Recensioni per
Di separazioni
di Stars Trail

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/04/15, ore 22:01

Essendo caduta da poco nell'inferno della DaiSuga  ho letto questa OS con molto piacere. Nonostante il tema semplice ho potuto riconoscere i personaggi con tutti i loro atteggiamenti tipici, Daichi con la sua grande forza d'animo che cerca semre di rassicurare chi gli è accanto e Suga che è più fragile e insicuro ma si sforza di andare avanti nonostante la mancanza dell'altro. Il lieto fine è stato sicuramente gradito, grazie al cielo hai messo fine alla loro sofferenza (e alla nostra lol). Ancora complimenti!

Recensore Master
05/03/15, ore 21:48

Ti odio. Piango e ti odio.
Perché quel contrarsi dello stomaco, quel malessere perenne... Chi non lo conosce, quando ci manca qualcuno? Quando sappiamo che ci sta per lasciare, quando la sua presenza non sarà più nulla, non esisterà /lì/ con noi?
Quei sorrisi che mi immagino congelati, che fanno come da tappo a un mare di lacrime. Quell'ostentare forza che non c'è. Quel soffrire sapendo di far soffrire. Anche se non è colpa nostra, ma delle circostanze. Sono quelle, che fregano.
Senpai, è un bellissimo lavoro, questo. Bello. Con un ending che strappa lacrime di gioia e un gridolino rotto, gioiso. Bellezza.
Segnalo:
"prima di avvolgere Daichu tra " capisco che ci starebbe un chu, davvero. *muore* ma Daichi è Daichi.
"C'è talmente tanto tempo da fare..." non ho compreso bene questa frase o.o; in che senso tempo da fare?
"non riesce ad esistere" d eufonica non necessaria.
"non vedere il suo viso" parlava di Suga con "tuo"... "suo" chi, quindi?xD
Alla prossima!
(Recensione modificata il 06/03/2015 - 02:29 pm)

Recensore Master
27/02/15, ore 12:51

Questa recensione partecipa all'iniziativa "La settimana a tema!" di Recensione Critica e il forum Torre di Carta.

Penso ci sia un motivo per cui ho rimandato la lettura di questa fanfic, che risiede tutto nel prompt da cui essa trae origine e da cui si innalza, temo. Anche perché, suvvia, nella mia testa la DaiSuga è associata proprio vita natural durante alle cosine fluffine e dolcine, mentre tu me la menti ANGST e già per questo ti meriteresti tante cose. Però ok, è colpa mia, lo ammetto.
E' che a me piacciono troppo, le tue DaiSuga. Non che sia solita leggerne a bizzeffe, ma tu sei una di quelle autrici che invogliano a farlo anche a una persona come me, ecco.
Il tuo piccolo Suga è una cosa preziosa e delicata - nel senso buono del termine - che qui in particolare si mostra in quella fragilità umana che è sotterranea, implicita, che lo lega essenzialmente al suo Daichi. Non è debolezza, perché alla fine non si può chiamare debolezza nè la sua nè quella di Daichi, ma solo quella cosa in più che rende palese la profondità del rapporto con il suo fidanzato.
E fa male, lasciamelo dire. Per quanto dolcino possa essere.
Ho un po' pianto con lui, alla fine della storia, sia perché amo gli happy ending sia perché, davvero, si meritano entrambi tante belle cose, specialmente se si amano così tanto *fangirl inside, ok, non ci posso fare tanto*
Commozione a parte, mi è piaciuta, yepyep.

Recensore Master
12/11/14, ore 17:56

Wow!
L'ho letta la prima volta dal mio povero samsung mini schermo 'ccecato, e già me l'ero goduta, soffrendo un sacco; l'ho riletta dal pc sapendo il finale, ed ho comunque sofferto un sacco^//^
Entrambe le volte mi sono dovuta soffermare - ne ho sentito la necessità e penso che anche Suga l'abbia fatto più e più volte come me - su ogni singola parola della lettera finale, per assicurarmi che, sì: Daichi gli sta proprio dicendo che lo sta aspettando e che non si separeranno mai mai.
Che stuzzichini che sono 'sti due. L'amore fine a se stesso. Li adori proprio eh? Si vede. Perchè gli descrivi fantasticamente. Poi Suga è così vero, così umano. Soprattutto in quel (cito testualmente): " odia non essere capace di tirarsi su da solo quasi quanto odia l’incapacità di appoggiarsi agli altri ..." semplicemente divino! Brava!

Recensore Master
12/11/14, ore 16:55

Sono stata in ansia per tutta la lettura perché quando te lo promptata, appena ho spedito invio, mi è venuto in mente che assomigliava vagamente a quella MidoTaka che hai scritto tempo fa, e ho temuto una scena di sesso via skype anche qui, che se ci fosse stata non sarei mai sopravvissuta un'altra volta, sarei morta per cortocircuito neurotico e tanti saluti al secchio.
Non c'è sesso, grazie al cielo -non perché non sai scriverlo, ribadiamo il concetto, ma perché quando ce lo metti io smetto di funzionare per una giornata buona - ma la fic fa comunque bene e male allo stesso modo.
Male per motivi ovvi, che sono tutti colpa mia e solo mia e quindi soffrirò dignitosamente, perchè quanto ti prompto roba tragica è per soffrire come un cane -e come mi fai soffrire tu, god, nessuno ci riesce, dio santo- e anche qui intendo in senso buono, non è la sofferenza del "gesù benedetto ma perché devo leggere questa cosa" ma del "gesù benedetto questa cosa mi sta lacerando il cuore e mi divora l'anima DATEMENE ANCORA".
Non è esattamente nulla di tragico, è solo un evento di vita che capita, che potrebbe accadere. Traslocare per lavoro è più che normale, anche separarsi dalla persona che si ama più dell'aria che respiri. E se c'è una cosa in cui sei maestra è il dipingere i sentimenti, tutte quelle emozioni che sono più di pancia che di voce, che stringono e torturano e che nelle tue frasi sono così vivide e reali, quasi pulsanti tra le righe di inchiostro digitale. è coinvolgente, è intossicante, è così... reale, che soffrire con Suga è una passeggiata, è naturale. Soffri e ti struggi e per di più sai anche che è colpa mia. Gomen agli altri lettori.
E poi. Poi arriva l'ultimo paragrafo e te l'ho già detto, sia lodato il cielo che ero a casa da sola quando l'ho letta perché ho tirato fuori un miagolio disumano, perché ne esce tutta la disumana perfezione che è Daichi, tutta la meraviglia che è quell'uomo. Perché un uomo che ti ice "fai le valigie, vieni qui, che mi è arrivato il letto matrimoniale" è divino e perfetto e sono morta con Suga, perché sto' omino non esiste davvero? Maledizione.
Quindi boh, io ho scritto una barcata di stronzate probabilmente senza molto senso e di ciò mi scuso, ma in ogni caso ho amato ogni singola sillaba, dalla prima all'ultima. Perché poi come me li descrivi tu questi due nessuno ancora ci riesce e non lo so, si vede che li ami e io sono così felice che tu li ami che sono disposta a morire altre mille volte pur di leggere qualcosa d'altro di tuo.