Recensioni per
Fossoli, 1944
di Severia85

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/12/14, ore 14:46

PREMIO
Migliore ambientazione storica



GIUDIZIO

Grammatica e sintassi:
In generale, grammatica e sintassi sono corrette: non ci sono errori vistosi, se non qualche sbavatura di distrazione e di battitura. Te le segnalo, così puoi correggerle:
- vingradium va con la W
- ad un certo punto hai scritto: “del’esercito”
- quando Odoardo si presenta, hai scritto Ododardo (che al momento pensavo fosse il suo nome, poi ho visto nella nota che si chiama Odoardo!)
- in un punto scrivi Raich, ma prima l'avevi scritto corretto (Reich), quindi immagino sia un errore di battitura
- Sara dice "Gli ho persi tutti", ma immagino volessi scrivere “Li ho persi tutti”.
- questa frase non mi suona molto bene: "tutti avevano sentito gli spari e le urla, tuttavia nessuno voleva guai e se ne stava ben chiuso in casa." Sembra che nessuno se ne stia chiuso in casa; io correggerei con “e chiunque se ne stava chiuso in casa”.

Stile e lessico:
Forse questo campo è quello che mi ha convinta di meno e dove ti avrei dato il punteggio più basso. Non mi fraintendere, la storia è scorrevole e piacevole da leggere, ma in certi punti il tuo stile mi sembra un po' “acerbo”, soprattutto nella parte iniziale. È bello venire a conoscenza dei personaggi fin dall'inizio, ma la loro descrizione risulta un po' scolastica (del tipo “si chiamavano così, il loro aspetto fisico era così...” ecc). Più convincente risulta la descrizione di Ovidio, che lascia il segno con le sue poche frasi molto più di quelle degli altri componenti della famiglia. In linea di massima, le frasi brevi mi piacciono, sono incisive, ma ogni tanto qualche periodo più lungo non stonerebbe, perché potrebbe rendere la narrazione più fluida.
In generale, comunque, ci sono alcuni punti del tuo stile che mi sono piaciuti tantissimo: per esempio, il contrasto tra la campagna tranquilla e ignara della guerra e la catastrofe che si abbatte sui protagonisti umani. Oppure la scena dove parli della malattia di Irene e Giuseppe, dove fino ad un momento prima ridono e si rotolano nella neve, poi metti un bel punto fermo, e dopo dici che sono malati. Molto efficace lo stile, rende anche divertente la scena (si vede proprio come in un film, i due bambini che giocano e, nell'immagine dopo, loro a letto con la febbre).

Ambientazione storica:
Nulla da dire in questo campo. Sei stata molto precisa nell'ambientazione storica della campagna modenese di quel terribile 1944. Il casolare con la stalla è esattamente come quelli che si vedono avvolti dalla nebbia nella pianura Padana e alcuni piccoli dettagli di saggezza contadina sono la vera ciliegina sulla torta (per esempio, i mattoni caldi avvolti nei panni per scaldare la stanza). Si vede che hai una conoscenza diretta di come fosse la vita in quella zona. Infatti, ho apprezzato molto la comparsa di personaggi storici “locali”, come la famiglia Ascari e Odoardo Focherini (e ti ringrazio delle note esplicative, più che necessarie). Inoltre, hai anche una conoscenza geografica del luogo in cui ambienti le vicende molto precisa; non era espressamente richiesta dal contest, ma l'ho apprezzata davvero tanto, perché dà voce alla cura che hai per i particolari.
Infine, anche se non certo ultimo per importanza, ha colto in pieno la mia idea di “romanzo storico di manzoniana memoria”, perché la Storia, quella con la S maiuscola, quella della guerra, dei campi di concentramento, dei tedeschi e delle loro razzie, entra prepotentemente in scena, a disturbare la tranquillità della famiglia di Ovidio.
Dal momento che sarebbe stato un punteggio pieno, con tutti i miei complimenti, ho deciso di assegnarti il premio proprio per l'ambientazione storica.

Caratterizzazione personaggi:
In questo campo ci sono due note fondamentali: da un lato c'è Luca, che non è affatto un brutto personaggio, ma appare un po' “già visto”, per così dire; il giovanotto pieno di entusiasmi e di voglia di lottare, nobile d'animo, sveglio e pronto ad affrontare i pericoli è un po' scontato. Ciò non toglie che il tuo Luca risulti comunque credibile e appaia come un personaggio piacevole da leggere. La seconda nota, è tutta per Ovidio. È un personaggio che ho adorato dall'inizio alla fine! È complesso, pieno di contraddizioni, di dubbi e di falsi menefreghismi. Il suo tentativo di vivere tranquillo e salvare la sua famiglia dagli orrori della guerra, così comprensibile in fondo, non ha fatto i conti con la violenza che gli entra prepotentemente in casa. La sua eccessiva durezza è data dall'umanissimo sentimento di voler tenere al riparo i propri cari e credo che in quel frangente fossero molti di più gli Ovidi che non gli Odoardi (se mi passi la licenza poetica). Eppure, questa sua durezza è stemprata fin dall'inizio da alcuni piccoli particolari, come il fatto che lascia studiare Luca, anche se per un solo anno. Per questo motivo, il suo cambiamento di rotta nel decidere di aiutare i Poletti non pare ingiustificato, né definitivo: nonostante tutto, Ovidio non si trasforma in eroe senza macchia, perché le sue perplessità le mantiene fino alla fine. Un personaggio davvero molto bene descritto. Infine, anche gli altri personaggi, per quanto appaiano poco, sono interessanti e credibili. Fanno un bel contorno ai due protagonisti Luca e Ovidio.

Trama:
La trama è ben sviluppata e coerente. Tiene con il fiato sospeso fino alla fine, perché si teme che succeda qualcosa di terribile, che arrivino i Tedeschi e crolli tutto. La parte iniziale, con la visita al campo di Fossoli, per quanto non direttamente necessaria alla trama, comunque non stona, perché apre uno squarcio sulla situazione disperata di quel terribile 1944, permette il breve cammeo con un personaggio storico tanto eroico che non può essere dimenticato (e che fa smuovere l'animo del giovane Luca) e, infine, dà un'idea dell'indole dei protagonisti, del tentativo di “vivi e lascia vivere” di Ovidio, e del neonato eroismo di Luca.

Originalità:
Ambientando la storia nella Seconda guerra mondiale era facile cadere nella trappola di alcune tematiche “classiche”, per così dire: i campi di concentramento, la difficile situazione del nord Italia occupato dai Tedeschi, le famiglie che si nascondono dai nazisti. Diciamo che tu ti sei rifatta un po' a tutti questi cliché, ma in linea di massima il tutto risulta lo stesso originale. A mio parere, questa originalità è data dal modo in cui fai interagire il mondo magico e quello Babbano. Non solo non è mai stato scritto nulla di simile alla tua storia, ma ho trovato anche molto originale il modo in cui hai calato questi maghi mezzosangue nella loro realtà storica Babbana, rendendoli perfettamente integrati e insieme qualcosa di “diverso” (come accade, per esempio, nella scena in cui Sara si ricorda di Luca che si era aggiustato le scarpe con la magia). Dei mezzosangue contadini che si trovano alle prese con i nazisti è un'idea nuovissima. Inoltre, mi piace anche come hai disseminato elementi di magicità italiana, per così dire, attraverso la famiglia benestante degli Ascari o la scuola di magia Leonardo da Vinci. Infine, mi pare originale e molto coerente con la storia il fatto che Ovidio non sia andato a scuola, mentre Luca abbia studiato a Bologna solo un anno. Credo che tu abbia fatto davvero un buon lavoro nel creare questi elementi.

Gradimento personale:
La storia mi è piaciuta parecchio. Già a prima lettura mi è parsa piacevole e interessante, ma posso dire di essermici affezionata man mano ne rileggevo dei pezzi per scrivere il giudizio. Ho fatto miei i tuoi personaggi e le loro vicende, le loro ansie e le difficoltà, l'eroismo e la paura. Sono contenta di aver indetto questo contest anche solo per aver avuto la possibilità di leggere una bella storia come questa. Non guasta il fatto che adoro l'epoca da te scelta e, soprattutto, il fatto che sei stata precisissima nell'ambientazione.

Layout:
La veste formale della storia è perfetta; anche ad un primo sguardo veloce, appare ordinata e si presenta bene. Usi sempre lo stesso segno per inserire i dialoghi e mi pare che tu abbia curato bene anche l'aspetto formale: per quanto semplice e senza ricercatezze, è molto limpido.

Rispetto del mondo della Rowling:
I tuoi maghi sono in tutto e per tutto maghi della Rowling: usano la bacchetta magica e gli stessi incantesimi dei libri; hai aggiunto perfino il dettaglio della pozione per guarire dalla febbre, quindi direi che ti saresti meritata il punteggio pieno.

Eventuali punti bonus:
Avendo scelto un'epoca storica appartenente al gruppo B, ti saresti meritata fino ad un massimo di 2 punti bonus, che ti avrei dato con estremo piacere, per l'accuratezza della ricostruzione storica, per l'aria di campagna che si respira e per la precisione geografica (non richiesta ma decisamente apprezzata).