Ciao... mi sono soffermata a leggere la tua favola e devo ammettere che le tue parole mi abbiano davvero colpito. Tratti quello che è un tempo fondamentale non solo per Lilì, ma anche per molti di noi, compresa me. Il tempo, questo inesorabile ticchettio che non si ferma mai e ci ricorda che per ogni cosa esiste il giusto tempo. Ma a volte il capire quando e come fare le cose è già un problema di per sè.
Ho una nota da farti dal punto di vista dello scorrere della storia. Hai scritto: 'giocando il lungo laccio e mettendoselo intorno al collo' credo tu volesis mettere 'con il lungo laccio' se non fosse così lascia stare questa frase. Quando leggo, avendo molta stima delle recensini, se noto qualcosa tendo a poi parlarne nella recensione :)
Ho letto che nasce questa favola all'interno dell'arteterapia, bè, per un mio esame universitario ho ricercato informazioni su questa e le cose che ho trovato toccano davvero il cuore. Da un lato affascinano pure. E il sapere che tu riesci anche a scriverci favole è toccante e molto bello.
Lilì è la personificazione delle nostre paure, del nostro tram tram che prima o poi ci ucciderà, ma è anche la speranza di non mollare, di abituarsi, pian piano ai cambiamenti. Questi non vengono sempre per nuocere e imparando a guardarli con singolarità e calore, forse, si potrebbe essere più tranquilli e un pò più Lilì.
Ho creato da poco una pagina fb per dare visibilità a quelle storie che, nonostante meritino, non hanno recensioni (non ne capisco il motivo sopratutto dopo aver letto la tua). Per questo riporterò il link della tua storia in pagina, sperando che tu voglia passare a vedere o semplicemenre che ti arrivino dei lettori affascinati dalla tua scrittura. Tra l'altro hai uno stile molto scorrevole e dolce!
La pagina si chiama Le Robin Hood efpiane della parola, se non ci trovi, ti passo il link. La storia naturalmente è tua a tuti gli effetto. Una tua parola, anche mezza, basterà per far sì che il link sia tolto da lì.
Grazie della lettura.
-Hanna |