3 CLASSIFICATA – My Pride 'Resonance { His battlefield: in a cold night' al contest "Ti scriverò d'amicizia, di quanto sia devastante"
Grammatica e punteggiatura: 4.2/5 Qualche frase avrebbe potuto essere scritta meglio, ad esempio siccome scrivi “Non dovrei dirTELO” avresti dovuto continuare con “non andarTENE”; avrei tolto qualche virgola che ferma la frase, ad esempio: “Grandi e grossi com'erano quei quattro, siamo stati fortunati a non...” anche perché era una frase piuttosto ristretta e dopo poco ci sarebbe stata un'altra virgola e poco dopo un punto. Per il resto non ho molto da obbiettare poiché scorre bene la lettura.
Lessico e stile: 4/5 Lo stile è piuttosto scorrevole, ma allo stesso tempo molto dilungato, quasi un giro di parole per ripetersi. Sarà che volevi impersonare (e ci sei riuscita) al meglio la personalità 'chiacchierona e che si dilunga' di Hughes, quindi ne risulta una lettera un poco articolata, ma contrastata da uno stile quasi gergale e allungato. Lessico buono, nulla di eccezionale, ma è proprio quello “confidenziale, ma non troppo” che avrebbe usato un “amicone, ma pur sempre dell'esercito”.
Originalità: 8.4/10 Veramente buona l'idea, la genialità nel comporla e il “codice nascosto” nella lettera! Se già la lettera di sé per sé è 'profetica' (Maes che scrive una lettera perché ha compreso. Maes che scrive una lettera, ma di certo non sa che morirà a brevissimo. Sa che non tutto è come sembra, sta cercando di capire, però la scoperta fondamentale la farà solo quella giornata, solo quell'esatto momento in cui vorrà chiamare immediatamente Roy), allo stesso modo è Geniale tutto il codice inseritogli all'interno. Ho veramente apprezzato come sei riuscita (immagino la fatica e l'incentivo di voler aver tale risultato) e come tutto torni. Una lettera che vuol dire tutto e niente, che narra di accademia, di cose già lontane nel tempo, di famiglia, di amicizia, di dolore, di paura... robe che potrebbero essere in un certo qual modo “random” e che invece vanno tutte in un unico senso: il codice sottinteso. Wow. E ancor più geniale e centrato a pieno è il fatto che stiamo parlando di un militare e quindi, anche se Maes sembra essere il solito “chiacchierone senza motivo e ci sta che scrivi così tanto”, ha l'intelligenza e la furbizia di mascherare fra “il dilungarsi suo solito” tal codice.
Utilizzo della frase: 3.7/5 C'è la corrispondenza iniziale alla frase 4 che stai per introdurre, ma il proseguimento non mi ha convinto. Il treno che “corre più veloce di te” avrebbe dovuto avere una spiegazione, ancor di più siccome Maes sta scrivendo da una postazione “stabile” e non da un treno, ma non c'è spiegazione. Magari volevi intendere con la frase immediatamente dopo “non possiamo fare niente per fermarlo” e quella dopo ancora un 'treno metaforico' cioè di tutto quello che sta accadendo/per accadere; però secondo la mia modesta opinione avresti dovuto farci più attenzione perché si perde nel vento quella frase sul treno.
Gradimento personale: 3.2/5 Arrivata a termine della lettera sono rimasta piacevolmente stupita dal fatto che non era finita: c'era Roy. Questo “bucare l'irrealtà della lettera vedendo il mittente a cose accadute come avrebbe reagito” è piuttosto singolare, ma mi è piaciuto. Insomma, ti dirò, sembrava una scena di un film. Hai presente una scena in cui qualcuno legge una lettera ad alta voce e pian piano sfuma la lettera/o c'è una nuova inquadratura che fa comprendere che l'abbia letta il mittente e tutto il suo rammarico nell'averla letta? Ecco, qualcosa del genere mi si è proiettata in mente.
Però... però ammetto che sinceramente ad un certo punto non sapevo dove volesse andare a parare questa lettera. Narrava un po' di tutto e ho fatto fatica a comprenderne la 'conclusione'. So che è nel carattere di Maes non arrivare mai al punto(!), ma fino a quando non ho capito del codice messo fra le righe ero un po' confusa perché avevo letto una lettera che diceva tutto; e le cose importanti, forse, si andavano a perdere. Da leggere (da esterna) è stato piuttosto un “giro di parole” completo che mi ha fatto vorticare un attimo. Certo, quando poi si comprende perché sia così evasiva e varia tale lettera si esclama un “ahh!”, ma la lettera evasiva e così varia... rimane.
Caratterizzazione dell'amicizia: 7/10 Ecco, qui il “vagare lontano” di Maes fa sì che possiamo leggere nelle righe una amicizia lunga anni e decisamente vera. Insomma questo “vagare” qui è un punto di forza e ci fa addentrare nel passato dei due amici, di due militari diversi, ma che si sono legati dopotutto. “Lo avrebbe seguito” Maes avrebbe seguito Roy e sarebbe stato la sua spalla in qualche modo. Troviamo un'amicizia dettata dall'onestà, senza peli sulla lingua, sincera, un'amicizia che ha davvero tutto dell'ambiente militare. Quella parte in cui Maes pensando alle parole di Roy spera col cuore di non far mai del male a sua moglie è terribile, bellissima, ma scioccante. Terribilmente veritiera dopo una guerra. La loro è un'amicizia che non li sfiora mai troppo, si adagia sulle loro spalle e lì rimane. Un'amicizia che è più uno “scambio equivalente”: tu cerca di andare avanti e io ti coprirò le spalle. Mi raccomando, vai lontano.
TOT: 30.5/40 |