Recensioni per
Domande quotidiane
di Coriander99

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/11/14, ore 20:47

Ciao, innanzitutto è meglio spiegare perché sono qui: considerando che ho notato che, rispetto a qualche anno fa, questo sito sta cadendo in disuso e, quindi, non ci sono più molti recensori, molte poesie restano senza recensioni ho deciso di darne una a tutti quegli scritti che non ne hanno o che ne hanno semplicemente una, cosicché gli autori non siano dispiaciuti.

Partendo dall'impostazione, mi sembra semplice, e la semplicità, soprattutto quando si parla di argomenti così delicati, è la cosa migliore; nessun titolo, nessun corsivo che distragga, quindi un punto a te per essa.
A dir la verità, io amo le immagini concrete, che non sfocino troppo nel filosofico, quindi mi fa piacere trovare ogni tanto poesie come questa, nelle quali tutto è attaccato per terra, perciò altro punto a te.

Passando alla grammatica e all'ortografia: nessun errore; ci sono persino tutte le virgole che dovrebbero esserci, una cosa che io amo, ma che, purtroppo, in una sezione come questa - dove tutto dipende dallo stile dell'autore - mancano spesso. Perciò, complimenti.

E, ora, il contesto: comincio citando la domanda del testo: << che rumore fa una vita che si spezza? >>
Già, bella domanda, alla quale si potrebbe rispondere in modo semplice, così come le si può dare una risposta complicata; innanzitutto, complimenti per questa fine che, secondo me, sottolinea l'amarezza del testo (e io amo alla follia le poesie delicate).
Sicuramente, per esperienza, conosco il "rumore" che fa, e non è per niente piacevole, nonostante io non sia mai arrivato fino alla fine, seppur abbia avuto più volte quest'idea: quella di mettere fine a tutte le paure, a tutte le ansie e le prese in giro che bisogna portarsi dietro; di dire "addio" a tutti e fregarsene di ciò che diranno, senza minimamente pensare al loro giudizio. Ma è sempre stato questo che mi ha fermato: il loro giudizio; l'essere chiamato "codardo", perché, alla fine, le persone che commettono certi atti hanno semplicemente paura di andare avanti, e credo che, per un morto, non ci sia cosa peggiore se non l'essere screditato anche in paradiso. E non so nemmeno chi intendo quando scrivo "loro", forse della mia famiglia, forse dei miei amici, dei miei compagni.
E sai cosa? Io non sono solito soffermarmi così tanto a dire ciò che penso, nemmeno quando ho dovuto leggere degli "orrori" grammaticali o quando ho letto scritti sull'ansia, altro argomento di cui potrei stare all'infinito a parlare; ma queste poche righe, messe lì in modo così dannatamente concreto, senza fronzoli filosofici, mi hanno portato alla mente tutti questi pensieri e, così, ho sentito il bisogno di esprimerli; insomma, io amo le poesie triste e credo che questa finirà tra le mie preferite.
Tutto ciò per dirti: sì, mi piace.
Alla prossima,
America_MyDream
p.s: ti dispiacerebbe lasciare dieci paroline a "The emancipation of Lory - tears for water", la mia raccolta di poesie? Se lo facessi, non sapresti quanto te ne sarei grato...
Ciao, ciao ^^.