Recensioni per
Il peso sulla bilancia
di slice
Sento il bisogno di scrivere una piccolissima recensione. Complimenti per il tuo modo di scrivere, mi piace veramente tanto e la storia è carina! Personalmente ho sempre desiderato una nuova storia d'amore per Kurenai (cosa che non sembra accadere alla fine di Naruto) e sono felice che hai approfondito questa possibilità! |
Grammatica e stile 9/10 |
Grammatica: 4/10
Era in suo potere farmi credere qualsiasi cosa, con quella voce profonda, l'aria rassicurante, mi avrebbe fatto credere che il mondo è quadrato. Anche Raido ha questo potere; Mi premo i palmi delle mani sugli occhi, li sento umidi e premo di più)
Leggere la tua storia mi ha fatto un po’ storcere il naso. Hai usato un tipo di narrazione, quella in prima persona, che mi ha creato un po’ di problemi. Seguire il filo logico dei pensieri della protagonista non è stato semplice poiché hai uno stile molto spezzato e frammentato e il più delle volte sono stata costretta a leggere più di una volta un solo periodo. Ho inserito un voto basso proprio per questo motivo. Sopra ho elencato ciò che in linea di massima ho riscontrato: ripetizioni e virgole mancanti rendono la lettura pesante e monotona, inoltre, ho riscontrato molti periodi confusi. Ti riporto un esempio per farmi capire, frasi come questa: “Asuma sarà sempre parte di me, una parte così importante che ho una bambina con una voglia sul fianco sospettosamente somigliante a una sigaretta. Tanto per.” , trovo che non rendano bene in questa forma, perdono molto di significato. Questa avresti potuto scriverla così: “Asuma sarà sempre una parte importante di me, una parte personificata da una bambina sul cui fianco appare, sospettosamente, una voglia somigliante a una sigaretta, tanto per!” Nonostante tutto, comunque, ho trovato che a un certo punto questo genere di periodi un po’ “confusi” sono diminuiti e la lettura si è fatta più fluida. IC personaggi: 8/10 Trovo che Kurenai fosse davvero verosimile e ho molto apprezzato il modo in cui tu l’hai caratterizzata. Nel paragrafo precedente dicevo che la tua prima persona mi aveva un po’ destabilizzata e questo è vero, ma penso comunque che i suoi pensieri fossero abbastanza definiti nonostante il modo un po’ disordinati con cui li avevi scritti. In conclusione penso anche io che la terza persona non avrebbe avuto lo stesso impatto emotivo della prima (probabilmente anche io avrei fatto la tua stessa scelta narrativa). Non ti ho dato un voto maggiore perché, essendo questo un personaggio poco caratterizzato e molto abbandonato nel manga/anime, a mio avviso, l’hai resa molto più passionale e “distrutta” di quanto ricordassi. Originalità: 9/10 Ti ho dato un voto alto perché non si legge spesso di Kurenai nel fandom e, soprattutto, non la si trova nelle vesti di una donna così disperata e confusa nei confronti dei suoi stessi sentimenti. Il dolore per la perdita di Asuma è forte e oggetto di molti “studi”, come mi piace definirli, ma ho amato il fatto che tu l’abbia voluta legare ad un altro uomo che non fosse lui. È una scelta che ho molto apprezzato! Il punto mancante, tuttavia, è dovuto proprio a questo fantasma del suo amore perduto che è abbastanza presente nella tua storia; probabilmente ti avrei dato il punteggio massimo se la sua figura fosse stata meno citata per dare più spazio a quella di Raido (fisica o psicologica che fosse). Gradimento personale: 10/10 Kurenai mi ha impressionata, ma più di tutto, è stata la sua condizione ad avermi lasciata con quell’amaro in bocca che io tanto amo avere dopo aver letto una storia. La grammatica ti ha penalizzata, è vero, ma la storia, personalmente, mi è piaciuta molto. È carica di tutte quelle caratteristiche che io preferisco: abbiamo una donna psicologicamente divisa tra il desiderio di sentirsi amata e quello di sentirsi fedele d un uomo che, e cito testualmente, non può abbracciarla; la passione e l’elettricità di un contatto fisico, i rimorsi che ne derivano e la conseguente accettazione di una condizione dalla quale non si può sfuggire; il patteggiamento, l’ammissione di una resa e poi di nuovo l’accettazione della realtà, del dolore, della confusione. Una cosa che mi ha colpita più di tutte è stata la riflessione sulla dipendenza della donna nei confronti dell’uomo e della sicurezza che egli può trasmettere anche attraverso lo sguardo, e oltre a questo, in misura maggiore, mi ha fatto riflettere il modo in cui Kurenai, alla fine della storia e dopo una serie di pensieri non propriamente felici, conscia della sua condizione di resa nei confronti dell’amore, decide di ricercarlo comunque, facendo pendere il piatto della sua bilancia ad un noi piuttosto che ad un solitario io. La profondità di certe frasi e di certi passaggi introspettivi mi hanno toccata nel profondo ed è per questo motivo che ho deciso di inserire, in questa categoria, il punteggio massimo. Non posso fare altro che complimentarmi con te per i valori sopracitati! Complimenti! Complimenti per il primo posto, meritatissimo a mio avviso! Un abbraccio. |
GRAMMATICA E STILE: 8/10 La Os è scritta bene, lo stile mi è piaciuto molto. E' un “angst non angst” , ovvero ha delle connotazioni tipiche dello stile angst, ma non vi sfocia completamente. I flussi di coscienza, alcune immagini sono molto affini a questo genere, ma non l'hai completamente abbracciato e in questo, a mio parere, risiede l'originalità della tua storia. Ho riscontrato alcune imperfezioni a livello sintattico e grammaticale che in alcuni casi ho interpretato come scelte stilistiche ragionate. “Era in suo potere farmi credere qualsiasi cosa, con quella voce profonda, l'aria rassicurante, mi avrebbe fatto credere che il mondo è quadrato” Questa frase è proprio bruttarella messa così. Sarebbe stato più appropriato scrivere “ Sarebbe stato in grado di farmi credere che il mondo fosse quadrato” “Ho pensato che fosse bello, tenero [...] desiderata da occhi scuri, intensi attenti [;] ho pensato che potevo [potessi] godermelo...” Vi sono anche alcuni errori di battitura, di poco conto. Il punteggio, nonostante alcune ripetizioni e alcune parole, per così dire, mangiate, dipende molto dal tuo stile che, come ho detto, mi è molto piaciuto. ORIGINALITÀ: 10/10 Punteggio pieno! Complimenti! L'originalità è uno dei parametri di giudizi a ci tengo maggiormente. Una storia può anche essere scritta in maniera sgrammaticata – nei limiti del decente, ovviamente – ma se è originale, penso che meriti comunque di essere premiata. Questo non è il tuo caso, perché la tua Os non solo non presenta molti errori, ma come ho già spiegato nel giudizio “Grammatica e stile” si presenta originale sia nei contenuti che nello stile stesso. Kurenai mi ha sempre affascinata come personaggio ed è stato un vero peccato che Kishimoto non le abbia dedicato molto spazio. Ho molto apprezzato, quindi, il fatto che tu abbia scelto una coppia nuova, di cui difficilmente si legge. IC PERSONAGGI: 9/10 Questo è un parametro che nel tuo caso risulta quasi impossibile da valutare. Non posso darti il punteggio pieno perché di Raido non ne sappiamo granché e quindi potrei cadere in errore. L'idea che mi sono fatta del suo personaggio, tuttavia, lo rende molto affine a Kurenai, perché in una situazione come quella in cui è la kunoichi penso che nessun altro uomo(forse solo Kakashi – un altro che vedrei molto bene con lei) sarebbe idoneo a ricoprire il ruolo del sostituto se non qualcuno che ha avuto a che fare con Asuma in senso stretto. Su Kurenai niente da dire. E' perfetta! GRADIMENTO PERSONALE: 10/10 L'ho adorata! Per tutti i motivi che ho già esposto nei precedenti parametri di giudizio. E' palpabile la sofferenza di Kurenai, il suo desiderio di ricominciare, il senso di colpa che prova nel voler provare a condividere di nuovo la sua vita con un uomo che le ricorda terribilmente il suo amato Asuma. Non c'è stato un pezzo della storia che non mi sia piaciuto! Ti faccio i miei più sentiti complimenti! Brava, brava, brava! TOTALE: 38/40 |
Ciao, slice! |
Premessa: devo finire di scrivere la tesi tipo entro subitissimo o la relatrice mi uccide, ma invece, cosa faccio io? Mi immergo nella lettura di questa storia. Mi immergo e non ne esco più. Piano pino arrivo in fondo con il cuore pieno e leggero allo stesso tempo. |