Zanzazarazaaaan!
[Della serie: a volte ritornano.]
Oggi non avevo un pluffa da fare (leggesi: avevo così tanta roba da sbrigare che mi sono fatta prendere dal panico e non ho fatto ancora niente) per cui mi son messa qui a stendere una recensione/correzione dei primi errori che mi sono saltati -al naso- all'occhio.
Non ho voglia di fare divisioni strane tipo punteggiatura, sintassi, morfologia e consecutio tempurum – anche perché fare certamente qualche casino: butto tutto qui sotto e ci vediamo giù.
[per prima cosa il titolo: La storia di un'Amicizia oltre la Morte. Amicizia è femminile, quindi fra un e amicizia ci va l'apostrofo.]
{Chap 1}
Erano le tre di un caldo pomeriggio estivo a Phoenix. All'ombra di un grattacielo due piccole figure stavano parlando. (Le ore, a meno che tu non scriva 3,00 a.m./p.m. Sono meglio scritte in lettere, così come i giorni, gli anni e le misure, mi è stato detto. Si salvano giusto i numeri civici e le date nelle lettere; il che, in effetti, è una scocciatura, lo so.)
-Va bene, alle quattro, e cerca di non cacciarti nei guai come al solito!-
La prima, una ragazzina di tredici anni e mezzo, indossava una felpa rossa e un paio di jeans scuri (come sopra)
Si fermò all'improvviso, "strano mi pareva di aver sentito una voce..." Questa volta una verso difficilmente definibile umano, emise un suono rauco e grottesco. (manca la e)
Stava camminando da un paio di minuti sul marciapiede, quando passò vicino a un vicolo all'ombra.
D'improvviso qualcosa si mosse di scatto alla sua destra: - Ma cos...- (inizio discorso diretto, solitamente è: due punti, aperte virgolette/trattino [anch'io uso moltissimo il trattino XD] e lettera maiuscola)
L'altra si trovava in camera sua a finire i compiti. Aveva i capelli nero corvino tagliati a caschetto e gli occhi azzurri cielo concentrati su una maledettissima espressione di matematica che... (con una d sola)
Il cellulare squillò.
Felice di potersi distrarre anche solo un momento da quello stupido esercizio che le stava fondendo il cervello, prese il cellulare.
-Ciao Mary, sono Eleanor, scusa se ti chiamo quest'ora, ma sai per caso dove è finita Jennifer? Non risponde al cellulare.-
Mary appoggio il cellulare con una brutta sensazione "Stai calma" si disse "Jen non è un genio, ma sa badare a sé stessa. Domani sarà tutto risolto e ci vedremo a scuola."
Per qualche ragione non riusciva comunque a cancellare quella brutta sensazione che le diceva che ci fosse qualcosa di strano e sospetto dietro tutto ciò.
Si accucciò in un angolo e cominciò a piangere disperata.
I suoi aguzzini dopo un viaggio che le sembrava fosse durato anni, l'avevano presa, trascinata come un sacco di spazzatura per chilometri di corridoi e un'infinità di scale, poi l'avevano scaraventata in quella fredda, umida e buia, cella.
Dopo aver tristemente realizzato che molto probabilmente quello era tutto ciò che avrebbe potuto ingurgitare per chissà quanto, versò “la zuppa” nella ciotola dell'acqua e si rovesciò il tutto giù per la gola.
Era un blocco di massimo tre metri cubi scavato direttamente nella roccia. Alla sua destra c'era una porta sbarrata.
Era una vecchia porta con delle sbarre arrugginite, ma di almeno cinque centimetri l'una e la serratura, che sembrava avere l'incavo della chiave da un solo lato, era un blocco di ferro spesso almeno dieci centimetri, forzarlo era impossibile, anche per uno scassinatore professionista con la giusta attrezzatura.
Lo guardò nei buchi dove dovrebbero esserci stati gli occhi e sussurrò terrorizzata:
Il coltello si abbassò su di lei.
Mentre fiotti di sangue uscivano dalla ferita l'assassino estrasse il coltello e la colpì di nuovo.
{Chap. 2}
Dopo più di un mese di attesa, l'ipotesi di un rapimento con riscatto era crollata.
Secondo i giornali, quegli ultimi due anni c'era stato il record di scomparse mondiali.
Con questi pensieri in testa continuò a fissare la pioggia, che picchiettava con insistenza sulla finestra.
"Sono un'idiota, non posso nemmeno incontrarla senza che io..."
[…] se non voleva fare una caduta di dieci metri, dopo la quale sarebbe stato un bel problema allontanarsi prima delle sette […]
Stava piangendo.
E poi, pur nella totale assenza di luce, lei ci vedeva come se fosse giorno.
{Ecco perché quel sogno era così realistico: non era un sogno, erano ricordi! (qui, in realtà è giusto anche con la virgola, ma coi due punti è più scorrevole)}
Ma quindi, che cos'era successo? Perché proprio lei su miliardi di persone!?
Nonostante dovesse pesare almeno mezza tonnellata [...] come se non pesasse più di due chili.
[…] a occhio e croce non aveva più di quattordici anni […]
{Chap. 3}
Jen alzò le mani con fare pacifico. (fra soggetto e predicato non va la virgola)
poi afferrò la mano controvoglia
Si rannicchiò quanto più poteva contro la parete
-Lucas, ma di [oppure come] cosa stiamo parlando?-
-Ehi aspetta, cosa vuoi fare!?-
-Fermati, sei matta, ragazzina!? Non sai quello che ci potrebbe essere li sotto!-
-Ascoltami bene, Lucas-
Riuscì a mettersi in 'piedi'
Se ne stava rannicchiato su sé stesso
o a che ora era fuori
E che razza di lingua stavano parlando lei, Lucas e quel matto?
dall'ultima volta che ci siamo viste...
{Chap. 4}
Cazzo, l'aveva persa!
Là sotto.
Avrebbe venduto l'anima pur di trovarsi da un altra parte o avere qualcuno con sé.
Come una bambina di tre anni.
Dubitava che chi avrebbe raccontato in giro di una ragazza-zombie
Era già un passo avanti rispetto a poco prima.
Al solo ricordo, si tastò la pancia
Ora che ho fatto la maestrina rompi-bolidi mi sento soddisfatta 8D
Okay. In realtà sono errori di distrazione –di battitura, per lo più – che capitano a tutti – a me in primis. Ma quando si correggono le altre persone saltano all'occhio cose che, leggendo sé stessi non si noterebbero mai. Quindi ti prego di non prendertela, faccio tutta questa scrematura solo perché fra un aggiornamento e l'altro vengo presa da nostalgia di Jen e Lucas. Che poi. L'ansia per quel povero disgraziato mollato lì solo a marcire con la Necrobambola Ottocentesca. Brrrr.
— L'ultimo capitolo l'avevo letto alla svelta, la prima volta, ma – se prima mi era piaciuto – adesso l'ho adorato.
No, sul serio.
Questa parte.
Il silenzio era opprimente. / Un suono. / Qualsiasi suono. / Sapeva di non essere solo. / Lui, qualunque cosa fosse, era lì. / In agguato. / Nel silenzio. / Aspettando il momento giusto per colpirlo. / Nel frattempo si divertiva con lui. / Ad aspettare che lui impazzisse nell'inutile tentativo di localizzarlo. / A godersi lo spettacolo che gli offriva, tentando di percepire qualcosa. / Qualsiasi cosa. / Sapeva di non essere solo. / L'istinto gli diceva che era così. / Ma lui non sentiva niente. / E nel frattempo la pressione aumentava insieme alla paura. / Alla paura che tutto potesse finire definitivamente all'improvviso. / Oppure in modo incredibilmente lento. / Quando siamo completamente soli. / Quando è tutto immobile. / Come se la verità fosse nascosta nell'ombra. / Come se la vita fosse nascosta dietro quell'oscura immobilità. / Tutti abbiamo paura. / E tutti aspettiamo un suono. / Un suono che significa vita. / Un suono che spezzasse quel maledetto silenzio irreale. / Se fosse stato vivo il battito del suo cuore sarebbe stato forte come un esplosione. / Sentiva la pressione aumentare. / Era completamente immobile. / Pietrificato dalla paura. / Persino pensare sembrava rumoroso. / Un suono. / Qualsiasi suono. / Non ce la faceva più a stare la sotto. / Le gallerie che parevano infinite completamente deserte. / Il silenzio più impossibile che era calato su quel posto. / E il fatto di sapere di non essere soli.
Poesia. Dannazione, poesia. L'ho letta come si legge Baricco, in Oceanomare, Castelli di rabbia o Novecento, quando dice: «[...] solo nero / e muri neri / e mulinelli / e muti tutti / ad aspettare / che la smetta / e naufragare / questo mamma non lo voglio fare / voglio l'acqua che riposa / che ti specchia / ferma / questi / muri / assurdi / d'acqua / giù a franare / e 'sto rumore
rivoglio l'acqua che sapevi tu
rivoglio il mare
silenzio
luce
e pesci volanti
sopra
a volare.
Praticamente sono versi. È geniale.
Porca miseria, tu sei geniale.
Poi mi piacciono un sacco i personaggi. Prendiamoci un attimo per analizzarli.
Per ora ci sono Mary, Jen, Lucas, il pazzo e la Necrobabola.
Poi, Eleanor e i tizi in nero che immagino siano solo comparse. Anzi, è probabile che i tipi in nero li vedremo ancora: mi sono fatta l'idea che siano una specie di esercito di satanisti o qualcosa del genere. Chissà, magari alle dipendenze della necrobabola ottocentesca.
Mary, che ancora non l'hai fatta muovere più di tanto, sembra una tipa a posto. Assennata, studiosa e affezionatissima alla sua migliore amica. La responsabile, fra le due, quella logica e più prudente.
Bel tipo, ma di poco interesse per i lettori psicopatici come me.
Il pazzo. Lo zombie pazzo, che forse è solo una comparsa (ma io spero in qualcosa di più), mi è piaciuto da morire. Totalmente dissennato, senza senso, arte né parte. Adorable. *si arriccia un baffetto*
La necrobambola ottocentesca. Una principessa o una regina (o una nobile, in generale). Bisogna vedere solo se è il capo o la dea, l'ostaggio. Ci sono tanti ruoli che può ricoprire – in effetti può ricoprirli tutti. Sta ancora lì, a metà fra l'essere d'aiuto ai protagonisti o essere quella che metterà loro i bastoni fra le ruote. (Tifo perché faccia la cattiva, ma, ehi, è comunque un personaggio fantastico.)
Di Jen ho già parlato un po'. Mi piace sempre di più. Ma sì, dai, guardala, non è adorabile? *.*
Una piccola zombie-ragazza di un metro e sessanta. Praticamente è una me meno rompiscatole e schizzata. E più zombie.
E con due centimetri in meno. E meno bionda. E più castana. E tre anni di vita in meno.
Basta, ho deciso. Al prossimo comics che visito faccio la #JenCospleyer *musichetta di sottofondo*
Casinista, curiosa, sempre nei pasticci, in ritardo, con l'amica che le para cul- ok, la sto idealizzando.
E poi c'è Lucas. Non so perché, ma me lo immagino come una specie di Jack Frost zombie. Con gambe/braccia (come si possono definire?) disposte come se fossero zampe di ragno. me e i miei film mentali
Mi ispira, e poi voglio saperne di più sulla sua vita e sul suo dialogo con la necrobambola *_______________*
E quindi niente.
Io aspetto il seguito *saltella*
E intanto passerò dalla Mostro di Kyoza, che mi pare altrettanto figo :3
A presto Au revoir,
Sof_
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