia partecipante al Contest The Blood of The War

Trama: 10/10
La trama è ben incentrata, non cade mai nel banale ed è perfettamente focalizzata su quella che deve essere la conclusione. Ammetto che mi aspettavo qualcosa di più banale e non un finale aperto come l'hai descritto, o forse semplicemente sono io che lo interpreto così: come un finale in cui non si capisce che è un finale.
Non è banale, non è scontata, ma non è nemmeno troppo confusionaria. Mi piace molto.


Personaggi/Introspezione: 10/10
I personaggi sono ben descritti e anche la loro storia lo è. Non hai lasciato niente al caso, hai puntato nella loro descrizione, nel loro passato, nel loro sentimento e nelle loro emozioni, facendo risalto non solo sulla parte introspettiva ma anche in quella descrittiva. 
Mi è dispiaciuto molto vedere due fucili puntati, due migliori amici del passato che ora si fanno la guerra, quando invece dovrebbero replicare le loro vite passate. Mi ha messo malinconia, purtroppo, e non è facile farmi rattristare con una storia!
Tra di loro c'era amore, l'amore di due amici ovviamente. E nonostante tutto, la loro amicizia non finirà mai, proprio come pensavano quando erano bambini. Purtroppo le persone cambiano, ha ragione Sly, e molto spesso in peggio. Ne hai dato la dimostrazione.


Lessico/Grammatica: 10/10
Non ho trovato niente fuori posto, tutto assolutamente perfetto. Anche il lessico è ben gradito e non tanto complicato, nemmeno troppo semplice: nella media, insomma.
E' difficile che io in una storia non trovi niente, te lo assicuro, ma in questa, non ho trovato nemmeno una virgola fuori posto.


Stile: 5/5
Come già ti ho scritto hai uno stile davvero semplice, ma con questo non intendo assolutamente che sia banale, ma piacevole da leggere. La lettura del testo è scorrevole e si legge molto bene, ti prende nella lettura, nella suspance e anche nella curiosità di sapere come tra i due potrebbe andare a finire.

Riassumento, hai uno stile leggero.

Impaginazione della storia: 5/5
Anche in questo sono molto critico, perché a volte non mi piace il font, alle volte la grandezza e alle volte l'impaginazione.
Ma in questo caso mi piacciono tutti e tre, perché a primo impatto la storia è bella esteticamente e quindi ti cattura nell'immediato, o almeno è così per me. Quando prendo un libro non mi soffermo solamente sulla trama ma bensì da com'è scritto, l'estetica. Probabilmente è sbagliato, ma è uno dei miei pregi/difetti.
Anche il font lo apprezzo molto e così la grandezza: uno dei miei preferiti.


Punti bonus: 3/4
*storia di guerra/romantica;
*introspezione
*banner 

Storia di guerra/romantica: la storia è da considerarsi ovviamente di guerra, una guerra tra due "fazioni". E in un certo senso c'è anche del romanticismo, non si può sempre intendere come due persone che si amano, no? Ma anche come amicizia.
Introspezione: come ripeto, la storia nutre di molta introspezione, anche sottintesa. 
Banner: nulla da aggiungere.


Totale: 43/44

iceofglass

Recensore Veterano
30/12/14, ore 20:17

Ciao , sono Lucrezia dello scambio recensioni :3
Sono di nuovo qui a recensire una tua storia e devo dire che questa è stata una conferma di qualcosa che avevo già notato la scorsa volta: tu hai un grande talento.
Nella storia ho trovato tutto perfetto, dalla creazione dei personaggi alla loro presentazione, la grammatica e anche i versi della canzone (che ho ascoltato) che hai scelto sono azzeccatissimi per ogni punto della storia accanto al quale li hai messi.
Posso solo farti tanti complimenti, hai guadagnato una nuova lettrice c:
A presto e buon anno!
_Fire

Nuovo recensore
16/11/14, ore 13:08

La storia si apre con la presentazione dei personaggi, mi è piaciuto molto come hai seguito il flusso narrativo, partendo dal capo dei ribelli chiamato Creed passando per trincee, volti e personaggi fino ad arrivare a Treat, altro protagonista della storia. Il piccolo paragrafo sembra muoversi con il sottofondo della canzone usata negli intervalli della narrazione, è essenziale, non ci sono descrizioni troppo "opprimenti" e questo credo sia stata una buona scelta. Non si conoscono ancora i motivi per cui Creed sia ricercato e perchè il suo migliore amico sia passato dall' "amore" all'odio.
Nel secondo "paragrafetto" abbiamo, almeno in parte, la risposta ai dubbi suscitati nella prima parte del racconto, ora vediamo Treat e Sly, li guardiamo crescere insieme nella loro adolescenza, i posti che hanno segnato le tappe fondamentali della loro amicizia e i luoghi che hanno fatto si che questa crescesse. Non abbiamo ancora una visione specifica di chi siano, nel profondo i protagonisti della storia e questo serve per far crescere la voglia di leggere il seguito, di scoprire come si svolgeranno gli eventi nel proseguo della storia. Mi piace il flusso narrativo, lo trovo coinvolgente, brava.
Rivediamo, successivamente, un personaggio passato quasi inosservato nella prima parte della storia, il presidente Cox sembra un uomo spietato, mi ricorda quello di "V per Vendetta" i cui modi di eliminazione della popolazione -e soprattutto dei ribelli- erano simili ai modi del tuo personaggio. Sono una grande fan dei cattivi vecchio stampo, quelli che usano sotterfugi e il proprio potere per disfarsi degli oppositori politici e non.
In questo caso a pagarne il prezzo son stati gli appartenenti della famiglia di Creed, ciò fa pensare al lettore che potrebbe essere stato questo a farlo diventare un problema per Cox, l'adrenalina sale e la voglia di scoprire il motivo per cui i due amici si sono separati, cresce.
Un primo accenno del distacco viene fuori al ritorno di Creed dalla sua assenza forzata, il dolore del personaggio è evidente ed esplode contro chi gli sta vicino, primo fra tutti l'amico. Poi questa grande lotta, in perfetto connubio con la canzone citata all'inizio del paragrafo, l'effettiva fine di un'amicizia che non è stata in grado di resistere alle scelte -forzate o meno- che la vita ha riservato ai protagonisti, ed ecco la divisione e l'effettiva tristezza suscitata nel lettore da questo addio, che viene presentato agli occhi di chi si legge, così repentino, troppo veloce perchè si possa stargli dietro. All'inizio leggendo ho notato che non sembrava piacermi come avrei aspettato, questo addio mi sembrava troppo veloce, ed invece rileggendo ho notato che il bello sta proprio in questo, l'attenzione viene trattenuta, nel lettore che si trova a domandarsi se questo sia il reale motivo dell'effettivo odio che uno nutre verso l'altro. Il sottofondo di "November Rain" è perfetto e porta a uno scenario difficile da mandar giù. Nel paragrafo si vede la drammaticità creata da una dittatura, il pugno di ferro in grado di schiacciare una popolazione e spaccare famiglie e affetti. Troviamo la dualità tra i due personaggi che si trovano in situazioni diverse a pensare alla stessa frase, agli affetti che gli sono rimasti e quelli che non hanno più, mi è piaciuta soprattutto la parte in cui Treat cercando di dare una colpa, non l'affibia all'amico ma a Creed, che non risconosce come tale.
Ed è ora che si seguono i movimenti dei due, le loro parole mentre parlano dell'infanzia e della guerra, mentre si avvicinano senza toccarsi e si distaccano così freddamente lasciando il lettore con il dispiacere nel cuore e con la domanda: "Perché non sono tornati amici?" ma la risposta viene da se, troppo il tempo, troppo forse l'orgoglio, troppo è passato sotto i ponti da quando giocavano ai cowboy.
Ho adorato il finale, questo colpo che viene sparato e il risultato che non arriva. Ogni lettore potrà immaginarsi chi dei due è perito o chi non lo è affatto. Perfetto, sensazionale finale, pieno di patos e di rabbia, di poesia. Un amicizia che all'ultimo si trova sul filo del rasoio.
Ti ripeto, è stato un piacere leggere una storia così bella, in cui gli avvenimenti ti sbattono addosso, come le onde quando c'è il mare in tempesta, lo stile, la caratterizzazione dei personaggi fatta così perfettamente pur non entrando nella descrizione dettagliata del loro carattere e delle loro esperienze di vita. La canzone azzeccata, posta nei giusti inetrvalli. Leggere la tua storia è stato piacevole e commuovente. Grazie per avermela inviata e a presto!

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