Recensioni per
Mamma gatta
di Briciole_di_Biscotto

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/02/15, ore 13:16
Cap. 1:

GIUDIZIO SOSTITUTIVO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «L'ARTE DI DAR VITA A COSE SENZA ANIMA»
«MAMMA GATTA» DI DARCK_ANGEL
Fuori dalla finestra, seduta, una gatta nera osserva la scena. A quel che accade è interessata, gli occhi che mostrano un'infinita pena. I ricordi tornano in mente, di quando nacque una palla di pelo bianco. E di quando, crudelmente, gliel'hanno strappata da fianco.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
La storia segue di sicuro l'immagine molto fedelmente, dividendo in quattro sequenze i determinati momenti che la caratterizzano e dando una vivida visione, nonostante si tratti di una poesia di una manciata di parole, di quel che sta accadendo sia in essa sia in quanto spunto stesso della fan art da cui è stata tratta l'idea di partenza. Su questo punto di vista, dunque, la trama è sicuramente inerente alle regole del contest e ha un proprio significato che non può essere confuso né estrapolato in nessun modo diverso da quello che viene posto dinanzi, dando per l'appunto vita a quello stesso disegno attraverso le strofe delineate nero su bianco.
Ho da contestare giusto un po' la seconda parte della poesia, le cui parole magari andrebbero giostrate meglio per rendere la musicalità migliore e più fluida, ma si tratta ovviamente di una scelta personale e ben capisco che sia difficile scrivere poesie le cui parole abbiano un certo senso tra loro e non sembrino invece stridire con il testo stesso.
Per quel che riguarda il resto, ammetto di aver davvero poco da dire, questa volta. Restando in linea con la traccia proposta, hai fatto sì che si vedesse quel particolare e triste momento attraverso gli occhi di una gatta a cui è stato portato via il cucciolo e, se da un certo punto di vista non si può non essere contenti per quel gattino, che non vivrà una vita di stenti come un randagio ma avrà invece una casa e una famiglia che vorrà lui bene, dall'altra non ci si può non dispiacere per quella mamma gatta, la quale assiste impotente alla scena e sa che quella sarà l'ultima volta in cui potrà vedere il suo cucciolo prima di sparire, inghiottita dal grigio della città. Si comincia dunque a provare una certa empatia, a chiedersi che cosa ne sarà ormai di lei e quanto vagherà da sola fino a che non le accadrà qualcosa, preoccupandosi persino un po' per la sua sorte, per quanto incerta sia.
Trattandosi di una poesia, di introspezione posso parlare poco e posso dunque basarmi solo sulle sensazioni che cercano di comunicare le parole, giostrandosi tra aggettivi e immagini visive per far sì che il lettore comprenda a propria volta ciò che sta succedendo dinanzi ai suoi stessi occhi, facendo sì, poco a poco, che venga reso partecipe del triste addio che una gatta sta dando al cucciolo; la si vede ricordare quando, pur stando per strada, aveva il suo piccolino con sé e quanto dolore abbia provato nel vederselo strappare via in quel modo, e, nonostante non siano enfatizzate al massimo quelle emozioni, si riescono a capire ugualmente proprio per il ritmo con cui scorre la poesia, un ritmo lento che cerca di focalizzarsi suoi determinati punti chiave del racconto su cui ruota il perno stesso di esso.

- Stile, sintassi & grammatica
A parte la piccola segnalazione dabbasso, che trovo più come una scelta stilistica, il resto del testo andava bene ed era conforme alle regole generali delle poesie, con tanto di rime alternate e false rime che danno comunque una certa musicalità all'intero racconto, senza farlo risultare troppo pesante e senza dare ad esso una sensazione ridondante.
Anche la metrica l'ho trovata adatta al tipo di racconto, forse un pochino semplicistico ma, dopotutto, si trattava di una poesia basata su una determinata immagine, dunque non si poteva chiedere chissà quale stile di scrittura se non quello che sarebbe stato il più vicino possibile a quello che solitamente delinea un certo tipo di poesie.
Qui l'unica frase di cui parlavo pocanzi:

della porta.
E guarda
→ Sarebbe andata bene anche una virgola al posto di quel punto fermo, così da rendere continuativa la frase

- Parere personale
Ammetto spudoratamente che la storia, se non fosse stata una poesia, mi sarebbe piaciuta molto di più. L'ho letta e l'ho riletta senza ben sapere come giostrarmi per quel che riguardava il tuo racconto, poiché di cose da segnalare ce n'erano poche e altrettanto poche c'erano da dire.
Tenendo poi conto che, come detto precedentemente, la mia conoscenza di poesie si limita a quelle studiate a scuola, mi sembrava un po' troppo eccessivo farne un'analisi dettagliata come la facevo a scuola, anche perché a te come scrittrice una cosa del genere sarebbe servita veramente poco; mi spiace dunque averti potuto dare questo breve sprazzo di giudizio, ma avrei solo finito per ripetermi solo per sottolineare passaggi già presenti nella storia.
L'argomento era toccante, questo è indubbio, ma, come detto, probabilmente avrei preferito e gradito molto di più se la storia fosse stata per l'appunto una storia e avrebbe narrato la storia vista attraverso gli occhi e l'introspezione della mamma gatta, però aveva il suo filo narrativo e non posso di certo dire che non sia stata una lettura abbastanza piacevole.